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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Shyamalan ritorna alla sua impronta religioso-filosofica per mettere in scena una sorta di pre-Apocalisse che può contare, almeno nelle prime fasi, su una bella atmosfera di mistero caratteristica delle migliori opere del regista: il nostro sa come spiazzare, come imporre un approccio inedito, molto personale, incuriosendo non poco chi guarda. Prendiamo l'incipit: un omone (Bautista) in un bosco avvicina una bambina (Cui) che sta infilando grilli in un barattolo di vetro. Con grande dolcezza i due conversano fino al momento in cui l'uomo, che le presenta come amici tre sagome in avvicinamento, le dice di avvisare i suoi di aprire, quando busseranno. La piccola torna a casa e i due papà...Leggi tutto di lei (ovvero la coppia gay che l'ha adottata), informati dello strano messaggio, sentono bussare e iniziano a preoccuparsi.

Da dietro la porta l’omone comincia a dire che deve assolutamente entrare insieme alle tre persone che sono con lui (armate di strane lance) perché deve comunicare qualcosa di vitale importanza. Al rifiuto, i quattro assediano il casolare fino ad accedere con la forza e legare i padri a due sedie cominciando (molto lentamente) a spiegare cosa ci fanno lì e il concetto fondamentale: l'Apocalisse sta arrivando e per fermarla esiste un unico modo. Uno di loro tre (bimba compresa quindi) dovrà morire per mano di uno degli altri due. Scambiati per una manica di matti invasati, gli intrusi non vengono creduti e Andrew (Aldridge), il padre meno calmo, comincia a dare in escandescenze. La flemma di chi gli sta davanti è tuttavia disarmante, e si capisce come i quattro siano assolutamente convinti di ciò che dicono. Come dissuaderli? Non è facile, anche perché per ottenere il loro scopo hanno un sistema piuttosto insolito ed efficace...

Lavorando molto sull'atmosfera e servito da un'eccellente fotografia, Shyamalan cerca di prolungare quanto più possibile il clima di mistero. Non carica di banali sfumature di delirio nevrotico gli intrusi riservandole semmai ai prigionieri (a uno solo a dire il vero, perché l'altro padre, Eric/Groff, è decisamente più pacato e tramortito dagli eventi) in un gioco di interessante ribaltamento delle parti; un gioco anche discretamente studiato, con l'introduzione del tema gay che, affrontato con maturità, poteva essere un valore aggiunto, ma poi una quantità di flashback pressoché inutili quanto anonimi dà subito la sensazione di una vicenda che verrà tirata per le lunghe ripetendosi senza grandi idee.

La sceneggiatura infatti ristagna e, capita l'antifona, viene in mente che una situazione per certi versi simile era stata meglio sviluppata nel SACRIFICIO DEL CERVO SACRO. Qui tutto è più semplice e riconducibile alle tipiche religioni alternative di cui Shyamalan aveva testimoniato in film come THE VILLAGE, ma si procede qui senza sussulti fino a quando il tedio prende il sopravvento accompagnandoci verso il solito finale a sorpresa, che in questo caso sa un po' troppo di telefonato. Sarà l'unico ambiente, saranno personaggi scarsamente empatici, saranno gli espedienti narrativi poco fantasiosi ma arrivati ai titoli di coda si rischia di restare assai delusi. Apporto modesto della colonna sonora, recitazione senza guizzi. Siamo dalle parti di E VENNE IL GIORNO, come risultati, e non è una buona notizia...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/23 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/06/23
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Rambo90 15/02/23 01:38 - 7704 commenti

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Shyamalan cambia radicalmente il tiro rispetto alle ultime prove e ci porta all'interno di una baita in cui lo spettatore deve decidere a chi e a cosa credere. Prima parte tesissima, ben strutturata, in cui si gettano le basi e i semi dei rispettivi dubbi. Seconda leggermente in calo con ovvi tentativi di fuga ma che si apre a un finale che potrebbe anche far commuovere i più sentimentali. Girato bene, con una bella fotografia quasi ottantiana, e ben interpretato da tutto il cast, con Bautista in cima, la cui corporatura fa a pugni con la gentilezza del personaggio. Buono.

