I peggiori giorni - Film (2023)

I peggiori giorni
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MMJ Davinotti jr
Anno: 2023
Genere: commedia (colore)
Note: Episodi e registi: "Natale" (Leo), "Il Primo Maggio" (leo), "Ferragosto" (Bruno), "Halloween" (Bruno). Sequel di "I migliori giorni" (2023).

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Previsto completamento dell'operazione a episodi (uno per ogni festa comandata) cominciata con I MIGLIORI GIORNI e sempre diretta da Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo, che si dividono le regie. Comincia il secondo con l'unico vero "sequel" del capitolo precedente. In NATALE si ritrovano ancora a cena i tre fratelli che avevano animato allora lo spassoso episodio d'apertura; questa volta, però, sono a casa del padre (Carpentieri), il quale esige di vedere riunita almeno una volta all'anno la sua famiglia: Alessandro (Leo), attore fallito, Luca (Bruno), imprenditore non infallibile e Stefania (Foglietta), impegnata...Leggi tutto in politica, si ritrovano per ascoltare quel che papà ha da dire e che li metterà di fronte a una difficile decisione da prendere in fretta. Un modo per far emergere una volta di più il cinismo, lo scarso coraggio e l'egoismo di chi, comunque, si trova a dover operare una scelta oggettivamente complicata. Rispetto al "Natale" precedente c'è meno voglia di scherzare e più di sondare a fondo l'anima grigia dei protagonisti. La regia di Leo, tuttavia, pare ancora acerba e prima di ingranare il film fatica non poco. Una volta esplicitata la richiesta del padre le cose finalmente si sistemano e si procede seguendo la tradizione della commedia all'italiana amara e più tipica. Un rinnovato, ottimo cast (impagabile il medico zuzzurellone cui dà volto e travolgente fisicità Wertmüller!) permette di sorvolare sull'incedere zoppicante portando a casa un discreto risultato che evidenzia l'efficacia del copione.

Ancora Leo dirige IL PRIMO MAGGIO, che vede contrapposti (e di fatto da soli in scena per uno scontro d'impronta teatrale) Fabrizio Bentivoglio e Giuseppe Battiston: il primo è un imprenditore sull'orlo della bancarotta, il secondo un suo dipendente licenziato e infuriato che, indossata la maschera di Che Guevara, raggiunge in una fabbrica chiusa il suo superiore e lo minaccia ignorando quanto questi stesse in quel momento già preparando la propria lettera d'addio al mondo. Un confronto tutto giocato in dialetto veneto che satireggia con sapidità sulla crisi del Nord-est dovuta soprattutto al lockdown della pandemia: una lotta di classe in cui l'operaio attacca il padrone mentre questi ha problemi ben più gravi da affrontare. Una bella idea, a suo modo originale, ben recitata (qualche inciampo nella cadenza veneta di Bentivoglio) ma non sorretta da una regia che riesca a renderla incisiva al punto giusto. Si ha sempre l'impressione che si sarebbe potuto accorciare il tutto guadagnandoci, e anche il finale aperto non soddisfa. Eppure i due ottimi attori in scena riescono a risollevare le sorti anche dell'episodio più fiacco del film, che resta comunque il meno scontato e per molti versi il più intrigante.

Con FERRAGOSTO e la regia di Massimiliano Bruno il ritmo accelera: una coppia borghese (Ferzetti e Marcorè) raggiunge la villa in cui abitano due conoscenti (Memphis e Pandolfi), genitori degli adolescenti che a quanto pare hanno "molestato" in qualche modo la loro figlia. Niente di irreparabile, pare, ma è proprio intorno alla responsabilità morale del gesto che ruota l'episodio, finalmente divertente (sfruttando lo spassoso "coattismo" di Memphis e della Pandolfi) e vivace. E' l'ennesima variante sul tema del video hot che i giovani si passano via social, ma declinata in modo meno drammatico del consueto pur mantenendo un forte spunto di riflessione.

