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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lasciando pur perdere la tanto sbandierata appartenenza del film di Di Leo all'universo “criminale” disegnato nelle opere di Scerbanenco (in realtà dalla raccolta di racconti “Milano calibro 9” il regista prende ben poco, inventandosi autonomamente storia e personaggi), va detto che il film rappresenta uno dei più alti vertici toccati dal noir di casa nostra, genere di cui Di Leo è da noi re incontrastato. Ottima la sceneggiatura, che prevede un finale (o, meglio, più finali) a sorpresa, perfetta la scelta delle location, che nella Milano dei Settanta trova un’inattesa e affascinante risposta alle metropoli d'oltreoceano, innovativa e...Leggi tutto indiscutibilmente azzeccata la colonna sonora di Luis Bacalov (eseguita, assieme all'orchestra, anche dal gruppo progressive degli Osanna), mai scontati i dialoghi, resi oltretutto benissimo da un cast impeccabile diretto da Di Leo con mano felicissima: Gastone Moschin (alla sua prima parte totalmente “seria”) è un protagonista freddo ma al contempo umano come poche volte abbiamo visto, Mario Adorf (è Rocco, il gangster dallo spiccato accento siculo) è semplicemente grandioso (non per niente Di Leo lo promuoverà al centro nel successivo LA MALA ORDINA), Il commissario capo Frank Wolff si rende anche lui autore di un personaggio di straordinaria credibilità e perfino Philippe Leroy e Barbara Bouchet, in secondo piano, non sbagliano un colpo. Ritmo altissimo, mdp in costante movimento e uno stile senza fronzoli, diretto come doveva essere. Tarantino (che Di Leo lo ha sempre amato) ha modellato su film così il suo stile, comprendendovi pure la sottile ironia che percorre alcuni spassosi dialoghi. C’è a volte un po' di confusione, ma nel complesso il risultato è grande!

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Caesars 5/02/07 13:19 - 3773 commenti

I gusti di Caesars

Buon film figlio degli anni 70. Non mi è sembrato quel capolavoro che molti (non la critica ufficiale che non ha mai dedicato grande spazio ai polizieschi italiani) acclamano, ma sicuramente una pellicola robusta con interpreti molto in parte. Bella l'ambientazione metropolitana a Milano.

B. Legnani 14/02/07 19:28 - 5519 commenti

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Gran film, ma non il capolavoro che è, pur comprensibilmente, per molti. Il difetto più grande sta nell'assurdo personaggio del pur bravo Pistilli, rinzaffato alla meno peggio solo per evitare ogni accusa di destrosità (ma la cosa non funzionava già all'epoca). Cast adorabile, escluso Stander, un americano che ha trovato, con poco merito, l'America in Italia.
MEMORABILE: Fantastici gli ultimi due minuti di film, con la celebre invettiva-anàfora di Adorf.

Puppigallo 14/02/07 18:26 - 5251 commenti

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Un Moschin superlativo per un film teso, sporco e piuttosto crudele. Colpisce come il protagonista si lasci, almeno apparentemente, scivolare tutto addosso: insulti, minacce, pressioni. Qui non esiste un’anima buona. Solo lo stesso Ugo Piazza (Moschin), con le sue convinzioni e una certa fermezza nel proseguire per la sua strada, sembra quasi migliore degli altri. Persino la polizia risulta arrogante (il dialogo tra Piazza e il capo-distretto). Bravo Adorf, picciotto dell’Americano. Grande esempio di cinema. 
MEMORABILE: Parole crociate mentre nella stanza spaccano tutto; A casa di don Vincenzo; "Sei troppo cretino per parlare di donne"; "Vai a papponare parassita".

Mancho 2/04/07 23:20 - 28 commenti

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Un gangster esce di galera dopo anni di detenzione. I suoi ex-complici credono che si sia intascato i soldi che doveva consegnare ad un corriere. Comincia così una violenta partita a scacchi in cui ruoli e morale si annullano. New York? Los Angeles? Las Vegas? No. Milano! Grazie a DiLeo, anche noi italiani abbiamo qualche grande film criminale, qualche noir spietato e amorale in cui di buoni non c'è nemmeno l'ombra e i soldi sono l'unico motore per l'omicidio. Ottimi cast e location. Da imparare a memoria per gli aspiranti filmaker senza soldi.

Renato 25/06/07 22:34 - 1648 commenti

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Grande film, sceneggiatura dal ritmo serrato e attori tutti in parte, che già non è poco... ma c'è di più. Di Leo riesce a rendere l'idea della "mala" milanese, e mette la città e le sue atmosfere al servizio del suo film, invece di fare delle belle "cartoline" come altri registi hanno fatto anche troppo spesso. Senz'altro un film di attori, Moschin e Adorf sopra tutti. Memorabile la colonna sonora di Bacalov, uno che fosse vissuto a Los Angeles almeno un paio di AA li avrebbe portati serenamente a casa.
MEMORABILE: La scena pre-titoli di testa, da sola vale il film.

Homesick 27/06/07 18:17 - 5737 commenti

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Teso, violento, cinico e beffardo, un noir che attinge a Melville e Siegel, ma che marca l'impronta personalissima di Di Leo, che dirige con serietà e sceglie come protagonista un grande Moschin, strappandolo alla commedia. Il cast funziona a meraviglia (soprattutto Adorf e Leroy) e tutti i caratteristi-gangsters sono valorizzati al massimo. Grandiosa la colonna sonora di Bacalov.

Stubby 14/07/07 01:23 - 1147 commenti

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Grande film. Tutto il pacchetto si attesta su ottimi livelli: grande cast con un Leroy strepitoso (ma sarebbe ingiusto fare solo il suo nome, tutti gli attori caratterizzano al meglio il proprio personaggio), bellissime le sequenze che mostrano la città di Milano, ottima la colonna sonora. Insomma, tutto funziona a meraviglia. Non so se siamo di fronte ad un capolavoro assoluto, ma sicuramente il film è bellissimo e merita di essere visto.
MEMORABILE: La sequenza finale con Adorf scatenato.

Rebis 2/08/07 17:01 - 2331 commenti

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Impone il noir che non si può fuggire con i soldi e con la donna: qui si deve abbandonare anche la camicia - per chi ce l'ha alla nascita - e fare i conti con se stessi. Dall'assunto, Di Leo martella un film furibondo su volti che sembrano uscire dagli appunti di Michelangelo, e controlla la cinepresa sopra ataviche avidità intestine che si contorcono. Grande musica di Bacalov che abbatte la ruvidità maschile con il trasporto lirico del pianto. Non tutto è chiaro sulla carta e il personaggio di Pistilli ha eccedenze di significato, ma nella chiusura rimane un grande film.

Deepred89 3/08/07 19:49 - 3701 commenti

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Non un capolavoro, ma decisamente un buon noir. Regia e fotografia di altissimo livello e musiche straordinarie. Grande il cast: Moschin è eccellente e anche la Bouchet e Adorf sono indimenticabili. Peccato solo per qualche incertezza nella sceneggiatura, che comunque si chiude in modo memorabile. Da vedere.

Undying 8/12/07 19:53 - 3807 commenti

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Il cinema di Fernando Di Leo, per buona parte, si distingue subito rispetto ad analoghi prodotti: per l'immediatezza della storia, per la sua capacità di rapire l'attenzione del pubblico pur essendo cinema di "genere" e -anzi- nobilitando questa definizione coniata per una fetta importantissima di pellicole a basso budget. Di Leo s'ispira a Giorgio Scerbanenco e realizza un noir tesissimo, reso particolarmente incisivo grazie alla stesura di una sceneggiatura colta ed intelligente, interpretata da caratteristi di grande carisma. Fondamentale.

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Capannelle 5/12/07 15:04 - 4394 commenti

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Un film più strutturato rispetto alla media dei polizieschi italiani. Niente Giuliette verdi e scene efferate ma atmosfera più noir. Di Leo aveva lavorato con Sergio Leone e si vede nella scelta dei primi piani, nell'incrocio violenza-lirismo. Da porre in bacheca l'intera scena iniziale, il personaggio lucido e cazzuto del Moschin, la Milano dell'epoca e le belle musiche di Bacalov. Buoni anche Adorf e Leroy. Da tralasciare la denuncia sociale (ridicola e non funzionale) che traspare dal contrasto tra i commissari e alcune pause a metà film.
MEMORABILE: "Tu sei troppo cretino per parlare di donne"

Cotola 6/12/07 23:24 - 8998 commenti

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Il più bel noir italiano di sempre. Dopo un inizio letteralmente "esplosivo" (i primi 10 minuti sono assolutamente memorabili), il film prosegue col suo ritmo avvolgente, teso e frenetico fino ad arrivare ad un finale, di stampo melvilliano-peckinpahiano, che è tra i più violenti, lividi e pessimistici che ci possano essere. Grande la regia di Di Leo che in seguito non si ripeterà più a questi livelli. Belle anche le prove di Gastone Moschin e di Mario Adorf. Strepitosa la colonna sonora di Luis Bacalov.

