Cosimo e Nicole - Film (2012)

Il giovane Francesco Amato esordisce alla regia con la capacità di evitare lo stile da fiction e riuscendo a trasmettere il senso di deriva della vita sregolata di una coppia, quella formata da una bella e brava Clara Ponson e da uno Scamarcio che non trasmette il massimo dell'entusiasmo ma che non demerita. I due si incontrano al G8 di Genova e sono coinvolti in alcune disavventure che mettono alla prova il loro legame. Ci sono diverse scene intense ma anche diversi periodi di stanca, specie nella parte centrale. **!

Due sbandati, sesso esplicito, il problema degli immigrati in Italia e in Europa. Tutte banalità modaiole – però, strano a dirsi, poco alcol e niente spinelli… - che il regista cerca di rendere commestibili con una considerevole attenzione al paesaggio (la Genova portuale e periferica); ma restano sullo stomaco, così come i due esagitati protagonisti e la maggior parte del rock “alternativo” fornito dalle bands italiane della colonna sonora.

Due giovani e le loro vicissitudini in una narrazione sicuramente intensa ma provvista di uno sviluppo narrativo che affronta tematiche controverse e non del tutto condivisibili. La Ponsot recita con grande trasporto e mostra segni di bravura, Scamarcio ha la solita ebete espressione. Camei musicali per i Marlene Kuntz e gli Afterhours. Buona la realizzazione, scadenti le tematiche.

Un tentativo, che non si può considerare particolarmente riuscito, di staccarsi dai drammi piagnoni che si ripetono in tanta produzione italiana, proponendo qualche momento vagamente trasgressivo e collegandosi con la storia recente (i disordini al G8 di Genova). La realizzazione lascia a desiderare con parecchie scene eccessivamente prolungate, come quella del viaggio o le riprese dei gruppi musicali. Anche la parte propriamente sentimentale si adagia su una certa mediocrità. Perlomeno la Ponsot e Scamarcio, che continua la sua maturazione artistica, dimostrano un buon affiatamento.

Film passabile, non un capolavoro. Scamarcio un po' pesce lesso ma credibile, la Ponsot molto bella, Sassanelli bravissimo nel ruolo del titolare/amico/disperato/cinico. Al sevizio di un'idea di base ma raccontata senza fronzoli. Il grande spazio ai gruppi Indie Rock italiani (Marlene Kuntz, Afterhours, Verdena ripresi anche in concerto) è troppo, a mio avviso.

Un ragazzo e una ragazza s'incontrano fortuitamente a Genova durante la manifestazione del G8. Nascerà una storia d'amore dalle mille sfaccettature che li riporterà dopo qualche tempo nella città ligure. L'opera si sviluppa seguendo due diverse linee temporali che svelano solo in parte la natura del racconto. Il film non è di grande livello ma si possono comunque apprezzare le intenzioni del regista di voler lasciare un messaggio forte in termini di immigrazione e di sfruttamento del lavoro. La parte più debole rimane la storia d'amore con i protagonisti che non convincono affatto.