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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ampia dimostrazione di quanto il cinema di Ferreri, pur interessante dal punto di vista delle tematiche affrontate, sia carente sotto il profilo dinamico. Ne L'UDIENZA l'idea di mostrare in pubblico lo stretto rapporto collaborazionista tra gli alti poteri dello Stato e le macchinazioni occulte di un'istituzione articolata quanto la Chiesa Vaticana è senz'altro sintomo di originalità, tanto quanto il proposito di incentrare la vicenda sullo sfortunato personaggio di Amedeo, novello Candido alla disperata ricerca di un'udienza col Papa. Purtroppo già la scelta di chiamare il milanese Enzo Jannacci ad interpretare Amedeo non si rivela delle più felici: il cantautore infatti, pur possedendo un modo...Leggi tutto di recitare assolutamente non convenzionale, si trova a dover gestire una personalità del tutto differente da quella dello Jannacci "da palcoscenico" e ciò porta inevitabilmente a imbarazzanti silenzi e dialoghi non propriamente convincenti. Sull'innata simpatia e classe di Ugo Tognazzi non si discute invece, mentre Gassman e la Cardinale non fanno altro che clonare se stessi riproponendo le loro caratterizzazioni più tipiche. Ciò che comunque Ferreri non indovina è la scelta dei tempi d'entrata dei dialoghi, difetto esasperato anche da un montaggio soporifero. Tirare avanti un film con un'unica idea di base non era impresa facile, d'accordo, ma Ferreri non pare averci nemmeno provato. Non ci si può aggrappare a musiche ridondanti associate a qualche sequenza suggestiva reiterata ad libitum e sperare di ottenere in tal modo il classico film che si propone d'essere "d'autore" a forza. L'UDIENZA è noioso, gravato da ampollosità cinefile fuori luogo, in sostanza un esperimento fallito.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Homesick 5/10/09 16:42 - 5737 commenti

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Parafrasando "Il castello" di Kafka, Ferreri allestisce una satira sul Vaticano - emblema di ogni Potere assoluto - e la sua colossale burocrazia gerarchica, materialista e tentacolare che allontana l'umile fedele e ne respinge i bisogni di conforto interiore. Segnano la via crucis dell'inerme Jannacci un oppressivo Tognazzi, la bellissima etera Cardinale, il nobile reazionario Gassman, il faccendiere Piccoli e il teologo rinnovatore Cuny. Si rileva tuttavia una certa disorganicità d'insieme, imputabile alla sceneggiatura reiterata e divagante.
MEMORABILE: «Papa! Papa!» chiama candidamente il devoto Jannacci illudendosi di poter parlare vis à vis con il pontefice.

Wonka 16/01/10 14:46 - 31 commenti

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Un giovane devoto (con picchi maniacali) chiede "solamente" di poter conferire col Papa e per tutta risposta riceve perquisizioni, porte chiuse e passa da una situazione all'altra, senza riuscire ad arrivare al suo obiettivo. Soffre di una eccessiva lungaggine e di una staticità che relegano il film ad una visione "non per tutti" (pena la noia), ma il cast è eccellente e l'idea di vedere dall'interno i meccanismi ecclesiastici non è male.

Renato 17/04/10 12:14 - 1648 commenti

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Già il tema centrale del film era decisamente interessante, in più è stato anche sviluppato molto bene in fase di sceneggiatura. Forse l'unico passo falso -per così dire- è il fatto che la Cardinale rimanga ad un certo punto incinta, ma sono piccolezze: l'espediente usato per creare curiosità nello spettatore (cosa mai dovrà dire Jannacci al papa?) funziona ovviamente benissimo, ed il film cresce d'intensità in modo quasi chirurgico. Oltre all'ottimo cast, c'è da segnalare anche la bellissima colonna sonora di Teo Usuelli.

Il Dandi 16/03/10 23:43 - 1917 commenti

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Situazione kafkiana (così lamenta lo stesso protagonista) tra le maglie del potere vaticano, tra lotte intestine e controllo dell'esterno. Come spesso accade Ferreri alterna momenti di intenso fascino a parentesi di vuoto e/o ripetitività. Tognazzi e Gassman vanno col pilota automatico, piacevole rivelazione lo Jannacci attore (che a un certo punto canticchia "Il dritto"). Da non vedere se non si è nel giusto clima.