Spectra 9/12/07 13:43 - 84 commenti

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Grande Fernando Di Leo che ci delizia con uno dei più riusciti gangster/noir italiani (e non solo) di sempre. Fantastica Barbara Bouchet che all'epoca era veramente una bella donna (molto pop in questo film). Gastone Moschin nelle vesti di Ugo Piazza è superlativo; un film che ho visto 3 volte... Consigliatissimo

Lovejoy 2/01/08 22:54 - 1823 commenti

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Tra i grandi del noir italiano. Di Leo sceneggia e dirige un racconto dove la tensione è alta dall'inizio alla fine, con personaggi resi disillusi da una vita di violenze e di ricatti, che credono però in un impossibile riscatto. E a un passo dal tagliare il tanto sospirato traguardo c'è la sola e unica ricompensa possibile, per questi personaggi. Grande lezione di regia di un Di Leo ispirato. Alcuni momenti memorabili (su tutti: la furia di Adorf nel finale), così come alcune battute. Attori strepitosi. In testa Moschin e Adorf. Cult Assoluto.

Gugly 14/03/08 23:24 - 1184 commenti

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Film senza fronzoli, dalle inquadrature sporche. Se il personaggio di Pistilli è quasi una caricatura, gli altri sono invece ineguagliabili per tensione emotiva e credibilità: grande Moschin nella sua imperturbabilità, fantastico Adorf nella sua irruenza. Completano il quadro i tanti caratteristi del cinema italiano e le stupende musiche di Bacalov.
MEMORABILE: Il cazzotto di Piazza alla traditrice!

Matalo! 17/07/08 09:45 - 1378 commenti

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Un film così fa pensare ad una mancata solida via al noir italiano, già anticipata dall'ottimo "Il bivio" di Fernando Cerchio e da Germi, meno bene. Un film che rappresenta tutto l'umore dell'Italia degli Anni Settanta, da come vestono a cosa bevono a cosa guidano. Feroce e senza scampo fino alla fine, non perfetto ma un piccolo gioiello. Primo ruolo serio per Moschin, Bouchet bellissima, grande Adorf. Un po' inutili e rigide le scene del commissariato, ma Pistilli e Wolff sono bravi (Wolff è uguale al giudice Mastelloni). Grandi musiche e grandi Osanna.

Straffuori 18/07/08 13:22 - 338 commenti

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Giù il cappello. Noir da pelle d'oca con musiche fantastiche, una Milano fredda, grigia, cinica e maledetta. Personaggi in gran spolvero: Moschin, Adorf, Garrani, Leroy, la Bouchet, Stander, Wolff, Pistilli... e poi caratteristi inimitabili: Mario Novelli, Giuseppe Castellano, Giorgio Trestini tanto per citare i più importanti. Storia pessimista, senza scampo. Esiste interessante versione con timer. Pessimista, triste e magnifico. Non mi stancherò mai di vederlo.
MEMORABILE: Vai Ugo, vattènne a papponare!

Hackett 18/07/08 15:17 - 1865 commenti

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Bello, teso, spietato. Dramma del ritorno di un delinquente nei luoghi del proprio passato criminale tra lealtà, inganni e morte. Eccezionale Di Leo che partendo da Scerbanenco delinea un genere che negli anni a seguire produrrà centinaia di (discontinui) cloni. Formidabile Moschin in panni insoliti, seducente la Bouchet soprattutto nella scena del balletto. Capolavoro.
MEMORABILE: La resa dei conti finale.

Bruce 24/11/08 09:41 - 1007 commenti

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Autentico capolavoro del noir italiano. Di Leo, ispiratissimo, sceneggia e dirige un racconto dove la tensione è alta dall'inizio alla fine e riesce, meglio di ogni altro, a descrivere la "mala" milanese mettendo la città e le sue grigie atmosfere al servizio del film, teso, sporco e crudele. Attori strepitosi. La Bouchet e il suo balletto sono una vera bellezza, Adorf, Leroy e Celi efficaci e credibili, Moschin, per la prima volta in un ruolo drammatico, superlativo, nella sua apparente passività. Cult assoluto. Da avere, vedere e rivedere.
MEMORABILE: La incredibile furia di Adorf, nello stupendo finale, a rendere onore al “nemico” Ugo Piazza.

Galbo 27/11/08 05:58 - 12372 commenti

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Ottimo esempio di cinema di genere di produzione italica, diretto e sceneggiato da Fernando Di Leo (e tratto da un romanzo di Giorgio Scerbanenco), il film si caratterizza per le ottime sequenze d'azione (realizzate in maniera estremamente realistica e senza inutili orpelli stilistici) che non risultano tuttavia fini a sè stesse, ma sono inserite in un contesto di critica sociale e morale che, a ben vedere, costituisce il cuore dell'opera. Ottima la prova del cast.

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Ercardo85 25/12/08 19:19 - 81 commenti

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Grandissimo noir dal ritmo tesissimo e magnifiche scene d'azione. La storia e soprattutto la figura del protagonista (dal destino segnato fin dall'inizio) lo accomunano al polar francese (vedi Melville) più che al panorama dei poliziotteschi italiani in cui è stato spesso frettolosamente inserito. Belle interpretazioni di Moschin, Adorf e Wolff; Di Leo, se possibile, fece ancor meglio con Il boss.
MEMORABILE: Il sensualissimo balletto della Bouchet nel night; il finale.

Fauno 15/01/09 15:27 - 2206 commenti

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Finora ho visto un solo film d'azione che può competere con questo (che chiamare capolavoro vuol dire sminuirlo). Stracoinvolgente! Tutti gli attori sembra debbano sfruttare la più grande occasione della loro vita. Dialoghi, dispute, gag e scazzottate indimenticabili e finale da urlo. Musica strepitosa degli Osanna. P.S. Il film citato a inizio commento era Vivere e morire a Los Angeles.
MEMORABILE: Ne potrei dire centinaia, ma il primo dialogo fra Ugo Piazza e Rocco Musco è meglio del primo tempo di Full metal jacket.

Vanadio 29/04/10 22:16 - 105 commenti

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Memorabile poliziesco fortemente noir di Fernando di Leo: violento, brutale, ma con molto ritmo e ben realizzato. Gastone Moschin mostra di essere un attore raffinato; lo svizzero Mario Adorf è un perfetto mafioso del profondo sud. La Bouchet si lascia guardare e se la cava discretamente; Luigi Pistilli, poliziotto "progressista" contrapposto al "destrorso" Frank Wolff, è un po' manieristico. Grande film, per farla breve.
MEMORABILE: I titoli di testa e l'attentato nella stazione di Milano Centrale.

Patrick78 31/03/09 16:06 - 357 commenti

I gusti di Patrick78

Sarà pure il miglior noir italiano di sempre (come ha detto QT), sarà che in molti hanno incautamante definito Di Leo come il Don Siegel nostrano, eppure tutta questa grazia sembra davvero troppa. Un film di valore e su questo non ci piove, ma un modo di fare cinema quasi parodistico in confronto a film analoghi sfornati oltreoceano che in quanto a lezioni non devono proprio venire in Italia a prenderle. Nota di merito per Adorf (che italiano non è), un po' meno per Moschin in un ruolo atipico per i suoi canoni. Film di culto? Di sicuro! Di qualità? No.

Cif 13/04/09 02:29 - 272 commenti

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Capolavoro assoluto. Si stenta a credere che un autore mai adeguatamente apprezzato come Di Leo possa avere fatto 35 anni fa delle opere che per ritmo, montaggio, qualità della sceneggiatura (rigorosissima, ricca di colpi di scena), atmosfera ecc. anticipa tutta la rivoluzione del cinema tarantiniano e - udite! udite! - a tutt'oggi non ha nulla di invidiare a nessuna pellicola d'oltre continente. Ulteriore merito: è UN FILM politico. Di Leo, come Scerbanenco, sono la prova che il talento in Italia non è mai mancato; tutto il resto sì. 4 e 1/2.
MEMORABILE: Su tutto domina Milano, fotografata in maniera inedita ed incisiva, coi suoi locali notturni, il centro storico e la sua periferia. Grande Moschin.

Tarabas 16/05/09 01:10 - 1878 commenti

I gusti di Tarabas

"Tu a uno come Ugo Piazza non lo uccidi a tradimento!" Nel grido di Rocco sta l'unica morale del film. Si deve stare alle regole, nel mondo di Ugo Piazza e di Fernando Di Leo. Le regole della mala, le regole del cinema di genere. Di Leo "tradisce" il genere e gira il noir italiano definitivo, con grande libertà, preferendo i primi piani e dialoghi serrati a pistolettate e inseguimenti, mettendo l'azione dove serve e magari filmandola distrattamente, almeno in apparenza, come nella scena della villa.

