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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un chiaro film di denuncia contro gli inghippi burocratici del Belpaese, supportato dall’estrosa regia di Nanni Loy in vena di virtuosismi (eleganti carrellate, ingegnosi piani sequenza, notevoli panoramiche dall'alto…) e da un Alberto Sordi che si immedesima nel suo personaggio come solo fanno i migliori attori drammatici. Perché, intendiamoci, DETENUTO IN ATTESA DI GIUDIZIO è un film drammatico, che non ha alcuno spunto comico e solo qualche vago accenno alla commedia, subito assorbito dalla tristezza di cui è imbevuta l'intera sceneggiatura di Rodolfo Sonego (il soggetto è di Sergio Amidei ed Emilio Sanna). Tanto è vero che anche Lino Banfi,...Leggi tutto attore molto meno incline al drammatico di Sordi, dimostra, pur se in una parte molto piccola, di saper offrire una recitazione seria e assai professionale. L'unico vero grande difetto del film di Loy resta l'inevitabile ripetitività. Il geometra Giovanni Di Noi (Sordi) passa da una prigione all'altra riproponendo sempre il medesimo approccio col carcere. Inizialmente la cosa è scusabile; successivamente, pur se comprensibile, finisce per appesantire il ritmo, facendo montare nello spettatore il desiderio di conoscere la fine cui può essere destinato un cittadino innocente arrestato per motivi che non conosce. Un po' invadenti e poco consone le musiche di Rustichelli (dirette da Bruno Nicolai) mentre è giustamente contenuta la parentesi svedese che apre il film. Come sarà poi per il celebre FUGA DI MEZZANOTTE, un monito che fa riflettere sulle drammatiche condizioni carcerarie, con qui l'aggravante delle pastoie burocratiche.

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Homesick 31/01/07 21:42 - 5737 commenti

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Angoscinate e claustrofobico. Durissima accusa al sistema giudiziario e carcerario italiano, in cui la grande interpretazione di Sordi - vittima sgomenta - unita alla presenza di noti caratteristi solitamente comici (Banfi è il direttore del carcere, Cimarosa un secondino, Anatrelli il detenuto gay, Mario Pisu il dottore) accentua i toni ilarotragici e disperati della vicenda.

Stubby 25/02/07 18:11 - 1147 commenti

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Bellissimo film con un Sordi eccezionale, che anche in una storia così tragica riesce sempre a strappare un sorriso allo spettatore. Pure qui dà prova della sua grande poliedricità. Finale che sembra incanalarsi verso l'epilogo, ma invece il grande Nanni Loy ci spiazza. Alcune sequenze sono di un angoscia incredibile, realistico spaccato (negativo) del sistema giudiziario. Da vedere assolutamente. Mario Brega compare tra i detenuti.

B. Legnani 29/04/07 17:12 - 5519 commenti

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Grande, drammatico Sordi. Film quasi angosciante, bello. Cade un poco nell’ovvio al momento della rivolta (un eccesso funzionale al discorso impegnato), perdendo la secchezza che era stata la sua dote più cruda. Immerge in una situazione italo-kafkiana che fa riflettere. Banfi bravo in un ruolo in cui prevale il drammatico. Bel ruolo per Nazzareno Natale. Fra i non accreditati Luca Sportelli (secondino), Omero Capanna (detenuto che rifiuta il rancio) e Mingozzi (pure qui fa l’agente Mingozzi!). Il carcere sul mare è quello di Pròcida. Notevole.
MEMORABILE: Geniale trovata ludica alla Centrale di Milano. Mentre l'innocente Sordi va verso il carcere, viene annunciato un treno per "Fortezza - San Candido".

Galbo 10/01/08 05:32 - 12372 commenti

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Film dolorosamente attuale ad oltre trent'anni dalla sua realizzazione, che ha descritto benissimo il nostro allucinante (e ancora criminosamente non riformato) sistema giudiziario, presentandoci il ritratto di un personaggio che precipita in una vicenda kafkiana assolutamente verosimile nei suoi perversi meccanismi. Il film si avvale di una sceneggiatura ottima e ben documentata, di una magistrale interpretazione di Sordi, e rappresenta uno dei migliori esempi del cinema di impegno sociale degli Anni Settanta.

Lovejoy 21/02/08 16:08 - 1823 commenti

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Tra i film più belli interpretati da Sordi. Scritto benissimo e diretto splendidamente da Loy, è un dramma intenso e a tratti commovente, saldamente dominato dall'interpretazione memorabile di Sordi, che toccherà questi livelli solo qualche anno dopo, per Monicelli. Ottimo anche il resto del cast, con un inedito Banfi su tutti. Un film memorabile.

Puppigallo 3/03/08 10:07 - 5250 commenti

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Notevole pellicola dove al protagonista viene riservato un trattamento tale da trasformare qualunque essere umano in un serial killer di poliziotti, magistrati e avvocati. Ma lui (un grande Sordi), invece di impazzire totalmente (ci arriva però molto vicino), subisce da brava persona qual è, facendosene fare di tutti i colori (basta vedere il viaggio che deve intraprendere per finire in carcere: una sorta di treno dell'agonia). Forse si calca un po' troppo la mano, soprattutto quando è in prigione (anche se il caso Tortora insegna), ma nel complesso il film è da vedere. Bene anche Banfi.
MEMORABILE: Sordi si interroga su chi può aver ucciso e pensa a un tizio che in passato l'aveva pestato: "Vuoi vedere che è morto per le botte che mi ha dato?".

