Affare fatto - Film (2015)

Ancora una commedia incentrata (di questi tempi...) sul mondo del lavoro e sulla crisi finanziaria. Il film di Ken Scott risulta nel complesso piuttosto divertente (anche le scene che a prima vista potrebbero essere volgari, grazie alla regia risultano simpatiche) con momenti veramente esilaranti (su tutti l'hotel museo di Berlino dove Vaughn alloggia). Quindi risate assicurate e bene anche Franco (Pancake); un po' sottotono Wilkinson.

Commedia ambientata in un mondo del lavoro spietato e concorrenziale. La trama non è particolarmente originale, ma il film si rivela godibile grazie all'assortimento dei personaggi ben caratterizzati dalla sceneggiatura, con Vaughn protagonista di una comicità tradizionale che sfora talvolta nello scurrile e Franco che utilizza toni più surreali. Nel mezzo un più misurato Tom Wilkinson. Grazie anche ad una durata ragionevole il film porta a casa il risultato.

Proprietario di una piccola azienda deve volare in Europa insieme ai suoi due collaboratori per concludere un affare che gli consentirebbe di salvarsi dalla bancarotta... Commedia sentimental-demenziale con molti debiti, a cominciare da Una notte da leoni, che, nonostante l'impegno profuso dal protagonista Vaughn, gira a vuoto fra messaggi edificanti, porcaccionate a bischero sciolto e stramberie assortite (ossia l'Europa vista dagli americani). Nel resto del cast, Wilkinson imita se stesso, Franco penalizzato dal personaggio, Frost sottoutilizzato.

Commedia attuale sul mondo del lavoro, meno simile a Una notte da leoni di quanto le pubblicità non vogliano far credere, ma più incentrata sull'affanno dei tre protagonisti di riuscire a chiudere un contratto. Il ritmo è svelto, molte gag vanno a segno (anche le più volgari) e il cast funziona: Vaughn è al suo meglio, Franco se la cava e Wilkinson ci mette l'esperienza. Divertente.

Vince Vaughn ci ha da tempo abituti a questo tipo di personaggi e di storie. Uomo di mezza età costretto a ricominciare da zero che si prende una rivincita sul conformismo del suo passato. Pare che il ruolo del disoccupato che si rialza sia ormai il suo marchio e anche stavolta svolge diligentemente il compito. Commedia a tratti gradevole, senza eccessi, tra qualche volgarità e alcune trovate.

Classica commedia a stelle e strisce che parte da un problema lavorativo e ci innesta sopra una girandola di situazioni surreali. Talvolta indovina la giocata, talvolta è prevedibile, altre va sul pecoreccio spinto. Per fortuna moraline e buonismi non oltrepassano il livello di guardia. Attori abbastanza in tono ma Franco esagera a proporre la faccia da nerd.