B. Legnani 6/07/10 22:28 - 5519 commenti

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Noiosetto. Ho inteso il film non tanto come una critica nei confronti della Chiesa, quanto verso il Potere, lontano dai veri bisogni degli uomini. Ma la buona idea di base è tirata in modo eccessivo, Jannacci dà vita ad un personaggio troppo coglione per essere simpatico (infatti diventa persino insopportabile), Gassman è incredibilmente banale rispetto agli standard, la Cardinale rifà solo sé stessa, grandissimo - invece - è Tognazzi. Ma quello che rimane in testa è lo sguardo di Alain Cuny. Centratissimo il tema principale composto da Teo Usuelli.
MEMORABILE: I due minuti con Alain Cuny.

Pigro 20/01/11 22:10 - 9623 commenti

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Apologo fulminante e grottesco: l'ingenuo che deve dire una cosa al Papa ed è sistematicamente respinto da un subdolo muro di gomma è la maschera ridicola di un'umanità frustrata da tutte le forme di potere (politico, religioso o psicologico), spietato in quanto sordo e inspiegabile. L'interpretazione stranita e straniata di Jannacci sostiene questo teatrino delle ipocrisie e delle manipolazioni, sospeso tra allegoria e realismo. Bella musica di inquietanti campane di Teo Usuelli. Un ritmo migliore avrebbe portato a una vera eccellenza.

Mickes2 2/05/13 18:17 - 1670 commenti

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Parabola satirica, grondante humour nero, di un credente che giunto in piazza San Pietro dichiara solo di voler scambiare due parole col Papa. Tutta la diffidenza di Ferreri verso gli organi del Potere (che sia religioso, politico-amministrativo o nobile), scaraventata su celluloide, assume le fattezze di un viaggio sospeso nel limbo ermetico della burocrazia stagna. Jannacci maschera ideale divisa tra schiettezza e aderenza al personaggio, solo “uno come tanti” calpestato e scaraventato a terra da chi non vuole avere orecchie per sentire.

Fabbiu 7/08/13 17:04 - 2133 commenti

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Soggetto originale e interessante; ma non si può dire lo stesso dello sviluppo, assai ridondante, dispersivo, lento, senza veri guizzi. Jannacci è bravo nel ruolo di Amedeo, supportato da una espressività poco comune, mentre Tognazzi, pur regalandoci una buona interpretazione di un personaggio interessante, non si eleva più di tanto dalle sue note potenzialità. Alla fine assistiamo a un iter kafkiano (tra l'altro menzionato più volte) di un povero cattolico alle prese con il potere (quello religioso), ma nel complesso ci si annoia un po'.

Cotola 14/08/13 22:47 - 8998 commenti

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Notevole apologo kafkiano (come dice più volte lo stesso protagonista) che non è solo un attacco contro la Chiesa ma anche più in generale contro ogni forma di potere. Riesce a creare interesse e “tensione” per il prosieguo della vicenda e non mancano anche qualche momento divertente. Il finale può non soddisfare completamente, ma ci sta tutto. Sorprendentemente azzeccata la scelta di Jannacci che se la cava più che bene. Tra il resto del cast (ricco) si distingue un Tognazzi in gran forma. Un Ferreri poco conosciuto e celebrato, da recuperare.

Daniela 8/04/14 10:46 - 12606 commenti

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"E'una situazione kafkiana!", lo ripete più volte il protagonista di questa parabola, a cui Jannacci presta il suo spaesamento d'interprete: novello Candido che rimbalza come una pallina nel flipper della burocrazia, il cui innocente proposito di parlare con il Papa assume un carattere eversivo in un ambiente dominato dalla vacuità dei rituali e dall'ipocrisia dei sepolcri imbiancati. Film incerto nell'andamento, con episodi fulminanti alternati a momenti di stanca, ma interessante, originale, con un bel finale fra il melanconico ed il beffardo. Efficace l'incalzante colonna sonora.

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Samuel1979 19/11/14 19:53 - 546 commenti

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Seppur noioso e soporifero, il film con molta efficacia punta il dito contro l’ambiente papale (cinico e sordo) e si sofferma anche sul comportamento di certi prelati "potentissimi" ma di dubbia moralità. Il cast è prestigioso, ma se Gassman recita senza infamia e senza lode, Tognazzi risulta invece molto più in vena nei panni di un cinico commissario di polizia colluso col potere. Iannacci a mio avviso inadatto al ruolo.
MEMORABILE: Le gambe della Cardinale...