Rickblaine 19/07/09 09:52 - 635 commenti

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Fernando di Leo non finisce mai di stupire e qui sforna un grande film. Un'opera che lascia lo spettatore con gli occhi e la bocca spalancata fino alla fine. Un noir che tiene alto il livello di coinvolgimento anche grazie alla tenacia della storia stessa e agli attori superlativi. Grandiosi a partire da Adorf, LeRoy, Moschin... fino a Wolff e Pistilli. Da vedere anche per l'originalità della satira che affronta temi particolarmente delicati e alla pura violenza che qui non è mai eccessiva, ma reale. Anche Bacalov fa il suo.
MEMORABILE: ...Tu quando vedi uno come Ugo Piazza ti devi togliere il cappello...

Enzus79 19/07/09 10:02 - 2864 commenti

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Fernando Di Leo con questo film ha dimostrato cosa sapesse fare: vero cinema. Tutti gli ingredienti di un noir stanno qui. La sceneggiatura è ottima, così come i dialoghi (specialmente quelli fra Pistilli e Wolff). Come vengono raccontate le vicende interne di un clan è stupefacente, così come le inquadrature e la colonna sonora. Molti registi italiani si dovrebbero rifare a questo film, non solo a quelli d'oltreoceano (Tarantino).

Trivex 24/01/11 13:51 - 1738 commenti

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Film superiore, siamo nel mito di genere. Storia semplice e complicata insieme, perché alla fine è una semplice questione di scelta: o la borsa o la vita! Da qui si dipana il contorno fatto di boss invalidi e servitori strumentalizzati, ballerine da brivido e baristi che crescono bene, fino al nero finale. Non credevo Gastone Moschin così adatto al ruolo, c'è voluta la seconda visione per scorgere la sua presenza necessaria, perfetto protagonista e guida della vicenda. Gregari e nemici sono sostanza per far la guerra per il bottino, per la vita e l'onore.

Tomastich 7/09/09 10:22 - 1255 commenti

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Più che un film, uno spaccato di storia sociale italiana: potrebbero farlo studiare nelle facoltà di Storia, magari per un esame di Storia contemporanea italiana. Giorgio Scerbanenco scrive, Di Leo rappresenta con una perizia che non ripeterà mai più nella sua variopinta carriera. Peccato che sia stato riscoperto dai "tarantini" vari, col rischio che se ne faccia merce solo per coloro che, non conoscendo il periodo, non sapranno apprezzarne appieno i riferimenti al clima, al sangue e alla storia d'Italia.

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Pinhead80 17/10/09 15:41 - 4715 commenti

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Uno dei più classici poliziotteschi all'italiana firmato Fernando Di Leo: ritmo serrato sin dalle prime battute e un Gastone Moschin in grande spolvero. I colpi di scena e la conturbante bellezza della Bouchet fanno il resto. Un grande classico del cinema italiano da vedere e riscoprire.

Il Dandi 6/03/10 16:29 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Romantico (ambiguo Rocco che in realtà stima Ugo e vorrebbe essere ricambiato), fumettistico (lo squallore monacale di Chino e quello patinato di Nelly), spettacolare (il celebre prologo) e tragico a livelli shakespeariani: se si pensa che Moschin e Stander erano appena stati Don Camillo e Peppone vengoni i brividi! Unico neo il confronto politico tra Wolff e Pistilli (pur entrambi bravissimi), che rivisto oggi denuncia i confini del genere invece di riabilitarlo; ma va contestualizzato all'epoca e alla poetica del regista. Ergo capolavoro!
MEMORABILE: OGNI SCENA a casa di Barbara Bouchet: Ah quel mobile bar, quella moquette, quel letto rotondo, quella sigaretta accesa sul tavolo in vetro fumé...

Tomslick 25/04/10 15:19 - 205 commenti

I gusti di Tomslick

L'evidenza della produzione modesta tipicamente da B-Movie e l'appartenere ad un genere - il "poliziottesco" - ben circoscritto sia come caratteristiche peculiari (prettamente italiche) sia come periodo storico (passato e andato) sono i limiti che pesano sul groppone di questo film e che quindi impediranno sempre di farlo diventare niente di più che un buon film. Ciò che lo riscatta dalla mediocrità tipica del genere sono sicuramente un'ottima sceneggiatura, prove d'attore maiuscole, una bellissima ambientazione, uno score musicale indovinatissimo.
MEMORABILE: "Sai che dice sempre l'Americano? Fai agli altri quello loro vorrebbero fare a te. Ma fallo prima."

Nando 23/05/10 18:13 - 3806 commenti

I gusti di Nando

L'origine del genere noir all'italiana emerge in questo attento lavoro del regista pugliese, che ispirandosi ai romanzi di Scerbanenco sfodera un film lucidissimo e narrativamente valido. Un Moschin-Piazza di ottimo livello, una Bouchet mai così bella e cinica, cinematograficamente parlando, un Adorf capetto di periferia inquieto ed urlante. Un bel film che imprime una svolta al lavoro di Di Leo.

John trent 21/06/10 01:02 - 326 commenti

I gusti di John trent

Splendido spaccato dell'Italia dei primi anni '70, è sicuramente il noir italiano per eccellenza. Di Leo dirige divinamente e sfrutta una sceneggiatura di ferro; gli attori sono tutti strepitosamente in parte dal protagonista assoluto (Moschin) all'ultima comparsa (Empedocle Buzzanca) e danno vita a uno stuolo di personaggi eccezionali (Adorf, Leroy, Wolff ma anche la Bouchet); la musica di Bacalov è tra le più belle mai scritte... insomma siamo di fronte ad un film pressochè perfetto. Imprescindibile.
MEMORABILE: "...il cappello ti devi levare!!!" mentre una sigaretta si consuma lentamente su un tavolo...

Pau 25/06/10 19:54 - 125 commenti

I gusti di Pau

Riuscito cocktail di estetica poliziottesca e visione noir, dove tutte le anime sono nere e, alla fine, il meno peggio (tra virgolette) è forse il personaggio sino ad allora più rozzo e brutale. Film il cui punto di forza non risiede nella trama (una storia di malavita come tante), bensì nei luoghi (bellissime le inquadrature di Milano al tramonto durante i titoli di testa), nei volti dei caratteristi, nel senso di ineluttabilità e cinismo che avvolge le persone. Peccato per il personaggio di Pistilli, didascalico e narrativamente inutile.
MEMORABILE: "Tu uno come Ugo Piazza non lo devi toccare! Di fronte a uno come Ugo Piazza il cappello ti devi levare!"

Shannon 28/07/10 11:37 - 72 commenti

I gusti di Shannon

La malavita milanese degli anni '70 in un noir teso e duro, rivalutato solo recentemente. Bella sceneggiatura, bel cast (grande Mario Adorf), bravi i caratteristi di contorno. Indimenticabile la colonna sonora. Qualche nota stonata (il pistolotto dell'ispettore Mercuri [il pur bravo Pistilli] è fuori luogo e insopportabile), ma il film è ottimo.
MEMORABILE: L'inizio. Il monologo di Rocco (Adorf): "...questo è Ugo, Ugo Piazza... stava con noi tempo fa e stava molto bene... ma poi ha voluto stare meglio..."

Nicola81 2/08/10 11:41 - 2831 commenti

I gusti di Nicola81

Il più bel film di Di Leo, il più bel noir italiano. Il gelido realismo, il pessimismo di fondo, l’esemplare rappresentazione dell’ambiente criminale e lo spessore psicologico dei personaggi, lo rendono una pietra miliare del genere. Violento quanto basta, ideologicamente agguerritissimo (ancora oggi fanno molto discutere i dialoghi tra Wolff, commissario conservatore e Pistilli, poliziotto progressista in rotta con i superiori) e per certi versi anche profetico. Grande cast (Moaschin e Adorf su tutti) e splendida colonna sonora di Bacalov.
MEMORABILE: Ivo Garrani: "Prima o poi metteranno l'Antimafia anche a Milano". Se non è lungimiranza questa...

Daidae 8/12/10 23:46 - 3163 commenti

I gusti di Daidae

Visto per la prima volta su una rete regionale sarda oltre 10 anni fa, quello che all'inizio sembra un mediocre poliziesco si rivela uno stupendo noir. Rispetto alle boiate americane e alle produzioni televisive dei tristi anni 2000 questo noir giganteggia con il suo spirito nazionalpopolare, tipicamente italiano, con l'ottima regia di Di Leo e la superba interpretazione di un cinico e astuto (fino a un certo punto) Moschin; e non dimentichiamo Adorf nei panni di un picciotto sguaiato. Cinema grandioso, giù il cappello.

