La morte dietro la porta - Film (1974)

La morte dietro la porta

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Parte integrante della stimata trilogia horror di Bob Clark (insieme a L’ASSEDIO DEI MORTI VIVENTI e BLACK CHRISTMAS), DEAD OF NIGHT è uno di quegli horror che andrebbero rivalutati e riscoperti. Non un film eccezionale ma che sa proporre le giuste atmosfere, sceneggiato molto accuratamente da Alan Orsmby, cupo, tetro e a tratti suggestivo. Merito anche dell’ottima interpretazione di Richard Backus nel ruolo di Andy, il soldato morto in guerra che torna, improvvisamente, a casa dei genitori. Tutti felici da principio, poi ci...Leggi tutto si accorge che qualcosa non va: il ragazzo è quasi sempre muto, una maschera senza espressione, e sta tutto il giorno seduto su una sedia a dondolo. Non vuol vedere nessuno e quei pochi che gli fanno visita ne restano in breve sconvolti. Chi è in realtà Andy? E’ veramente lui il maniaco che ha ucciso un camionista sgozzandolo e bucandone le vene con un ago? Il tema è originale e interessante (ne faranno tesoro Stephen King e Mary Lambert in PET SEMATARY - CIMITERO VIVENTE), ben condotto da un Bob Clark che sa proporre una via personale all'horror, poco compresa ma degna di quello status di cult che si è guadagnata tra gli appassionati. Il make-up di Tom Savini è garanzia di professionalità, il cast funziona e il fim, che pure nel secondo tempo risulta un po' ripetitivo è stanco, si segnala come coinvolgente e appassionato, con qualche tocco di lieve umorismo che non contrasta mai con le atmosfere di cupo terrore prodotto dal buio costante in cui giustamente DEAD OF NIGHT è immerso. Calzante la colonna sonora. Il classico tema horror del vampirismo affiora più volte, mai con superficialità.

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Cinevision 10/05/07 00:02 - 72 commenti

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Peccato che Bob Clark sia conosciuto più per le simpatiche goliardate tipo Porky's che per i suoi inizi horror, perchè "La morte dietro la porta" è davvero un gioiellino, nel suo genere. Trovo particolarmente riuscita l'idea di questo ragazzo non-morto totalmente svuotato di cuore e anima, un mostro assetato di sangue che si vendica contro coloro con i quali un tempo è stato felice. Il film è degli anni '70 e non poteva mancare quel pizzico di metafora sociale(Vietnam) che non guasta mai.
MEMORABILE: La scena del cane (non posso dire di più) e gli occhi sanguigni del ragazzo.

Lercio 24/05/07 00:27 - 232 commenti

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Questo film è inquietante, la normalità dell'ambiente in cui viene inserita la bizzarra vicenda fa da contrasto ai fatti agghiaccianti che vi capitano. L'inquadratura della casa come presentazione della location americana è esplicativa di questo contrasto. Un film che potrebbe aver ispirato Joe Dante per il suo Homecoming. Da vedere e rivedere. Terrificante.

Deepred89 15/07/07 14:11 - 3701 commenti

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Curioso ma nulla di entusiasmante. Piuttosto datato sia negli effetti speciali (anche se sono di Tom Savini) che nella regia; resta qualche metafora sul Vietnam ma anche qui si è visto di meglio. Nella media il cast. Se non c'è di meglio un'occhiata la merita, ma non è di certo un gran film.

Dusso 5/09/07 17:19 - 1565 commenti

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Un film che parte da una buona idea ma sviluppata senza grandi trovate. Se il film risulta comunque gradevole è grazie alla veloce e interessante, in alcune inquadrature, regia di Clark e alla bravura di John Marley (il padre) e Richard Backus (figlio). Notevole (per l'epoca) il make up ad opera di Tom Savini. Curiosita: durante l'arrivo della polizia al drive-in, una comparsa ride di gusto alla trovata dei cadaveri!
MEMORABILE: La scena del cane e quella in macchina al Drive In.

Undying 23/11/07 20:48 - 3807 commenti

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Il regista di Porky's firma tre pellicole (L'assedio dei morti viventi, Black Christmas e -naturalmente- questo film) destinate, con il passare del tempo, ad acquistare valore. In effetti Andy, il revenant vittima di guerra, sembra essere una chiara allusione agli eventi contemporanei (il Vietnam) che stavano avviluppando gli Stati Uniti in un contesto politico/morale poco gratificante. La lentezza del film è destinata a deflagrare quando la decomposizione dello zombi sancisce l'avvio di carriera dell'effettista Tom Savini.

