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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/07/23 DAL BENEMERITO JASPERS
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Jaspers 11/07/23 01:09 - 150 commenti

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Non si è mai tutti più buoni a Natale: Mungiu smitizza la festa dell'altruismo piazzandola in un paesino dove l'intolleranza aleggia silenziosa, in attesa di un capro espiatorio... Il regista torna al tema dell'immigrazione per raccontare, tramite due piani narrativi, il degrado, individuale e collettivo, che alberga tuttora in Romania; e l'unica pecca del film sta proprio nell'imperfetto intersecarsi delle trame, che porta spesso l'una a sopraffare l'altra. Per il resto il cast è ottimo e l'atmosfera opprimente, complici la fredda fotografia e gli ambienti spogli, non urbanistici.
MEMORABILE: Capocciata; I figli di Dio mostrano il loro vero volto; L'opprimente, infinita scena della riunione; Il finale.

Cotola 27/07/23 09:35 - 9060 commenti

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Viaggio all'interno di una Romania razzista e xenofoba in cui gli animali selvaggi non sono le belve ma le persone. Il messaggio è chiaro e fin troppo scoperto ma Mungiu, che non è per niente tenero con i suoi connazionali, mette sulla brace molta carne, forse troppa. Sì, perché i temi sono interessanti, complessi e non facili da trattare senza essere banali e soprattutto manichei ma fortunatamente la sceneggiatura riesce a evitare queste trappole e a dire cose interessanti anche su questioni collaterali. E riesce a mantenere sempre vivo l'interesse. Finale un po' "enigmatico".

Kinodrop 30/11/23 20:08 - 2962 commenti

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In un villaggio della Transilvania caratterizzato da una secolare multietnia, sotto l'apparente status quo covano antichi pregiudizi e rancori di ogni genere, e l'unica cosa che trova tutti d'accordo è la xenofobia ai danni di tre lavoratori singalesi. Mungiu descrive senza fare sconti una mentalità primitiva e sorda a ogni apertura, attraverso un sovrapporsi di trame disallineate tra il realistico e l'indefinito. Una tematica (purtroppo) ovvia, descritta come se si trattasse di una novità e condotta didascalicamente (le lunghe scene dell'assemblea anti-immigrati). Cast discreto.

Paulaster 22/04/24 18:02 - 4431 commenti

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In un villaggio rumeno vengono osteggiati dei lavoratori stranieri. Il soggetto della territorialità che sfocia nel razzismo è, purtroppo, poco originale e Mungiu tiene a focalizzarlo nella sua terra. Diversi i piani di lettura (i singoli, la comunità, la Chiesa), che trovano tutti un equilibrio e spiegano il crescendo della vicenda. Qualche lungaggine, con il bambino piccolo e la polizia che sostanzialmente non interviene, potevano essere gestiti meglio. Finale che risulta spiazzante e vira nel simbolico.
MEMORABILE: La Mercedes del prete; L'agguato a cena; Tutti di corsa nel bosco.

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