Chiusura con HALLOWEEN, in cui la figlia di un vedovo senza lavoro (Papaleo) chiede al padre di rimettere gli abiti da prestigiatore indossati in gioventù per accompagnarla nella villa di un ricco signore (Storti) che ha organizzato la festa per il figlio. L'uomo non sa che quest'ultimo è un suo vecchio amico di scuola al quale sottrasse al tempo la fidanzata per sposarla e che medita in qualche modo vendetta. Fondato sul rapporto tra i due (il ricco e il "poveraccio"), un segmento malinconico e molto ben interpretato soprattutto da Papaleo (impagabile quando anticipa in confidenza allo spasimante della figlia il cinico atteggiamento tenuto regolarmente da lei con i suoi partner). Se però inizialmente la tensione tra i due protagonisti permette al film di farsi interessante, la seconda parte scarica sulla vicenda una carriolata di scontato buonismo che ne ridimensiona la ferocia. Peccato, ma la competente regia di Bruno anche qui permette di sorvolare sui difetti. Nel complesso la freschezza e la comicità dei MIGLIORI GIORNI è svanita, ma si resta comunque nell'ambito di una solida commedia amara e sprezzante al punto giusto, che rinverdisce la migliore tradizione italiana nel genere e - con i dovuti distinguo in regia - sa farsi accattivante nonché moderatamente divertente lasciando a tratti il segno.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/08/23 DAL BENEMERITO ZENDER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/08/23
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Markus 27/08/23 15:13 - 3692 commenti

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Secondo capitolo dei giorni. "Natale" (**!): situazioni già viste con echi monicelliani ma in ogni caso efficaci; "Il primo maggio" (**!): strepitoso come sempre Bentivoglio ed è forse lui che regge il gioco e la funzionalità del segmento; "Ferragosto" (***): l'accoppiata Memphis/Marcoré funziona benissimo e regala - grazia a un'ottima Pandolfi - momenti esilaranti; "Halloween" (**!): punta un po' sul patetico, ma gli attori sono buoni. Complessivamente una commedia gradevole.

Rambo90 28/08/23 18:47 - 7704 commenti

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Leggermente migliore del primo, perché nessun capitolo demerita particolarmente e i due registi affinano il loro sguardo sugli italiani. Episodio migliore è quello con un duro scontro familiare, che rivede all'opera i tre fratelli litigiosi ben interpretati da Leo, Bruno e Foglietta. Il più acuto e completo. Peggiore il finale con Papaleo, che chiude in sordina a causa di un eccessivo buonismo finale e di una situazione che non esplode mai veramente. Grandissimo in ogni storia il lavoro degli attori, perfetti nei ruoli incarnati, quasi su misura. In generale, buono.

Pinhead80 29/08/23 09:51 - 4773 commenti

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Dopo i migliori giorni arrivano anche i peggiori, con Leo e compagnia a dare seguito a quanto già visto in precedenza. Il primo episodio, e forse anche quello più riuscito, riprende il discorso affrontato nel primo film della cena in famiglia, in questo caso "con sorpresa". Gli altri tre episodi fanno storia a sé e si cerca di sensibilizzare la platea su tematiche tanto attuali quanto drammatiche come la perdita di lavoro, il sexting e la solitudine. Non tutto funziona come dovrebbe, nonostante un cast molto ricco, e questo perché c'è discrepanza di qualità tra i vari episodi.

Reeves 31/08/23 00:33 - 2234 commenti

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Piacevole commedia con la quale Edoardo Leo prende di mira le feste comandate e con esse soprattutto i luoghi comuni e la demenza collettiva che spesso le accompagna rendendole momenti di quasi disperazione. Regia garbata, attori tutti in parte ed efficaci (soprattutto uno straordinario Fabrizio Bentivoglio, che regge praticamente da solo il suo segmento). Ma funziona anche Massimiliano Bruno, socio nell'impresa.

Galbo 5/12/23 16:11 - 12402 commenti

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I peggiori giorni sono quelli in cui l'umanità da il peggio di sé, come dimostra questa commedia di Leo e Bruno che segue un simile film a episodi uscito precedentemente. Come in quello si ride amaramente del prossimo con un cinismo e una cattiveria non consueti nel cinema italiano degli ultimi anni, che spesso è stato eccessivamente buonista. I momenti migliori sono legati ai due episodi centrali, uno per l'eccellente prova di Bentivoglio, l'altro per l'affiatamento di un cast in cui spiccano Marcorè e la Pandolfi. Nel complesso, un buon film.

Daniela 10/12/23 18:20 - 12673 commenti

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Più che un sequel, un film "gemello" dei Migliori giorni, dato che Leo e Bruno propongono altri quattro episodi a tema festività: un pranzo di Natale complicato da una richiesta paterna, un primo Maggio con sequestro di imprenditore da parte di un ex dipendente, un incontro/scontro tra due coppie di genitori e infine un mago depresso ingaggiato per una festa di Halloween. I "debiti" nei confronti di altre pellicole sono ancor più evidenti a partire da Carnage ma anche qui lo spettacolo scorre bene, gli strali satirici sono magari banali ma centrati, gli attori validi.