Furetto60 13/06/15 17:49 - 1192 commenti

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Graffiante satira sociale, condanna senza appello della burocrazia religiosa, sentenza definitiva sull'inutile "sbattere" umano contro il muro di gomma, l'inferno sartreiano degli "altri" cui siamo condannati. Il protagonista è uno stralunato Jannacci, particolarmente azzeccato nella parte, senza dimenticare il resto del notevole cast. Buono l'accompagnamento musicale, peccato per il ritmo che a volte scende per poi riprendersi anche grazie a veloci salti temporali.
MEMORABILE: La situazione kafkiana.

Lythops 28/01/16 11:16 - 1019 commenti

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L'odissea terribile, "quasi kafkiana" come la definisce Jannacci a meno di dieci minuti dall'inizio, di un omino colpevole di voler parlare col Papa. L'opera di Ferreri, apparentemente semplice, scava in profondità nei sistemi, quello delle gerarchie ecclesiastiche e di polizia, mettendone a nudo i loro modi subdoli, le strutture mentali e le letture di fatti e persone. Tognazzi dà un'ulteriore prova della sue professionalità interpretando un ruolo molto distante da quelli consueti. Morale bellissima, purtroppo molto vera.
MEMORABILE: "Parlare col Papa non è proibito, noi lo sconsigliamo".

Faggi 26/09/17 16:33 - 1548 commenti

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Sotto la fascinazione di certo kafkismo Ferreri gira un film ruvido e molto curioso. Spettrale e misterioso - con tonalità scura pervasiva ed epilogo cupo da moderna tragedia grottesca - è un oggetto che, con cautela, può essere definito tanatologico e, più liberamente, d'attacco alle convenzioni religiose. La forma ha carattere, chiedergli la perfezione non ha senso. Jannacci, ora stranito, ora risoluto, ha la faccia giusta per il personaggio e interpreta bene, affiancato da un quartetto d'oro (Cardinale, Tognazzi, Gassman, Piccoli).

Rambo90 1/02/18 02:12 - 7661 commenti

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Idea interessante, condita con gustosi tocchi di grottesca satira sul potere (soprattutto quello ecclesiastico), ma condotta piuttosto male per ritmo e dialoghi. L'incedere è infatti lento e alla lunga il ribattere attorno a un unico punto può stancare, così come può stancare la recitazione straniata (ma sempre uguale) di Jannacci. Eppure il film ha un suo fascino, nelle figure di contorno (grande Tognazzi), nella bella colonna sonora e nel finale che quasi anticipa Polanski. Vedibile.

Rocchiola 10/12/18 14:27 - 952 commenti

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Storia di chiara matrice kafkiana che riflette sul potere e le sue ricadute sull'uomo comune. Uno dei Ferreri più potabili degli anni 70 che grazie alla presenza di mostri sacri come Tognazzi e Gassman garantisce una certa adesione ai canoni della commedia all'italiana più classica. Tuttavia la vicenda diviene presto ripetitiva e poco ci è dato sapere sulla personalità del protagonista ottimamente interpretato da uno svampito Jannacci. Insomma, come spesso accade per questo autore, le buone intenzioni non coincidono con una riuscita adeguata.
MEMORABILE: L'incontro con Alain Cuny; I messaggi sparati con la cerbottana; Il primo interrogatorio nell'ufficio di Tognazzi; La sempre splendente Cardinale.

Bubobubo 31/10/18 10:59 - 1847 commenti

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Affascinante sì, ma che fatica. Un Das Schloß in salsa vaticana per l'arguta e grottesca penna di Ferreri, che costruisce attorno allo spaesato Jannacci una storia di ordinaria follia costellata di tipi umani atomizzati e allo sbando. Ignote le motivazioni alla base dell'intreccio, ignota la scintilla di pervicace resistenza che spinge gli altri personaggi a opporsi al protagonista. Il ritmo è comunque molto lento, la conduzione disomogenea e alcune prove attoriali (la Cardinale in testa) non impeccabili. Resistere conviene, ma non è facile.

