Bocche inutili - Film (2022)

Quarantenne ebrea cerca di sfuggire al campo di concentramento di Auschwitz pur di salvare la creatura che porta in grembo. Bel film dedicato alla forza delle donne che vien fuori in maniera ancora più evidente nel dolore e nella paura: le bravissime interpreti accompagnano lo spettatore in una vicenda composta da momenti crudi e ingiusti, i dialoghi sono lineari ma incisivi, il ritmo costante, la narrazione scorrevole, il finale teso e commovente. La ricostruzione del periodo storico è invece solo sufficiente probabilmente causa budget contenuto, ma il film è di certo meritevole.

Bastano pochi minuti per capire l'andazzo: una recitazione in stile tragedia greca, una parla e le altre stanno attorno mentre le giuste ribellioni delle donne arrestate sono espresse in maniera del tutto retorica. In sintesi voleva essere un film "furbo" realizzato con basso budget ma il risultato è men che mediocre. La Shoa è un argomento troppo grave, complesso, ancora causa di ripensamenti, per essere trattato con superficialità. Evitabile.

La prospettiva del contesto narrato è opposta ma come livello complessivo siamo dalle parti de La guardia di Auschwitz, vale a dire che il budget irrisorio (riflesso nella scarsità di location e nel cast ridotto all'osso) castra nel giro di poco le indubbie buone intenzioni alla base del film. Non aiutano una recitazione da fiction e un parlato spesso costituito da monologhi o dialoghi eccedenti in teatralità e platealità (Primo Levi, tanto per fare un esempio, descrisse la sua lotta per vivere con tutt'altro linguaggio); ne risulta un'opera "posticcia" e mancante di potenza.