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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tra i grandi capolavori della storia del cinema; un gioiello assoluto firmato Stanley Kubrick, che elabora il romanzo omonimo di Anthony Burgess (“A Clockwork Orange”) per trarne una sceneggiatura al completo servizio della propria arte. Fin dal primo piano d'apertura su Michael McDowell abbiamo la sensazione di avere di fronte un maestro: lo sguardo malizioso immobile, i costumi futuristici, le scenografie incredibili. La visione di Kubrick del futuro è vivida, netta, articolata: dalle architetture al linguaggio, gli abiti, le usanze, i colori... uno sforzo totale mirabile che regala al film uno spessore unico, difficilmente riscontrabile in altra fantascienza: ogni inquadratura è studiata fin...Leggi tutto nei minimi dettagli, con una sensibilità indescrivibile a cui l'uso di una colonna sonora tra le più memorabili mai incise (con un uso massiccio di Beethoven - anzi, del Ludovico Van - e orchestrazioni elettroniche indimenticabili) conferisce una maestosità e uno sfarzo che vale nello stesso tempo come segnale innovativo. Suddiviso in tre fasi ben distinte (violenza, cura e reinserimento), il film di Kubrick trova in McDowell (all'epoca quasi sconosciuto, ma che veniva da CACCIA SADICA, dove aveva interpretato guarda caso un maniaco) l’interprete ideale. Diretto magnificamente, ha un volto e uno sguardo penetrante che non si scordano, la spigliatezza necessaria e una versatilità indispensabile. Della regia inutile parlare, considerate le ammirate parole spese da chiunque nei confronti di un maestro indiscusso. La bellezza di alcune immagini toglie il fiato, i ralenti e le accelerazioni a tempo di musica danno al ritmo estrema varietà. Un film esemplare sotto ogni punto di vista, esteticamente discutibile forse ma perfetto.

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B. Legnani 5/02/07 21:20 - 5532 commenti

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Capolavoro. Un film che segna un'esperienza indelebile per chi lo vede. Oggi, poi, ha anche perso quello che all'epoca poteva essere per qualcuno un disturbante eccesso di violenza. Opera perfetta, che sarebbe forse tale anche senza una delle colonne sonore più splendidamente costruite che io conosca.

G.Godardi 20/03/07 17:08 - 950 commenti

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Apologo sulla violenza, vagamente ispirato al Candido di Voltaire, mostra la discrepanza tra Natura (una violenza libera e selvaggia) e Cultura (l'uso della violenza da parte delle istituzioni). Pone domande importanti sul libero arbitrio e sulla coercizione. Costruzione narrativa speculare (da metà film si ripecorre all'inverso la strada già percorsa) e strabiliante resa d'immagine che si rifà a tutte le rappresentazioni visive del secolo (teatro, fumetto, pop art, musical...), stilizzando così la violenza. Capolavoro.

Stubby 24/03/07 11:44 - 1147 commenti

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Rivisto oggi con gli occhi delle nuove generazioni, abituate ad un eccesso di violenza nelle varie pellicole proposte, questo film potrà non dire nulla; ma chi come me ha avuto la fortuna di vederlo nei primi Anni Ottanta (e il film è del 1971), non potrà che apprezzarlo, in quanto grande film di un grande talento registico (forse il più grande). Grande fattura, splendide musiche, ottime atmosfere. Insomma: un mito.

Fabbiu 31/03/07 12:37 - 2145 commenti

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Citando la famosissima frase della locandina: "Le avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l'ultra-violenza e Beethoven", l'arancia meccanica è la metafora che si riferisce alla condizione dell'anima di Alex dopo "la cura"; fuori è liscia e compatta, dentro è piena di meccanismi artificiali che non rispondono a nessun controllo. Analisi di una futura Inghilterra in cui droga, violenza, società, politica, sono tutte una cosa.... un film imperdibile.

Puppigallo 12/05/07 22:18 - 5273 commenti

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Dovendo sintetizzare questo capolavoro si potrebbe dire che è una miscela esplosiva di ultraviolenza, cattiveria che sfocia in perfidia, sconcertante freddezza, insensibilità (il protagonista pare sciogliersi solo davanti al Ludovico Van), autocompiacimento e appagamento nel compiere azioni efferate (le visite notturne). Per non parlare dei personaggi di rara pochezza (gusci vuoti come i genitori di Alex) e di altri, che fanno più danni della grandine: politici, agenti e scienziati, con tanto di Trattamento Ludovico. Il tutto irrorato con lattepiù.
MEMORABILE: Gli occhi del protagonista, al massimo dell'eccitazione e della carica violenta.

Caesars 14/05/07 09:33 - 3790 commenti

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Capolavoro senza dubbio, ma personalmente non il Kubrick che preferisco. Realizzato con la cura e la perfezione tecnica tipica del grande regista, si avvale di una colonna sonora eccezionale. Ottima anche l'interpretazione di uno semi-sconosciuto (all'epoca) Malcom McDowell. Eccessivamente violento per l'epoca oggi potrebbe essere trasmesso tranquillamente in tv in prima serata senza tagli e nessuno ne sarebbe sconvolto. Immancabile.

Lele Emo 14/06/07 09:17 - 184 commenti

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Immane capolavoro da guardare all'infinito, per la presenza di così tante metafore da comporsi al pari della bibbia. Monumentalmente splendido, un Malcom McDowell che batte per intensità e struttura qualsiasi attore della sua epoca. Le ambientazioni e i costumi sono così originali e unici da essere rimasti i soli. La componente dell'ultra-violenza è trattata con geniale approcio psico-sociale e pertanto si staglia fra il manifesto generazionale e lo studio documentaristico. Assolutamente geniale. Uno dei migliori film della storia.

Undying 19/10/07 12:23 - 3807 commenti

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Kubrick ambienta la storia in un contesto spazio/temporale astratto: e già questo suo eludere coordinate specifiche di riferimento conferisce al film una coltre di mistero che, sin dall'anno del concepimento (1971), fluisce diacronico ai giorni nostri. Ad aggiungere un tocco di genialità contribuiscono dialoghi "surreali" e sempre adatti, intervallati dalla poderosa colonna sonora (Beethoven) in evidente contraddizione con le crude immagini che si dipanano sullo schermo. Inutile dire che il film incontra diversi ostacoli (di censura)...
MEMORABILE: Alexander "Alex" de Large (Malcolm McDowell): "io non dico una sola solitarias logos se non c'è qui il mio avvocato. Conosco la legge, bastardi".

Cotola 4/12/07 19:08 - 9043 commenti

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Splendido film, in cui Kubrick tratta il tema centrale di tutta la sua opera: la disumanizzazione dell'essere umano. Che uomo è, infatti, colui il quale non commette alcuna violenza poiché condizionato dal punto di vista mentale e non per sua libera scelta? Cosa diventa l'uomo, se gli si toglie la sua facoltà più importante, cioè il libero arbitrio? Meglio dunque una società violenta, ma in cui l'uomo può essere libero anche di perseguire il male. Splendido film ,contrappuntato da una grande colonna sonora di Walter Carlos e da un immenso McDowell.

Redeyes 29/01/08 13:37 - 2449 commenti

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Pellicola acontestualizzabile e perennemente, tristemente affresco del quotidiano. La violenza è routine, si scorda, si supera, si esorcizza e si diffonde. Il dolore da privazione è deprimente scala per il potere. La giustizia non è contrizione, non è recupero, ma è propinata attraverso pamphlet politici, attraverso lavaggi del cervello, attraverso fisici impulsi e non mentale pentimento. Qui non si colpisce il diverso, qui si colpisce; poi, forse, ci si volta a veder chi fosse. Si defenestra ogni impulso di coscienza. Inarrivabile.
MEMORABILE: Guarda bene fratello, guarda bene!

