Critica della separazione - Corto (1961)

L'anti-film per eccellenza: tra fotografie di fotografie e riprese miste (con accostamenti didascalici curiosi), la voce francese ipnotica del commento analizza in maniera problematica la comunicazione e la sperimentalità del contesto, vuole problematizzare la percezione dello spettatore che si troverà confuso nel seguirne i sottotitoli. Di sicuro un vertice del cinema sperimentale: una ventina di minuti di confusione totale che per fortuna passano presto.

Parole di riflessione su concetti chiave della "società dello spettacolo" (come Debord la chiamerà anni dopo): l'individuo, la rappresentazione, il potere, e anche il linguaggio del cinema. Il testo è letto con voce da pretino confidente, mentre scorrono immagini più o meno casuali. Questo è il problema: si farebbe prima (e meglio) a leggere il testo, con calma, anziché ascoltarlo appiccicato a foto, spezzoni e fumetti inutili. Alla fine Debord dice di non voler stare al gioco del cinema, mentre in realtà ci sta giocando, ma male.