La ragazza del lago - Film (2007)

La ragazza del lago
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nella lunga tradizione di commissari presente nella storia del cinema italiano, il Sanzio tratteggiato magistralmente da Toni Servillo merita un posto di rilievo, ed è evidente quanto su di lui l'esordiente Andrea Molaioli abbia costruito il suo film: il merito di una caratterizzazione tanto riuscita è da dividere (forse non equamente, data la straordinaria performance dell'attore) tra Servillo e una sceneggiatura ben scritta che gli offre spunti ironici in quantità senza mai trasformare il personaggio in macchietta e aumentandone anzi lo spessore umano. Trovato il protagonista, scelta con buona intuizione la provincia di Udine (grigia, livida, con le Alpi a fare da sfondo) come teatro della vicenda,...Leggi tutto il resto è una conseguenza: l'intreccio giallo non fa gridare al miracolo e appare del tutto secondario rispetto al disegno psicologico dei caratteri anche secondari, sui quali spiccano un ottimo Omero Antonutti nel ruolo del padre dello scemo del villaggio (altro personaggio magnificamente reso e risorsa comica non indifferente) e una brava Valeria Golino madre del piccolo Angelo. Molte componenti insomma girano al meglio, eppure se non fosse per la statura di Servillo non sarebbero pochi i momenti in cui ci sembrerebbe di stare in una fiction qualsiasi: la confezione, la messa in scena piuttosto povera, la recitazione impacciata di alcuni, la regia che nella seconda parte perde smalto dovendo lasciare spazio alla soluzione del caso (un tantino affrettata, peraltro) non convincono del tutto. E lo sviluppo delle indagini a volte par quasi seguire l'andamento di una puntata di Derrick...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/09/07 DAL BENEMERITO DON MASINO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/09/07
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Don Masino 20/09/07 09:22 - 63 commenti

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Nella cornice insolita di un paese nei pressi di Udine si consuma un delitto che al commissario Sanzio fa subito pensare che non sia "normale": la splendida ragazza trovata morta in riva al lago -location sublime- pare quasi non aver opposto resistenza a chi l'ha affogata. Sanzio indaga venendo in contatto con la varia umanità del posto dando la possibilità al regista Molaioli di indovinare l'atmosfera giusta e di puntare su un protagonista assolutamente eccezionale, che da solo permette al film di raggiungere vette non comuni.

Galbo 24/09/07 06:00 - 12380 commenti

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Bel film, in cui l'elemento "giallo" è assolutamente trascurabile a favore di una bella ambientazione e della ricostruzione di un ambiente provinciale "torbido", ricco di misteri quasi racchiusi in una cornice naturale montana. Sceneggiatura ben scritta, con buona caratterizzazione dei personaggi, ciascuno dei quali (anche quelli apparentemente forti) presenta una propria debolezza. Cast all'altezza, anche se Servillo e la Golino sono decisamente una spanna sopra gli altri. Belle le musiche. Da vedere.

Mfisk 24/09/07 23:50 - 127 commenti

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Solo qualche tempo dopo essere usciti dalla sala abbiamo capito quel senso di deja vu: tutto nel film, dall'ambientazione, alla recitazione del protagonista, al suo rapporto con l'aiutante, richiama l'ispettore Derrick. Come Derrick, Servillo azzecca il colpevole solo al secondo tentativo e attraversa tutto il girato con l'agilità di un bradipo. Resta il fatto che Servillo è splendido nella parte e fa digerire anche quei pochi momenti in cui Molaioli allunga il brodo. Notevole per intensità la partecipazione di Antonutti.
MEMORABILE: Il Davinotti, che nella sua infinita sapienza aveva già pensato a Derrick e mi ha bruciato l'originalità del commento, del quale andavo fiero.