Alex75 16/05/19 18:30 - 876 commenti

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Odissea di un candido, povero cristo nel suo vano desiderio di confidarsi col Papa, inesorabilmente respinto da un potere che non sa o non vuole comprendere. Jannacci offre un’interpretazione naif e al tempo stesso sobria e la presenza di molti mostri sacri al loro meglio (Tognazzi, Gassman Cuny e la Cardinale sono davvero notevoli) rende meno estenuante una narrazione che spesso coglie nel segno ma che risente di una certa ripetitività, dovuta al suo ruotare attorno a un chiodo fisso.
MEMORABILE: “È una situazione kafkiana!”; I discorsi reazionari del principe Donati; Amedeo si commuove col disco del “Papa Buono”; La cerbottana; Il finale.

Jandileida 12/11/20 10:51 - 1558 commenti

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Da vecchio libertario Ferreri se la prende questa volta con l'imperscrutabile sistema burocratico della Chiesa Cattolica. Lo sperduto Jannacci si ritrova così rimbalzato, assieme ai suoi problemi spirituali, tra questurini, amori impossibili, preti che provano a interiorizzare lo spirito del Concilio, una nobiltà nera dedita al vizio, senza mai riuscire a trovare ascolto. Tema stuzzicante, cast ricco ma non molto in forma: Enzo ce la mette tutta ma sembra inadeguato a gestire un ruolo del genere. Non il miglior film del regista, ripetitivo e qua e là addirittura noioso.
MEMORABILE: Tognazzi preoccupato per la vicinanza di Jannacci alle finestre.

Pessoa 31/08/22 16:59 - 2476 commenti

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Nell'impossibilità di trasporre Il processo di Kafka per questioni di diritti, Ferreri e Azcona optano per portare il signor K al Vaticano e dargli le fattezze di Jannacci. Lo script insiste sulla burocrazia ecclesiastica quando avrebbe dovuto dare più respiro a spunti ben più succosi (gli intrighi, la corruzione), che il film si limita ad accennare. Buona la prova dell'inedito protagonista, anche se ci sarebbe piaciuto vederlo in un ruolo a lui più consono, mentre Tognazzi e Gassman fanno il loro con mestiere e la Cardinale illumina di grazia lo schermo. Si poteva fare di meglio.

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Magi94 6/01/23 19:10 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Film ambizioso ma purtroppo non molto riuscito, essenzialmente perché Ferreri non riesce a mantenere un ritmo adeguato durante tutta la durata. La volontà di fare un film-metafora è chiara, in cui ogni personaggio vuole rappresentare una certa figura "ideale" della società, anche se non sempre questo simbolismo è efficace (la Cardinale che vorrebbe dire?). Eppure la storia si sfilaccia e si fa velocemente un po' stanca, per poi riprendersi solo in un finale che mantiene le ottime aspettative dell'incipit. Jannacci attore per caso perde spesso il ritmo. Il migliore è Tognazzi.
MEMORABILE: Il non del tutto comprensibile vecchietto Giovanni-Papa Giovanni.

Paulaster 7/11/23 18:02 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Un uomo cerca di poter parlare di persona col Papa. Il soggetto dimostra da subito la sua connotazione grottesca per come viene bloccato ogni tentativo di avvicinare il Pontefice. Esaurita la varia presentazione dei personaggi la trama perde di mordente anche perché si capisce dove si vuole andare a parare. La Chiesa viene assimilata a ogni centro di potere, così la sua condanna viene sfumata. Tognazzi è il migliore, Gassman non incide e la Antonelli fa solo presenza. Jannacci è adatto a questi ruoli fuori dall'ordinario.
MEMORABILE: La clessidra all'incontro; Bloccato mentre scavalca; La voce di Papa Giovanni XXIII.
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  • Musiche Alex75 • 12/07/19 18:53
    Call center Davinotti - 709 interventi
    In una scena nella stanza di Aiché, si sente anche il successo dei Christie "Yellow River".
    https://www.youtube.com/watch?v=lxu5zyUnVzE

    In un'altra scena, Jannacci si autocita cantando sottovoce "Il Dritto" (qui nella versione originale)

    https://www.youtube.com/watch?v=KrP-Enhg8HA
  • Musiche Alex75 • 12/07/19 18:56
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Samuel1979 ebbe a dire:
    In questa scena viene trasmesso il brano dei Camaleonti "Portami tante rose".