Puppigallo 12/07/08 22:06 - 5250 commenti

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Un buon horror che si avvale di un bravo protagonista (notevole nella sua staticità, fissità, quasi assenza: difficile cogliere un’espressione su quel volto, a parte un raro, raggelante sorriso. Bravi anche i genitori: la madre iperprotettiva, mentre il padre, più lucido (anche se beve), che capisce quasi subito che qualcosa non va. Non ci sono scene particolarmente cruente, ma il protagonista è comunque un freddo (in tutti i sensi) assassino (il povero cane; dal dottore; in auto con gli amici). C’è tensione; ed è proprio il ritmo un po' lento a crearla, in questo caso.
MEMORABILE: Andy (il protagonista) al dottore: “Si sta bene da morti. Perchè non prova anche lei?”.

Bruce 27/11/08 10:16 - 1007 commenti

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Efficace horror americano: un reduce (morto o creduto morto) torna in famiglia ma non è più lo stesso. Evidente la denuncia antimilitarista di un film molto ben diretto e recitato. L’alienazione, la pazzia e la violenza del giovane straziano l’equilibrio familiare sino al tragico e superbo finale al cimitero.

Ciavazzaro 30/12/08 11:01 - 4768 commenti

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Non male. Bob Clark offre una regia onesta, riesce a creare una bella atmosfera (da manuale la scena del dottore) e ci offre una bella storia zombesca con feroce critica al Vietnam. Bravo il protagonista Richard Backus e suo padre interpretato dal caratterista John Marley. Effetti speciali di sangue non troppo presenti, ma ben realizzati. Da vedere.

Goblin 8/05/09 15:07 - 11 commenti

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Dal regista di Porky's una piccola chicca. La trama è alquanto bizzarra, ma il risultato finale è davvero notevole; dopo un inizio piuttosto lento, che si sposa benissimo con lo svolgere della storia, il film è un crescendo che porterà al convulso finale, interessante anche se piuttosto telefonato. I propositi anti-militaristi di Clark sono chiarissimi e la sua rilettura della figura dello zombie lascia il segno. Il continuo dondolarsi sulla sedia del protagonista è veramente inquietante. Da vedere!

Herrkinski 13/11/09 21:34 - 8052 commenti

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Il primo della trilogia horror settantiana di Clark. Ovvia la metafora anti-militarista, così come il tema dell'ineluttabilità della morte, ma il film comunque rispetta appieno i canoni del cinema di genere; l'atmosfera è funerea, quasi sempre avvolta nel buio, esasperata da musiche inquietanti e da una lentezza angosciante, che ad una prima visione può sembrare negativa ma che invece è funzionale alla storia. Bravi gli interpreti, in particolare lo spettrale Backus, così come buono è il make-up di Savini. Un film originale, con un bel finale.

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Rebis 19/02/10 18:00 - 2331 commenti

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"Zombie Tale" familiare decisamente ansiogeno che prende le mosse dall'agghiacciante novella di William Wymark Benson "La zampa di scimmia" (cui dobbiamo anche l'ottimo Pet Sematary, libro e film), scruta alla guerra del Vietnam e al conseguente scompaginamento sociale che ha generato: i reduci, testimoni attoniti di un altrove inenarrabile, sono i "desiderati non-morti" che conducono l'orrore fisico, silenzioso, dentro il nucleo familiare... Clark, con l'horror, ci sapeva fare: lugubre e senza ironia, indugia sulle psicologie, e lascia capitolare nel doloroso finale le atroci conseguenze.

Myvincent 23/06/10 20:59 - 3722 commenti

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Le conseguenze della guerra del Vietnam in salsa horror. Atmosfere un po' stile Esorcista, ma con soluzioni zombesche. Il tutto come una minestra riscaldata e per di più insipida, senza guizzi, né colpi di scena. Anche gli effetti speciali non sono memorabili. Un po' inutile...