Rebis 27/09/07 00:15 - 2332 commenti

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Noir esistenziale - prima che giallo classico - l'esordio di Molaioli ha una costruzione certosina del racconto, molto ben equilibrata su un ritmo ipnotico che intercala i gesti rivelatori dei padri irruenti agli indizi delle madri assenti. Sorprendente la capacità di stazionare nelle apnee psicologiche dei personaggi fino a indurli a confessarsi addosso. L'ambientazione friulana, che dipana un clima stolido e perplesso, ha un contrappunto elettronico straniante. Spettri dal mondo parallelo di Twin Peaks, senza palesi citazionismi.

Grada 6/10/07 00:38 - 26 commenti

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Un film - sceneggiatura, regia, ambientazione - come si sarebbe potuto fare (bene) trent'anni fa. Il maggior pregio è di aver recuperato il tempo del racconto: fluisce lentamente, senza che le azioni incalzino o gli eventi premano troppo, complice l'aria costantemente assorta del poliziotto (ottimo Servillo) che conduce l'indagine, il suo muoversi quasi sempre a piedi, l'atmosfera quieta del paesino friulano che fa da sfondo, i rapporti per così dire "sospesi" tra i personaggi.
MEMORABILE: Un pezzo di bravura: Golino quando parla del figlio che "urlava sempre"

Australian 22/10/07 10:54 - 2 commenti

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Sicuramente un bel film. Curato, senza fronzoli e ben diretto. Interessante il piano sequenza iniziale (dolly e carrello): essenziale, senza sbavature a sottolineare una buona conoscenza dei movimenti della macchina da presa e dei sincronismi. Non di rilievo la fotografia: algida, a volte assente; ma non è un difetto: la storia, l'ambientazione ed i personaggi non avrebbero potuto volere che quella fotografia, quella luce, quella tristezza. Tra gli attori SUPERBO Tony Servillo, già ammirato ne L'uomo in più di Sorrentino. Da vedere.
MEMORABILE: Le battute di Servillo sulla sua dermatite "atipica"

Deepred89 20/11/07 14:48 - 3704 commenti

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Deludente. Molaioli è nuovo davanti alla macchina da presa ma la capacità di utilizzarla non gli manca. Ottimo anche il cast, dominato da un Servillo misuratissimo e memorabile. Decisamente fiacca invece la sceneggiatura: non manca qualche buono spunto, ma tra indagini poco coinvolgenti e lentezze varie la noia abbonda. Inoltre il finale, pur risultando perlomeno sensato, risulta assolutamente privo di sorprese e tensione. Peccato davvero: un'occasione sprecata. Non merita più che una sufficienza risicata.

Cotola 4/01/08 22:48 - 9009 commenti

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Discreto giallo italiano per un esordiente che riesce a girare un'opera riuscita a metà. I suoi punti di forza sono una certa capacità nel descrivere la piccola provincia teatro del delitto, all'interno della quale la mdp scava con buona efficacia e, soprattutto, la splendida interpretazione di Servillo, che dà vita ad una figura memorabile di commissario. Peccato però che la sceneggiatura non sia molto adeguata, specie nel finale troppo fiacco, che è comunque preferibile ad una soluzione sensazionalistica priva di ogni logica.

G.Godardi 9/01/08 15:53 - 950 commenti

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Parte splendidamente. I primi quindici minuti sembrano un mix tra atmosfere Lynchiane e lo stile de L'amico di famiglia. Poi, quando comincia l'indagine, tutto si fa piatto e televisivo, tanto che, con opportuni accorgimenti, potrebbe benissimo essere una puntata di Nebbie e delitti. Rimane la grande interpretazione di Servillo, dell'ottimo cast di contorno e un'indubbia pulizia formale. Il finale, pur nella sua prevedibilità, riscatta in parte il film riportandolo alle atmosfere iniziali. Si poteva dare e fare di più.
MEMORABILE: L'incipit del film.