Markus 19/05/08 09:48 - 3680 commenti

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L'indimenticato Nanni Loy dirige per la prima volta un Sordi interamente drammatico nella parte di un italiano emigrato in Svezia che, tornato nel suo paese natale per le vacanze estive, viene arrestato per errore giudiziario. Da quel momento inizia la sua triste avventura, trasformando la meritata vacanza in un inferno... Una chiara denuncia al sistema carcerario italiano, completamente inadeguato ed estremamente arretrato. Se negli Anni Sessanta si giravano film su vacanze spensierate, nei Settanta anche le ferie si tingono di nero...

Cotola 1/06/08 23:10 - 8998 commenti

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Notevolissimo film, in cui Loy si scaglia con grande fermezza contro il vergognoso sistema giudiziario e carcerario italiano di allora, dando vita ad una pellicola durissima, cupa e sgradevole, che mette non poco a disagio e che centra il bersaglio in più di un'occasione. Il risultato è splendido, grazie anche alla straordinaria interpretazione di Sordi in uno dei suoi personaggi più memorabili. Peccato che le cose non sembrino cambiate molto, da allora. Da riscoprire, rivalutare, vedere e rivedere.

Redeyes 2/07/08 09:10 - 2442 commenti

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Commedia kafkiana che, per sua natura, lascia decisamente sbigottiti man mano che la trama par dipanarsi. Sicuramente un Sordi che dà grande saggio di bravura confezionando un Di Noi emaciato, sfibrato, umiliato, annientato nel fisico e nell'anima; tecnicamente buona la regia di Loy. I punti deboli sono da ritrovarsi in un'eccessiva pressione sul tasto dell'impegno sociale, che finisce, inevitabilmente, per comprometterne la riuscita finale. Esagerata e macchiettistica la scena della ribellione nonchè certi dialoghi non sempre riusciti.

Pigro 21/07/08 10:05 - 9623 commenti

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Il titolo contiene già la trama e tanto basta. Se poi il regista è l'onesto e ottimo Nanni Loy e il protagonista un Alberto Sordi al suo top, allora il giudizio è quasi automatico: bellissimo film di denuncia, capace di giocare con graffiante amarezza su uno dei più allucinanti scandali (tuttora attuali, per altri versi) del nostro Paese: la lentezza e l'imperscrutabilità della giustizia. Un film duro e impressionante, per un cinema popolare e civile.

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Straffuori 22/07/08 13:15 - 338 commenti

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Ottimo film con un Sordi bravissimo come sempre. Il film è drammatico, di denuncia sociale, appartenente al sottofilone dei drammi carcerari (nello stesso anno uscì L'istruttoria è chiusa, dimentichi). La storia è agghiacciante e plausibilissima perché potrebbe succedere ad ognuno di noi qualcosa di simile. Da segnalare anche le interpretazioni incisive di Lino Banfi, Tano Cimarosa, Elga Andersen, Nazzareno Natale.

Matalo! 23/07/08 17:52 - 1378 commenti

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Buon film, tra i migliori di Loy, che il Cavaliere propone sulle sue reti ogni volta che va sotto processo... Sordi è al meglio per i suoi standard degli Anni Settanta e il dramma, pur con irrinunciabili momenti macchiettistici (le arie fetide di Brega), riesce ad avvincere; non ai livelli delle persecuzioni di Una vita difficile ma, insomma, colpisce nel segno. Ottimo Banfi in un breve ruolo serio, nel quale dimostra un certo spessore, poi mai sfruttato.
MEMORABILE: "Secondino una cippa di cazzo. Superiore"; lo sputo alla Madonna; lo sguardo vuoto di Sordi alla fine.

Fabbiu 5/09/08 02:54 - 2133 commenti

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Dramma di matrice kafkiana, in cui Loy, con una salda sceneggiatura, che non distoglie mai l'interesse, riesce nell'intento di far riflettere e spaventare l'italiano con la cruda realtà di un sistema lento e dominato da una burocrazia esasperata, in cui l'evasione dei principi edificanti dell'istituto infrange la sacra finalità rieducativa e regge un grosso girone infernale in cui il reo è punito con l'umiliazione fisica e psichica. Sordi ci mette anima e cuore, tant'è che sembra un vero ingiusto detenuto; validissimi comprimari. Duro.

Ciavazzaro 30/09/08 15:49 - 4768 commenti

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Ottimo Alberto Sordi che si dimostra essere anche un bravissimo attore drammatico, in questa storia molto dura diretta con regia sicura da Nanni Loy. Lino Banfi è il direttore della prigione, Giuseppe Anatrelli un detenuto. Molto amaro, da vedere.

Herrkinski 3/12/08 19:40 - 8052 commenti

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Bel dramma di denuncia sociale, a sfondo carcerario, interpretato da un notevole Sordi, che accantona quasi completamente la vena ironica (seppur talvolta leggermente presente) a favore di una recitazione particolarmente drammatica e sentita. La vicenda è realistica e molto attuale, nonostante l'enorme numero di anni passati dall'uscita del film e Loy è bravo ad immergere il protagonista in atmosfere carcerarie squallide, fatte di miseria e personaggi viscidi. A tratti angosciante e molto teso. Sorprende Banfi non comico; bello il finale.