Gestarsh99 13/01/11 12:12 - 1395 commenti

I gusti di Gestarsh99

Donne inermi percosse a sangue, presunti traditori fatti esplodere con la dinamite... Impensabile poter riproporre nelle sale odierne una pellicola tanto radicale e drasticamente pessimista. Un racconto spietato e "romantico" che, immerso nelle amare foschie disilluse del polar melvilliano ed incupito dalla struggente, indimenticabile trama musicale di Bacalov, si tempra violentemente di furia aggressiva e di personaggi scolpiti senza mezzi termini con cinica rocciosità. Superfluo ripetersi ma è necessario: Milano calibro 9 è al contempo il capolavoro di Di Leo e il miglior noir italiano di sempre.
MEMORABILE: Barbara Bouchet che si esibisce sul cubo in un sensuale ballo da selvatica odalisca.... Quando il noir incrocia la pop-art!

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Mco 15/01/11 17:39 - 2323 commenti

I gusti di Mco

Capolavoro senza se e senza ma del nostro buon Di Leo, che può benissimo tratteggiarsi come un giallo dipinto di noir. L'intera opera appare eccellente, dall'interpretazione di Moschin a quella di Adorf, dalla violenza insita e priva di redenzione, dal tocco di eros che la Bouchet sa regalare sin dalla sua prima entrata in scena a piedi nudi nel night sino a giungere al contesto di una Milano mai così confacentesi alla bisogna. Coup de theatre in cauda.

Manowar79 21/03/11 13:59 - 309 commenti

I gusti di Manowar79

Forse il picco assoluto del cinema di Di Leo, della sua poetica qui riassunta in una classica storia noir "corretta" con tipici ingredienti italiani. È sufficiente dare un'occhiata agli attori in ballo: dal perfetto boss di Stander all'importantissimo ruolo del poliziotto progressista gestito ottimamente da Pistilli. Il siparietto pop della Bouchet è da antologia, un grande Mario Adorf eccede con l'estro, rubando talvolta la scena al più composto Moschin. Tutto questo, commentato dalle stupende e coinvolgenti musiche degli Osanna. Favoloso.

Stefania 16/04/11 04:31 - 1599 commenti

I gusti di Stefania

La polizia sta a guardare, la polizia sta a parlare: delinquenti si nasce, anzi no, si diventa... la polizia non capisce niente dei delinquenti, di tutte le variabili etiche, esistenziali, estetiche, insospettabili sfumature di un universo che appare uniforme, dominato da un plumbeo ed elementare codice d'onore, e invece è variegato e profondo. Anche il film è variegato, un noir all'italiana riflessivo, introspettivo e violento, sentimentale e cinico. Grandi facce, grandi attori: Moschin indecifrabile, Adorf una forza della natura!
MEMORABILE: Il prologo e l'incredibile mattanza nella villa, con Leroy solo contro tutti!

Il Gobbo 13/06/11 17:24 - 3015 commenti

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Capolavoro di Di Leo, il film che arriva più vicino alle sue ambizioni e ai suoi modelli (Melville... ) raggiungendo però l'equilibrio con gli eccessi e le grossolanità che gli venivano naturali. Stato di grazia, condiviso dalla parte tecnica, dal lato musicale e soprattutto da quello degli attori, con Moschin e Adorf nel ruolo che se non è della vita ci si avvicina, e per non dire dell'iconica danza della Bouchet. Irripetibile - e infatti non ripetuto, anche se Il boss sarà un altro grande esito.

Ghirlanda 8/06/11 09:44 - 58 commenti

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Davvero interessante questo poliziottesco a sfondo metropolitano: la storia è avvincente e tiene col fiato sospeso fino all'ultimo minuto. Chi è Ugo Piazza? Il buono o il marcio della vicenda? La regia è originalissima: le inquadrature sghembe e la scenografia (specie quella della casa della Bouchet iconograficamente eccellente) sono splendide. Un buonissimo film, con interpretazioni discrete, un po' sopra le righe ma che non guastano. Il velo di denuncia rivoluzionaria, tutta racchiusa nel personaggio di Mercuri, danno una marcia in più al film.
MEMORABILE: Il balletto della Bouchet.

Krack113 8/07/11 20:14 - 13 commenti

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Ci sono due categorie di registi: quelli che hanno pretese autoriali e quelli che devono pensare prima di tutto alla cassetta. Di Leo, suo malgrado, apparteneva alla seconda categoria. Eppure i suoi noir rimarranno alla storia, a differenza di tante trombonate. MC9 è film bellissimo, teso e senza cedimenti, con un plot e un cast di attori straordinari. Qualche ingenuità, è vero (alcuni gangster-macchietta, l'ispettore di polizia "progressista"), ampiamente riscattata da regia, fotografia, colonna sonora, tutte ai vertici del genere.
MEMORABILE: "Tu, uno come Ugo Piazza..." ecc. ecc.

Ducaspezzi 31/08/11 19:34 - 222 commenti

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Come scena-icona del film il tempo (...o chi per lui...) pare scelga il balletto nel night della Bouchet, non avvinghiata ad un palo ma pestante su di un tavolo. Date le grazie che la nostra dimena con assoluta padronanza espositiva, la cosa può accettarsi solo su un piano ormonale. Non che quella scena difetti certo di vario appeal, ma c'è soverchia sostanza in tutto il film, che vortica attorno al Piazza di Moschin, uomo con macchia e senza paura il cui destino, reclamato dai nemici, dimora inespugnabilmente nella sua interiorità. Grande!
MEMORABILE: La testa e la coda del film; il flauto degli Osanna nella sound-track.

Ellerre 4/09/11 13:07 - 89 commenti

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Eccellente noir di Di Leo che, a modo suo, rielabora il poliziesco italiano di quegli anni spostando il fulcro morale nei loschi personaggi. Se il balordo Ugo Piazza (Moschin formidabile nel ruolo) ha in fondo ancora un'anima e se lo stesso Rocco, interpretato da un grande Adorf, segue anche lui un suo "codice etico", la polizia in questo film è praticamente sempre fuori dai giochi. Originale foto dell'intreccio mafia-Milano che, ahimè, è ancora d'attualità. Musiche di Bacalov, eseguite dagli Osanna, perfette e sempre aderenti alle scene.

Markvale 12/09/11 10:15 - 143 commenti

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Riprendendo i racconti dello scrittore italo russo Scerbanenco, Di Leo scopre la sua vera vocazione in questo noir dalla ottima resa. Incorniciata da una Milano plumbea e nebbiosa vi si ritrova lo stesso senso di ineluttabilità presente nelle opere di Melville. La cifra stilistica del regista italiano è, semmai, dettata dall'esposizione aggressiva di brutalità ed efferatezze assortite. Sceneggiatura solida, appena appesantita dallo scontato confronto fra i due commissari. Moschin si rivela attore dallo spessore drammatico e Adorf memorabile.

Ken 26/11/11 13:14 - 7 commenti

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Osanna dall'alto dei cieli! Elogi a Di Leo e agli Osanna per averci regalato una pellicola magnifica e una colonna sonora superba! Di Leo si lancia in un Noir che ha un fascino incredibile; Moschin è un vero duro, Adorf è un gangster "d'onore e rispetto" come al solito e Wolff vesti i panni di commissario benissimo (forse anche troppo). Mozzafiato!
MEMORABILE: Il finale con il suo primo piano sulla sigaretta.

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Casinista 4/01/12 18:59 - 39 commenti

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Tra i più validi noir nostrani, diretto da Fernando Di Leo affiancato da un cast di tutto rispetto. Abbastanza credibile nella trama; la narrazione, snodata attraverso una magistrale regia, tiene incollato lo spettatore fino al movimentato finale. Splendida la colonna sonora. Vivamente consigliato.

Rigoletto 21/09/12 20:28 - 1785 commenti

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Signori, giù il cappello: il noir all'italiana. Ma non uno qualunque, questo segna davvero il passo arrivando, nel suo genere, ad essere quasi un capolavoro assoluto e sicuramente un cult intramontabile, beneficato da un cast di altissimo livello: alla sfinge Moschin si contrappone il sanguigno Adorf, perfetto Leroy uomo d'onore all'antica ma menzione speciale per Garrani, che con poche battute dall'alto del suo handicap (cinematografico) riesce ad aprire gli occhi di tutti su come stia cambiando la criminalità. Monumentale. ****1/2
MEMORABILE: Lo scontro tra Chino, Piazza e Rocco. Rocco: "Tu, davanti ad uno come Ugo Piazza, il cappello ti devi levare...".

Motorship 25/09/12 23:10 - 585 commenti

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Il miglior poliziesco italiano di sempre. Più che un poliziesco è un noir dalle atmosfere tese e dure, con un'analisi interna alla società italiana davvero spietata. Uno di quei film che ti tiene incollato alla poltrona (o al divano) grazie anche alla suspance praticamente perenne. Ottima sceneggiatura, regia presente e incisiva... tutto funziona alla perfezione, compreso il cast (a cominciare da un eccellente Moschin, coadiuvato da comprimari come Adorf, la Bouchet, Pistilli, Wolff, Standler e Garrani).