B. Legnani 19/01/08 00:40 - 5523 commenti

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Dolente, umano. Un buon film, lento, senza fronzoli, senza colpi di scena, ma si possono fare, senza colpi di scena, senza fronzoli, senza velocità, film che sono buoni. Certamente ha deluso e deluderà chi si aspetta un giallo italiano come se ne facevano una volta, ma questo è un altro discorso, perché questo è tutt’altra cosa. Ma è una buona cosa, nonostante alcune parentesi superflue. Golino sopportabile, Gifuni intenso, Servillo superbo.

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Undying 2/03/08 00:30 - 3807 commenti

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Tristi destini, quelli accomunati dal vivere in un ambiente che sembra riflettere le umane sofferenze: un cielo perennemente velato da nubi; vento costante a smuovere alberi dai rami cadenti; strade di montagna, che sembrano essere tracciate da un Dio non proprio benevolo affinché simboleggino i percorsi di vite troncate, finite come i dirupi e le scarpate ai loro margini; e per concludere un Lago, ricolmo di lacrime generate dal dolore, unico vero tema portante di una pellicola di rara efficacia poetica, avallata da una colonna sonora ammaliante.
MEMORABILE: Sanzio (Toni Servillo) tenta di nascondere alla figlia - inutilmente - gli effetti irreversibili procurati dal morbo di Alzheimer...

Capannelle 5/05/08 23:53 - 4398 commenti

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Bei paesaggi del Friuli (la regione cofinanzia...) e quattro grandi personaggi: Servillo, la Golino e la coppia "il paralitic e il mat". Peccato che questi ultimi scompaiano progressivamente a favore di altri personaggi più insulsi (il poliziotto giovane, il ragazzo) che infestano la parte centrale del film. È comunque una storia interessante, nonostante il ritmo lento e la messa in scena scarna. Inevitabile il confronto con le serie tv, comunque di qualità.

Hackett 9/05/08 20:47 - 1865 commenti

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Film intimista che sfrutta la trama gialla solo come pretesto. Il vero obbiettivo del regista è scavare all'interno dei suoi personaggi e vedere come ognuno di loro metabolizza il proprio dolore. Non tutti i ruoli sono stati approfonditi come meritavano, ma il commissario di Tony Servillo è davvero notevole, un personaggio che si ricorda che, con passo stanco ma deciso, porta avanti la sua indagine e la sua vita.
MEMORABILE: L'interrogatorio finale di Servillo.

Flazich 22/07/08 01:25 - 667 commenti

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L'interpretazione magnifica di Tony Servillo sostiene completamente il film che, dal punto di vista della trama, è veramente povero. L'esordiente regista svolge in modo preciso il suo lavoro senza mai eccedere ed eccellendo. Incantentevoli le ambientazioni che ben si prestano a far da cornice a una storia dalla narrazione poco concitata. La prima parte è meglio curata. Il finale arriva troppo frettolosamente e lascia alcuni dubbi.

Dusso 1/08/08 22:52 - 1566 commenti

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Finalmente nel 2007 c'è anche un buon film italiano. È un giallo-noir con una buona atmosfera ma rovinato da un finale senza sorprese decisamente brutto: si doveva fare qualcosa di più! Molto buone le interpretazioni, ottimo il protagonista Toni Servillo.

Homesick 11/08/08 19:13 - 5737 commenti

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Le Alpi friulane e i loro splendidi paesaggi fanno da sfondo ad un giallo di provincia in cui predomina l’indagine poliziesca di Servillo, un commissario tra i pacati personaggi di Simenon e quelli - affetti da problemi familiari e lievi disturbi di salute (qui una dermatite cronica) - di certi vecchi polizieschi italiani. L’azione manca del tutto, ma la sceneggiatura non perde colpi, sostenuta da regia e caratterizzazioni (Antonutti, Ravera) più che convincenti. Gli spunti elettronici nelle musiche di Teardo ricordano i Kraftwerk.