Caesars 3/04/09 09:31 - 3772 commenti

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Buon film diretto da Nanni Loy, nel quale si narrano le vicissitudini di un onesto cittadino che viene incarcerato per motivi a lui ignoti. Alberto Sordi ben sa rendere lo spaesamento di chi si viene a trovare in una (bruttissima) situazione a lui del tutto aliena. (Ri)vedere questa pellicola vuol anche dire ricordarsi di quanto vitale (oltre che impegnato, come in questo caso) fosse il cinema italiano negli Anni Settanta. Non un capolavoro, ma un bel film che merita la visione.

Cangaceiro 20/04/09 13:40 - 982 commenti

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Disavventura carceraria per un grande Sordi diretto con mestiere da Nanni Loy, che fa l'equilibrista sospeso tra dramma e commedia. Se si fossero accantonate le timide strizzatine d'occhio in favore di un'atmosfera più leggera sarebbe stato un film molto duro e struggente come il memorabile Un borghese piccolo piccolo di qualche anno più tardi. Il prodotto finale è comunque pregevole e da ricordare, con Albertone toccante nei panni dell'innocente finito nel tritacarne giudiziario. Impalpabile (o inutile, volendo essere cattivi) la presenza di Banfi.
MEMORABILE: Il tentato stupro di Anatrelli, Brega e altri ai danni di Sordi.

Gugly 19/04/09 23:32 - 1184 commenti

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Film durissimo e attuale nonostante siano passati quasi 40 anni; non è un complimento, visti i tragici fatti reali caso Tortora in testa (le similitudini come la scena dell'arresto sono inquietanti). Sordi sgrana gli occhi per non far ridere nella sua discesa agli inferi contornato da molti bravi comprimari tra cui un insolito Banfi. Non si può dire di più, se non constatare che non è cambiato quasi nulla.
MEMORABILE: il sogno finale

Daniela 19/04/09 14:01 - 12606 commenti

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Nel nutrito genere dei cosiddetti film di impegno sociale di questi anni, spicca qualche titolo di ambientazione carceraria fra cui uno dei migliori è certamente questo, grazie soprattutto a Sordi in una delle sue incisive interpretazioni in chiave drammatica. Emigrato in Svezia in vacanza nel Belpaese con la famiglia, il povero Di Noi (nomen omen)finisce intrappolato in un mostruoso ingranaggio, senza conoscerne i motivi. Gli spunti comici sono pochi e tutti concentrati nella prima parte, poi comincia una vera discesa agli inferi, disgraziatamente credibile. Molto amaro l'epilogo.
MEMORABILE: La rivolta carceraria

Rickblaine 22/12/09 15:52 - 635 commenti

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Non lo definirei un film attuale, dato che sì i processi sono lenti e di fannulloni ce ne sono, ma oggi il singolo vive molto sulla difensiva e ha molto da lamentare agli enti pubblici. Quindi è difficile cadere in una situazione come quella del protagonista ottimamente interpretato da Alberto Sordi. Molto angosciante, ed è questa la pecca di questo film. La mancanza di una rivalsa personale del soggetto che rimane indenne alle persecuzioni inspiegate dello stato. Le musiche sono buone.
MEMORABILE: ...L'entrata in Italia della famiglia Di Noi.

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Giuliam 22/12/09 10:43 - 178 commenti

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Nanny Loy affronta uno dei temi più gravi dell'Italia e nelle stesso tempo uno dei temi meno riportati e denunciati cinematograficamente: la giustizia. Il fatto più eclatante (e reale) non è che un cittadino possa essere accusato di un omicidio mai commesso, ma che un cittadino possa diventare "ostaggio" di una "giustizia" ingiusta. Alberto Sordi sa essere ironico nella sua totale drammaticità.
MEMORABILE: Alberto Sordi mangia il baccalà.

Enzus79 22/12/09 11:31 - 2863 commenti

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Il buon Nanni Loy firma un film contro il sistema giudiziario italiano e le condizioni di di coloro in attesa di giudizio nelle carceri. Il protagonista è un bravissimo Alberto Sordi, che ci aveva abituati a ben altro tipo di personaggi. La regia è in alcuni casi molto dettagliata. Non mancano comunque momenti di ilarità, in un film che viene ricordato più per le sue scene drammatiche.

Rambo90 4/03/10 01:18 - 7659 commenti

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Ottimo film di denuncia delle condizioni delle carceri e del sistema giuridico italiano, con alcune situazioni un po' spinte al paradosso, ma che può contare su di un Alberto Sordi particolarmente bravo, misurato e umano come non mai. Da ricordare anche Lino Banfi nel ruolo dell'antipatico direttore del carcere di Segunto. Un film da vedere per riscoprire l'ottimo cinema italiano degli anni 70.

Nando 24/09/10 18:05 - 3806 commenti

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La discesa nella bolgia delle carceri italiane di un ignaro cittadino accusato ingiustamente. Loy, come al solito, è lucido nella sua inchiesta narrativa e si avvale di un Sordi drammaticamente vero nell'interpretare questo povero cristo che dovrà subire angherie. Finale consolatorio.