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Galbo 19/01/08 16:49 - 12392 commenti

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Vero e proprio film "simbolo" della poetica e narrativa del grande regista americano, questo film è una vera e propria discesa negli abissi della violenza, che serve all'autore per destabilizzarne il concetto e far quasi diventare il film, per un effetto paradosso, quasi un inno al pacifismo. Importantissimo, a questo proposito, l'utilizzo di uno score classico rielaborato, che diventa vero e proprio personaggio. Grande l'interpretazione di McDowell.

Homesick 9/03/08 08:47 - 5737 commenti

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Distopico, allucinato, gergale, ironico, sarcastico, sinfonico. Adatta quasi fedelmente il romanzo di Burgess, ma ne espunge il finale positivo, cosicché la visione di una società prossima futura dominata da istinti bestiali e poteri totalitari che condizionano gli individui rubando loro l'anima è resa ancor più agghiacciante e apocalittica. Gli straordinari virtuosismi della mdp, gli arredi, le musiche, la fotografia e le "biffe cinebrivido" di McDowell e Magee rendono indelebili nella memoria immagini già di per sé investite di disturbante forza esteriore.

Ciavazzaro 17/06/08 12:33 - 4770 commenti

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Il capolavoro di Kubrick, un vero e proprio pugno nello stomaco per il pubblico degli anni '70 e (purtroppo) uno specchio della società dei nostri giorni. Perfetti il cast (su tutti McDowell) e la colonna sonora (che stempera le scene di violenza). Non male anche Magee. C'è pure la Corri. Capolavoro.
MEMORABILE: La signora dei gatti, il violento stupro.

Lovejoy 16/07/08 14:06 - 1823 commenti

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Ennesimo cult della filmografia di Kubrick. Ancora oggi perfetto sotto tutti i punti di vista. Un crescendo della suspense inarrestabile, personaggi ben delineati, una regia esemplare, scene indimenticabili a iosa. Cast difficilmente eguagliabile. Malcolm McDowell non ha mai saputo raggiungere più, in seguito, questi livelli. Splendida la colonna sonora. Imperdibile.

Pigro 24/07/08 09:57 - 9666 commenti

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Teppisti in azione nelle case borghesi: segue cattura e riabilitazione. Diciamo subito che è un film davvero straordinario per la capacità narrativa e visionaria di Kubrick. Il teppismo e la riabilitazione/omologazione vengono strappati dal loro contesto sociale e inseriti in un apologo puramente poetico e quindi capace di penetrare temi forti e inquietanti con animo nuovo, facendoli entrare all’interno delle coscienze di ogni spettatore. Molte le scene memorabili. Da vedere e rivedere.

Capannelle 10/10/08 16:19 - 4411 commenti

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Tra i pochi film veramente disturbanti, per l'epoca ma direi anche oggi, con un continuo ping-pong tra efferatezza e sarcasmo. La riflessione su violenza, natura umana e libero arbitrio era già decenni avanti, come pure la raffigurazione del potere violento (ma qui Kubrick eccede in demagogia). Pilastri del film sono Mc Dowell e le musiche scelte dal regista. Originali costumi e scenografie artistiche. Da notare poi le inquadrature, spesso fisse e con poco ricorso al montaggio. Un po' stucchevole alla lunga lo slang utilizzato da Alex.

Renato 25/10/08 12:26 - 1648 commenti

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Film di grande importanza ed assoluto valore. Qualcuno sostiene che col passare degli anni sia un po' invecchiato, quantomeno a livello scenografico (la rappresentazione del futuro è sempre molto rischiosa) ma personalmente trovo molto affascinante anche quella sua specie di atemporalità visiva, forse persino involontaria. In ogni modo è magistralmente diretto, affascina e turba - non poco, anche a distanza di 35 anni - in egual misura; e come sempre in Kubrick c'è un utilizzo perfetto delle musiche. Fondamentale.

Redvertigo 1/01/09 02:33 - 78 commenti

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Rivista per la terza volta questa grandissima opera che è invecchiata, ma invecchiata davvero bene. La differenza tra le visioni in VHS fatte da ragazzino e quest'ultima è che la pellicola ora la vedo in un'altra ottica. Lo ricordavo come un film iper realista, violento e disturbante; ora, con qualche anno in più sulle spalle, mi ha fatto l'effetto di una "fiaba" sulla violenza con personaggi e situazioni molto caricaturali al limite del fumettistico. Anche con questa nuova chiave di lettura il film rimane impeccabile, un capolavoro nel suo genere.
MEMORABILE: Troppi momenti memorabili per essere citati in soli 150 caratteri...

Enzus79 7/01/09 17:20 - 2896 commenti

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Il mio film preferito. C'è tutto. Un'opera che si può tranquillamente definire un capolavoro. Ho letto anche il libro (che reputo altrettanto bello) e guardando il film ho notato come sia lo scrittore che il regista fossero due geni. C'è troppa violenza? Kubrick vuole dimostrare come la società rende l'uomo e questa è una delle componenti (negative) che lo riguardano. Malcom Mcdowell è semplicemente straordinario.

Ammiraglio 19/02/09 14:33 - 150 commenti

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Un film talmente bello che mi risulta difficile trovare delle parole per descriverlo. Non si può dire davvero niente di più che una parola (anzi due): capolavoro assoluto. Dei film di Kubrick è senza dubbio l'unico che ha la possibilità di competere con l'universalmente riconosciuto suo miglior film, 2001. Preferisco, e di molto, questo ma sono chiaramente gusti personali.

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Deepred89 11/03/09 12:54 - 3706 commenti

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Un'esperienza cinematografica raramente eguagliata. Pellicola potente ed attualissima, nella quale la critica sociale si fonde alla perfezione con uno stile grottesco e straniante (grandangoli, lente zoomate alternate a frammenti quasi subliminali e sguardi in macchina). Anche la rappresentazione della violenza appare sotto un'ottica distorta e sarcastica e insieme alle stravaganti scenografie e all'interpretazione sopra le righe degli attori garantisce al film una carica visionaria notevolissima. Bellissima colonna sonora. Capolavoro assoluto.

Matalo! 2/04/09 16:56 - 1378 commenti

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Legato in più punti a 2001, specie se si pensa che Alex è l'ominide Moonwatch un attimo dopo la scoperta dell'arma. Ma anche i riferimenti alla luna (i discorsi del barbone conto gli sbarchi), gli ambienti chiusi (Korova milkbar). Un film la cui qualità estetica e morale sono quelle di un grande pensatore illuminista. Memorabile il lavoro al synth di Walter (poi Wendy) Carlos per gli arrangiamenti. Basta; che posso dire io di più meglio di Ciment o Chion? Qualche idiota (pro o contro) crede che il film susciti desiderio di violenza.
MEMORABILE: Alex ristabilisce i ruoli e salta come una scimmia... La signora dei gatti; il servitore dello scrittore è David Prowse (futuro Darth Fenher).

Daidae 11/04/09 23:32 - 3179 commenti

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Considerato una sorta di cult (da cinematografi, critici e svariate persone che mitizzano Alex ovunque) questo film è uno dei migliori di Kubrick (anche se preferisco di molto Shining). Gli attori sono ottimi, come è perfetta la trama: un violento fuorilegge che finirà vittima della violenza, per passare dalla parte del sistema.