Mascherato 12/09/08 00:16 - 583 commenti

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Se un film medio come questo viene salutato come capolavoro, allora il cinema italiano è davvero alla frutta. E quando dico medio non intendo mediocre, ma di quella medietà, professionalmente ineccepibile, di Ettore Scola de Il commissario Pepe o di Luigi Comencini de La donna della domenica. Due titoli che in comune con l'esordio di Andrea Molaioli hanno la figura del protagonista: un commissario sornione e disilluso, cui Toni Servillo aggiunge rispetto a Ugo Tognazzi (nel primo) ed a Marcello Mastroianni (nel secondo) un accento di silenziosa sofferenza.

Schramm 10/09/08 13:21 - 3490 commenti

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Mentre si continua a piagnucolare sulla spalla spiovente del cinemaccio da sottoscala tipico dell'italietta che offende le nostre intelligenze (e i nostri portafogli, e il nostro crono, e il nostro gusto estetico), sfugge l'evidenza di colpi d'ala aggraziati come questo. N/Mobilitato da un regista che ha molto chiaro come e dove posizionare la mdp, e impreziosito da un Servillo mai così trasudante afflizione (e bravura), il film si innesta di diritto nel ristretto alveo del cinema nostrano senza tempo e senza prezzo.

Cif 16/09/08 15:39 - 272 commenti

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Film dal ritmo volutamente lento, cadenzato. Gli eventi vengono centellinati, col contagocce. La storia sembra quasi srotolarsi da sè. Il grandissimo Servillo sembra indagare con mestiere sicuro, ma anche con grande discrezione, quasi per non intaccare l'equilibrio paesaggistico e di sentimenti di questo luogo unico. Un giallo delicato, intimista, di poche parole. Affascinante lo svolgimento in parallelo della storia privata del personaggio. Molaioli regista esordiente mostra grande sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi.
MEMORABILE: Ogni espressione e ogni silenzio di Toni Servillo.

Pigro 17/02/09 10:09 - 9635 commenti

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Una ragazza uccisa in un paese montano; un commissario che indaga tra la gente del posto. Classicissima storia investigativa dal sapore antico, che approda a un finale smorzato rispetto alla tanta carne al fuoco messa durante le indagini. Chiave di volta è il rapporto genitori-figli, declinato in molti modi possibili dalla prima all'ultima inquadratura, e questa è la cosa bella del film. Per il resto: recitazione a fasi alterne, dialoghi insopportabili, location poco sfruttate, regia senza slanci. Ma tutto sommato non è disprezzabile.

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Stefania 4/07/09 15:21 - 1599 commenti

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Molta psicologia, poca azione e, direi, poca suspense. Tutto giocato sulla ricostruzione d'ambiente, sullo scarto tra la verità dei personaggi e il ruolo che si sono imposti all'interno della piccola comunità montana. Il personaggio del commissario è centrale (anche troppo) e Servillo gli dà uno spessore notevole. Però, se non si viene "catturati" fin dall'inizio dalle atmosfere, spunta la noia. Colonna sonora ben scelta, almeno quella tiene desta l'attenzione...

Magnetti 15/07/09 10:07 - 1103 commenti

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Film che parte molto bene. Sono stato rapito dalla ambientazione friulana, fortemente rarefatta, quasi annichilente eppure affascinante: se ci fosse un ponte da attraversare il volto sarebbe quello del famoso "Urlo" di Munch. La storia è un po' debole, più adatta al piccolo schermo, ma comunque perfettamente intonata con la fotografia. Servillo porta le sue classe, eleganza e sapienza recitativa a aumentare la forza della pellicola, che così acquisisce il "bollino" di film da ricordare.

Belfagor 10/09/09 09:57 - 2689 commenti

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Un ottimo giallo dei giorni nostri. Il lavoro svolto dal cast è impeccabile (con Servillo e la Golino padroni incontrastati delle scene) e il sapiente uso della fotografia per far risaltare la cupezza delle ambientazioni contribuisce non poco a creare la giusta atmosfera di freddezza e decadimento. Si ha la sensazione che ci sia sì un assassino, ma che in fondo tutti i personaggi siano delle vittime. Peccato solo per la parte finale, molto televisiva.
MEMORABILE: "Commissario, non si può fumare qui." - "Arrestami."