Il Dandi 4/10/10 23:35 - 1917 commenti

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Ottima, virtuositica, regìa di Loy. Il cast (non solo Sordi come protagonista, ma anche Banfi come direttore carcerario e Giuseppe "Calboni" Anatrelli come camorrista sodomita) rischia di produrre un effetto stonato con il contesto drammatico della vicenda: la sorpresa è che invece il rischio - continuamente sfiorato - viene miracolosamente evitato, grazie a una sceneggiatura (e un'interpretazione) in crescendo, in cui Sordi raggiunge perfettamente la dimensione drammatica dell'esasperazione. Amaro, ma L'istruttoria di Damiani è più duro.
MEMORABILE: Sordi pensa al tedesco incontrato in guerra: "Fosse morto pe le botte che m'ha dato?"

Jandileida 24/03/11 12:17 - 1558 commenti

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Bellissimo film di Loy per molti versi inquietante e disturbante interpretato da uno strepitoso Sordi capace di una interpretazione intensissima e umanissima. Lo spunto sono Kafka e l'assurditá di una giustizia e di una burocrazia che contraddicono se stesse, si aggrovigliano e finiscono per marchiare la pelle di un uomo onesto. La regia é da stato di grazia e alcuni movimenti di camera anticpiano il cinema scorsesiano (Sordi sulla branda in preda alla crisi epilettica). Ci sono pure il Banfi che non t'aspetti e l'Anatrelli fantastico fetentone.

Graf 23/04/12 00:32 - 708 commenti

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Il film di Loy é un pugno allo bocca dello stomaco che fa male. La giustizia italiana é quella che é e non di rado fa vittime innocenti. La trovata estetica della pellicola sta nel rappresentare la vicenda di Sordi in una cifra di normalità come fosse una prassi abituale, regolare, inevitabile, senza ricorrere a trame diaboliche o a personaggi cattivi che tramano dietro le quinte. Un clima di disagio impregna tutto il film. Sordi interpreta una persona ordinaria in chiave completamente drammatica con pochissime sfumature comiche o beffarde. Necessario.
MEMORABILE: Il doppio finale vissuto da Sordi, quello da incubo e quello reale, é una postilla geniale che ci sottolinea tutto il malessere morale della vittima.

Daidae 25/04/12 11:35 - 3163 commenti

I gusti di Daidae

Opera di Nanni Loy che si avvale dell'ottimo Albertone nazionale e ci confeziona una commedia dai toni drammatici sul regime carcerario italiano. Il cast è semplicmente ottimo: a parte il granitico Sordi abbiamo un insolito Banfi versione antipatica e vari caratteristi, tra i quali Anatrelli in una piccola ma ottima parte. Da vedere.
MEMORABILE: "Ma con cosa la condite? Con le scureggie?"

Tomastich 9/06/12 11:30 - 1255 commenti

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Un vero e proprio capolavoro: angusto, duro, orientato verso una protesta sociale dal piglio documentaristico e realista (Nanni Loy docet). Forse l'interpretazione più drammatica della seconda parte della carriera di Sordi (70-94), gestita con la solita classe che ha sempre contraddistinto questo pezzo di storia italiana.

Saintgifts 17/08/12 02:06 - 4098 commenti

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Film esagerato sotto tutti gli aspetti. Necessariamente esagerato, partendo dalla descrizione iniziale di un onesto italiano, stimato all'estero, dove svolge la sua attività, per evidenziare il lato peggiore della giustizia e delle carceri italiane, cui si contrappone, in altri casi, l'eccessivo liberalismo (non descritto nel film). È il modo più ottuso e crudele di applicare la legge e Nanni Loy spinge al massimo su questo tasto senza nessuna indulgenza, anzi sfruttando ogni particolare per rendere l'atmosfera la più angosciante possibile.

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Motorship 16/01/13 14:49 - 585 commenti

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Uno dei migliori film di Nanni Loy, nonchè una delle migliori interpretazioni di Alberto Sordi, che qui rivela il suo grande talento drammatico. Un'amara e molto struggente, nonchè piuttosto feroce, denuncia da parte dello stesso Loy, non solo degli errori giudiziari ma anche della condizione disumana delle carceri italiane. Davvero eccellenti anche le interpretazioni del resto del cast, in particolare di Banfi inaspettatamente (per l'epoca) drammatico e di Anatrelli carcerato gay e spietato. Bene anche Natale e Cimarosa.
MEMORABILE: Il tentato stupro da parte di Anatrelli e coinqulini di cella ai danni di Sordi; Le crisi epilettiche di Sordi sulla brandina; Il sogno finale.

Mickes2 20/08/13 17:55 - 1670 commenti

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Anticipatore, febbrile, disperato, claustrofobico film a sfondo carcerario di denuncia sociale e grande atto d’accusa nei confronti della giustizia, la burocrazia e gli organi da essa composta; non dimenticandosi della quasi totale privazione dei diritti umani, i soprusi, le umiliazioni. Loy filma tutto, non edulcora, semmai lancia un umorismo beffardo per ridestare l’attenzione e accentuare lo smarrimento e il degrado. Un vero e proprio girone infernale dal quale la via d’uscita appare tanto minuscola quanto arbitraria. Un grande film.