Ryo 7/08/12 16:25 - 2169 commenti

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Inquietante, con un atmosfera a tratti grottesca. Una denuncia sociale alla guerra del Vietnam e alle turbe psichiche con cui molti soldati hanno fatto i conti. Il protagonista di questa pellicola, infatti, ritorna dalla sua famiglia molto cambiato e turbato. Ottimo trucco e cruento finale.
MEMORABILE: La trasformazione di Andy

Saintgifts 2/09/14 17:07 - 4098 commenti

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Interessante la riflessione sollecitata dal film; non tanto sugli zombi, che sono continuamente reinterpretati a seconda dell'uso cinematografico che se ne vuol fare, ma piuttosto sulla guerra e le sue giovani vittime, che dopo essere state degnamente sepolte e consegnata la bandiera accuratamente piegata ai loro cari, hanno diritto al rest in peace dei giusti. In questo caso il riposo eterno è negato al protagonista (l'esordiente Richard Backus), che si incavola con quasi tutti (non con la madre, altra figura interessante) fino al buon epilogo.

Rufus68 12/03/18 22:33 - 3819 commenti

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Notevole metafora sul reducismo post-Vietnam (i vivi sono morti nell'animo e ormai estranei alla realtà familiare e quotidiana). Bravi i protagonisti (Backus reca una indifferenza e un distacco rari) e adeguato il trucco di Savini. Ciò che manca è la forza nella regia che si limita a registrare la progressiva alterità del soldato e inventa poco per approfondire, anche visivamente, la frattura psicologica fra le generazioni (il padre è a sua volta un reduce) e gli affetti femminili.

Caesars 3/05/18 09:22 - 3773 commenti

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Il soldato zombi protagonista di questo film si discosta in modo considerevole dai morti viventi creati da Romero qualche anno prima, però le due pellicole sono accomunate dalla critica sociale, neanche molto velata dalla coltre horror. Clark realizza un'opera non eccezionale ma sicuramente ben strutturata e inquietante, con alcuni momenti di tensione realizzati senza "effettacci" ma con risultati più che validi. Il regista mostra di possedere buone qualità, che confermerà anche nel successivo Black Christmas.

Rocchiola 22/01/19 08:42 - 952 commenti

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Horror metaforico sulla disgregazione della famiglia borghese nell’America degli anni 70. Il riferimento al Vietnam negli anni caldi della guerra è apprezzabile, però a mancare sono gli elementi basilari del genere. Il ritmo fiacco, la suspense inesistente e il gore molto contenuto nonostante l’esordio di Tom Savini, sono mancanze imperdonabili per un prodotto di genere che con la sola valenza allegorica rimane un modestissimo b-movie. Joe Dante comunque se ne ricorderà per il suo Candidato maledetto. Clark farà meglio con il successivo Black Christmas.
MEMORABILE: La riapparizione di Andy dopo che è stato dato per morto in guerra; La scena la drive-in; Il finale al cimitero.

Fromell 17/02/19 11:20 - 77 commenti

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Un soldato americano torna dalla guerra e i familiari lo accolgono con gioia nonostante, il giorno prima, avessero ricevuto la notizia che era morto in battaglia. Film angosciante sui traumi interiori dei sopravvissuti alla guerra in Vietnam. Il soldato-zombi all'inizio ha bisogno di sangue per non decomporsi e inizia a uccidere, ma poi, sopraffatto dal senso di colpa, si comporterà in modo ben diverso. Straziante.
MEMORABILE: Il finale.

Daniela 10/11/19 12:06 - 12606 commenti

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Prima di partire per il Vietnam, Charlie ha promesso alla mamma che sarebbe tornato a casa. Ed infatti lui ci torna, anche se è morto al fronte e, per evitare di decomporsi, deve iniettarsi sangue umano... Confezione modesta ma tematiche forti e per l'epoca coraggiose. Clark infatti dirige un film antimilitarista declinando in chiave horror non solo la difficoltà di riprendere la vita quotidiana dopo una esperienza traumatizzante ma anche la dipendenza da droghe che coinvolse molti dei reduci. Se la trama presenta qualche incertezza narrativa, lo struggente epilogo riesce a commuovere. Buono.

Giùan 25/08/19 15:11 - 4528 commenti

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Dopo l'efficace viatico (dall'orrore del fronte lontano al disorientato e "interrotto" focolare domestico) si ha la sensazione che il film non possa conciliare l'emotiva metaforicità del plot (tratto dal racconto di William Wymark) e la necessaria sospensione dell'incredulità. Clark tuttavia, superato l'empasse del ritmo catatonico, si dimostra implacabilmente conseguente, innervando progressivamente il personaggio di Andy (e il film) di un languore irriducibile e disgregante, che disturba e addolora. Decisivo il trucco di Savini nello straziante finale.