Pinhead80 10/02/10 12:50 - 4719 commenti

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Film essenziale sia nella svolgimento della trama che nella caratterizzazione dei personaggi. Zero effetti speciali e zero sangue (e questo è un punto a suo favore), rimane per tutto il film il classico dubbio di chi sia l'assassino della ragazza. Servillo però non è Peter Falk e il finale arriva un po' così, in maniera frettolosa.

Gugly 7/03/10 18:51 - 1185 commenti

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Un piccolo grande film. Pur non evadendo completamente dai limiti del cinema italiano, nella pellicola si respira l'aria fresca delle montagne che vediamo scorrere davanti agli occhi. Efficaci e misurati tutti gli interpreti in una storia "da delitto di paese" che invece finisce per mettere a fondo misteri ed emozioni sussurrati anzichè gossip cruciale per l'indagine. Bellissima la fotografia. Dai, ci siamo quasi per uscire dal panorama nazionale asfittico.

Ilcassiere 21/07/10 10:44 - 284 commenti

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Un giallo dalla trama molto intrigante ma dal finale forse un po' troppo semplice. Gli altri ingredienti sono una splendida ambientazione, che tra montagne e nuvole rende benissimo l'atmosfera che si respira nel piccolo paesino friulano, ottime musiche, diversi personaggi molto ben interpretati e "sceneggiati", un Servillo magnifico ed una Golino che quando parla delle urla del figlio fa venire un nodo in gola. Tutto sommato un buon lavoro dell'esordiente Molaioli.

Ford 2/04/10 14:05 - 582 commenti

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La sceneggiatura è ben scritta (anche se a tratti sbrigativa), gli attori son bravissimi e il sottotesto psicologico della realtà di provincia è davvero ben reso; però questo film è troppo caratterizzato dal classico impianto giallistico per appassionarmi come si deve e devo ammettere che anch'io - come il Davinotti - ho avuto dei momenti in cui mi sembrava di guardare una (buona) puntata di Derrick. Lo rivedrò quando sarò meno formalista.

Jandileida 16/05/10 21:29 - 1560 commenti

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Discreta pellicola liberamente basata su un romanzo della norvegese Karin Fossum; ed è forse proprio in questa ispirazione letteraria che sta il limite del film: il libro si basa su descrizioni di situazioni e stati d'animo abbastanza difficili da trasportare sullo schermo (anche l'ambientazione friulana è poco uggiosa rispetto al romanzo) e che, una volta trasposti, non riescono a coinvolgere fino in fondo. Da apprezzare la regia, asciutta e diretta, ed un magnifico Servillo. Per il resto il film scorre via in maniera ordinaria e senza picchi.

John trent 29/05/10 19:52 - 326 commenti

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Il film parte benissimo (ottimi i primi 10 minuti con la scomparsa della bambina) ma poi, lentamente, si affloscia inesorabile e la soluzione del giallo è abbastanza deludente e affrettata. Peccato perché l'interessante ambientazione della provincia friulana, una buona regia dell'esordiente Molaioli e le buone prove degli attori promettevano qualcosa di più. Toni Servillo è un mostro di bravura. Si può vedere ma non aspettatevi un thriller italiano vecchia maniera, siamo dalle parti di una fiction in prima serata...
MEMORABILE: "Non ho capito perché le donne litigano sempre di spalle!"

Nando 20/07/10 09:04 - 3810 commenti

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Atmosfere noir in questo film ambientato nella provincia friulana con lo sfondo imponente delle Alpi. Un macabro ritrovamento ed un intreccio da risolvere per il perspicace Commissario interpretato dal bravo Servillo. Narrazione lineare e momenti di silenzio pensoso di buon effetto.