Gabrius79 21/08/13 19:50 - 1420 commenti

I gusti di Gabrius79

Esempio asciutto e calzante di denuncia sociale in un bellissimo film diretto da Nanni Loy e interpretato da un Alberto Sordi stellare. Il viaggio in Italia di un normale cittadino viene trasformato in una terribile e per certi versi grottesca e ironica parabola giudiziaria. Bene la presenza di Lino Banfi come direttore del carcere, ottimo il cast di contorno. Da rivedere volentieri.

Fabiorossi 30/11/13 10:08 - 67 commenti

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La puntuale vis comica di Nanni Loy riesce a dare attraverso questo film un'immagine dettagliata di una verosimile Italia in preda a errori giudiziari. Sordi come sempre è capace di strappare una sana risata tramutando situazioni spesso drammatiche in situazioni apparentemente comiche. È questo il segreto che si cela dietro un film dai toni spesso cupi ma dal ritmo scorrevole, con un finale inaspettato e non del tutto positivo. Eccellente l'interpretazione di un Lino Banfi perfetto nella parte. Da conservare gelosamente in videoteca.

Ramino 14/01/14 19:44 - 127 commenti

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Attualissimo film di denuncia sociale sul mondo carcerario con protagonista un Sordi drammatico che gira di carcere in carcere in attesa di giudizio in una calda estate italiana. Ottima prestazione drammatica di Sordi ben supportato dai caratteristi di contorno e da un insolito ma bravo Banfi come direttore del carcere.

Rigoletto 29/01/14 15:15 - 1785 commenti

I gusti di Rigoletto

Altro che film horror, chi incappa nelle lungaggini burocratiche della giustizia italiana (cosa peraltro attualissima) vive il peggior incubo a occhi aperti che si possa immaginare. Povero Sordi, arrestato e maltrattato senza saperne il motivo: riesce a tenere la barra ferma, ma quando è troppo anche lui... Buon film di denuncia firmato Loy nel quale Albertone aggiunge un altro, prezioso tassello al mosaico della sua carriera. Forse il motivo per cui è considerato "l'italiano medio" è perché, in fondo, è stato tutti noi, in un ruolo o nell'altro. ***
MEMORABILE: Il tentato stupro.

Didda23 17/02/14 11:44 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Nanni Loy ha il gran pregio di rendere la sceneggiatura tremendamente verosimile, grazie a un lavoro sul cast di tutto rispetto, soprattutto sugli attori impiegati in ruoli marginali (i detenuti, i secondini, gli uomini dela legge). La storia mescola con ironia ed empatia momenti più goliardici ad altri decisamente più forti, riuscendo a raggiungere un risultato molto soddisfacente - anche per quanto concerne il ritmo narrativo. Né Sordi né Banfi mi hanno convinto fino in fondo, chissà poi perché. Interessante e, purtroppo, d'attualità.

Nicola81 14/07/14 17:25 - 2827 commenti

I gusti di Nicola81

Uscito lo stesso anno di L'istruttoria è chiusa: dimentichi, ne condivide la critica al sistema carcerario; ma mentre quello di Damiani era un veemente film di denuncia, qui affiorano concessioni alla commedia, inevitabili essendo protagonista Sordi; il quale è comunque bravissimo nell'esprimere lo smarrimento dell'uomo comune che rischia di essere stritolato dagli ingranaggi di una burocrazia inefficiente e dai cavilli di una giustizia pasticciona. Loy compensa una certa ripetitività di fondo con una regia elegante e capace di toccare le corde giuste.
MEMORABILE: Tutta la parte che si svolge nel carcere diretto da Lino Banfi; Le dimissioni dal manicomio; Il finale.

Stuntman22 29/09/14 19:27 - 126 commenti

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Malgrado certe esagerazioni volutamente esasperate ("omicidio colposo preterintenzionale"), un gioiello del nostro cinema, di efficacia sociologica folgorante oltre che di stringente attualità. L'interpretazione delicata di Sordi è da ascrivere alle migliori dell'attore, ma anche gli altri (Spaccesi, Banfi, Natale) funzionano al meglio. Il tema musicale del "Viaggio in Italia" di Rustichelli è quello che ognuno di noi farebbe risuonare in auto quando parte per le vacanze con la famiglia.

Lythops 22/12/14 09:39 - 1019 commenti

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Un film allora e purtroppo ancora oggi di denuncia e tremendamente attuale. Dalla sua uscita sono passati più di quarant'anni eppure, per quanto adattabili ai tempi, le situazioni sono (possono essere) tranquillamente (?) le stesse. Un ottimo film sorretto da un'eccellente sceneggiatura che non ha bisogno di scavare troppo psicologicamente nei personaggi stante l'immediatezza con cui recepiamo il doloroso percorso del protagonista. Allora come oggi, tutto avviene nell'indifferenza generale.

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Paulaster 4/02/15 10:18 - 4373 commenti

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Analisi dei disservizi giudiziari che provocano esasperazione fino a minarne la personalità. Loy utilizza un nutrito gruppo di caratteristi per le molteplici pieghe malsane: dalla condanna sociale alle vessazioni, alle mazzette. Sordi è disperatamente umano, Banfi ha un ruolo significativo. Buone riprese all'interno del carcere, a farlo sembrare una torre di Babele che non dà scampo.
MEMORABILE: La cella all'aperto triangolare in cui passeggiano solitari.