Daniela 23/10/12 14:43 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Ugo Piazza, uscito di prigione, deve vedersela con gli altri componenti di una banda italo-americana che lo ritengono responsabile di essersi intascato una grossa somma di denaro. Lui si professa innocente, ma l'intrigo è molto complesso... Un noir nero pece dove non si salva nessuno (salvo Pistilli, poco convincente grillo parlante), con un grande Moschin che rende splendidamente l'ambiguità del protagonista e un altrettanto formidabile Adorf, can mastino. Sono film come questo che fanno comprendere perché Tarantino ami visceralmente certo cinema italiano di genere.
MEMORABILE: Adorf che si rivolge a Moschin nel pre-finale; L'ammazzamento didascalico

Aguirre88 22/11/12 20:25 - 10 commenti

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Nel 1972 si pronunciavano le parole “antimafia” e “Milano” nella stessa frase, come nello stesso discorso andavano a braccetto “droga”, “cemento” e “riciclare”. Il punto di vista di Fernando Di Leo è forte, tragicamente reale, vergognosamente identico al nostro, abitanti dell’anno 2012. Un sapiente uso del design, dell’arte moderna, di una violenza esplicita unita ad un’ altrettanto esplicita sessualità, fa di Milano calibro 9 un paletto piantato nel cuore di una società italiana sanguinante.

Maik271 12/12/12 23:16 - 436 commenti

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Un cast notevole per questa pellicola,  in cui Fernando di Leo cura soggetto, sceneggiatura, dialoghi e regia. Tratta da un romanzo di Scerbanenco, questa pellicola si distingue per l'ottima prova di Mario Adorf, Gastone Moschin e la bellissima Bouchet. Belle musiche di Bacalov in una Milano gelida e nebbiosa. Particolare Philippe Leroy doppiato in siciliano. Vivamente consigliato!

Von Leppe 18/12/12 18:50 - 1256 commenti

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Un tuffo negli anni 70 in una Milano autunnale, quando il Duomo era ancora annerito. Ci sono botte e scazzottate, ma la violenza esagerata e le bombe non erano una cosa del tutto cinematografica in quegli anni, come alcuni dialoghi sull'immigrazione dal sud. La storia è appassionante e la figura del protagonista Ugo Piazza accattivante, tanto che nel finale si giustificano le battute di Mario Adorf, che interpreta un personaggio sopra le righe. La colonna sonora progressive impreziosisce molto il tutto.

Giordani 16/01/13 22:48 - 39 commenti

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Grande esempio di noir italiano: trama assolutamente coinvolgente e ritmo dosato in modo magistrale. Ottimo il cast, con eccellenti interpretazioni di Moschin e ancor di più di Adorf; diverse scene memorabili (il finale su tutte) e una fantastica colonna sonora. Forse leggermente troppo calcato il personaggio interpretato da Pistilli, ma ciò non intacca comunque l'alto livello dell'opera.

Saintgifts 7/03/13 23:01 - 4098 commenti

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Tutto sopra le righe, anzi fuori; sia in questura, con commissari di destra e di sinistra, sia fra i malavitosi, che non si sa cosa facciano con tutti quegli scambi di pacchetti di diverso valore e gabinetti dove andarli ad aprire. Il boss, L'Americano, passa da uffici megagalattici a letali dondoli in giardino... gangster che guidano auto più adatte a cardinali che si fanno uccidere come polli. Sullo sfondo una Milano che più bonacciona non si può, attori (salverei Adorf e Leroy) fuori dai loro ruoli tanto da stare in pena per loro.
MEMORABILE: Il finale, che fa guadagnare l'esclamativo.

Herrkinski 2/02/13 17:33 - 8052 commenti

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Straordinario noir di Di Leo, senza ombra di dubbio tra i suoi tre film "classici". Come per Il boss, già dall'incipit si capisce di trovarsi di fronte a un gran film; il regista confeziona un lavoro impeccabile sia come messa in scena che come ritmo, tenendo alta l'attenzione dello spettatore per tutta la durata. Anche la trama regge bene e viene sviluppata con ineffabile talento. Cast in stato di grazia, con Moschin e Adorf sugli scudi; ambienti e scenografie squisitamente anni '70, belle musiche, colpi di scena riuscitissimi. Ottimo!
MEMORABILE: L'incipit; La casa della Bouchet; Il finale.

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Rogerone 1/02/13 17:11 - 55 commenti

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Il noir italiano per eccellenza. Di Leo firma probabilmente il suo miglior film. Siamo ad alti livelli: sceneggiatura, montaggio, regia, cast, musiche. Moschin e Adorf veramente straordinari, ma anche Stander nel ruolo dell'Americano e Wolf nella parte del Commissario sono grandi. Philippe LeRoy e Barbara Bouchet perfetti nelle rispettive parti. La tensione c'è, il film è credibile. Spaccato della mala italiana anni '70 in una Milano grigia, cupa. 4 palle meritate: grande esempio di cinema!

Jdelarge 22/03/13 18:50 - 1000 commenti

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Ottimo film targato Fernando Di Leo, arricchito da una colonna sonora notevole e da un altrettanto ispirata regia. Magistrale il modo in cui alla fine tutto quadra perfettamente grazie ad una minuziosa precisione nello sviluppo dei dialoghi e degli eventi. Perciò, se la prima metà del film sembra andare un po' a rilento non c'è affatto da preoccuparsi, è l'unico preludio possibile e inevitabile per una seconda parte completamente scoppiettante, che giustifica in tutto la prima. Da vedere e rivedere.

Didda23 28/04/13 03:12 - 2424 commenti

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Di Leo dirige (e scrive) un caposaldo del genere, confezionando elevatissimi momenti di cinema che spezzano letteralmente il fiato. Se alla solida sceneggiatura che si impreziosisce di spunti sociologico-politici aggiungiamo un cast di altissimo livello (il furioso Adorf, il glaciale Moschin e il tenace Leroy) è impossibile non chinare il capo e applaudire alla maestosità del progetto. La location meneghina e lo score di Bacalov sono la ciliegina sulla torta di un'opera difficile da dimenticare.

Modo 2/05/13 09:05 - 948 commenti

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Grande esempio di come girare un film di genere. Siamo nel filone poliziottesco ma il "calibro" è decisamente elevato. Attori in gran spolvero e bella la fotografia di una Milano anni '70 ancora non da "bere". Per i neofiti del genere direi senza dubbio di partire con questa pellicola. Moschin superbo e bellissima come forse in nessun altro film la Bouchet. La trama tiene sempre attivo lo spettatore. Non può mancare un'ottima colonna sonora. Bel noir dove le piccole pecche sono perdonabili.

Samdalmas 4/10/13 10:42 - 302 commenti

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Basterebbe lo straordinario incipit, con il crescendo delle splendide musiche di Bacalov eseguite dagli Osanna, per far entrare "Milano Calibro 9" tra i migliori film italiani di sempre. Di Leo va ben olte il semplice "poliziottesco" dell'epoca, costruisce un vero noir grazie anche a un cast memorabile (Gastone Moschin e Mario Adorf su tutti, ma come dimenticare Luigi Pistilli e Barbara Bouchet al top?). Sullo sfondo una Milano mai così plumbea.

Mickes2 28/08/13 15:44 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Capolavoro di Di Leo che compone un noir antieroico pressoché perfetto e incalzante con evidenti echi melvilliani, dotato di un intreccio torbidissimo e tragico, violento e paranoico in cui si mescolano senso dell'onore, romanticismo e nefandezza. E al centro un uomo rinchiuso in sé stesso all'interno di una corazza induritasi per ben tre anni deve fare i conti col passato in sospeso. Characters formidabili con Adorf e Moschin a contendersi lo scettro, una Milano mai così plumbea e livida e quel tocco ruvido e fascinoso a sublimare.
MEMORABILE: L'immenso finale.

Bergelmir 3/04/14 15:26 - 160 commenti

I gusti di Bergelmir

Manifesto del noir moderno, prodotto genuino del nostro cinema e anche lucida osservazione della società che si stava allora formando: è l'illustrazione di un mondo violento, avido e fondato sugli istinti primari, che troverà poi conferma nella storia dell'Italia che verrà. Gli attori sono ben scelti e danno ottime prove. Estetica pop e musiche godibilissime eseguite dagli Osanna, sull'onda del fenomeno prog, allora di moda e ora di gran culto. Film seminale per il cinema di genere a venire.

Giùan 8/04/14 13:39 - 4528 commenti

I gusti di Giùan

Dicesi pietra miliare: cippo posto sul ciglio stradale a scandire le distanze delle vie pubbliche. Ecco: fermatevi a guardare sto cippo, che Mastro Fernando iscrive sulla via maestra del nostro cinema. Milano calibro 9 fa ancora sentire la ruggine, il cemento, il clangore malavitoso di una capitale abituata a celare la propria immoralità nel grigiore solido di night, uffici in Torre Velasca e ville blindate. Ineccepibili ma un po' posticce le baruffe politiche Pistilli/Wolff. Voi quando vedete un film come questo il cappello vi dovete levare. Ode a Barbara.
MEMORABILE: Ogni fotogramma in cui Mario Adorf fa esploder la pietra lavica del suo talento; Limperscrutabile ghigno di Moschin; Per forza il "cubo" della Bouchet.