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Bubobubo 22/07/19 10:24 - 1847 commenti

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Preso come zombie-movie regala dei bei momenti di tensione (l'attacco al dottore, il drive in), ma sta più nel non detto che nel detto il senso ultimo della denuncia antimilitarista di Clark: le esperienze traumatiche dei giovani al fronte (ri)accolte con indifferenza al loro ritorno in patria (quasi un universo edonistico a parte), il rapporto edipico coi genitori (padre reduce e alcolista, ma dotato di superiore sensibilità: madre iperprotettiva e selettivamente cieca), la necessità del giusto riposo dopo la morte. Lento ma veemente.
MEMORABILE: Il travestimento escogitato da Andy-Backus per nascondere le prime tracce di decomposizione.

Fedeerra 28/12/19 06:30 - 770 commenti

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Il film di Bob Clark è un altro perfetto ritratto cinematografico del “diverso”. Un’insolita produzione horror a basso budget, più vicina al Romero di Wampyr piuttosto che a quello dei suoi zombi. Andy, infatti, è il classico bravo ragazzo americano, trasformato dalla guerra in un vampirico reietto, in un essere il cui male di vivere viene setacciato dai contrasti di una famiglia medio borghese. Ottimo il cast, straordinario il sound design (che ricorda quello di Black Christmas) e azzeccato l’uso della camera a mano. Morbosissimo il finale.

Leandrino 30/12/20 22:15 - 506 commenti

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Lo spunto importante di un messaggio anti-militarista fresco di Vietnam è l'unico vantaggio di un plot scontato e a tratti ridicolo. John Marley e Lynn Carlin alzano un minimo l'asticella della performance generale del cast, quasi risibile. La fotografia ruvida e accesa degli anni Settanta è invece smorzata da intere scene girate col fuoco su mobili e carta da parati... insomma, un film problematico. Il finale rischia di essere l'unica parte davvero riuscita, in cui si intravede il dramma e l'orrore che una storia del genere dovrebbe suscitare fin dagli esordi.
MEMORABILE: Andy reagisce al cane; Il dialogo di Andy con Doc; La sequenza finale.

Nicola81 18/01/21 23:41 - 2831 commenti

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Clark utilizza il genere horror per denunciare l'assurdità del conflitto in Vietnam e il problematico reinserimento dei reduci (il soldato che ritorna trasformato in zombi è una metafora del disagio psichico e della dipendenza dalle droghe). L'idea è sicuramente buona, la sua realizzazione non sempre, a causa di una certa ripetitività accusata da una sceneggiatura che invece avrebbe dovuto azzardare qualche spiegazione in più. L'atmosfera macabra però è ben resa, e il finale, teso e struggente, colpisce decisamente nel segno. Ben dosati gli effetti speciali, buona la prova del cast.
MEMORABILE: Il finale.

Rambo90 24/02/21 15:37 - 7661 commenti

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Abbastanza atipico come horror, con la sua metafora sullo stress post-traumatico e la sottile linea che separa ciò che è avvenuto nella realtà a tanti soldati e questa storia di fantasia. Ed è grazie a questa idea se il film si lascia seguire nonostante la regia anonima di Clark e un ritmo non proprio esaltante. Ci sono momenti di discreta tensione e la prima parte quasi gialla è sufficientemente interessante per legare a sé lo spettatore sino alla fine. Bravo Marley.

Teddy 21/12/23 02:34 - 808 commenti

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La guerra combatte mostri e crea fantasmi. Il campo di battaglia questa volta però è la famiglia, che nel film di Bob Clark viene smantellata, decomposta, martoriata dall’alito insolente della morte. Ma la temperatura emotiva della storia è tenuta consapevolmente a bada dalle coordinate, fredde e ipnotizzanti, della messinscena e del sound design. Il finale sfuma in una meravigliosa composizione di dolore che lascia il segno. Necroforo.
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  • Curiosità Undying • 23/11/07 21:02
    Risorse umane - 7574 interventi
    Il film è indicato come primo lavoro, in sede di make-up, destinato a vedere in azione il "magico" (e un tantino inquietante) tocco di Tom Savini.
    L'effettista ricopre un ruolo importante nella storia del cinema horror, non solo in conseguenza del suo operato nel settore (rigorosamente frutto di effetti artigianali) ma anche per la miscellanea serie d'attività svolte nel cinema: ha, infatti, ricoperto ruoli da stuntman, attore e regista, sino a diventare l'emblema stesso di un tipo di opere estreme, quando non dell'effetto splatter (meglio: viscerale); tanto da essere chiamato a ricoprire il ruolo di se stesso in qualcosa come 38 film.
    Ultimamente Savini si è dedicato alla produzione di una serie "amatoriale", destinata al mercato home video, girando personalmente, nel 2004, Chill Factor: House Call .