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Il Gobbo 20/07/10 09:32 - 3015 commenti

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Lavoro discreto ma con poco nerbo, poggiato sui mezzi toni del bravo Servillo. Inconsueto nella meticolosità con cui, ribaltando il clichè del "delitto in provincia" accantona via via ogni ipotesi di sordido, ordinato nelle sue simmetrie interne (le varie combinazioni genitore/figlio "difficile") ma carente nello scioglimento (la soluzione è piuttosto artificiosa) televisivo nella messinscena. Ad ogni modo c'è di ben peggio.

Trivex 25/07/10 13:58 - 1740 commenti

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C'è l'andamento lento e qualche elemento cupo, da cui traspare il tentativo di replica degli eventi di genere del passato. L'approfondimento nella vita privata del commissario è molto drammatico, lui stesso però gestisce la situazione nel modo migliore, ammorbidendo il dolore per tutta la famiglia. Questo aspetto mi ha coinvolto oltre il livello del giallo, poiché alla fine la risoluzione dell'enigma avviene in modo sbrigativo, troppo. Molto bella la location lacustre, ma se si parla di laghi e di gialli, La donna del lago di Bazzoni resta molto lontano.

Supervigno 20/07/10 12:44 - 229 commenti

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Per essere un film italiano (cit. Moretti) è bello. Non tanto per la trama, non sempre perfetta. Non tanto per gli attori, non tutti all'altezza dell'ottimo Servillo. Per l'atmosfera: l'ambientazione lacustre, la musica rarefatta, le lunghe pause silenziose, i ritmi lenti della vita in una cittadina che pare disabitata. E soprattutto per il fil rouge che lega e coinvolge tutti i personaggi: il rapporto genitori/figli, analizzato in modo efficace e non banale nella varietà delle sue sfaccettature, senza facili soluzioni e finali consolatori.
MEMORABILE: La scena finale, un padre e una figlia che affrontano finalmente insieme la malattia della madre/moglie.

Myvincent 2/08/10 15:12 - 3726 commenti

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Un commissario meridionale alle prese con le tragedie familiari e un enigma "lacustre" nel progredito nord-ovest italiano. Ma il film procede prima con fiacca, poi l'intricatissimo giallo si svela all'improvviso per la confessione dell'omicida. Qualcosa non funziona, Toni Servillo di sicuro invece sì.

Caesars 1/10/10 11:48 - 3778 commenti

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Bell'esordio di Molaioli, che si cimenta con un giallo dove più che l'intreccio conta la psicologia dei personaggi e l'ambientazione. A dar maggiore spessore alla pellicola c'è poi l'interpretazione di Toni Servillo, ma anche Valeria Golino (che altrove ho trovato quasi insopportabile) fa la sua bella figura. Il ritmo è lento, ma questo non è sicuramente un difetto, ed aiuta a creare la giusta atmosfera. Forse si può rimproverare alla sceneggiatura una conclusione un po' sbrigativa, ma direi che si possa considerare un difetto quasi trascurabile.

Corinne 4/07/11 09:20 - 420 commenti

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Molaioli trasferisce nel Friuli dei giorni nostri un bel romanzo di Karin Fossum, con discreti risultati. Più "drama" che giallo, a conti fatti: l'indagine è poca cosa e il finale non sorprende. Qua e là qualche eco twinpeaksiana. Non è un capolavoro ma si lascia guardare.

Piero68 21/11/11 08:44 - 2955 commenti

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Sarà che sono un po' prevenuto verso i film italici del terzo millennio ma onestamente non capisco proprio i 10 David assegnati ad un film del genere. Soggetto per nulla originale (sembra il Twin Peaks di "noantri"); sceneggiatura risibile e a tratti noiosa o inesistente con un finale a dir poco banalotto; regia volenterosa ma spesso incerta. Sicuramente resta la grande prestazione di Servillo e di qualche altro con caratterizzazioni belle e profonde. Ma a parte qualche personalismo di esperienza la baracca non gira proprio.

