[1.01] Poirot: Il mistero della cuoca di Clapham - Corto (1989)
[1.01] Poirot: Il mistero della cuoca di Clapham
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Adventure of the Clapham Cook
Anno: 1989
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Regia: Edward Bennett
Note: Aka "Il mistero della cuoca scomparsa" o "L'avventura della cuoca di Clapham". Il primo episodio in assoluto della serie di Poirot con Suchet.
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Il primo episodio della serie di Poirot con David Suchet non fa certo gridare al miracolo: 51 minuti per raccontare la storia della misteriosa scomparsa della cuoca dalla tenuta di Clapham, denunciata dalla proprietaria che le era particolarmente affezionata e che raggiunge Poirot (Suchet) in studio chiedendogli di occuparsi del caso. L'investigatore, quasi offeso dalla richiesta, rifiuta sdegnato, salvo poi ripensarci rendendosi conto di aver agito in modo estremamente scortese.
Il punto è che la cuoca sembra essersene andata di sua spontanea volontà, o almeno questo è quello che si dovrebbe concludere dopo il surreale colloquio con l'ingenua governante di casa....Leggi tutto Ma Poirot, accompagnato dall'inseparabile Hastings (Fraser), benché sollevato dall'incarico da un'inspiegabile lettera giuntagli in ufficio e firmata dalla stessa donna che l'aveva assunto, è di altro avviso e comincia a indagare incrociando un'altra scomparsa, avvenuta in una delle banche cittadine. Hanno forse qualcosa in comune, i due casi?
La soluzione è piuttosto sorprendente, come in quasi tutti i romanzi della Christie, e si capisce come alla base l'idea di fondo sia ottima. Risolverla tuttavia in soli 51' significa tagliare moltissimo rendendo quasi incomprensibili alcuni passaggi (come si arriva all'aggancio col caso della seconda persona scomparsa, per esempio). Si apprezzano l'ironia tagliente di Poirot e il sarcasmo di certi personaggi (l'inserviente al deposito bagagli, ad esempio), si capisce come la sceneggiatura sia in più fasi pittosto ben rifinita, pur tuttavia non riesce poi così facile godere di una storia in cui manca - almeno inizialmente - un omicidio; dover inseguire una cuoca che non si sa bene che fine abbia fatto non rislulta troppo stimolante...
Ricostruzione storica veloce (ma non disprezzabile), evoluzioni piuttosto sorprendenti purtroppo poco supportate da un lavoro in regia che sia in grado di orchestrare il tutto rendendolo appetibile. L'accento francese di Poirot non rende granché nel doppiaggio italiano (a tratti è anzi quasi irritante), ma già si capisce che Suchet è tagliato per la parte e lo dimostrerà interpretando decine e decine di episodi per la gioia di un pubblico che troverà in lui una delle migliori caratterizzazioni dell'altezzoso investigatore belga. Molto più inutile Hastings, grigia spalla di nessuna reale utilità. Il finale sarebbe stato interessante svilupparlo in modo che apparisse meno arruffone. Se non altro non è l'eccessivo numero di personaggi da mandare a mente a rendere faticosa la visione.
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Il punto è che la cuoca sembra essersene andata di sua spontanea volontà, o almeno questo è quello che si dovrebbe concludere dopo il surreale colloquio con l'ingenua governante di casa....Leggi tutto Ma Poirot, accompagnato dall'inseparabile Hastings (Fraser), benché sollevato dall'incarico da un'inspiegabile lettera giuntagli in ufficio e firmata dalla stessa donna che l'aveva assunto, è di altro avviso e comincia a indagare incrociando un'altra scomparsa, avvenuta in una delle banche cittadine. Hanno forse qualcosa in comune, i due casi?
La soluzione è piuttosto sorprendente, come in quasi tutti i romanzi della Christie, e si capisce come alla base l'idea di fondo sia ottima. Risolverla tuttavia in soli 51' significa tagliare moltissimo rendendo quasi incomprensibili alcuni passaggi (come si arriva all'aggancio col caso della seconda persona scomparsa, per esempio). Si apprezzano l'ironia tagliente di Poirot e il sarcasmo di certi personaggi (l'inserviente al deposito bagagli, ad esempio), si capisce come la sceneggiatura sia in più fasi pittosto ben rifinita, pur tuttavia non riesce poi così facile godere di una storia in cui manca - almeno inizialmente - un omicidio; dover inseguire una cuoca che non si sa bene che fine abbia fatto non rislulta troppo stimolante...
Ricostruzione storica veloce (ma non disprezzabile), evoluzioni piuttosto sorprendenti purtroppo poco supportate da un lavoro in regia che sia in grado di orchestrare il tutto rendendolo appetibile. L'accento francese di Poirot non rende granché nel doppiaggio italiano (a tratti è anzi quasi irritante), ma già si capisce che Suchet è tagliato per la parte e lo dimostrerà interpretando decine e decine di episodi per la gioia di un pubblico che troverà in lui una delle migliori caratterizzazioni dell'altezzoso investigatore belga. Molto più inutile Hastings, grigia spalla di nessuna reale utilità. Il finale sarebbe stato interessante svilupparlo in modo che apparisse meno arruffone. Se non altro non è l'eccessivo numero di personaggi da mandare a mente a rendere faticosa la visione.
Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/05/08 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 6/02/24
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- Quello che si dice un buon film:
Rambo90, Pigro - Non male, dopotutto:
Daniela, Galbo, Ultimo, Lythops, Belfagor, Minitina80 - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr. - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Cotola
La misteriosa sparizione di una cuoca si rivela essere legata a quella di un impiegato di banca. Che legame c’è tra due avvenimenti che sembrano tanto diversi? Primo episodio in assoluto di quella che diventerà una lunga serie e presenta già alcuni elementi tipici dell’investigatore belga e del suo fedele compagno di avventure, il capitano Hastings. Non certo un inizio col botto, ma nemmeno un brutto episodio. Diciamo un po’ troppo sciapo e quindi un po’ al di sotto della media delle serie.
Storia non troppo interessante in partenza, ma che acquista punti con la seconda parte. Per essere un telefilm c'è un grande dispiego di mezzi: dalla buona ricostruzione d'epoca alla regia corretta fino all'ottima interpretazione del duo Suchet-Fraser. In futuro faranno anche di meglio.
Poirot, dopo aver inizialmente snobbato come poco interessante la proposta di investigare sulla scomparsa di una cuoca, scopre che essa cela ben altro... Esordio in chiave minore per quello che si sarebbe rivelato il miglior Poirot del piccolo schermo ed uno dei migliori in assoluto: la trama non è molto interessante ed anche l'inghippo attorno a cui ruota il caso (il baule dal contenuto misterioso) sa di già visto, però Suchet conquista per l'aderenza al personaggio che lascia trasparire una piacevole vena autoironica.
Un caso apparentemente banale (la scomparsa di una cuoca) segna l’esordio di una serie di grande successo che può contare su un interprete eccellente, David Suchet. L’attore “aderisce” al personaggio in modo perfetto e lo caratterizza come nelle pagine migliori della Christie. La vicenda purtroppo non è particolarmente interessante ma questo episodio si segnala (oltre che per il suo protagonista) anche per la buona ricostruzione ambientale.
A suo modo un episodio storico, essendo il primo in cui Suchet veste i panni del detective belga (ma anche qui, puntualmente, sarà scambiato per Francese...). L'episodio non è tra i migliori, ma già si vedono le abilità di Suchet e dello stesso Fraser nei panni del fido capitano Hastings. Nell'ultima parte sale la tensione e acquista punti. Non male.
Primo episodio di una lunga serie che sarebbe molto interessante vedere girata in epoca moderna. Il merito di questo "Poirot" risiede fondamentalmente nella scelta felice del protagonista che studia il personaggio nei minimi dettagli. Si vede che la regia ha pensato poco a un prodotto televisivo, ma lo ha arricchito di movimenti di macchina quasi impercettibili e per questo preziosi. Divertente, tutto sommato.
La cuoca è scappata, ma come prevedibile non si tratta di una banale magagna domestica: a scoprirlo è Poirot nel primo episodio di una serie destinata a grande successo, non solo grazie ai plot ripresi da Agatha Christie o alle buone ricostruzioni ambientali, ma soprattutto grazie alla buona empatia di David Suchet nei panni dell’umorale detective belga. Si inizia bene con questa inchiesta che porta in primo piano tutte le caratteristiche del protagonista nonché l’ottima interpretazione dell’attore. Piacevole.
Considerando il mistero in sé, l'esordio di quella che sarà una lunga serie risulta nel complesso prevedibile e meno avvincente rispetto a molti altri episodi. Gli elementi positivi sono invece la fedeltà con cui Suchet dà vita al detective belga, alla simpatia dei suoi aiutanti e alle punte di autoironia tipiche delle prime stagioni. A questo va aggiunto l'ottimo lavoro per quanto riguarda le ambientazioni, grazie alle quali la ricostruzione del periodo interbellico risulta molto credibile.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Poirot, che snobba i casi da lui ritenuti banali.
Acume e perspicacia non mancano a Poirot, come orgoglio e un pizzico di presunzione. Non tardano a emergere pregi e sfumature caratteriali in un caso apparentemente banale. L’interesse cresce con i minuti e ciò che pareva di poco conto acquisisce una prospettiva differente. Cadavere che assume un ruolo secondario, trattandosi più che altro di una truffa i cui meccanismi verranno svelati un passo alla volta. Si intuisce fin da subito quanto i personaggi secondari che lo accompagnano giungano sempre con un ritardo voluto al sodo, per esigenze di copione.
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- Segnalo un'anomalia per quel che riguarda il genere dei film che riguardano Poirot, anomalia generata dalla comprensibile autonomia di giudizio di chi inserisce i titoli, ma il risultato è piuttosto buffo e soprattutto disomogeneo.
Ovvero: i diversi episodi della serie "Poirot" (ovviamente tutti identici come genere) qui sono classificati alcuni come "giallo", altri come "fiction" e altri come "thriller". Così, chi cercasse i film per genere, magari "giallo" (che è quello più coerente, trattandosi tutti di episodi ripresi dai libri della regina del giallo per eccellenza), troverebbe solo alcuni degli episodi di Poirot...
Quindi, capisco che sia una rottura, ma suggerisco di modificare il genere di tutti gli episodi di "Poirot" in "giallo" (esattamente come è fatto per tutti gli episodi di "Colombo" che risultano tutti dello stesso genere), in modo che ci sia coerenza e omogeneità. - D'accordo, è vero.