Gestarsh99 15/02/23 15:35 - 1395 commenti

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Ambasciatori di ambasce e inflessibili come esattori di Equitalia, quattro Testimoni di Geocalamità, in missione per conto di Dio solo sa chi, recapitano a una famiglia l'ingiunzione di pagamento di tutte le colpe umane. Non aspirano alla polvere eterna ma vorrebbero aspirarla e metterla nel sacco prima del patatrac. La fine del mondo rintocca nel bosco in nomine Shyamalan: suspense golosa, imponderabilità, smania di epifania, la massellanza da triceratopo di Bautista. L'epilogo insignificante azzera però miseramente ogni cosa, smascherando una precaria catastrofiction. La Pocalisse.
MEMORABILE: L'amichevole incontro nel bosco fra il mastodontico Bautista e la piccola Kristen Cui, intenta a raccogliere e imbarattolare grilli tra i fili d'erba.

Nick franc 18/02/23 23:18 - 518 commenti

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Non facile da giudicare: riesce a tenere la tensione e a catturare lo spettatore ma il serioso sermoneggiare di Bautista e compagni annunciatori dell'Apocalisse è sovente a rischio sghignazzo (e le performance allucinate di Grint e Quinn non aiutano). Shyamalan ripercorre sentieri che già conosce con i soliti pregi e difetti, la confezione è di gran classe (la fotografia di Blascke e Grant e le musiche di Herdis Stefansdottir sono formidabili) ma stavolta il twist finale è molto meno sorprendente (anche se ciò non è necessariamente un male). Nel cast bene Aldridge e Groff.

Lupus73 21/02/23 11:54 - 1498 commenti

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Inizia come un home invasion nella casa nel bosco di una coppia gay maschile, padri putativi di una bimba orientale, ma poi si rivela come pellicola mistico-apocalittica in cui la verità rimane incerta fino ad un certo punto. Il soggetto non sarebbe male ma per come viene sviluppato siamo ben lontani dal tenore delle migliori produzioni del regista. Il pathos e la drammaticità sono alti, la tensione è palpabile nella prima parte ma poi tutto scivola via piuttosto innocuo lasciando ben poco di consistente allo spettatore. Sinceramente non se ne sentiva la necessità.

Leandrino 22/02/23 10:08 - 515 commenti

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Con un inizio sorprendente e carico di tensione - tutta incarnata nel contrasto fra il nerboruto e tatuato Bautista e un'atmosfera da fiaba con bambina -, Shyamalan magnetizza l'attenzione e fa ben sperare. Degno lo sviluppo tra mistero, suspense e pericolo, mentre l'attenzione ai personaggi, delineati con pochi e decisi elementi, rende possibile un minimo di empatia. Si perde un po' sulla strada dell'epilogo: tra buoni sentimenti e (neanche troppo) pallidi rimandi alla Fede, il film diventa una specie di summa della precedente filmografia del regista; non che questo sia un difetto.

Herrkinski 22/02/23 14:56 - 8127 commenti

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Rispetto al romanzo da cui è tratto, si smussano gli angoli più scomodi giungendo a un finale più rassicurante che rimane deludente a prescindere; dopo aver fatto montare per tutto il film la tensione e la curiosità di sapere come va a finire, la conclusione arriva scontata e fa assestare il giudizio verso il basso. Si ricorderanno perlopiù l'ottima fotografia (è stato girato con lenti degli anni '90) e la prova convincente di un sempre più bravo Bautista; il resto è fuffa catastrofica con strizzate d'occhio al politically correct in voga ad Hollywood, come ormai d'abitudine.

Daniela 3/03/23 21:25 - 12673 commenti

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Famigliola in vacanza in mezzo al bosco riceve la visita di quattro profeti di sventura che le impongono una scelta: sacrificare uno dei suoi componenti o condannare l'umanità allo stermino... Siamo dalle parti del Vecchio Testamento con tanto di citazione esplicita in una parabola che richiama per un aspetto decisivo Il sacrificio del cervo sacro, film di ben altro spessore. Se Old metteva in scena malamente una bella idea di partenza, qui la messa in scena è eccellente ma è il plot a convincere poco nella sua linearità che non riserva sorprese salvo una, che non si può svelare.
MEMORABILE: Bautista gigante buono maestro in una scuola elementare: ma riuscite a immaginare che gran cosa sarebbe?