Furetto60 14/04/14 10:34 - 1192 commenti

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Di Leo riesce a valorizzare al massimo la solida trama noir di Scerbanenco, intrisa di un senso di fatale e ineluttabile destino (consueto per lo scrittore) mettendoci del suo. Ne scaturisce un piccolo grande capolavoro (perfetto, da scuola del genere) accompagnato da un commento sonoro azzeccato e originale, scene forti, interpreti memorabili (Adorf e Pistilli sfacciatamente sopra le righe) e una fotografia fascinosa.
MEMORABILE: Il ballo iniziale della Bouchet; L’arredamento in b/n della casa della Bouchet; Il cambiamento di Adorf nel finale.

Geppo 7/06/14 11:01 - 316 commenti

I gusti di Geppo

Il noir per eccellenza, il gangster-movie che tutto il mondo ci invidia. È senza dubbio il miglior film diretto da Fernando Di Leo, il Maestro italiano del noir. Gli attori sono tutti perfetti e funzionano alla grande, la colonna sonora pure. La strepitosa trama racconta le vicende del malvivente Ugo Piazza (personaggio molto furbo e intelligente) che con la sua furbizia riesce (quasi) a ottenere il suo obiettivo. L'unico punto debole di Ugo è l'amore per Nelly (la bella Barbara Bouchet).
MEMORABILE: Il ballo di Barbara Bouchet; Lo scambio dei pacchi in Piazza del Duomo; Il finale a casa della Bouchet; La colonna sonora.

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Special 6/12/14 16:34 - 21 commenti

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Compiutissima opera di Di Leo che si ritaglia un personale posto nella storia del nostro cinema di genere firmando quello che è probabilmente il miglior noir italiano mai realizzato. Bacalov (musiche) e Villa (meravigliosa fotografia) si uniscono alla mano felice del regista - un po' sinistra ma non importa - e a un cast ottimo, nella quale perfino Stander fa la sua porca figura. La splendida sceneggiatura (chiusa con un doppio, notevole colpo di scena) completa la torta. Unico appunto: la sparatoria in villa, girata con un po' di leggerezza.
MEMORABILE: "Sei troppo stupido per parlare di donne".

Ultimo 12/12/14 18:47 - 1652 commenti

I gusti di Ultimo

Probabilmente il miglior film di Di Leo e uno dei migliori noir di sempre. Miscela una serie di ingredienti tra i quali spiccano dialoghi memorabili e una sceneggiatura costruita ottimamente. Ottima la prova di Moschin (il "suo" Ugo Piazza è uno dei personaggi più famosi del cinema italiano anni 70), di Adorf e di Leroy. Bellissima la Bouchet. Grande esempio di giallo/noir e di conseguenza 4 pallini meritatissimi.
MEMORABILE: L'inizio "col botto"; La sparatoria nella villa; Il finale memorabile.

Disorder 20/12/14 09:58 - 1416 commenti

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A pari merito con Milano odia di Lenzi, il miglior noir-poliziesco mai girato in Italia. Tutto assolutamente perfetto: ritmo, personaggi (il duro e taciturno Moschin, il mafioso Adorf, l'ambigua algida Bouchet, il "grande vecchio" Stander), regia (vero materiale di studio per Tarantino e Rodriguez), musiche. Gli accenni di critica sociale non sono mai inutili né pedanti, talvolta perfino profetici. Se non fosse per il finale un po' troppo sbrigativo staremmo parlando di un capolavoro assoluto. Grande esempio di cinema.

Yamagong 20/12/14 01:13 - 274 commenti

I gusti di Yamagong

Come faccia un film del genere oggi a passare così in sordina resta un mistero: Milano Calibro 9 è un fulgido esempio di cinema nostrano, perla più unica che rara. E' una Milano torbida e appiccicosa quella che fa da scenario a un'epica criminale cupa quanto pessimista, costellata di personaggi ambigui, antieroi quantomai credibili e contemporanei. A partire da un marmoreo Gastone Moschin, che qui ci consegna una delle sue interpretazioni più memorabili, per passare poi a uno spietatissimo Adorf e a una splendida Barbara Bouchet. OST assoluta.
MEMORABILE: Moschin-Ugo Piazza; I diverbi tra i due commissari; La danza della Bouchet; La sparatoria alla villa dell'Americano; L'amaro, bellissimo finale.

Paulaster 8/03/15 19:43 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Il mondo della malavita con le sue regole, le gerarchie e la consueta inaffidabilità da cui bisogna sempre guardarsi le spalle. Violento per la violenza che fa respirare, cupo fino a calarsi nel tunnel finale e spiazzante per la cruda ultima scena morale che vale più di mille sparatorie. Girato in un insieme che non scade mai di tono, non tocca la politica intesa come schieramento sociale e accenna a baruffe all’interno della polizia. Cast di livello con nota anche per Leroy; solo Stander non colpisce, nonostante il ruolo.

Rambo90 16/03/15 16:39 - 7661 commenti

I gusti di Rambo90

Di Leo è senza dubbio il re del noir italiano anni settanta e questo film ne è la prova: teso, avvincente, con splendide musiche e un bel montaggio. A stonare sono forse solo i dialoghi tra il commissario e il suo vice, che spezzano il ritmo e risultano troppo estranei alla vicenda narrata. Bravissimo Moschin, ma anche Adorf e Leroy fanno il loro. Notevole.

Minitina80 17/03/15 00:50 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Il genere poliziesco quando aveva un senso. Di Leo rivendica il merito di una certa aderenza alla realtà; qui, infatti, non c'è il solito commissario super potente in grado di contrastare da solo tutto e tutti, capace di uscire indenne da sparatorie impossibili o di vincere scazzottate senza neanche un graffio e una goccia di sudore; eppure l'azione non manca, il ritmo nemmeno e si finisce con il rimanere incollati fino alla fine senza accorgesene.

Taxius 6/06/15 14:39 - 1656 commenti

I gusti di Taxius

Capolavoro di Fernando Di Leo che con un cast di tutto rispetto crea uno dei migliori noir degli anni 70. La musica mescolata alla violenza tiene altissima la tensione riuscendo a confondere le idee allo spettatore, che alla fine non sa più di quale personaggio fidarsi. Gli ultimi due minuti sono qualcosa di memorabile e lasciano veramente bocca aperta.

Tersilli 28/07/15 12:35 - 61 commenti

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Capolavoro assoluto del cinema italiano. Fernando Di Leo, sempre partendo da Scerbanenco, scrive e dirige il miglior noir all'italiana di tutti i tempi: regia magnifica, fotografia eccellente, ritmo serrato, musiche splendide di Bacalov (eseguite dagli Osanna e ispirate al Concerto Grosso dei New Trolls). Interpretazioni perfette: immenso Gastone Moschin, strepitoso Adorf, grande Leroy e stupenda Barbara Bouchet; il cast di contorno è ricco di facce giuste (su tutti Omero Capanna). Primo capitolo della “Trilogia del milieu”. Straordinario.

Faggi 26/02/16 17:15 - 1548 commenti

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Cupo, pessimista, imperdibile. È un film al quale si perdonano senza problemi le assurdità, le ideologizzazioni politiche (in certi dialoghi) e i passaggi poco o niente credibili. Ha un fascino malinconico e una fatalità drammatica che lo distinguono e ne fanno un unicum del genere e del tipo di prodotto italiano. Sono memorabili le sequenze nel nightclub dove si esibisce la Bouchet e il tragico finale, che è una sorta di ecatombe.

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Azione70 27/05/16 01:50 - 167 commenti

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Strepitosa pellicola, vera pietra miliare del cinema italiano anni 70. La trama, un collage di vari racconti dello scrittore Scerbanenco, narra la storia del delinquente Ugo Piazza (Moschin) e del suo presunto furto di 300mila dollari ai danni del clan di cui faceva parte. L'algida figura di Piazza si contrappone a Rocco, braccio destro del boss del citato clan, in una escalation di violenze e dramma, sullo sfondo di una vita senza futuro. Recitazione da antologia (anche delle seconde linee), regia geniale, musica ispirata: un vero capolavoro.
MEMORABILE: La Bouchet che balla: icona!

Lou 2/06/16 15:59 - 1119 commenti

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E’ un cinema semplice e diretto quello di Di Leo, in grado di tradurre efficacemente i crudi racconti gialli di Scerbanenco. L’ambientazione milanese anni settanta, con i cieli plumbei e la luce appannata dalla foschia, attribuisce il tocco di fascino decisivo alla storia di malavita, dove un sorprendente e imperturbabile Moschin recita ottimamente la parte del bandito appena uscito di prigione, accusato dai suoi ex complici di essersi intascato la somma di un precedente colpo. La scena della Bouchet che fa la cubista è diventata un cult.

