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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Fausto Brizzi (insieme a Franco Amurri, che sceneggiò l'originale) prende DA GRANDE e lo moltiplica per quattro, lasciando a Brignano la parte che fu di Pozzetto e aggiungendovi quelle relative ai suoi tre compagni di viaggio “nel tempo”. Valeva la pena? Non si direbbe proprio, giacché di fatto i momenti migliori sono quelli che già avevamo visto nel film del 1987 (ripresi in tutto e per tutto) e che con quello perdono nettamente il confronto. Cosa resta? Un po' la simpatia della Pastorelli, che per un ruolo simile è l'unica forse in grado di riprendere l'ingenuità innata che aveva trovato...Leggi tutto al tempo in Renato Pozzetto l'interprete perfetto.

Il buon Brignano, che pure ha dalla sua un approccio talora lunare parzialmente avvicinabile a quello del grande comico lombardo, non convince: laddove Pozzetto era assolutamente credibile come bimbo cresciuto, persino quando prorompeva in pianti a dirotto che lasciavano spiazzati, Brignano appare forzato, costretto come gli altri a fingersi un bambino ottenendo solo l'effetto di sembrare un adulto che gioca stupidamente a fare il bambino. Perché il ruolo è difficilissimo per chiunque da interpretare senza scadere nell'imbarazzante (ci riuscì meglio Tom Hanks in BIG, replicando non a caso similmente con FORREST GUMP e vincendo addirittura l'Oscar) e purtroppo non si può dire che i nostri riescano a farlo; con l'esclusione della Pastorelli, come detto, la quale tuttavia non si trova per le mani uno script capace di sfruttarne le potenzialità.

Il risultato è una copia sbiadita, irritante nelle fasi con i ragazzini pre-trasformazione e solo di rado centrata in quelle post. Anche perché replicare al limite del ricalco troppe scene dell'originale accresce l'impietosità del paragone. Forse la sola Valeria Bilello regge il confronto con Giulia Boschi, che era più dolce ma per alcuni versi non così impeccabile: nella parte della maestra di Marco (Brignano) promette a quest'ultimo che se crescerà accetterà le sue avance e finirà con l'andarci molto vicino. Intanto Serena (Pastorelli) ritroverà il padre che, ispirato probabilmente dal film sulle sorelle Williams, la allenava senza sosta coll'obiettivo di farne una grande tennista, Leo (Bizzarri) si farà assumere come badante dai nonni con cui viveva (Fabrizi e Messeri) e Tato (Kessisoglu) scoprirà inattese tendenze gay attraendo il preside della scuola (Pantani), mentre la poliziotta (Natoli) incaricata di scoprire che fine abbiano fatto i quattro bimbi non riesce a cavare un ragno dal buco.

Si mantiene identica anche la relazione tra la maestra di Marco e il padre dello stesso, ma mancando qui Haber, eccellente frustrato doc in DA GRANDE, il confronto è di nuovo avvilente. Insomma, la tripla aggiunta è superflua e soprattutto Luca e Paolo si sposano decisamente male al contesto, con la variante gay che pare davvero una per nulla spontanea concessione all'inclusività dei tempi moderni: poteva essere un'idea vincente ma andava studiata indubbiamente molto meglio. Come il film d'altra parte, che come spesso capita in questi casi fa soprattutto venir voglia di rivedere l'originale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/05/23 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/07/23
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Rambo90 2/05/23 10:35 - 7704 commenti

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Remake nel quale si moltiplicano per quattro i bambini a trasformarsi per magia. La storia che funziona di più è quella di Brignano, che ripete pedissequamente quanto accadde a Pozzetto e regge bene anche per una buona immedesimazione del suo interprete. Più forzate le altre, anche a causa di una recitazione meno spontanea in un film che comunque risulta garbato e muove vari sorrisi. Regia corretta, buon ritmo. Un po' pesante l'inserimento forzato dell'omosessualità con ovvie battute di rito.

Corinne 29/06/23 11:12 - 420 commenti

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I bambini "cresciuti all'improvviso" sono qui quattro e per forza di cose vengono inserite altre tematiche (il padre che vuole che la figlia diventi campionessa di tennis, l'omosessualità, il bambino orfano cresciuto dai nonni) mentre il personaggio principale è interpretato da un Brignano perfetto per il ruolo. Anche la Pastorelli se la cava, la sua classica interpretazione di "donna bambina" qui calza a pennello; un po' scialbi invece Luca e Paolo.

Apronus 2/07/23 10:39 - 3 commenti

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Francamente non si aveva proprio l'esigenza di questo remake. Qui per cambiare un po' si sono aggiunti i tre amichetti di Marco, ma la cosa non funziona e il brodo della storia è solo allungato. Le battute della storia di Marco sono riprese in pieno. Un remake insulso e anche il cast viene utilizzato male. Un conto era un solo bambino che diventava grande, con quattro il risultato è fallimentare.

Galbo 3/07/23 07:10 - 12402 commenti

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Stanco e banale remake diretto da uno spento e svogliato Fausto Brizzi, che riprende il buon (e originale) film di Amurri senza cercare la minima innovazione se non quella di moltiplicare i protagonisti che diventano quattro. Molte situazioni sono riprese pari pari dal film originale e colpisce negativamente la messa in scena complessiva, sciatta e poco curata, così come appare spenta la recitazione degli attori, con qualche elemento positivo che viene unicamente dalla Pastorelli. Da evitare.

Gabrius79 17/07/23 12:32 - 1427 commenti

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Remake del fortunato Da grande , ma qui ci troviamo di fronte a una pellicola poco coinvolgente e con una recitazione del cast decisamente svogliata e priva di slanci. La parte con Brignano viene quasi copiata dall'originale con Pozzetto (il quale era molto più credibile nel ruolo), mentre i momenti con Luca e Paolo sono noiosi e forzati. La Pastorelli si guadagna una risicatissima sufficienza. Gli sketch coi bambini sono quasi fastidiosi. Operazione non riuscita.

Redeyes 24/07/23 08:46 - 2449 commenti

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Brizzi si cimenta nel remake rivisitato di Marco finendo per venirne travolto. La nota positiva è un Brignano che tutto sommato si avvicina a Pozzetto e la Pastorello e la Bilello, piuttosto in parte. D'altra parte abbiamo le new entry del plot che ahinoi deludono nella vana ricerca di ammodernamento dei temi e inclusività LGBT+ a buon mercato. La storia scorre senza regalarci sorrisi e spesso annoia con picchi negativi nei ruoli di Paolo e Luca. Spiace un po' per il buon cast sulla carta e per l'ennesimo remake senza inventiva degna di nota.

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  • Discussione Mauro • 10/07/23 17:11
    Disoccupato - 11996 interventi
    "Da grande" di Amurri ricevette una media di 3 pallini (idem Marcel), questo film solo due (uno solo da Marcel), ma penso che sulla valutazione abbia pesato parecchio il film precedente. Se Amurri non avesse mai realizzato il primo film, il voto dell'attuale cambierebbe?

  • Discussione Zender • 10/07/23 17:27
    Capo scrivano - 47813 interventi
    Inevitabilmente credo che cambierebbe. Difficile valutare un remake senza pensare che lo è, se il film di riferimento è noto un po' a tutti come in questo caso...