Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/12/07 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Capannelle 11/12/07 11:54 - 4411 commenti

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Il film di Castellitto presenta passioni forti anche se la struttura narrativa è talvolta poco coesa. Centrale, magari troppo, è il personaggio tormentato di Timoteo che, con la figlia in coma, ripercorre i suoi problemi con le donne, le sue doppiezze, senza però ricercare alcuna autoassoluzione. La Cruz, imbruttita e disperata, impersona una donna di strada che lui prima violenta e poi frequenta. Toccanti le scene finali quando lei lo raggiunge in ospedale. La Gerini è la moglie con cui lui non riesce più a vivere un rapporto autentico.

Galbo 9/02/08 05:57 - 12392 commenti

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Buona trasposizione cinematografica del bel romanzo di Margaret Mazzantini, è il frutto della piena maturità raggiunta da Sergio Castellitto come regista ed interprete. Benché il film sia dominato dalla figura delle tre donne (moglie, amante e figlia) centrali nella vita del protagonista, è proprio la figura maschile a fungere da raccordo narrativo, mostrando tutta la fragilità e i limiti dell'essere umano, grazie proprio al virtuosismo dell'attore.

Gugly 10/02/08 16:53 - 1187 commenti

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Il film restituisce fedelmente le atmosfere del romanzo, ovvero i rimorsi di un uomo che ha compiuto non pochi errori nella sua vita; se Castellitto si conferma coraggioso nel mettere in mostra personaggi e/o azioni sgradevoli, su tutti svetta la dolente e dolce Italia di Pepelope Cruz, che per l'occasione recita in italiano rendendo il personaggio ancora più estraniato, un folletto che dà una sterzata al destino di Timoteo. La Gerini con la sua algida bellezza rende bene la lontananza/vicinanza della moglie.

Redeyes 28/03/08 14:28 - 2449 commenti

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Uno dei migliori film italiani degli ultimi anni. Efficacissima la trasposizione del libro - non se ne dubitava qui! - ed eccezionale l'interpretazione di Castellitto e della Cruz. Uno di quei film che per una sorta di empatia trasmette allo spettatore tutto il malessere dei suoi protagonisti. Un'opera intrisa di disperazione e di un senso di vuoto. L'amore è connubio di violenza, per sè stessi per gli altri e fuga e vigliaccheria. Desolante, morto, ritratto dell'essere umano.

Giacomovie 1/08/09 18:13 - 1398 commenti

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Un film degno di nota, con un amore collaterale, in parallelo ad una possibile tragedia familiare, descritti per mezzo di ricordi che si intersecano in un puzzle organico. Gli sbalzi temporali dei vari flashback sono frequenti ma ben controllati, Castellitto si concede qualche finezza esecutiva e si autoimpone un’intensità studiata. Dopo un avvio con qualche scena forte, i bollori erotici si stemperano in tempo per dare spazio alla parte drammatica. La Cruz è brava a reinventarsi nel ruolo di una malconcia e sensualissima disgraziata. ***1/2
MEMORABILE: “Chi ti ama c’è sempre".

Pigro 1/12/09 08:59 - 9666 commenti

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Il grave incidente della figlia lo porta a ripensare all'antica amante. Lui, la moglie, l'altra: la storia è sempre quella, ma qui il sordo malessere esistenziale che attanaglia il protagonista, incapace in diverso modo di rapportarsi con le sue tre donne, dona a questa vicenda un sapore del tutto particolare, segnato dal dolore umano e da una sofferenza ambientale fatta di piogge o di nuove periferie che violentano il paesaggio. Perché è poi la violenza profonda e il sangue a unire nella sofferenza tutti i personaggi (ottime interpretazioni).

Tarabas 27/01/10 10:28 - 1878 commenti

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Alla fine del film, la sensazione è di aver assistito a un esercizio di astuzia "mucciniana", con attori e sceneggiatura migliori. La famiglia (alto) borghese si salva grazie al martirio della povera disgraziata, addirittura si lascia intravvedere una sorta di intervento mistico. Peccato, perché il film è davvero ben girato, gli attori diretti molto bene e Castellitto, a parte qualche suo solito birignao, è veramente bravo. Ma sembra tutto studiato col bilancino. Notevoli i flashback.

Belfagor 28/01/10 14:17 - 2690 commenti

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L'idea di adattare il romanzo della Mazzantini non era male, ma l'operazione in più di un momento pare studiata a tavolino e questo va a danno della credibilità. Molto bravi gli attori, specialmente Castellitto che deve destreggiarsi fra varie figure femminili portanti (la Cruz, la Gerini, persino la Finocchiaro). Un'interessante riflessione sulla debolezza umana in generale e maschile in particolare, che purtroppo manca di una marcia in più.