Sabryna 18/04/09 16:05 - 225 commenti

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Capolavoro di Stanley Kubrick. Surreale satira sulla violenza (o ultraviolenza che dir si voglia) rappresentata da Alex e dalla sua gang di Drughi. Un film un po' datato ma totalmente attuale: basti dare un'occhiata ai vari notiziari per rendersi conto che la violenza gratuita è tutt'oggi un grave problema della società odierna. Kubrick "risolve" il problema rieducando il protagonista al bene attraverso il rigetto delle sue stesse malefatte, con un estremismo parallelamente opposto a quello iniziale. Particolare e diretto magistralmente.

Belfagor 1/06/09 15:20 - 2690 commenti

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Al di là della violenza che l'ha reso celebre, questo film (il più barocco di Kubrick) offre una riflessione né banale né pregiudiziosa su numerose tematiche sociali: delitto e castigo, nichilismo, conformismo, etica, empatia, degrado, coscienza individuale e collettiva, ordine e caos. Il tema centrale è indubbiamente basato sul superuomo e la volontà di potenza, ma si colgono anche gli echi di Hobbes e Voltaire. Coronano il tutto la superba colonna sonora e le ambientazioni geometrizzanti.
MEMORABILE: La terapia Ludwig.

Pinoderosa 11/06/09 17:26 - 12 commenti

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Che dire di questo capolavoro assoluto? All'inizio degli Anni Settanta fu un vero shock: la società di un futuro prossimo malata che partorisce un giovane i cui interessi sono l'ultra-violenza, lo stupro e Beethoven; il tutto diretto dall'immenso Stanley Kubrick con lo stile che gli è congeniale, vale a dire originale, ironico e provocatorio. Un film praticamente perfetto.

Disorder 3/08/09 14:44 - 1416 commenti

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In quanto a genialità, preveggenza e influenza è secondo solo a Quarto Potere; ma per impatto visivo non è secondo a nessuno. Un assalto visivo-sonoro senza precedenti, ai limiti dello stordimento. Il personaggio di Alex è la rappresentazione brutale del "Superuomo" (vive da leader, fa ciò che vuole), ma il dilemma vero è se preferire un mondo "umano" ma violento oppure un mondo tranquillo da "non-umano", dove poteri forti controllano ogni cosa compresa la vita ed il carattere delle persone. Capolavoro assoluto!
MEMORABILE: "Il pensare è per gli stupidi, i geni si affidano all'ispirazione..."

Pasolini 16/04/10 20:10 - 10 commenti

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Capolavoro! Una persona, buona o cattiva che sia, privata della capacità di intendere e volere non può più esser definita tale. Questo è il messaggio del regista, in un vortice di violenza, musica, violenza, musica, violenza, musica. Recitazione perfetta; da considerare un film per bambini se paragonato ai film odierni.
MEMORABILE: "E d'un tratto capii che il pensare è per gli stupidi, i cervelluti si affidano all'ispirazione".

Saintgifts 21/09/09 15:56 - 4098 commenti

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Cosa è stato a decretare il successo universale di "Arancia Meccanica", che nel 1971 ha scosso il mondo? L’incipit al Korova Milk Bar con musica perfetta per l’ambiente, lo sguardo sotto la bombetta con la ciglia finta di Alex, i costumi dei quattro drughi, la scelta del protagonista, il linguaggio nuovo di Alex stesso che si racconta, i colori e non colori delle scenografie, le musiche, le vicende che poi seguono, la morale? Direi tutto questo, montato sapientemente da un artista in stato di grazia.

Tomslick 17/10/09 13:47 - 205 commenti

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Sia ben chiaro: la messa in scena e le abilità registiche di Kubrick anche qui, come sempre, sono fuori discussione. La prima parte, quella "vandalistica", è a dir poco sensazionale, con un tratteggio del protagonista inquietantemente perfetto. Dalla "cura Ludovico" in poi, però, tutto ha meno peso specifico e potenza narrativa e le scenografie, l'ambientazione, le musiche psichedeliche troppo estreme, i personaggi che diventano quasi da cartone animato fanno un po' perdere tensione e senso della misura all'intera vicenda. Ma solo un poco.

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Ruber 27/02/10 02:46 - 703 commenti

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Ignobile film di Kubrick, brutto in tutto e per tutto; l'unica cosa che si salva (se proprio si deve salvare qualcosa), sono le grandi liriche dei maestri Beethoven e Rossini, per il resto il nulla; ma come si è fatto allora a consegnare 4 Golden Globe a questo film? I dialoghi sono in parecchie scene incompresibili e astrusi; la trama è ridicola e oltretuto mal confezionata; un serata persa a vedere un film che dire primitivo è dire poco; Poco brio, e l'azione dov'è? Tutta questa violenza?

Harrys 27/02/10 23:54 - 687 commenti

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"Oh deliziosa delizia e incanto! Era piacere impiacentito e divenuto carne, come piume di un raro metallo spinato, o come vino d'argento versato in nave spaziale, addio forza di gravità, mentre slusciavo quali visioni incantevoli...": il folgorante monologo di Alex sentenzia rettamente riguardo lo sguardo allucinato dell'estatico spettatore di turno. Ogni ulteriore elucubrazione andrebbe abbattuta da lampi mnemonici. La purezza della corruttibilità, il soave come destibilizzante, il rigore come manifesto anarchico. Naturalmente: voto massimo.

Pinhead80 28/02/10 17:37 - 4759 commenti

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Sicuramente una film che nel bene o nel male ha segnato la storia del cinema e del modo di pensare delle persone. Sicuramente visto ai giorni nostri non sembra neppure così violento (i notiziari ci mostrano immagini ben cruente), ma di fondo in realtà è un film ultraviolento. Questo perché ogni gesto dei personaggi è votato all'inutilità e questo è sconvolgente. Un pugno nello stomaco per chi pensa che la violenza sia da collegare a gente povera e disadattata.

Greymouser 12/07/10 00:27 - 1458 commenti

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Capolavoro indiscutibile, fra i tanti della monumentale filmografia di Kubrick, "Arancia meccanica" è - al di là dell'indubbio fascino visionario - una profonda e corrosiva riflessione sulla società e sulla violenza che le è connaturata, non corpo estraneo (come suggerirebbe la marginalità eccentrica del protagonista), ma elemento organico e strutturale, quasi fondamento malato di tutto il sistema. Alla violenza anarchica del singolo la società reagisce con la violenza organizzata, lasciando l'alternativa di una bovina docilità.

Didda23 16/12/10 16:21 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Le parole e soprattutto i commenti servono a ben poco, perché dare un giudizio a tale bellezza sarebbe poco fedele al reale ed inutile, come cercare di spiegare con le parole il profumo di un fiore: è un'esperienza che va solo vissuta. Vedetelo, lasciatevi coinvolgere e raggiungerete il sublime. Capolavoro irraggiungibile.

Nando 17/09/10 01:15 - 3814 commenti

I gusti di Nando

L'esaltazione dell'ultraviolenza e la panacea per debellarla, nonostante le insidie siano in agguato. Un film traboccante di situazioni e spunti che sfociano in una lunga analisi delle manie dell'essere umano. Kubrick è lucidamente spietato e sembra non porre limiti alle situazioni narrate.

Fauno 23/11/10 11:38 - 2212 commenti

I gusti di Fauno

I primi 45 minuti volano a meraviglia ed è davvero il miglior Kubrick. Il taglio ironico non fa cogliere il dramma della violenza più estrema. Il calo avviene quando entrano in ballo le istituzioni, anche perché oggi ne abbiamo fin sopra i capelli di questo teatrino immondo; forse nel'71 era un po' più scioccante sapere di certe manovre. Genitori decerebrati e da annientare, anche stavolta sono andato in lutto per il serpente: si amalgamava stupendamente all'effetto scenico e alla musica classica, perfino più del Korova...