Il ferrini 3/05/23 01:59 - 2361 commenti

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Solo Shyamalan poteva girare un film in cui un gay deve uccidere il compagno per salvare il mondo, soprattutto in tempi come questi. E per quanto sia paradossale l'incipit, si tratta di un'opera che funziona magnificamente, con un crescendo tesissimo in cui lo spettatore passa continuamente dall'incredulità al dubbio che l'assurda profezia sia reale, esattamente come accade ai protagonisti, per cui l'immedesimazione è totale e spiazzante. Magnifici i primi piani iniziali del gigante e la bambina in campo e controcampo fuori asse come in Servant. Gran fotografia. Gioiellino.

Kinodrop 18/06/23 19:12 - 2962 commenti

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Una specie di home invasion in cui gli invasori sono o si credono in buona fede e portatori di un messaggio che dovrebbe salvare il mondo da un'apocalisse imminente previo sacrificio di uno dei tre abitanti del casolare. L'idea si mostra subito, da una parte ovvia e risaputa e dall'altra non riesce che a reiterare la contrapposizione tra scetticismo e ricatto morale (ma con minacce fisiche annesse) rivelando la fragilità di un plot che può incuriosire, ma che alla fine snerva per l'indecidibilità che attanaglia la situazione. Cast mediocre, buona la fotografia. Un po' meglio di Old.

Pumpkh75 26/09/23 16:06 - 1751 commenti

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A Shyamalan vien spesso rimproverata la tendenza a sacrificare il film e la sua idea sull’altare di quel twist finale che deve per forza sbalordire: per una volta che esce dal seminato (tra fotografia, costruzione della tensione e, perché no, anche regia c’è di che rallegrarsi), è proprio la chiusura intuibile e biblicamente fiacca a farci storcere il naso. Sufficiente, ma non eccezionale, il resto del listino: l’impacciata buona volontà di Bautista, le morali a buon mercato su famiglia e senso del sacrificio, le sentenze e i flagelli. Diversamente godibile e imperfetto.

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Nando 30/10/23 14:57 - 3816 commenti

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Una pellicola controversa e claustrofobica, nonostante la vista del lago e del bosco circostante. Shyamalan torna all'Antico Testamento e realizza una pellicola ove una famiglia con due padri deve sacrificarsi per salvare il mondo dalla distruzione incalzata da quattro visionari non violenti ma ingombranti (vedi Bautista). Dopo una prima parte interlocutoria si arriva per gradi, non senza qualche lieve fastidio, a un finale quasi memorabile ma comunque di valido impatto. Simpatica la bimba asiatica.

Pinhead80 3/11/23 12:25 - 4773 commenti

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Shyamalan riesce come al solito a creare atmosfere iniziali altamente intriganti, tanto da lasciar presagire sempre di trovarsi di fronte a un film di altissimo livello. Purtroppo, come spesso gli accade, le buone premesse vengono in parte disattese, soprattutto-  in questo caso - per quanto concerne la seconda parte, più scontata e prevedibile. Nonostante ciò l'opera e ben congegnata e si vede che si basa su una sceneggiatura molto solida. Si poteva azzardare di più nel finale, in modo da aggiungere quel qualcosa in più che avrebbe elevato il film da sufficiente a buono.
MEMORABILE: La televisione che via via annuncia le catastrofi nel mondo.

Enzus79 24/11/23 22:10 - 2905 commenti

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Tratto dal romanzo di Paul G. Tremblay: in un cottage nel bosco una famiglia è presa in ostaggio da quattro sconosciuti. Thriller con fattezze apocalittiche discretamente riuscito. La prima parte è quella migliore, con momenti di tensione alti. Poi le dinamiche diventano un po' contorte e spuntano molti interrogativi. Regia di M. Night Shyamalan piuttosto efficace.

Bizzu 27/02/24 13:08 - 217 commenti

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In questo caso la frase fatta "il libro è molto meglio del film" calza a pennello. La storia spigolosa e fortemente destabilizzante narrata nel libro viene filtrata annullando sia il pathos dei momenti precedenti all'invasione, sia il piacevole disorientamento finale, proponendo una conclusione conciliatoria e soprattutto spiattellata che annulla ogni brivido dato dall'incertezza. In generale non un brutto film, ma una minestrina insipida.
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