Rebis 18/06/10 12:37 - 2337 commenti

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In fondo Timoteo non sa rinunciare a niente perché non sa scegliere né per sé né per gli altri, e lascia che le cose s'impongano per il loro carico di dolore: in chiusura una morale orrenda, dove la famiglia, ipocrita e trionfante, è salva, e la puttana, vittima dell'altrui indolenza, sublima in angelo custode. Peccato, perché Castellitto, notevole anche come interprete, ha capacità registiche non comuni, intensità, coraggio e gusto figurativo. La prossima volta lasci perdere le paturnie della Mazzantini. Vera rivelazione: Penelope Cruz, la cui trasfigurazione post Almodovar lascia sbigottiti.

Nando 18/11/10 21:34 - 3814 commenti

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Tratta dal romanzo della Mazzantini, la pellicola si avvale di un cast molto valido in cui Castellitto interpreta un medico che ripensa al passato dopo un grave incidente che ha colpito la figlia. Emozionante e provvisto di una efficace narrazione, può contare sulla Gerini e una Cruz stupendamente imbruttita.

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Tyus23 17/03/11 18:50 - 220 commenti

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Diligente e molto fedele trasposizione su grande schermo dell'intenso romanzo di Margaret Mazzantini. Si tratta certamente di un prodotto valido, ben girato da Castellitto e con un buon cast (menzione speciale per una Penelope Cruz sorprendentemente imbruttita e involgarita) ma che, avendo io forse troppo bene in mente la versione scritta, non mi ha colpito più di tanto. Probabilmente chi non ha letto il libro ne percepirà di più il pathos.

Neapolis 25/05/11 19:46 - 184 commenti

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Consoliamoci con il fatto che ogni decennio qualche buon film italiano esce. Qui grazie a Castellitto che, con tanto di moglie scrittrice, riesce a trasporre in versione cinematograafica una storia vera, descrivendo le fragilità e immaturità del protagonista e degli uomini in genere, nella gestione dei sentimenti e nelle decisioni mai prese. Le donne appaiono invece mature, come in genere nella vita, con il loro coraggio e la lucidità nel sapere analizzare e decidere in ogni situazione. Grande performance di Cruz, Castellitto e la Gerini.

Saintgifts 14/11/11 23:51 - 4098 commenti

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Il film (e prima il romanzo) si focalizza su un paio di temi si può dire primordiali: il rapporto uomo-donna regolato dalle convenzioni sociali nell'ambiente alto borghese e quello primitivo di "violenza" dell'uomo sulla donna, che la donna accetta e forse vuole e da cui scaturisce il grande amore. Il protagonista si muove tra i due mondi, memore anche di un'infanzia infelice. Una grande domanda sull'esistenza di Dio e sull'aldilà cui viene data, in un qualche modo, anche una risposta. Qualche ridondanza "furba" qua e là. Matura la Cruz.

Giùan 7/03/12 16:18 - 4559 commenti

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Dal punto di vista cinematografico mi piace vederlo come una sorta di rilettura dei melò anni '50. Castellitto sovrappone alla "freddezza" Matarazziana, un calore abbinato da sempre al "carattere" italiano, ma che raramente al Cinema ha trovato una rappresentazione così turgida e grondante. Certo tale piena emotiva pare molto viziata di letterarietà (il romanzo della Mazzantini), va dato atto però all'attore/regista di averne trasfigurato al meglio in immagini la metaforicità. Come il film, la Cruz è di una fastidiosa bravura moschicida. Attaccaticcio!
MEMORABILE: Gli sguardi di Penelope Cruz e di Claudia Gerini; Gli amori di Toto Cutugno in colonna sonora.

Cloack 77 15/09/12 18:39 - 547 commenti

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La storia tragica di una povera ragazza più simile alla "Marinella" di De Andrè che non a Cenerentola, vittima del degrado morale dei nostri giorni, colpisce e quasi rimanda ai maestri che spesso hanno diretto Castellitto (su tutti Marco Ferreri). Gli attori a confronto con personaggi complessi danno il meglio di loro stessi, naturalmente una spanna sopra gli altri il protagonista: un coacervo di pulsioni animalesche, ribellione al proprio mondo e coscienza del prossimo precipizio che Castellitto non manca di rimarcare in ogni espressione.

Deepred89 24/01/13 13:13 - 3706 commenti

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Tecnicamente non perfetto, con fotografia non eccelsa, ralenti gratuiti e un uso scontatissimo delle musiche (tra le varie hit quella di Vasco Rossi è quella che ne esce meglio), ma anche intrigante, con personaggi bellissimi (su tutti quello della Gerini) e sfaccettatissimi e una trama che si addentra in territori rischiosi senza scadere mai nel ridicolo o nel banale. Penelope Cruz (mai stata troppo simpatica al sottoscritto) è eccellente e anche Castellitto e la Gerini se la cavano molto bene. Lontano dalla perfezione, ma da non perdere.

Furetto60 25/11/13 09:23 - 1194 commenti

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Considerato il successo del romanzo, non poteva mancare la trasposizione cinematografica; che risulta ben fatta, anche se i due protagonisti, sia per interpretazione che per presenza fisica (per quanto abbiano cercato di imbruttire la Cruz), “nobilitano” i personaggi cartacei, decisamente meno affascinanti, in particolare lui, il medico schiavo di catene che non riuscirà a spezzare. L’impatto emotivo è forte, un amore struggente, scene che restano impresse, un film che parla al femminile dal quale l’essere “uomo“ esce con le ossa rotte.
MEMORABILE: “Dio non ci perdonerà” – “Dio non esiste” – “Speriamo, amore mio”; “Non ce l’ho fatta a dirglielo!”