Topspin 5/03/11 22:17 - 12 commenti

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Il titolo originale, Arancia a orolegeria, sottolinea una "contraddizione": la duplice personalità di Alex, amante della musica sinfonica, in particolare di "Ludovico Van" e della "Nona" di giorno (che di notte si trasforma invece nel motivo conduttore dei suoi efferati delitti). Seconda parte del film centrata sul cambiamento "meccanico" sulla personalità di Alex, non a caso indotta dalla terapia Ludovico. Ottima interpretazione per Malcom McDowell. Il sottopasso di Wandsworth è divenuto famoso.

Ford 19/04/11 18:57 - 582 commenti

I gusti di Ford

Posso dirlo? Mai sopportato più di tanto questo film. Da dopo la liberazione di Alex non vedo l'ora che il film finisca. Ben diretto, grandi musiche, scenografie bellissime... ma tutta questa scorpacciata di iper-violenza mi ha annoiato. Vabbè, sicuramente quello sbagliato sono io.

Mickes2 8/05/11 20:05 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Formalmente esuberante ed affascinante (i primi 45 minuti li trovo di una bellezza infinita), i dialoghi e le sequenze magistrali si sprecano; nel tratteggio di Alex De Large, su tutti, si racchiude l’immensa poetica di Kubrick, a mio modo di vedere. Amarissima, ironica, grottesca, allucinata e profondisisma riflessione sulla violenza che si amalgama perfettamente con le splendide musiche: il tutto dona al film un impatto visivo e viscerale incredibile. Malcom McDowell è eccezionale nell'incarnare questo individuo estremo. Capolavoro assoluto.
MEMORABILE: La sequenza inziale con la voce stupenda di Adalberto Maria Merli. La sequenza in slow-motion. I grandangoli.

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Mdmaster 27/06/11 13:03 - 802 commenti

I gusti di Mdmaster

Tecnicamente eccelsa e godevolissima, l'arancia di Kubrick è delirio ultraviolento immerso nel romanzo di Burgess in maniera a volte fin troppo fedele, al di là del finale. La critica politica e sociologica gira abbastanza a vuoto, andando a far straripare un calderone già riempito d'idee e tecnica. L'influenza e l'importanza del film sono innegabili, personalmente però lo trovo un esercizio di stile eccessivo e il cast, con l'eccezione di McDowell e Magee, dimenticabile. Ne rispetto la valenza, ma non lo rivedrei mai diecimila volte.
MEMORABILE: Le scene nella casa del dottore (il riflesso delle lampade sul tavolo è da sbavo); la folle corsa in macchina; il tema di Wendy Carlos.

Buiomega71 25/07/11 21:35 - 2910 commenti

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Imprescindibile, monumentale, unico, inarrivabile e opera d'arte perfetta. La prima parte, con le scorribande di Alex e i suoi drughi, tra stupri, risse, pestaggi di barboni e invasioni di domicilio con giganteschi falli di ceramica, è un pezzo di cinema unico, che sembra girato di recente, talmente è avanti con i tempi. La seconda parte, cattura e "recupero" di Alex è ancora più strepitosa, tra la mitica cura Ludovico e il secondo incontro con lo scrittore. Finale beffardo e geniale. Andrebbe fatto un monumento a Kubrick solo per questo capolavoro...
MEMORABILE: Tutta la prima parte; il Korova milk bar; Alex che bastona i suoi drughi al ralenty con il sottofondo della "Gazza ladra"; lo stupro in casa dello scrittore.

Rullo 24/07/11 02:26 - 388 commenti

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L'ultraviolenza. Questo è ciò che piace ad Alex, il protagonista, ed è questo che ha causato tante polemiche all'uscita nelle sale. Ambientato in Inghilterra e realizzato con la ben conosciuta minuziosità di Kubrick. Le vicende narrate erano all'avanguardia per i tempi, ma sopratutto molto empatiche e d'impatto, con un attore principale che, come suggerisce il titolo stesso, sarà pronto ad esplodere tra un Grande Van e l'altro in grottesche scene di sana ultraviolenza. Un assoluto capolavoro.
MEMORABILE: La scena nel negozio di dischi, quella nella stanza da letto velocizzata, quella al ralenty accanto al fiume, quella sotto al ponte.

Tarabas 4/10/11 15:50 - 1878 commenti

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Cosa si può mostrare in un film? Cosa ci piace? Cosa ci spaventa? Un pestaggio beethoveniano, uno stupro genekelliano, un'orgia rossiniana. Ci divertono? Ci scioccano? Almeno ci colpiscono? La violenza coreografata di Alex & c. ci costringe a interrogarci sulla nostra soglia di accettazione, di assuefazione. La cura Ludovico (che ironicamente mostra nel "film nel film" la sequenza più esplicitamente sanguinosa) soddisfa la nostra idea di giustizia o di vendetta? Alex libero di scegliere=società in pericolo, o forse è proprio il contrario? I was cured all right...
MEMORABILE: Nella scena della rissa coi suoi Drughi, per un attimo Alex diventa il discendente diretto di Moonwatcher, il primate di 2001.

Markvale 13/09/11 11:33 - 143 commenti

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Tratto da un bizzarro romanzo di Burgess, costituisce un saggio dell'ultraviolenza che esplora questo terreno da vari angoli prospettici (sociologico, psicoanalitico, culturale, ecc...). Capolavoro della pop art, stilisticamente impeccabile e controllato - come solo Kubrick è in grado di fare - pone scomode, scandalose e scabrose domande: la violenza psicologica e fisica della società e delle istituzioni non è forse peggiore di quella ludica ed edonisica del teppista Alex? Pessimismo radicale. McDowell rimarrà ancorato al personaggio.

Werebadger 16/09/11 23:32 - 270 commenti

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Capolavoro cinematografico tratto da un memorabile romanzo fantascientifico di Anthony Burgess, realistico ed attualissimo: il protagonista, Alex, è un essere genuinamente malvagio, ma la sua cattiveria non è dovuta a qualche tragedia personale; è una scelta di vita dettata con fredda ed assoluta lucidità in un mondo dove distinguere i buoni e i cattivi è molto difficile, se non addirittura impossibile. Doppiaggio italiano sublime, con il grande attore Adalberto Maria Merli su McDowell/Alex.
MEMORABILE: Quando un uomo è privato della possibilità di scegliere cessa di essere uomo.

Piero68 8/11/11 10:40 - 2957 commenti

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Da un romanzo di Burgess uno dei pochi, veri, capolavori di Kubrick. Della serie chiodo scaccia chiodo. Ottimamente interpretato da un giovane McDowell, il film pone l'accento sulla violenza insita nell'animo umano. Violenza che viene esercitata sia fisicamente che psicologicamente a tutti i livelli. La sceneggiatura, gagliarda nella prima parte, lascia un po' a desiderare nella seconda, dove Alex sembra diventare quasi un personaggio fantozziano, non tanto per il risultato post-cura quanto nella sfortuna a reincontrare le sue vittime.
MEMORABILE: Il pestaggio di un uomo al ritmo di "Singing in the rain".