    La cosa veramente curiosa, in relazione al film di Clark, è che l'effettista ha -in diversi contesti- ammesso che il realismo dei suoi effetti speciali è pura conseguenza della sua precedente attività di reporter... sui campi di guerra in Vietnam (cosa che lo apparenta -metacinematograficamente- allo zombi della pellicola, Andy Brooks).
  • Homevideo Undying • 23/11/07 21:17
    Risorse umane - 7574 interventi
    Distribuito in DVD dalla Gargoyle Video (già nota per il riversamento di Black Christmas) il film è proposto in formato anamorfico 1.85:1, con compressione d'immagine che ne difetta -nelle scene notturne- la chiarezza di immagini e di contorno.
    Sul versante audio si va di male in peggio, perchè, come annuncia una didascalia all'inizio del film, la traccia sonora italiana pare sia tecnicamente irrecuperabile in formato decente.
    Resta, per fortuna, l'opzione della lingua originale (inglese) fruibile con sottotitoli italiani.

    Buona sorpresa sul versante extra: oltre alla galleria fotografica ed al trailer originale, fa bella mostra il documentario "Il Crepuscolo dei Morti-Viventi", realizzato dalla Cinema Bis (alias Nocturno) della durata indicativa di 25 minuti.

    Questa edizione è, attualmente, reperibile anche in edicola, nella serie "Le Case del Male" (n.6) comprensiva del vano extra e ad un costo contenuto (7 €).
  • Homevideo Zender • 24/11/07 00:47
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma tu l'hai sentito per caso in italiano, Undying? In cosa consistono questi terribili difetti di cui si dice e che portano a definire "indecente" la traccia?
  • Homevideo Undying • 24/11/07 00:51
    Risorse umane - 7574 interventi
    E' costante un fruscio di fondo, soprattutto nella prima parte. Ed in genere l'audio è affetto da una sorta di distorsione...
  • Curiosità Ciavazzaro • 15/11/09 12:00
    Scrivano - 5591 interventi
    Christopher Walken fu considerato per il ruolo di Andy.

    Fonte:Imdb
  • Homevideo Caesars • 3/05/18 08:44
    Scrivano - 16796 interventi
    Confermo che l'audio italiano è pessimo; si fa fatica a capire quanto viene detto. In alcuni frangenti manca del tutto ed è sostituito da quello originale con sottotitoli in italiano automatici.
  • Homevideo Caesars • 3/05/18 09:26
    Scrivano - 16796 interventi
    Secondo quanto riportato da Imdb esisterebbe una versione, uscita in video per il mercato belga, più lunga di quella uscita a suo tempo al cinema (anche in USA): 98 minuti contro 88.
    Ultima modifica: 4/05/18 09:24 da Caesars
  • Discussione Caesars • 3/05/18 09:39
    Scrivano - 16796 interventi
    La vicenda si svolge, ed è stata realmente girata lì, a Brooksville. Il cognome della famiglia del protagonista è Brooks.
  • Homevideo Rocchiola • 22/01/19 08:56
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Confermo anch'io la pessima qualità dell'edizione Gargoyle. Il video è passabile ma niente più, corretto il formato ma con molte imperfezioni, una definizione scarsa e colori troppo saturi. Audio italiano pessimo distorto e frusciante con alcuni dialoghi al limite del comprensibile. Insomma si poteva fare meglio, ma trattandosi di un titolo di culto è già tanto averlo disponibile sul mercato italico.
  • Homevideo Caesars • 22/01/19 09:28
    Scrivano - 16796 interventi
    Rocchiola ebbe a dire:
    ...trattandosi di un titolo di culto è già tanto averlo disponibile sul mercato italico.

    Concordo al 100%