Nando 11/12/23 17:33 - 3816 commenti

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Quattro episodi di valido impatto visivo che generano riflessioni in maniere diverse; tre figli alle prese con un anziano padre; un imprenditore fallito e un suo dipendente; due coppie di genitori totalmente diverse tra loro e due ex amici che hanno avuto alterne fortune. Narrazione interessante in cui emergono Ferragosto e Natale. Tra gli interpreti da segnalare Bentivoglio, Memphis, Leo e Papaleo.

Geppo 12/12/23 12:28 - 316 commenti

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Decisamente molto meglio del primo: qui le storie sono molto più cattive. Si può addirittura pensare che questo film potrebbe essere I nuovi mostri se l'avessero girato nel 2023. Attori tutti veramente straordinari, soprattutto Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Sara Baccarini e in particolare Claudia Pandolfi (davvero bravissima). Ottimo anche Fabrizio Bentivoglio, pur se il finale del suo episodio convince poco: manca l'idea precisa. Un film che fa riflettere e pensare. Questo è il buon cinema italiano e se ne sentiva veramente la mancanza.
MEMORABILE: Le provocazioni di Giovanni Storti nei confronti di Rocco Papaleo; Sara Baccarini commossa davanti a Rocco Papaleo dopo la sua esibizione;

Furetto60 3/01/24 08:41 - 1196 commenti

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Più che una commedia un film drammatico; quattro episodi in gara di “cupismo” in cui si rappresenta un ex Belpaese allo sfascio in cui disperazione, cinismo, opportunismo, egoismo, smarrimento culturale e sbando morale non lasciano speranze di redenzione. Il vero epilogo non è quello buonista del quarto episodio, che allo spettatore non smuove nemmeno le labbra, bensì quello del terzo in cui la nonna, nel mutismo generale, auspica l’avvento distruttivo di un meteorite. Come darle torto? Uno sciame occorrerebbe, tanto per essere certi.

Giùan 7/01/24 09:09 - 4573 commenti

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Complessivo passo indietro rispetto al precedente; ancor più materiale da riporto, meno visione generale, una consolidata tendenza a non dare alcun realistico contesto (per dire anche scenografico) alle situazioni rappresentate, con l'ovvia risultanza di poggiarsi essenzialmente sulle spalle (fortunatamente larghe) del cast. In tal senso Carpentieri (e Wertmüller), Battiston/Bentivoglio fan notevoli "assolo" nei due mosci episodi di Leo, mentre nei più sfumati e d'ensemble segmenti di Bruno piacciono soprattutto Pandolfi/Marcorè e l'alchemica coppia padre/figlia Papaleo/Baccarini.
MEMORABILE: Il volto della Pandolfi quando comincia a "realizzare" sul serio le immagini dei video; Papaleo "preconizza" quanto la figlia dirà al ragazzo.

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Ultimo 8/01/24 13:40 - 1656 commenti

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Ancora una volta una serie di vicissitudini che accompagnano i personaggi nel corso dei giorni di festa. Il primo episodio vede di nuovo Leo e la Foglietta in grande forma; non allo stesso livello gli altri segmenti, in cui si segnalano Memphis e la Pandolfi in "Ferragosto" e un bravo Rocco Papaleo in "Halloween". Discreto ma non memorabile, invece, l'episodio con Battiston e Bentivoglio. Non male, complessivamente.

Anthonyvm 16/02/24 00:49 - 5712 commenti

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Dopo il buon prototipo, prosegue la collezione "festiva" di crimini e imbarazzi a opera di Bruno e Leo, senza grosse variazioni qualitative. La prima storia spreca l'effetto esilarante di un dubbio morale particolarmente perfido con uno svolgimento scontato e poco plausibile; la seconda, forse la migliore, ironizza con amara attualità sul mito di scontri ideologici ormai vetusti; la terza tratta argutamente temi scottanti (le molestie sessuali) con la dovuta cattiveria ma senza eccessi drammatici; la quarta vanta la presenza di Giacomo Storti, ma si chiude con sdolcinata incoerenza.
MEMORABILE: Il finale dark ("Natale"); La fatale conta fino a 14 ("Primo Maggio"); La battuta della nonna ("Ferragosto"); Storti incontra Papaleo ("Halloween").
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