Smoker85 25/11/11 23:21 - 487 commenti

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La pellicola racconta le gesta di Alex, che da carnefice spietato passa ad agnello sacrificale della sperimentazione governativa. Politica, etica, musica classica, umorismo e persino erotismo vengono miscelati all'interno della vicenda che, probabilmente, solo un genio come Kubrick poteva trarre con tanta maestria dall'opera, anch'essa geniale sebbene imperfetta, di Burgess. Ricco di virtuosismi tecnici, splendidamente musicato e dominato dall'interpretazione magistrale di McDowell (attore la cui filmografia non rende giustizia). Imperdibile.
MEMORABILE: La cura Ludovico; Le visioni di Alex mentre ascolta Beethoven in camera; Lo scontro con "la donna dei gatti"...

Gaussiana 30/04/12 19:27 - 121 commenti

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Apoteosi della rappresentazione della violenza e allo stesso tempo sconvolgente e scomoda critica dell'esercizio e dell'esaltazione della violenza senza confini etici. Arancia meccanica è il disturbante capolavoro dove Beethoven diventa colonna sonora dell'efferatezza, i tavoli sono effigi di donne nude, il latte è una droga alla mescalina, il linguaggio viene violentato e la violenza non risparmia nessuno: persone indifese, criminali... Alex diviene poi spettatore della violenza, come noi. Film abbacinante.

Giacomovie 2/09/12 00:32 - 1398 commenti

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Geniale nella costruzione tecnica e sempre attuale nel suo intento di denuncia sociale di un potere istituzionale che può riuscire a privare l'individuo della sua essenza. Il parziale limite del film è che la seconda parte, che serve a dimostrare la sua teoria di fondo, ha un calo di intensità rispetto ad una prima parte più energica e vigorosa, sebbene più estrema. Grande l'abilità di Kubrick in un uso della musica che va oltre il semplice accompagnamento: le melodie di Rossini e Ludovico Van diventano due pilastri fondamentali del film. ***!

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Rambo90 7/10/12 17:34 - 7697 commenti

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Forse il film dove Kubrick ha espresso maggiormente il suo talento: un film surreale e satirico, con grande uso delle musiche di Beethoven, scenografie perfette e colori sempre saturi come la violenza mostrata. McDowell fornisce un'interpretazione perfetta, ancora oggi la sua migliore, senza la quale buona parte della pellicola cederebbe. Quasi perfetto.
MEMORABILE: "I'm singing in the rain".

Modo 12/06/13 15:30 - 949 commenti

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Non ho mai guardato con serenità Arancia meccanica forse perché la visione mi rende inquieto. Veramente lisergico. Eccessivo in tutto; la musica, i suoni, le immagini e naturalmente la violenza. Un caleidoscopio sincopato e martellante talvolta asettico da far mancare il respiro, oltremodo angosciante. Sicuramente colpisce lo spettatore come pochi altri film, anche perché è poco rassicurante e lascia storditi. Monumentale ma faticoso da digerire e comprendere del tutto. 4 pallini, il quinto mi renderebbe claustrofobico!

Ryo 6/09/13 13:53 - 2169 commenti

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Un vero e proprio capolavoro. Una regia perfetta per una sceneggiatura ancora meglio. Una splendida interpretazione di McDowell (talmente in ruolo da riportare danni alle cornee e a una costola in seguito). Molto intrigante l'ìntero significato del film, con le varie sfumature che trattano vari aspetti della società. Film tutt'ora attualissimo. Meraviglioso lo stile grafico e il design degli ambienti, con colori accesi ispirati allo stile pop-art.
MEMORABILE: L'omicidio alla clinica per dimagrire; Il trattamento Ludovico; La vendetta del giornalista.

Furetto60 17/10/13 10:48 - 1194 commenti

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Col passare degli anni la lucida violenza esemplificata da Kubrick non ha perso il suo perverso fascino: una violenza fine a se stessa, dettata da noia snobistica, quasi aristocratica, raccontata e impreziosita da inquadrature virtuosistiche e ricercati giochi di luce, il tutto accompagnato da una notevole colonna sonora. Persino l’incontro sessuale con due ragazze sa di violenza anziché d’amore. Un’opera senza tempo che ha fatto la storia del cinema.
MEMORABILE: Lo strumento per tenere aperti gli occhi; Il Korova milk bar.

Metuant 18/10/13 20:15 - 456 commenti

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Spaventoso apologo della violenza e soprattutto dei metodi usati per annullarla, se così si può chiamare l'annullamento dell'individuo. Il protagonista Alex si muove in ambienti surreali e volutamente artefatti, dove ogni personaggio è sgradevole quasi quanto lui e a volte anche di più; alla fine non resta che il nulla. Attori mai fuori parte e una regia pressochè perfetta, assieme a una colonna sonora memorabile, creano un risultato sicuramente da vedere.
MEMORABILE: Il pestaggio dei drughi al rallentatore da parte di Alex con sottofondo musicale.

124c 30/09/14 14:29 - 2918 commenti

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Vademecum sull'ultra-violenza secondo Stanley Kubrick (tratto dal romanzo di Anthony Burgess) diventato di culto grazie alla performance del protagonista e alle musiche di Beethoven in sottofondo. Benché Malcom McDowell sia notevolmente fuori età come credibile adolescente, il film funziona bene, con le sue scene di violenza e di morte. Singolari il linguaggio di Alex e le divise dei drughi, spietato Patrick MaGee, ma anche chi vuole reinserire Alex in una società corrotta per mezzo del trattamento Lodovico. Stupefacente in tutti i sensi.

Gabrius79 11/02/15 23:27 - 1427 commenti

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Senz'altro uno dei migliori film di Stanley Kubrick, ricco di violenza, cinismo, cattiveria e condito da un pizzico di ironia e umorismo a tratti involontario. Malcolm McDowell è bravissimo nel suo ruolo a tratti allucinante e allucinato. Colonna sonora trascinante e coinvolgente. Da rivedere e riscoprire.

Maxx g 19/06/15 11:53 - 635 commenti

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Difficile trovare le parole per quello che è forse il film più noto di Stanley Kubrick, su e contro la violenza. All'epoca ebbe dei guai perchè contribuì alla creazione di gang giovanili, tanto che fu ritirato dallo stesso regista. Un'opera divisa in tre parti, ispirata al libro di Burgess (la cui opera è divisa in quattro parti). Straordinarie le musiche per un'opera indimenticabile e riproposta al cinema più volte: nel 1987, nel 1998 e in epoche recenti.
MEMORABILE: L'inizio del film, con le tetre musiche; Il sesso a suon di Rossini; La prova per uscire di galera.

Alex75 30/10/15 09:37 - 880 commenti

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Trasposizione “cinebrivido” dell’inquietante e tuttora attuale riflessione di Burgess sull’(ultra)violenza dell’individuo (cui la società trova rimedi peggiori del male) e sul libero arbitrio; il film di Kubrick stupisce ancora oggi per l’abbacinante visionarietà (resa ancor più straniante dalle musiche classico-elettroniche di Carlos). McDowell rende memorabile il ribaldo Alex DeLarge aderendo totalmente al personaggio. Tra i suoi antagonisti, lo spiritato Magee mette quasi più paura di lui.
MEMORABILE: I pestaggi e le bravate dei Drughi; Il fallo di ceramica; La cura Ludovico; La cena di Alex a casa dello scrittore; Il finale.

Paulaster 31/03/16 10:39 - 4419 commenti

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Ultraviolenza (illustrata come un balletto) da combattere annullando il libero arbitrio: questa pare essere la soluzione, ma l'uomo è composto sia dal Bene che dal Male. La speranza in un mondo futurista può essere la bellezza o in questo caso l'estetica di un brano di Beethoven. Regìa perfetta nel ricreare ambienti degradati o luoghi senza tempo e il linguaggio inventato da Burgess dà il tocco di unicità a vicende che non risparmiano nulla. McDowell nel ruolo della vita e drughi nella memoria perenne.
MEMORABILE: "È piacere inpiacentito"; Il gulliver; "I'm singin' in the rain"; "Il pensare è degli stupidi".