    Cover di una canzone del 1935, scritta da Cesare Andrea Bixio e Michele Galdieri.
  • Discussione Pessoa • 31/08/22 22:02
    Formatore stagisti - 417 interventi
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

  • Discussione B. Legnani • 31/08/22 22:15
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

    Puoi mettere l'immagine?
    Tieni però presente che la rivista era ben nota e che in Italia circolava in lingue estere, per cui non è un errore.

    Ultima modifica: 31/08/22 22:22 da B. Legnani
  • Discussione Pessoa • 31/08/22 23:54
    Formatore stagisti - 417 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

    Puoi mettere l'immagine?
    Tieni però presente che la rivista era ben nota e che in Italia circolava in lingue estere, per cui non è un errore.

    La qualità è piuttosto scarsa, proverò comunque a metterla.
    Non ho detto che fosse un errore e sono ben cosciente che si potesse trattare di un'edizione in lingua estera, reperibile anche in Italia. Era proprio per questo che chiedevo lumi...

  • Discussione B. Legnani • 31/08/22 23:59
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

    Puoi mettere l'immagine?
    Tieni però presente che la rivista era ben nota e che in Italia circolava in lingue estere, per cui non è un errore.

    La qualità è piuttosto scarsa, proverò comunque a metterla.
    Non ho detto che fosse un errore e sono ben cosciente che si potesse trattare di un'edizione in lingua estera, reperibile anche in Italia. Era proprio per questo che chiedevo lumi...


    Attendo immagine.
    Chiedo venia per l'equivoco ma, avendo tu scritto "Più probabile che si trattasse di Playmen", credevo che tu ritenessi che citare Playboy fosse un errore.
  • Discussione B. Legnani • 1/09/22 10:22
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

    Puoi mettere l'immagine?
    Tieni però presente che la rivista era ben nota e che in Italia circolava in lingue estere, per cui non è un errore.

    La qualità è piuttosto scarsa, proverò comunque a metterla.
    Non ho detto che fosse un errore e sono ben cosciente che si potesse trattare di un'edizione in lingua estera, reperibile anche in Italia. Era proprio per questo che chiedevo lumi...


    Attendo immagine.
    Chiedo venia per l'equivoco ma, avendo tu scritto "Più probabile che si trattasse di Playmen", credevo che tu ritenessi che citare Playboy fosse un errore.




    La Santilli apparve su Playmen nell'agosto 1971. Di più non so dire.
    Ultima modifica: 1/09/22 12:55 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 1/09/22 10:38
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Pessoa ebbe a dire:
    Nei primi minuti del film Tognazzi sequestra a Jannacci una rivista per adulti che nel film viene citata come Playboy, ma Playboy in Italia cominciò le pubblicazioni sei mesi dopo l'uscita del film. Più probabile che si trattasse di Playmen, fondato da Adelina Tattilo ed ormai in edicola da quasi cinque anni.
    Ho cercato senza successo di rintracciare la rivista dall'unica inquadratura che viene mostrata, che presenta una ragazza seminuda sdraiata su un letto e mi è sembrato di riconoscere Antonia Santilli, ma non sono sicurissimo.
    Qualcuno ne sa di più?

    Puoi mettere l'immagine?
    Tieni però presente che la rivista era ben nota e che in Italia circolava in lingue estere, per cui non è un errore.

    La qualità è piuttosto scarsa, proverò comunque a metterla.
    Non ho detto che fosse un errore e sono ben cosciente che si potesse trattare di un'edizione in lingua estera, reperibile anche in Italia. Era proprio per questo che chiedevo lumi...


    Attendo immagine.
    Chiedo venia per l'equivoco ma, avendo tu scritto "Più probabile che si trattasse di Playmen", credevo che tu ritenessi che citare Playboy fosse un errore.


    La Santilli apparve su Playmen nell'agosto 1971. Di più non so dire.

    Trovata una foto del servizio. Era pettinata in modo diverso.
    Ultima modifica: 1/09/22 12:55 da Zender
  • Discussione B. Legnani • 1/09/22 10:47
    Pianificazione e progetti - 14939 interventi
    Edy Williams, forse.
  • Discussione Zender • 1/09/22 12:55
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non mettiamo foto di nudi, come già detto altre volte. Ok, era Edy Williams (forse).
    Ultima modifica: 1/09/22 14:24 da Zender