Piero68 4/02/15 09:19 - 2955 commenti

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Nonostante il tema sia facilmente approcciabile per creare un buon clima di denuncia, Loy decide (inutilmente a mio avviso) di calcare molto la mano deviando così, in alcune sequenze, nel surreale e nel grottesco. Meno male che Sordi riesce a sfoderare una interpretazione magistrale così che alcuni aspetti passano in secondo piano. Attuale fino a un certo punto, visto che oggi qualcosa è cambiato nel codice di procedura penale, ha comunuque dalla sua anche un ottimo spaccato delle carceri italiane e del sistema detentivo. Bello ma agée!

Alex75 8/07/15 09:19 - 876 commenti

I gusti di Alex75

Attraverso l’odissea di un uomo che potrebbe essere ognuno di noi, scaraventato nei gironi infernali delle patrie galere, Loy denuncia, senza risparmiare nulla allo spettatore, l’ottusità burocratica e la disumanità del sistema carcerario italiano. La sua critica trae forza soprattutto dall’interpretazione espressiva e commovente di Sordi, affiancato da nomi noti della commedia all’italiana (Banfi, Anatrelli, Cimarosa, Pisu, che danno credibilità a personaggi seri) e dall’intensa Elga Andersen.
MEMORABILE: Tutte le scene in carcere; La discussione (kafkiana) tra il giudice e l’avvocato davanti all’attonito Di Noi; “Ha fatto una buona vacanza? ”

Furetto60 24/11/15 10:12 - 1192 commenti

I gusti di Furetto60

Film di denuncia del filone carcerario interpretato da Sordi che qui, in uno dei suoi rari ruoli drammatici, alimenta i nostri rimpianti per non averlo visto più spesso in tali vesti. Lo sviluppo è crudo, le rare aperture all'ironia soffocate dalla situazione kafkiana in cui viene avvolto lo sfortunato Di Noi (un cognome che suona come una minaccia). Nel complesso un bel film anche se imperfetto, dovendo scontare alcuni cali di ritmo nella parte centrale.
MEMORABILE: Di Noi piangente che non riesce ad andare di corpo.

Parsifal68 29/06/16 23:38 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Nonostante un mirabile Sordi, il film non mi ha convinto. Il tema è amaro e doloroso, ma viene trattato con qualche esagerazione caricaturale che, se da una parte allenta la tensione, dall'altra lo sminuisce. Ne viene fuori un'opera non omogenea, a metà tra film di denuncia e commedia, grazie anche a una colonna sonora che propende per la seconda. Nanni Loy è un regista apprezzabile, ma ha fatto e farà di meglio. Un'occasione centrata a metà, peccato.

Il ferrini 26/08/17 15:54 - 2337 commenti

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Film notevole, girato ottimamente (ampio uso di riprese aeree, carrelli e dolly) e recitato altrettanto bene non solo da Sordi ma anche dal bravo Nazzareno Natale (tre anni prima amico pastore di "Serafino) e da Lino Banfi, perfettamente a suo agio in un ruolo assai lontano dai suoi soliti stilemi. Angosciante, doloroso, spesso claustrofobico, Nanni Loy lascia veramente pochissimo spazio all'umorismo (che è comunque nero, cinico, disperato) e racconta un dramma di grande intensità, con qualche passaggio forse esagerato ma piuttosto verosimile.

Magi94 13/10/19 19:52 - 942 commenti

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Crudo, straziante e (giustamente) senza scrupoli verso le istituzioni italiane. Sordi incarna lo spirito del film: dall'interpretare "se stesso", giovale imprenditore emigrato in Svezia che vuole tornare a vedere il suo paese natio, fino allo sfinimento giuridico e poi psicologico, senza più spazio per scherzare, senza momenti d'ironia, solo con la disperazione negli occhi. Ottima la scelta narrativa di partire dalla Svezia per rimarcare le storture italiane dando un metro di paragone "esterno", ma senza cadere nell'esterofilia.
MEMORABILE: La messa come momento di rivolta.

Gestarsh99 19/10/19 16:57 - 1395 commenti

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Il comico e il tragico, analoghe facce kafkiane dell'assurdo, trascolorate nelle farragini paradossali di certo apparato giuridico-penitenziario all'italiana. Visione che procura un forte carico di scoraggiamento e drammatico disagio, dacché Sordi come da copione mette in moto quella nevrotica, penata macchina attoriale abile a tendere un filo diretto di identificazione con lo spettatore, che da par suo si ritrova - quasi fisicamente - a sudare, soffrire e costiparsi lungo tutta la "via trucis" del protagonista. S'inizia sogghignando spaesati e si finisce deglutendo ogni più amaro avvilimento.
MEMORABILE: Sordi umiliantemente scortato in stazione assieme agli altri detenuti sotto lo sguardo implacabile della gente; La deportazione "auschwitziana"...