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Parsifal68 2/09/16 12:33 - 607 commenti

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Un capolavoro assoluto della filmografia mondiale e, ovviamente, di Kubrick, devastante nelle immagini e potente nel suo significato sotto traccia. La violenza come unica ragione di vita eppure curabile se controllata e domata, ma una cura forse pari se non più lacerante della malattia stessa. Ne è un chiaro esempio il successivo reinserimento di Alex nella società, nella quale non sarà più un dominante carnefice ma una vittima spaurita. Ebbe grandissimi consensi e qualche aspra critica e, soprattutto, censura. Musiche meravigliose.

Luras 2/10/16 09:46 - 146 commenti

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Onirico e surreale al massimo, è uno di quei pochi film che, oltre a essere capolavori come altri, riescono a marcare un'intera epoca, anche grazie alla censura a cui è stato sottoposto nel corso dei decenni che lo ha reso maledetto. Opera d'arte, tanto irrealistico quanto potente nella visione. Coloratissimo e dinamico, con giochi registici di primissimo livello, contiene un messaggio politico legato al recupero dei criminali piuttosto che alla loro punizione, anche se non sempre questo riesce. Creazione miliare del cinema di tutti i tempi.

Lou 7/10/16 23:51 - 1121 commenti

I gusti di Lou

Impossibile non rimanere turbati dalla violenza gratuita e dalla disumanità di questo controverso film, entrato nella storia del cinema. Molte le scene indimenticabili, per l'efferatezza o semplicemente per la disarmante assenza di pietas. L'ambientazione psichedelica rimanda a una delirante assenza di valori, dove anche i tentativi di recupero sociale non sono altro che azioni strumentali con finalità politiche. Un quadro allucinante, del quale l'espressione feroce, sprezzante e insensibile di Malcolm McDowell è il perfetto emblema.

Marcolino1 16/12/16 16:02 - 553 commenti

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L'ambientazione futuristica è una cornice profetica oltre la quale c'è la diseducazione alla violenza con un metodo discutibile di associazione induttiva del dolore e del malessere all'immagine cruenta (come la sberla al bambino di fronte al patibolo del condannato). La violenza però è dettata dal libero arbitrio, perché per dirla alla Brecht l'uomo ha il "difetto" di pensare; e questo Alex lo ha capito, dopo la saturazione di immagini nell'occhio tagliato da Buñuel e Dalì all'alba del cinema e continuata da quest'opera per gli spettatori del futuro.
MEMORABILE: Il Korova Milkbar; "Sono tornato dall'ospedale. La vittima è deceduta"; Singing in the Rain; L'anziana nella stanza con i gatti e il fallo di ceramica.

Il ferrini 21/11/16 22:31 - 2358 commenti

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A-lex, cioè "senza legge", rappresenta la natura umana: egoista, violenta, sopraffattrice. Il continuo tentativo di piegarla, la cosìddetta cura Ludovico, altro non è che il condizionamento che subiamo dalla società, che stabilisce cosa sia socialmente accettabile e cosa no. Costumi entrati nella leggenda, regia straordinaria, musiche memorabili, ogni scena di questo film è studiata a livello maniacale e la tensione crescente incolla davanti allo schermo. Non c'è altro modo per definirlo se non un capolavoro assoluto.
MEMORABILE: Singing in the rain.

Minitina80 9/12/16 19:43 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Tutta la follia artistica di Kubrick convoglia in questo film divenuto epocale e la cui eco attraversa imperituro il tempo. La poetica visionaria trova compimento in sequenze dal sicuro impatto e in scenari dal gusto kitsch a cui solo una mente eccentrica poteva dare forma. Tutto è straniante, dalla società autoritaria e oppressiva alla caratterizzazione dei singoli personaggi, che sembrano muoversi in un etere astratto di torbida schizofrenia. Un’opera mastodontica che fa sentire il peso della sua durata e la complessità della sua natura.

Samdalmas 26/12/16 17:26 - 302 commenti

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In un futuro prossimo venturo la banda dei Drughi si scatena in ultraviolenze sino a quando il capo Alex non viene arrestato. Il capolavoro più sconvolgente di Kubrick, soprattutto nella prima parte, con il volto e gli occhi di un memorabile Malcom McDowell. E' anche un musical distorto dove si fonde elettronica, classica e l'amato Ludovico Van.
MEMORABILE: I drughi; La cura: "Singin' in the rain".

Magi94 29/06/17 13:47 - 952 commenti

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Opera meravigliosa che probabilmente raggiunge l'apice dell'estetica di Kubrick. Inutile spendere lodi sulla scenografia, sui dialoghi e monologhi, sulle musiche (meraviglioso l'uso della nona sinfonia). Film che non solo tiene attaccati allo schermo, ma scalfisce in profondità il nostro pensiero offrendo numerosi spunti filosofici. Dispiace solo che, essendo diventato un film cult conosciuto praticamente da tutti, si è spesso costretti a sentirne ripetute citazioni gratuite e inappropriate.

Beffardo57 22/02/18 09:54 - 262 commenti

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Lo sguardo del Maestro è ormai irrimediabilmente pessimista: gli uomini sono feroci imbecilli e le loro istituzioni non sono da meno. Il sarcasmo e lo humour nero sono le cifre stilistiche della narrazione, incredibile per ricchezza creativa e imprevedibilità nella prima parte, divenendo più didascalica e meno sorprendente nella seconda. In ogni caso si tratta di una opera di assoluto rilievo in cui immagini, suoni, scenografie concorrono a un risultato affascinante.

Von Leppe 12/06/18 12:28 - 1262 commenti

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Prima parte che vede Alex e la sua banda di delinquenti abbandonarsi in modo spensierato e felice ai piaceri dell'ultraviolenza. Nella seconda parte, che Alex definisce "lacrimogena", le cose cambiano e il protagonista senza più aggressività diventa un malato (addirittura gli tolgono il "Ludovico Van..."). Ottime location dalle architetture moderne e grande prova di Malcolm McDowell (l'espressione del suo volto tra il perfido e l'estasiato mentre è seduto in mezzo ai suoi drughi). Notevole la colonna sonora.

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Il Dandi 3/02/19 14:33 - 1917 commenti

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C'è poco da fare: è qui (e non nella fantascienza né tantomeno nell'horror) che l'occhio metafisico di Kubrick dà i risultati migliori, con un film ermeneutico, magniloquente, ipnotico, politico, capace di creare un universo visivo (che è al tempo stesso futuribile, steampunk e pop) che sopravvive alle contingenze culturali della sua epoca perché, come lo slang inventato nel romanzo di Burgess, non appartiene a nessun tempo e nessun luogo. Confesso di non averne compreso subito la grandezza, ma oggi lo riconosco appieno come un capolavoro.
MEMORABILE: L'orgia in fast-forward.