Rufus68 30/08/16 00:11 - 3819 commenti

I gusti di Rufus68

I primi minuti sono una vetta inviolabile anche per Tarantino e compagnia. Questione di volti e di timbri: Adorf e Bacalov/Osanna sono, molto semplicemente, impossibili da replicare. Il film, peraltro, migliora di visione in visione; nulla di troppo, ogni tassello va al proprio posto componendo un mosaico quasi perfetto: persino le tirate di Wolff e Pistilli, un tempo ritenute forzate, oggi si incastrano perfettamente nell'insieme. In più abbiamo Leroy, la Bouchet al top della bellezza e un Moschin nel ruolo della vita. Altro?

Pessoa 26/09/16 01:31 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Di Leo e Scerbanenco confezionano uno dei più riusciti noir italiani. Tutto gira in un'orologeria perfetta con Di Leo che ha saputo portare gli attori allo stato di grazia. La storia sempre tesa è accompagnata da musiche che prendono per mano. Moschin, al suo apice, è imperiale, Adorf perfettamente ridondante. Solo Leone a mio parere ha fatto film di genere altrettanto belli in Italia. Con mezzi adeguati sarebbe stato un capolavoro. Quando i film d'azione gli americani ce li copiavano (e questo ce lo copiano ancora)...
MEMORABILE: I dialoghi fra Moschin e Adorf.

Myvincent 2/12/16 07:42 - 3722 commenti

I gusti di Myvincent

Se Gastone Moschin appare inespressivo, Mario Adorf risulta caricaturale nel ruolo del solito mafioso siciliano impomatato. Questo basterebbe a qualificare un poliziesco anni '70 stanco, monotono e la cui trama oscilla intorno a un malloppone di dollari che non si sa che fine abbia fatto. Gli ultimi 15' parrebbero resuscitarlo un po', ma oramai la frittata è servita.
MEMORABILE: Lo shake conturbante di Barbara Bouchet.

Magi94 9/07/17 20:16 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Uno dei migliori noir italiani degli anni '70. Ultraviolento, cinico, caratterizzato da un ritmo sfrenato (forse troppo) e dalla sporca ma ottima regia di Di Leo. I primi minuti sono perfetti (e le musiche già dicono quanto si correrà nel film), poi dall'inizio della seconda parte iniziano a succedere troppe cose con troppi personaggi e qualcosa sfugge (non mancano un paio di buchi di sceneggiatura). Si arriva comunque al finale con gli occhi attaccati allo schermo. Indimenticabili gli urli di Adorf negli ultimi concitati minuti.
MEMORABILE: "Il cappello ti devi levare!"

Thedude94 2/08/17 19:28 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Eccezionale gangster movie incentrato sulle vicende di un criminale ottimamente interpretato da Moschin, che ha dalla sua una sceneggiatura e una regia davvero di ottimo livello. Di Leo si scatena con la macchina da presa e ci mostra sia i lati oscuri del reparto di polizia, sia la spietatezza e la violenza delle azioni criminose. Il messaggio è chiaro e non si limita soltanto alla trasposizione di una storia criminale comune sul giro di denaro sporco. Musiche notevoli e comprimari bravi, tra cui una splendida Bouchet. Fattura pregevole.

Belfagor 13/10/17 23:55 - 2689 commenti

I gusti di Belfagor

Uscito di prigione, Ugo Piazza deve vedersela con la banda che lo accusa di tradimento. Uno dei più celebri noir italiani, non sempre condotto con mano salda (gli scambi didascalici fra i due commissari non dicono nulla che non traspaia già dalla storia) ma impreziosito da riprese concitate e vorticose, oltre che da una trama ricca di risvolti inaspettati. Ottimo il lavoro del cast, dall'impassibile Moschin alla sensualissima Bouchet, fino a un esagitato Adorf, che regala un epilogo di grande effetto.
MEMORABILE: Lo scambio dei pacchi nel prologo; La resa dei conti finale.

Vito 14/12/18 14:55 - 695 commenti

I gusti di Vito

Grandissimo noir del maestro Fernando Di Leo tratto dai racconti di Scerbanenco. Immerso in una Milano cupa e grigia e con un cast eccellente: Moschin, la Bouchet, Wolff, Leroy, Adorf. Riesce a trasportare veramente lo spettatore nell'atmosfera di quegli anni, comprese bombe nelle stazioni e commissari "democratici". Ritmo lento ma inesorabile fino al mitico finale, ormai "cultizzato" praticamente da chiunque.
MEMORABILE: Il confronto tra il commissario "fascio" di Wolff e quello di Pistilli, che pare un fuoriuscito da Lotta Continua.

Gmriccard 28/07/18 10:07 - 121 commenti

I gusti di Gmriccard

E' il film che mi ha aperto un mondo. Detto questo e rivisto più volte in seguito, tolto l'eccellente inizio e l'ottimo finale denota qualche caduta di tensione (in primis il personaggio di Pistilli, ma anche molte delle pantomime Standeriane). Moschin è molto bravo ma non è credibile fino in fondo come doppiogiochista. Adorf è il migliore per distacco. Perfetta la colonna sonora (anche se riciclata da un film di Lucidi) e incantevoli gli scorci della vecchia Milano.
MEMORABILE: Il sacrosantissimo "diretto" sferrato alla fedifraga e la conseguente esecuzione del belloccio.

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Bubobubo 16/08/18 15:37 - 1847 commenti

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Che venga considerato un noir, un poliziesco primo periodo, un mafia movie, un film politico o addirittura un dramma metropolitano poco importa: la creatura di Di Leo è un'istituzione del nostro cinema e uno dei prodotti più brillanti della sfolgorante stagione degli anni '70. Solidità narrativa, gran gusto estetico (insuperabile, ancor oggi, quel salottino di Nelly-Bouchet...), O.S.T. da brividi e un finale esistenziale di rara potenza. Ovunque è diventato film di culto: e non a caso.
MEMORABILE: Barbara Bouchet che balla al night: la donna più bella di sempre, le musiche più belle di sempre, la scena più bella di sempre.

Lythops 5/10/18 18:47 - 1019 commenti

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Un film per il quale la definizione di "noir italiano" pare perfettamente appropriata, pur non possedendo la grazia malinconica delle produzioni francesi di quegli anni. Non un film d'azione in senso stretto, con inseguimenti ed effetti particolari, ma un prodotto perfettamente calibrato, che fa uso di un'ottima fotografia e di un valido commento musicale, senza contare un cast in cui spiccano Moschin e Adorf. Solo la parte di Pistilli pare poco convincente, con una vena di denuncia politica inefficace. Sceneggiatura priva di sbavature e tempi morti.
MEMORABILE: Adorf nel finale: "Uno come Ugo Piazza..."

Rocchiola 18/08/19 09:39 - 952 commenti

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Agli albori del genere poliziottesco Di Leo firma la sua opera migliore con questo gangster-noir cinico e disilluso. Il prologo quasi privo di parole promette bene ma poi la vicenda perde mordente per riscattarsi solo parzialmente con la sorpresa finale. Le scene d’azione sono passabili ma basta buttare un occhio oltreoceano per capire l’abisso che passa tra il cinema di genere Usa e quello nostrano. Adorf e Wolff commissario che urla sempre sono troppo caricaturali e anche l’approfondimento psicologico del polar resta un miraggio.
MEMORABILE: La go-go dancing di Barbara Bouchet; Il pugno in faccia di Moschin alla Bouchet; "Tu di fronte a uno come Ugo Piazza il cappello ti devi levare".

Victorvega 11/01/20 19:05 - 501 commenti

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Con ogni probabilità il top del noir italiano. Di Leo esce dalla cabina telefonica e regala un film memorabile, con un grande cast e un'ottima sceneggiatura, sfruttando benissimo le location (una sfavillante Milano anni '70). Dopo la "strage" cambia il ritmo, si accelera per un pre-pre finale, un pre finale e un finale sorprendenti. Diventa azzeccata la frase retorica "certi film non li girano più". Unico neo il personaggio del pur bravo Pistilli, messo unicamente lì come contrappunto ideologico ma inutile allo svolgimento.
MEMORABILE: Il ballo delle Bouchet; Da quando Moschin scappa dalla festa in poi...

Graf 24/01/20 02:40 - 708 commenti

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Il capolavoro di Fernando Di Leo. Noir duro e bruciante ma, allo stesso tempo, livido e raggelante. Il corriere della malavita Ugo Piazza scende inesorabilmente verso l’abisso psichico della violenza con la correità di amici, complici e rivali mentre la polizia oppone funzionari moralmente tormentati e psicologicamente dilaniati non eroi inflessibili e senza paura. Sceneggiatura di ferro spalancata alle chance create dal destino, messinscena essenziale senza iperboli e impetuosità spettacolari, regia inesorabile. Un incubo nero sognato a occhi aperti.
MEMORABILE: I dialoghi "politici" tra il commissario Wolf e il vice Pistilli sottolineano pirandellianamente il clima instabile, astioso, conflittuale dell'epoca.