Minitina80 5/11/19 07:12 - 2976 commenti

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Difficile stabilire se a spaventare di più siano le condizioni di un detenuto nelle carceri oppure i pachidermici ingranaggi della giustizia italiana. Qualunque sia la risposta c’è poco da stare allegri perché le sensazioni che il film è in grado di trasmettere non lasciano molto scampo e ricadono tutte in un ampio spettro negativo da cui scaturiscono soltanto ansia e profonda angoscia. C’è veramente poco da rimproverare sul lato tecnico; forse una scrittura più attenta ai particolari e ai dettagli avrebbe dato una spinta ancora maggiore.

Rocchiola 17/11/19 11:09 - 952 commenti

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Incarcerato per sbaglio, il geometra Di Noi vivrà un umiliante calvario dai risvolti kafkiani che lo segnerà per tutta la vita. Loy, da sempre attento ai problemi sociali, firma uno dei film carcerari più efficaci di sempre, denunciando il bieco ambiente delle prigioni, i soprusi del sistema giudiziario e le lungaggini della burocrazia italiana. Tra commedia e dramma un film duro che suscita ancora oggi rabbia e indignazione e a cui un ottimo Sordi piuttosto misurato presta il proprio volto d’italiano medio ingenuamente fiducioso nel sistema.
MEMORABILE: "È una semplice formalità"; Il tentativo di stupro da parte del fantozziano geometra Calboni; Il rancio a base di baccalà; L’incubo finale.

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Siska80 11/05/20 16:06 - 3714 commenti

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Loy riesce come sempre a equilibrare con maestria dramma e commedia: nel caso specifico, il malcapitato Di Noi riesce a tollerare umiliazioni di ogni tipo ma, da vero maschio latino, perde letteralmente il controllo di sé quando alcuni detenuti cercano di usargli violenza! Ottimo cast, qualche scena disturbante ma consona alla situazione (lo sputo alla Madonna da parte di un carcerato che non ha ottenuto il condono) e standing ovation per un Sordi che trasmette tutto il dolore di un innocente.
MEMORABILE: Il protagonista inizia a pregare, servendo involontariamente l'assist della ribellione ai carcerati.

Ultimo 22/06/20 10:07 - 1652 commenti

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Un grande Alberto Sordi è protagonista di un film davvero triste e crudo: il povero protagonista viene arrestato apparentemente senza motivo, e da qui inizia il suo calvario. La pellicola è anche un'occasione per criticare il sistema carcerario e in generale la giustizia italiana; e va detto che, pur con qualche momento di troppo, viene centrato il cuore del problema. Tutto il cast se la cava bene ( bravo anche Banfi in un ruolo inedito), ma Sordi da solo vale l'intero film. 
MEMORABILE: La messa in carcere.

Gordon 27/06/20 20:24 - 260 commenti

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Ottimo film "impegnato" in cui Loy denuncia il duro mondo della vita in carcere, con annessi soprusi e ingiustizie. Sordi, manco a dirlo, è ottimo e delinea bene il suo personaggio, un onesto quanto ingenuo piccolo borghese. Per il resto il film si distingue per un discreto ritmo e un'ottima sceneggiatura, il che impreziosisce alcune scene crude. Peccato però per dei comprimari non certo allo stesso livello, i quali, pur cavandosela bene, non permettono duetti a Sordi. Nota di merito per un acerbo Banfi.

Zampanò 4/07/20 16:15 - 381 commenti

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Difficile restare indifferenti di fronte a Sordi che diventa il nostro Josef K. Partendo dall'autobiografia di Lelio Luttazzi e dal libro di Emilio Sanna, Loy gira il più mefistofelico dei jail movie italiani. Non si ferma alla vita di detenzione ma denuncia con severità dantesca la sozzura della malagiustizia. L'onestuomo finito in un gorgo più burocratico ("il regolamento") che giudiziario, aderisce al corpo dell'attore romano fino all'ebetudine. Somma prova. Sorprende Banfi, cinicamente in parte. Sugli assolati panorami controcanto quasi beffardo della ost di Rustichelli.
MEMORABILE: Sordi in vincoli nel bagno del treno osservato dal carabiniere; la messa "ribelle" in carcere.

Pessoa 4/01/22 20:44 - 2476 commenti

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Titolo fondamentale del nostro cinema, "kafkiano" come pochi altri, che riporta agli occhi del mondo alcune miserie italiane vere (purtroppo) che la cronaca recente ha mostrato non essersi mai sopite. Grande regia di Loy, che non sbaglia praticamente nulla, immensa la prova di un Sordi magistrale (pluripremiato), che si approccia al personaggio in modo diverso dal solito mostrando un talento drammatico di valore assoluto. Importante prova di bravi attori come Banfi e Cimarosa, anch'essi fuori dai soliti schemi. Un film molto triste, ai limiti del fastidio fisico, ma bellissimo!
MEMORABILE: "Tutto a posto, fatto una buona vacanza?" "Rispondi... Sì, grazie!" "Bene, buon viaggio, arrivederci in Italia!".

Bullseye2 28/06/22 23:31 - 393 commenti

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Film dolorosissimo tra Kafka, la buro-cialtroneria all'italiana e i tristi scandali di malagiustizia dell'epoca in cui primeggia un Sordi interamente drammatico e insolitamente dimesso e minimale che non mette in ombra il cast secondario composto di grandissimi nomi della commedia italiana (specialmente quella sexy) che faranno furore nei successivi anni, tutti in ruoli meravigliosi: dal Banfi direttore caudillo e cialtrone con manie di onnipotenza al grande Anatrelli, mai così viscido e pericoloso. L'insieme funziona, gira meravigliosamente e colpisce facendo malissimo.