Josephtura 11/03/19 11:41 - 188 commenti

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Pietra miliare. A cinquant'anni di distanza rimane inalterata in tutte le sue qualità. Film quasi fantasociologico, segue una trasformazione del protagonista (attraverso due guarigioni, una forzata e la seconda naturale) da peccatore "preterintezionale" a "consapevole". Cinquant'anni dopo possiamo dire che Kubrick sbagliava a pensare che l'eccesso di esposizione mediatica alla violenza avrebbe portato alla sua soppressione; invece ha portato all'indifferenza.
MEMORABILE: Le due versioni di "Singing in the rain"; Chiaro, come la luna in un lago senza fango (seconda guarigione); Il figlio "sostituto"

Noodles 20/04/19 23:28 - 2227 commenti

I gusti di Noodles

La controzoomata sui drughi dell'inizio del film vale già il prezzo del biglietto. Aggiungiamo una straordinaria scenografia, un grandissimo cast (Patrick Magee su tutti, oltre al protagonista), un sapiente uso delle luci e poi il tocco del maestro. Gran ritmo all'inizio, un crescendo rossiniano (appunto) di violenza, cala un po' verso la fine. Forse un po' troppo breve la parte del carcere. Unici nei di un capolavoro senza tempo, che rende giustizia al romanzo di Burgess, specie nei dialoghi.

Rocchiola 30/09/19 08:57 - 966 commenti

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Eccezionale saggio di fantascienza sociologica che all’epoca sconvolse gli spettatori per l’esplicita violenza visiva. Oggi appare meno scioccante ma resta un discreto pugno nello stomaco per l’agghiacciante visione di una società ipocrita, corrotta e sadica in cui la violenza può essere tollerata se sfruttata al servizio del potere. Ruspante e ironico, spregiudicato nell’uso della musica classica, ricco di spassosi neologismi gergali, dimostra come Kubrick riesca a coniugare il cinema di genere con le istanze di un autore dallo stile unico.
MEMORABILE: L’aggressione al canto di "Singing in the rain"; La scultura fallica; L’arrivo in prigione; La cura Ludovico, La visione finale; Il Korova Milk Bar.

Keyser3 12/10/20 22:48 - 444 commenti

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Sicuramente oggi non ha più la carica dirompente che ebbe nel 1971, ma tutto della pellicola resta oggetto di cult: il linguaggio gergale dei drughi, i costumi stravaganti, gli ambienti futuristici, le musiche di Carlos. I primi 45 minuti meriterebbero sei pallini, poi il ritmo cala un po' e affiora qualche lungaggine nella fase centrale, ma resta fra i migliori film del Maestro, nonché fra i migliori di sempre. Super prova per McDowell, letteralmente il ruolo della vita, un picco a cui non si avvicinerà più.
MEMORABILE: L'esecuzione con il fallo artificiale.

Androv 20/07/22 13:01 - 195 commenti

I gusti di Androv

Come commentare uno dei capolavori della settima arte? Un film letteralmente perfetto, unico, impareggiabile e in grado di segnare profondamente lo spettatore. Non c'è un aspetto che non sia a livelli straordinari: regia, fotografia, ambientazione, sceneggiatura, interpretazioni, atmosfera. Un film come questo viene fuori ogni 20-30 anni. Una perfetta sublimazione del romanzo originale in un capolavoro che continuerà ad affascinare le generazioni anche fra secoli. Uno dei film più emotivamente sconvolgenti del maestro.

Magerehein 31/10/22 20:12 - 1001 commenti

I gusti di Magerehein

L'inizio è di quelli più memorabili, con lo sguardo lascivo di McDowell (notevole per l'intero film) nel locale notturno accompagnato da un riarrangiamento di Purcell; solo questo basterebbe a fare del film un'eccellenza. Anche il resto si mantiene ad alto livello, fra raffinati interni, musica classica a profusione e una trama decisamente riflessiva e critica (un uomo a cui certi istinti vengono negati può definirsi ancora uomo?) nei confronti della distopica società che fa da contesto (neppure così dissimile da quella "vera" odierna). Ottimo, malgrado qualche veniale lungaggine.
MEMORABILE: Il tema principale, che fonde Henry Purcell col Dies Irae; L'interno del Korova Milk Bar; L'aggressione ai due compagni al rallentatore.

Sonoalcine 4/06/23 16:22 - 184 commenti

I gusti di Sonoalcine

In cerca di emozioni, Alex quotidianamente compie azioni criminali. Viene arrestato e sottoposto a un trattamento che lo condiziona alla non violenza. Uscito di galera, tutte le persone che hanno subito da lui violenze gli si ritorcono contro. Per descrivere quanto questa pellicola, nonostante con più di cinquant'anni d'età, sia ancora potente e visionaria al giorno d'oggi, non basterebbero dieci libri. Crudo, cinico, perverso, grottesco, drammatico e comico; "Arancia meccanica" è una di quelle pellicole di cui potresti stare a parlare per ore, avendo magari ancora qualcosa da dire.

Gabigol 25/06/23 18:30 - 580 commenti

I gusti di Gabigol

Capolavoro del cinema. Un trattato sulla violenza - fisica, psicologica, di stato, politica, medica, sociale, economica. Una resa dinnanzi all'eterno dilemma tra una pace indotta artificialmente (gli orrori della seconda metà di film) o il fisiologico esercizio del libero arbitrio (l'altro versante dell'orrore). La messinscena distopica grandiosa e uno score musicale da applausi, oltre alla regia geometrica e audace, concorrono a consegnare il film all'immortalità del cinema.
MEMORABILE: Il Korova Milk Bar con il latte+; I genitori del protagonista; Le "visite" alla casa dello scrittore; La cura Ludovico; Il diventare poliziotti.

Alex-1971 5/07/23 00:07 - 29 commenti

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La famiglia è considerata il primo embrione di “società”, ma quando i genitori sono anaffettivi può succedere che si entri e si esca dal riformatorio. Ma dopo l’ultimo, mortale colpo, c’è il carcere con i suoi “metodi correttivi”; e una volta scontata la pena c’è la “vera” società, quella ostile, vendicativa, quella in cui i politici, fingendo di aiutarti, strumentalizzano in realtà la tua sofferenza a fini elettorali. Il finale (nel senso: l’ultima frase) è “scontato”, nel senso che è il più ovvio che ci sia, alla luce di tutto questo. Malcom McDowell superbo.
MEMORABILE: L’inserzione del divaricatore oculare.

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CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
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  • Discussione Alex75 • 2/05/16 17:51
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Ragazzi, ma l'avete mai letta tutta e bene la bibbia? Tracima di stragi, sangue, violenze descritte da far tremare i polsi, Burgess a confronto è Esopo

    Infatti Alex dice, a proposito della Bibbia:
    "Avevo letto tutto sul supplizio e la corona di spine. E mi vedevo a prender parte e magari al comando della flagellazione e della crocifissione. Tutto vestito all'ultima moda romana. Non mi era piaciuta l'ultima parte della Bibbia perché è quasi tutta predica e non c'è vera lotta e non c'è più tanto su e giù. A me piacciono le parti in cui quei vecchi ebrei si picchiano di santa ragione e poi sturano alcune bottiglie di israeliano e si infilano a letto con le damigelle delle mogli. Io ci campavo su quel libro".
  • Musiche Buiomega71 • 28/07/16 23:47
    Consigliere - 25998 interventi
    Kubrick, per la colonna sonora originale, aveva contattato Walter Carlos, insieme a Robert Moog inventore del sintetizzatore e da due anni in testa alle classifiche con Switched on Bach
    Ossessionato, fin dall'infanzia, dalla convinzione di essere donna, nel maggio 1969 Carlos iniziò ad assumere privatamente un'identità femminile e tre anni dopo si sottopose all'operazione che lo trasformò in Wendy Carlos.
    Kubrick ascoltò Switched on Bach e assunse su due piedi Carlos per comporre le musiche originali del film
    Per tutte le riprese del film, Kubrick non si accorse del cambio di sesso di Carlos: "Stanley era così preso dal film che se mi fossi presentato nudo mi avrebbe chiesto se non avevo freddo" , ricorda Carlos.