Buiomega71 18/04/12 19:08 - 2901 commenti

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Dopo un bellissimo inizio che ricorda i terrori atavici boschivi, tra laghi e pinete, di Phenomena, il film si affloscia in una convenzionalità disarmante dal terribile sentore di fiction televisiva. Servillo è ottimo come detective e ricorda gli ispettori dei polar e Molaioli non gira affatto male, ma il tutto è stantio e lento, troppo lento, quasi narcolettico. Lo svelamento finale, poi, è talmente deludente e superficiale da far crollare l'intera baracca. Restano le suggestive location e pochissimo altro. Un'occasione mancata; peccato.
MEMORABILE: Le visite di Servillo alla moglie Anna Bonaiuto, completamente fuori di testa; L'inizio.

Bruce 25/09/12 18:02 - 1007 commenti

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Indagine su di un delitto in provincia, anomalo giallo noir di pregevole fattura, lento e dolente, originale e straniante come la sua colonna sonora e le ambientazioni friulane. Interessante il soggetto, validissima la sceneggiatura, ottimi gli interpreti, con Servillo ispettore eccellente. L'analisi psicologica e le caratterizzazioni delle varie persone coinvolte nell'inchiesta sono approfondite e il mistero è fitto e difficile da svelare. Notevole!

Giacomovie 27/12/13 00:59 - 1397 commenti

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Film come questo fanno porre il classico dilemma del mezzo pieno o del mezzo vuoto. Sono evidenti le ambizioni d’autore e il non indifferente lavoro di sceneggiatura (ricco di metafore associative) ma le intenzioni da sole non bastano. Il film risulta indefinito, rarefatto, ermetico, con troppe sospensioni, troppe cose lasciate cadere nel vuoto o… nel lago. Meglio una qualsiasi puntata di Montalbano. Però tra i pregi va detto della qualità delle riprese, con inquadrature di grande attrattiva e fotografia limpida. **

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Saintgifts 3/07/14 08:23 - 4098 commenti

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Se in un paese si sa tutto di tutti, è anche vero che tutti sembrano alleati in un'omertà spacciata come rispetto della privacy; non a proteggere l'assassino, ma la ragazza del lago, a cui tutti (o quasi) vogliono bene, intatta nonostante due amanti. Ci vorrà un triste commissario che, più che l'assassino, scoprirà le vite di molti, oltre alla sua. Sembra un film in discesa; parte alla grande, spiazzando come ogni buon giallo deve saper fare, per arrivare a un finale striminzito, concluso per stanchezza. Monocorde, ma funzionale, Servillo.

Lythops 5/09/14 13:40 - 1019 commenti

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Non me ne vogliate, ma secondo me si tratta di un film inutile; vale a dire che nulla aggiunge né toglie al cinema di genere: non scade nel gratuito ma neppure sa conferire originalità al racconto. Non stanca, ma neppure regala emozioni al di là della recitazione di Servillo. Non appassiona, ma nemmeno lascia del tutto indifferenti per le location e lo stile narrativo non completamente privo di spunti. Mestiere, insomma. Alla fine, si scopre di non aver buttato via il proprio tempo. Non del tutto, almeno.

Zio bacco 16/10/14 15:04 - 240 commenti

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L'incipit è da brivido, ma poi il tutto si canalizza in una trama a tinte gialle da fiction, che delude gli amanti del genere. L'esordiente Molaioli non sfigura e apprezzabili sono anche la sceneggiatura e la convincente recitazione (magistrale Servillo, buono Gifuni). Le riprese sono a tratti magnetiche e lodevole è la caratterizzazione dei personaggi, dei quali emergono via via le rispettive debolezze. Pluripremiato, le lodi sono eccessive: è una boccata d'ossigeno per il nostro cinema allo sfascio, ma è un film "medio", seppur interessante.