Silvia75 9/03/23 22:09 - 154 commenti

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Bellissimo film di Nanni Loy che a distanza di cinquant'anni non è invecchiato per niente: 1971, un onesto ragioniere che da sette anni lavora in Svezia, che è sposato con una svedese e ha due bambini, torna per le vacanze in Italia. Alla frontiera inizierà una odissea, verrà arrestato per un omicidio colposo che non ha commesso: carceri, violenze fisiche e psicologiche, vessazioni. Alberto Sordi straordinario. Un coraggioso film a sfondo sociale con una regia  magistrale.
MEMORABILE: La scena in cui Sordi viene messo in carcere.
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  • Curiosità Zender • 9/11/16 15:03
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Homevideo Rocchiola • 17/11/19 11:12
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il DVD della Warner presenta il film nel corretto formato panoramico 1.85. Le immagini sono pulite, nitide e ben definite. Credo abbiano usato il master della precedente versione Medusa che mi pare fosse restaurato, anche se sulla copertina dell'edizione Warner non è specificato nulla. Buono anche l'audio.
    Ultima modifica: 17/11/19 15:15 da Zender
  • Musiche Alex75 • 25/08/20 13:43
    Call center Davinotti - 709 interventi
    "Viaggio in Italia"  e "Trasferimento in carcere" (Carlo Rustichelli)
    https://www.youtube.com/watch?v=TtbAX4BkXZ0 
    https://www.youtube.com/watch?v=AaL0K0IGfbE 
  • Discussione Pessoa • 4/01/22 19:44
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Certo che designare il genere del film come "Commedia" non mi sembra molto appropriato. A guardar bene la vicenda c'è poco da ridere. Del resto anche Wikipedia lo indica come genere "Drammatico" e su IMDb sono indicati entrambi i generi in rigoroso ordine alfabetico, come al solito.
    A mio modesto parere il film è drammatico a tutti gli effetti, ma vista la doppia indicazione di IMDb per me si può anche aprire un dibattito.

  • Discussione Zender • 5/01/22 08:29
    Capo scrivano - 47698 interventi
    I dibattitti sui generi sono abbastanza sterili qui da noi, perché dovendo indicarne uno solo non è mai facile stabilire quale primeggi. Sono solo indicativi i generi, l'importante è che non siano palesemente sballati.
    Ultima modifica: 5/01/22 08:29 da Zender
  • Discussione Pessoa • 5/01/22 13:15
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Zender ebbe a dire:
    I dibattitti sui generi sono abbastanza sterili qui da noi, perché dovendo indicarne uno solo non è mai facile stabilire quale primeggi. Sono solo indicativi i generi, l'importante è che non siano palesemente sballati.
    Tutto chiaro, comunque in questo caso potrebbe essere più giusto drammatico, visto che di divertente c'é ben poco, nel film.

  • Discussione Zender • 5/01/22 15:04
    Capo scrivano - 47698 interventi
    In effetti vedo che anche il Davinotti parla di film drammatico quindi non capisco come mai suia stato inserito commedia, inizialmente. Forse prendendo da qualche dizionario...
  • Discussione Pessoa • 6/01/22 00:08
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Zender ebbe a dire:
    In effetti vedo che anche il Davinotti parla di film drammatico quindi non capisco come mai suia stato inserito commedia, inizialmente. Forse prendendo da qualche dizionario...
    Il punto è che quando si vede il nome di Sordi spesso si pensa ad una commedia a prescindere. La caratteristica di questo film è che Sordi, forse proprio per uscire dal solito personaggio, scelse di fare un ruolo drammatico e credo sia una delle due volte (l'altra è Un borghese piccolo piccolo) in cui il personaggio di Sordi fa tutt'altro che ridere.
    E forse non è un caso che in queste due prove abbia vinto premi importanti (con questo film vinse Orso d'Argento e David, fra gli altri), quasi a confermare, come sosteneva Fellini, che dietro uno dei più grandi attori comici del nostro cinema si nascondeva un talento drammatico, chissà, forse ancora più grande.
    O forse era semplicemente un attore dalla classe immensa, che riusciva a fare bene qualsiasi cosa facesse. Come quando Gillespie disse di Mina: "Potrebbe cantare anche l'elenco del telefono".

  • Discussione Zender • 6/01/22 07:53
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non so, anche il "Romanzo di un giovane povero" direi che è  drammatico, per dire il primo che mi viene in mente, e non è l'unico. Diciamo che spesso si è comunque avvicinato al drammatico nei suoi diversi ruoli. Certo, era un grandissimo attore e poteva farlo.
  • Discussione Pessoa • 6/01/22 14:18
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Non so, anche il "Romanzo di un giovane povero" direi che è  drammatico, per dire il primo che mi viene in mente, e non è l'unico. Diciamo che spesso si è comunque avvicinato al drammatico nei suoi diversi ruoli. Certo, era un grandissimo attore e poteva farlo.

    Effettivamente devo ammettere con un po' di vergogna che questo titolo ancora mi manca. Una buona occasione per recuperare....