    Fonte: Arancia meccanica. Cult movie, Ciak, giugno 1995.
    Ultima modifica: 29/07/16 07:54 da Zender
  • Discussione Tarabas • 3/10/16 15:28
    Segretario - 2069 interventi
    Leggo solo ora, ma il tema mi interessa molto, quindi mi aggiungo, sia pure in ritardo.

    Io non penso che il tema fondamentale del film sia la violenza.

    Credo che il tema fondamentale del film sia cosa è lecito mostrare in un film e che effetto fa allo spettatore.
    Come ho sintetizzato nel mio commento, la scelta di mostrare scene in quanto tali raccapriccianti con modalità ammiccanti quando non esplicitamente tese a generare una paradossale empatia ha lo scopo di "verificare" se la "vera" cura Ludovico cui tutti siamo quotidianamente sottoposti abbia o meno fatto effetto.
    La cura cui mi riferisco è l'anestetizzazione alla violenza, visualizzata o meno.
    Ci fa ancora effetto?
    E se spostiamo solo un po' la forma estetica della rappresentazione?
    Se ci mettiamo una canzoncina?
    A me pare evidente che, scegliendo Singin' in the rain, SK volesse creare un vincolo - subliminale o meno - tra le immagini di Arancia e quelle di Gene Kelly.
    Un ragionamento sull'immagine, non tanto sulla sostanza. Almeno, non immediatamente.
    Sul suo potere condizionante.
    Alex viene sottoposto a immagini crude e, se ci fate caso sono le uniche in cui si veda scorrere del sangue, perchè a lui stanno somministrando "quella" cura.
    Noi veniamo sottoposti a una violenza "caramellata", perchè la "nostra" cura è diversa.
  • Discussione Schramm • 3/10/16 16:07
    Scrivano - 7694 interventi
    te l'appoggio, credo di avere anch'io già precedentemente osservato che il fulcro dell'opera sia lo sguardo (lo spettatore è sempre il regista), lo diventa suo malgrado a posteriori perché il libro da cui è tratto -come poi anche il film, per conseguenza- ci va giù largo e profondo di polisemie.

    tuttavia occhio (appunto):

    Tarabas ebbe a dire:
    E se spostiamo solo un po' la forma estetica della rappresentazione?
    Se ci mettiamo una canzoncina?
    A me pare evidente che, scegliendo Singin' in the rain, SK volesse creare un vincolo - subliminale o meno - tra le immagini di Arancia e quelle di Gene Kelly.


    questa è una considerazione supplementare che scatta a posteriori, non credo fosse nell'intendimento a monte dell'opera. tanto più che (vedi anche curiosità) singing in the rain non era prevista nella sceneggiatura: venne fuori in itinere, e fu scelta e coreografata da mcdowell. nel libro le cose vanno molto diversamente (ed è oltretutto la parte più cruda e barbara, la meno grottesca e la meno umoristicamente sublimata, cosa questa che fa tornare nelle tue mani la considerazione da te mossa ;) )
    Ultima modifica: 5/10/16 10:59 da Schramm
  • Discussione Tarabas • 5/10/16 12:22
    Segretario - 2069 interventi
    A me risulta che fu comunque Kubrick a scegliere la canzone.

    "Com'è giunto alla scelta di usare Singin' the Rain?
    E' stata una delle più importanti trovate nata durante le prove. La scena in questione la provammo più a lungo delle altre, ma sembrava non condurci a nulla di buono. Passammo tre giorni cercando di capire cosa sarebbe dovuto accadere e in che modo, ma il tutto continuava ad apparire inadeguato. Poi, improvvisamente, l'idea mi balenò nella mente, non so da dove fosse sbucata fuori, né che cosa l'avesse suggerita".

    http://www.archiviokubrick.it/parole/interviste/1972moderntimes.html

    Detto questo, per come lavorava Kubrick escluderei che avrebbe accettato una modifica di tale portata senza condividerla totalmente e senza che corrispondesse a quanto cercava di realizzare con quella scena.

    Se questo è vero, nulla cambia nel fatto che inizialmente l'idea possa essere stata suggerita da altri. SK l'ha fatta propria perchè "quadrava" con quello che aveva in mente.

    Non capisco cosa abbia a che fare il fatto che il libro tratti la scena in modo diverso con la mia considerazione, che è sul film.
    A ben vedere, se Kubrick si è voluto distanziare proprio in questa scena dal libro (mentre dichiara ovunque di essersi in genere attenuto al testo di Burgess), questo rafforza la mia tesi, ossia che l'idea della canzone (quale che sia l'inventore) gli sembrò così buona da metterla nel film a scapito dell'infedeltà rispetto alla fonte letteraria.

    Anche perchè la stessa considerazione vale per Rossini, lì non mi pare ci siano discussioni su chi abbia ideato la cosa.
    Ultima modifica: 5/10/16 12:23 da Tarabas
  • Discussione Schramm • 5/10/16 15:55
    Scrivano - 7694 interventi
    Tarabas ebbe a dire:
    Non capisco cosa abbia a che fare il fatto che il libro tratti la scena in modo diverso con la mia considerazione

    molto semplicemente, la avalla, proprio perché kubrick ha scelto di trasfigurarla, sublimarla, ammorbidirla, stravolgerla, pervertirla.

    per la scena deputata, ricordo diverse dichiarazioni che davano merito a mcdowell di aver scelto e coreografato così la scena, ma dato che qua si è agguerriti vessilliferi perrymasoniani di fonti che non sono purtroppo in grado di verificare e riportare trovandomi tutta la mia biblioteca inscatolata, lascerei per ora cadere :)(rimpallerei magari a buio il memento). ma se la memoria di quanto a suo tempo letto (che ero peraltro certo di aver depositato tra le curiosità) non m'inganna, ciò riporta al fatto che il vincolo rappresentativo kelly-kubrick non è qualcosa di semioticamente stabilito a monte. considera anche che a volte un regista sceglie diverse soluzioni espressive anche solo per una questione di congeniale ritmo interno prima ancora che per ars combinatoria segnica, che viene spesso fuori dopo.
    Ultima modifica: 5/10/16 16:00 da Schramm
  • Curiosità Fauno • 27/01/19 00:03
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film:

  • Discussione Raremirko • 28/04/19 21:11
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Interessante, anche se credo che non se ne possa trarre un film.
  • Homevideo Rocchiola • 30/09/19 09:11
    Call center Davinotti - 1254 interventi
    Prima di tutto è necessario chiarire che il master utilizzato per qualunque edizione di questo film (anniversary edition 2011, steelbook 2016, copertina chiara o scura che sia) è sempre quello del primo trasferimento in HD del 2007. L’immagine (in origine girata nel formato 1.66 ma il BD è stato forzato al più canonico 1.85) è pulita ma non particolarmente incisiva, forse un fattore dovuto alla fotografia del film volutamente morbida. L'audio in 5.1 è pulito e chiaro ma decisamente basso e ciò penalizza soprattutto le musiche, elemento fondamentale nelle opere di Kubrick. Comunque se pur migliorabile a livello di contrasto, definizione e colorazione, nel complesso si tratta di un buon prodotto che rappresenta sicuramente un passo avanti rispetto alle precedenti versioni in DVD.
  • Curiosità Lucius • 6/11/21 00:18
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un altro flano d'epoca del film:

    [img size=250]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/arancia.jpg[/img]