Parsifal68 19/12/16 14:52 - 607 commenti

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La figlia di un affermato chirurgo ha un gravissimo incidente che la riduce in coma. L'uomo non se la sente di operarla, ma aspetta fuori la sala operatoria ripercorrendo il proprio passato. Il romanzo della Mazzantini è certamente migliore, più denso di sfaccettature, ma Castellitto ne trae un ottimo film, crudo e delicato allo stesso tempo, che indaga nei meandri del rapporto uomo-donna e di certo vigliacco maschilismo. Grandiosa la Cruz, imbruttita oltre misura.

Ira72 8/01/17 18:57 - 1313 commenti

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Non mi soffermo sugli aspetti tecnici, non perfetti per fortuna, perché per quello ci sono gli americani. Noi italiani, a mio avviso, a volte anche involontariamente o semplicemente per budget più ridotti, siamo invece bravissimi a sporcare i film di autenticità e realismo e "Non ti muovere" ne è uno splendido esempio. Un film sensibile, aggraziato, crudo, perverso, durissimo e commovente ben interpretato dalla Gerini e ottimamente da Castellitto e dalla Cruz, indimenticabile Italia, così intensa e abbandonata nello squallore e nella solitudine.

Claudius 11/06/17 12:20 - 543 commenti

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Notevole trasposizione del romanzo della Mazzantini che racconta diverse storie: una possibile tragedia familiare e i rimorsi a essa correlati, la storia di una passione bruciante e drammatica (e le scene violente non sono gratuite ma comunque durissime). Ottima la prova del cast, eccellenti Castellitto e la Cruz. Splendide le due canzoni: "The final countdown degli Europe" e (soprattutto) "Gli amori" di Cutugno (una delle mie canzoni preferite di sempre).
MEMORABILE: "Chi ti ama c'è sempre"; Le scene con il sottofondo de "Gli amori".

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Paulaster 21/09/18 17:03 - 4419 commenti

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Medico ricorda una relazione clandestina mentre la figlia è ricoverata. A differenza dell'omonimo romanzo si perde la crudezza del linguaggio scritto a favore di una maggiore, disperata riflessività. Castellitto riesce nell'intento di mostrare chiaramente il suo personaggio (penalizzato però da frasi didascaliche) e la Cruz imbruttita è in uno dei suoi migliori ruoli. Qualche sbavatura sui simbolismi usati e sul finale mistico religioso, attraverso il quale si fatica a dare un'assoluzione morale.
MEMORABILE: Lo stupro; La Cruz che balla sguaiata.

Nancy 11/06/19 18:01 - 774 commenti

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Castellitto trae anche questo film dalla penna della Mazzantini, una trama dai tratti pesantemente melodrammatici che di certo la sua pesante regia non smorza; lui è il protagonista assoluto: chirurgo stimato, marito e padre annoiato, amante appassionato (e all'occasione violentatore), regista e protagonista di un film in cui si eleva quasi al rango divino - salvo poi redimersi, in una certa misura, nel finale. Recitazione a tratti parossistica che porta alla risata; la Cruz è bruttissima ma fa il suo e il film scorre bene, si lascia guardare.
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  • Discussione Gugly • 16/10/08 20:16
    Portaborse - 4710 interventi
    Vedendo questo film mi sono ricordata di una polemica a metà tra lo scherzoso....e l'invidioso, sul fatto che Castellitto trova sempre il modo di "spupazzarsi" l'attrice di turno, qui addirittura due e pure davanti alla moglie, visto che la stessa è autrice del romanzo e collaboratrice alla sceneggiatura.
    In effetti ripensandoci non si è mai tirato di fronte a personaggi che mostrano anche una certa sgradevolezza dal punto di vista sessuale (pensiamo al traffichino de l'Uomo delle stelle che approfitta di una ragazza ingenua), ma personalmente lo ritengo un attore completo.
    Ovviamente non mi riferisco alla sua vita privata, che tra l'altro appare come una delle più solide e normali del mondo dello spettacolo.

    Tra l'altro, in una sua intervista a proposito del ruolo avuto nel film " Le Cronache di Narnia- Il Principe Caspian" deve essersi reso conto pure lui di qualcosa perchè ha esclamato: " Finalmente un film che i miei figli
    potranno vedere!"
    Ultima modifica: 17/10/08 21:59 da Gugly
  • Discussione Neapolis • 23/05/11 14:21
    Call center Davinotti - 3080 interventi
    Prime location Molisane nel Davinotti. Ci volevano per questa bella terra.
  • Discussione Zender • 23/05/11 14:43
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Vero, assolutamente, era necessario. Ho potuto cancellare una vaghissima Bojano che era palesemente messa lì perché dovevo mettere almeno una location anche per il Molise.