Ira72 26/01/20 12:59 - 1305 commenti

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Più che per la sceneggiatura, questa pellicola va protetta come le specie in estinzione per il suo valore storico. Un tripudio di particolari che mai più torneranno (dalle atmosfere alle ambientazioni, dalla colonna sonora a un cast ormai perduto) e che si rimpiangeranno sempre, piazzando il film nell’Olimpo dei cult. Inizio affascinante, in una Milano quasi provinciale in cui impera il Duomo ingrigito e imbrattato dal tempo, epilogo spietato e avvincente. Nel mezzo un Moschin malinconico e freddo (bravissimo) versus un Ardof caricaturizzato che convince meno.

Oblomoff 6/03/20 18:17 - 43 commenti

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Fernando Di Leo firma una delle pietre miliari del genere con una perfetta commistione d'ingredienti: una Milano livida immortalata nei titoli di testa, una colonna sonora memorabile composta da Bacalov con gli Osanna, un protagonista duro e freddo come il marmo (un magistrale Moschin), una controparte femminile di sfolgorante bellezza e fascino (Bouchet, all'apice dell'avvenenza), una trama avvincente, un finale indimenticabile. Pellicola di culto, imprescindibile per i cultori del filone.
MEMORABILE: La go-go dance della Bouchet; Il finale.

Keyser3 2/01/21 23:04 - 444 commenti

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Capolavoro, senza mezzi termini, al netto di quei pochissimi difetti veniali (il personaggio di Pistilli, non proprio centrato e quello di Adorf leggermente sopra le righe). Di Leo prende il cinema di genere e lo manda in Paradiso: si parte con un Preludio da urlo (con la P maiuscola, perché è soprattutto il meraviglioso tema degli Osanna) e si finisce con l'anafora di Adorf. In mezzo, dialoghi da mandare a memoria, J&B che scorre a fiumi, donne assetate di denaro (una Bouchet ai massimi). Iconico e inimitabile, nonostante i tentativi successivi del regista.
MEMORABILE: La strage nella villa.

Nick franc 11/08/21 21:49 - 507 commenti

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Leggendario film di Fernando di Leo che qui firma il suo capolavoro indiscusso e quello che è probabilmente il miglior noir italiano di sempre. Sin dal prologo capiamo che abbiamo a che fare con qualcosa di straordinario, un film quasi perfetto. Di Leo ci presenta personaggi indimenticabili (Ugo Piazza, Nelly Borden e lo straripante Rocco Musco sono solo la punta dell'iceberg) e sa dosare magistralmente i ritmi, sorretto dall'incredibile colonna sonora di Bacalov con gli Osanna. La scena del ballo della Bouchet è da storia del cinema. Film da vedere assolutamente, senza riserve.
MEMORABILE: Il prologo; Il ballo della Bouchet; "Tu quando vedi un uomo come Ugo Piazza il cappello ti devi levare".

Bullseye2 17/01/23 21:16 - 393 commenti

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Cupo, oscuro e poetico come i migliori noir francesi firmati Melville ma intenso, sanguinoso e ricco di azione come nella migliore tradizione italica: Di Leo, memore dei suoi trascorsi nelle sceneggiature western, reinterpreta Scerbanenco miscelandolo alla tradizione del polar francese e riesce a creare una pietra miliare del cinema italiano, sinistramente profetica (le frasi sull'Antimafia a Milano), che influenzerà il cinema poliziottesco/noir italiano degli anni seguenti come i ''tarantinismi'' dei '90. Cast perfetto: il migliore del lotto è un Mario Adorf davvero sensazionale.

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Alex75 16/11/23 19:32 - 876 commenti

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Di Leo fa col noir quello che Sergio Leone aveva fatto col western, rielaborando in modo personale un genere prettamente americano, inserendolo nel contesto italiano e imprimendogli il suo cupo fatalismo, dal “botto” del prologo al finale nichilista, senza momenti di stasi. Lo aiuta un cast davanti al quale bisogna togliersi il cappello (soprattutto il glaciale ed enigmatico Moschin, contrappuntato dall’istrionico Adorf, una Bouchet al culmine del suo fulgore e uno scarno Leroy). Le musiche di Bacalov, suonate dagli Osanna, avrebbero forse meritato ancora più spazio.
MEMORABILE: Il prologo; La “go-go dance” di Barbara Bouchet; I pacchi esplosivi; Il massacro alla villa; “Tu, uno come Ugo Piazza...”.

Gabigol 6/02/24 07:32 - 569 commenti

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Scelta come teatro la plumbea Milano, Di Leo disegna un'esiziale parabola sul potere, capace di perpetrare se stesso attraverso espiazioni, tradimenti e compromessi necessari. È un noir violento e sporco, valorizzato dallo score leggendario di Bacalov e dall'ottima direzione attoriale (Moschin, Adorf e Bouchet su tutti). Leggermente posticci i confronti politici nel commissariato, anche se la figura di Wolff è una corretta sfumatura all'interno del mosaico. Di rilievo l'attenzione ai dettagli e la tensione sotterranea, due componenti che portano a un climax finale fuori parametro.
MEMORABILE: L'inizio; Le parole crociate in albergo; "Vai a papponare parassita"; Il ballo della Bouchet; Il massacro alla villa dell'americano; Il finale.
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  • Homevideo Rocchiola • 18/08/19 09:46
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Confermo l'ottima qualità del BD della Raro Video. A parte alcune panoramiche esterne un pò sgranate l'immagine è pulita, brillante nei colori e ben definita. Buono anche l'audio mono in dolby digital 2.0. Non ho visionato il BD della Arrow ma dalla recensione riportata qui sotto appare eccezionale:
    https://www.blu-ray.com/movies/Milano-Calibro-9-Blu-ray/97519/
    Ultima modifica: 18/08/19 09:47 da Rocchiola
  • Discussione Graf • 24/01/20 11:11
    Fotocopista - 908 interventi
    Al cast del film aggiungerei il nome di Omero Capanna, stuntman e caratterista di seconda fascia, che appare di schiena già dalla primissima inquadratura del film con un curioso tic alla spalla destra e che è complice insieme a Mario Adorf del primo pestaggio e primo ammazzamento del film...
    Ultima modifica: 24/01/20 20:38 da Graf
  • Discussione B. Legnani • 24/01/20 11:57
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Graf ebbe a dire:
    Al cast del film aggiungerei il nome di Omero Capanna , stuntman e caratterista di seconda fascia, che appare di spalla già dalla primissima inquadratura del film con un curioso tic alla spalla destra e che è complice insieme a Mario Adorf del primo pestaggio e primo ammazzamento del film...

    Giusto. Zender, faccio il cast più tardi, aggiungendo anche altri volti cari dell'epoca.
  • Discussione Alegdansk • 25/05/20 00:03
    Disoccupato - 9 interventi
    Qualcuno sa che locale abbiano usato per la scena in cui balla sul cubo Barbara?
  • Discussione Daniela • 25/05/20 00:35
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Alegdansk ebbe a dire:
    Qualcuno sa che locale abbiano usato per la scena in cui balla sul cubo Barbara?

    Lo trovi proprio qui sul Davinotti nell'approfondimento sulle location del film. Nella scheda, clicca sotto la riga nera che riporta il voto del Davinotti, la media degli utenti ed il numero dei commenti presenti.
  • Discussione Alegdansk • 25/05/20 15:50
    Disoccupato - 9 interventi
    Grazie mille Daniela ;)
  • Discussione B. Legnani • 25/10/20 22:17
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Tutto il cast in immagini dal film.
    qui
    Ultima modifica: 25/10/20 23:04 da B. Legnani
  • Discussione Pessoa • 25/10/20 23:17
    Formatore stagisti - 417 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Tutto il cast in immagini dal film.
    qui
    Grazie Buono, un link che ho personalmente trovato molto interessante, un grande regalo. Conosci altri video di questo tipo?

  • Discussione B. Legnani • 25/10/20 23:20
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Tutto il cast in immagini dal film.
    qui
    Grazie Buono, un link che ho personalmente trovato molto interessante, un grande regalo. Conosci altri video di questo tipo?


    Nel canale da cui viene ce ne sono decine e decine.
    questo canale
  • Homevideo Django77 • 21/02/23 20:56
    Disoccupato - 10 interventi
    Segnalo per chi ha Apple TV che è disponibile da pochi giorni il film in 4k nella versione restaurata dalla cineteca nazionale nel 2022 la qualità è eccezionale addirittura mi sembra superiore al blu ray dell'Arrow.