Giallo a Milano: made in Chinatown - Documentario (2009)

I 15 ingredienti di un giallo tradizionale ("Una vittima", "Un alibi", "Un inseguimento", "Un medico legale"...), stesi sul tavolo come carte coperte, volta la carta e si spalanca un mondo: una piccola storia di integrazione, discriminazione, nostalgia, successo, sconfitta. Fuori dalle leggende metropolitane, dalla trita mitologia che li avvolge, gli immigrati della Chinatown milanese si raccontano, cristallini e diretti, conservando però un atavico riserbo, l'enigma pudico della loro orgogliosa -forse dolorosa- "lontananza".

Un inizio interessante, con l'omicidio per mano di un clan cinese, è usato forse solo come pretesto per il titolo e per dare l'avvio a un film che arranca minuto dopo minuto. Le storie di integrazione di alcuni simpatici personaggi con gli occhi a mandorla nella Milano del duemila non bastano a rendere interessante questa pellicola che sa un po' troppo di amatoriale (specie nella fotografia) e si fa vedere con difficoltà. Anche gli stessi "episodi" risultano scollegati, le domande spesso ripetitive e in generale si rimane un po' troppo in superficie.