Clean, shaven - Film (1993)

Clean, shaven

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/11/07 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 20/11/07 00:17 - 3495 commenti

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Provate a figurarvi una macedonia filmica con uno Schramm algido e quasi lineare, uno Spider meno intellettuale e pretestuoso e un Lynch più scarenato e rarefatto che mai. Stranissimo e spiazzante, commovente e sgradevole, atmosfere sospese e al contempo marmoree, con un pervasivo e nucleare lavoro sul sonoro da deferente genuflessione reverenziale e un attenzione al sehensucht -e al corpo attoriale- che lascia ammirati e annichiliti. Dilacerante oltre ogni dire, ma da affrontare almeno una volta.

Gestarsh99 4/10/10 13:03 - 1395 commenti

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Stranamente semi-sconosciuto, "Clean, shaven" rappresenta un raro tentativo di trattare un discorso complesso e ostico come la schizofrenia in maniera assolutamente lucida, aderente e financo toccante. Kerrigan dimostra di conoscere molto bene certo cinema estremo e di classe degli anni '80, riuscendo a fondere, in questa sua opera prima, la fredda sobrietà di un Henry, l'allucinato percorso on the road dello scavoliniano Nightmare e l'ossutezza autistica ed ansimante del Leder di Angst. Tenerezza e solitudine nell'ottima interpretazione di Peter Greene.
MEMORABILE: Il protagonista che cerca di asportare con coltellino e forbici le due fantomatiche ricetrasmittenti inserite sotto l'unghia ed il suo cuoio capelluto.

Mickes2 4/10/11 16:51 - 1670 commenti

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La schizofrenia che sfocia in acuta paranoia. Al gelido minimalismo del contesto si alterna un calibratissimo lavoro per addizioni sulla psiche malata del protagonista. Kerrigan, da gran regista, mette in scena un'indovinata commistione tra suoni e immagini, primi piani fulminei e inquadrature claustrofobiche, analizzando senza inutili sensazionalismi i comportamenti più istintivi di fronte alla malattia. Commovente nella disperata ricerca di un punto di riferimento, di una propria identità, del calore famigliare. Calamitico Peter Greene.
MEMORABILE: Il protagonista nella biblioteca.

Bizzu 28/12/13 23:26 - 217 commenti

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Un uomo disturbato a metà fra lo Spider di Cronenberg e il protagonista del Bug di Friedkin. Il regista presta tutta l'attenzione possibile a renderci partecipe della malattia del povero Peter (fra l'altro riuscendoci discretamente bene, grazie anche a un ottimo uso dei vari suoni allucinatori) e il protagonista recita bene la parte. Purtroppo tutto questo viene usato male, in maniera troppo lineare e annacquata, con una parte investigativa veramente inutile, dando all'insieme una sembianza da film di serie B. Peccato.

Cotola 9/10/16 13:47 - 9043 commenti

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Notevole ritratto della schizofrenia di cui il protagonista è un perfetto esemplare. Il merito è in gran parte di un regista esordiente che però ha già le idee chiare ed uno stile preciso che tornerà nelle opere future: sobrio e contenuto, ma allo stesso tempo disturbante ed annichilente. La sceneggiatura è capace di creare un protagonista per cui è difficile provare empatia (come nel caso di Claire Dolan) ma che sa commuovere col suo desiderio di ritrovare la paternità perduta. Grande direzione degli attori (da brividi la prova di Greene) e monumentale lavoro sul sonoro. Da recuperare.

Minitina80 19/11/19 23:10 - 2984 commenti

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Nulla da ridire sulle intenzioni di calare lo spettatore all’interno di una mente schizofrenica, ma quando un film di appena un’ora e diciannove dilata la percezione del tempo dando l’impressione che i minuti scorrano molto più lentamente, allora qualcosa non torna. Forse l’intento era proprio quello di alienarsi nel mondo ovattato e paranoico del protagonista, fatto di lunghi silenzi alternati a voci che si rincorrono nella testa, ma bisogna avere la giusta predisposizione per guardarlo e non è del tutto scontato pensare di averla.

Paulaster 4/09/23 18:04 - 4419 commenti

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Schizofrenico è sospettato dell'omicidio di una bambina. Film che non è una passeggiata in quanto il clima "malato" è pervaso di uno score straniante e ripetitivo. I disturbi psichici sono resi con un paio di scene alla Cronenberg, poco adatte a stomaci fini. L'inserimento della parte crime varia leggermente il discorso, con il riavvicinamento alla figlia che ha i momenti più delicati e di maggiore empatia con il complessato protagonista.
MEMORABILE: Il moccino di sigaretta sotto il telefono; La bambina e la madre adottiva; L'autopsia.

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