Ryo 5/09/16 12:07 - 2169 commenti

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Giallo ben strutturato, che però lascia ben poco all'interpretazione dello spettatore sulla vicenda. Sicuramente un grandissimo Toni Servillo: lo si vede immerso nei suoi pensieri profondi, combattuto fra la ricerca della verità e la sua difficile situazione familiare. Ho apprezzato la scelta di creare dei personaggi alle prese con le situazioni più disparate: dal portatore di handicap al paraplegico, dalla malata di Alzheimer al presunto amante... Un quadro generale sulla fragilità umana in cui la morte, talvolta, è una liberazione dei mali.
MEMORABILE: "Le ho appena confessato un omicidio, ora basta... per favore".

Il ferrini 9/08/16 00:16 - 2345 commenti

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Non male questo giallo: sobrio, asciutto, senza le classiche (e sovente inutili) sottotrame amorose o elementi orrorifici per stupire. Il Divo è in ottima forma e interpreta un credibile e ben caratterizzato commissario;, bravo anche Franco Ravera (personaggio assai difficile il suo). Ci sono alcuni rallentamenti ma nel complesso il ritmo c'è ed è ottima anche la scelta delle location; purtroppo non posso dire altrettanto delle musiche, ma non influenzano il mio giudizio. Consigliato agli appassionati di noir.

Ultimo 3/06/17 17:57 - 1653 commenti

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Un commissario indaga sulla morte di una giovane in un paesino di montagna. Discreto giallo, con una vicenda interessante ma non memorabile, in cui funziona soprattutto la prova del cast: il migliore è Servillo, seguito a ruota dalla Golino. La regia è affidata a un esordiente che si comporta bene, senza strafare ma mostrando accuratezza nei particolari. Mi aspettavo qualcosa di meglio dalla vicenda, in ogni caso niente male.

Hiphop 20/12/17 16:29 - 63 commenti

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Film notevole per atmosfere, luoghi e colori. L'impianto giallo, seppur privo di una reale suspense, tiene bene. La figura del commissario è altresì molto valida e il mitico Servillo non era ancora arrivato alla fase "Servillo recita Servillo". Regia accurata e validi personaggi di contorno, Golino esclusa (ma non è una novità). Decisamente consigliato.

Nicola81 16/04/18 18:10 - 2840 commenti

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L'omicidio di una ragazza apparentemente benvoluta da tutti, una comunità serena solo in apparenza e un commissario vessato dai problemi personali ma troppo intelligente per non arrivare alla verità, sono gli ingredienti di questo giallo raffinato e autoriale (ma non noioso) tratto da un romanzo della norvegese Karin Fossum, ma ambientato nel Nordest italiano. Elegante nelle atmosfere e nelle location, sobrio nella regia, interpretato da un bel cast in cui svetta un Servillo magistrale e non ancora gigione. Il finale forse arriva bruscamente.

Puppigallo 13/08/18 21:01 - 5258 commenti

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Pellicola in cui l’interpretazione degli attori risulta fondamentale per la sua riuscita. L’indagine avanza lentamente, quasi in maniera sonnolenta, nonostante il bravo protagonista risulti più di una volta incalzante, nei confronti del sospettato di turno. Mentre l’ambientazione aiuta lo spettatore a immergersi in una realtà particolare, dove la tranquillità si contrappone a un delitto, che pare inspiegabile. Nota di merito per la Golino, particolarmente naturale nella recitazione. Nel suo genere, riuscito.
MEMORABILE: La tragedia del bambino, più che della povera ragazza.

Bubobubo 16/08/18 15:45 - 1847 commenti

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Non importa granché sapere chi sia il colpevole, perché sia stato commesso il delitto, quale sia l'elemento che indirizzi le indagini verso un dato sospetto. Non importa saperlo perché, di fatto, la morte di una giovane ragazza in una provincia friulana più twinpeaksiana che mai è solamente il pretesto per indagare, a fondo, le dinamiche umane di un piccolo villaggio, il suo carico di oscurità e dolore. Discreto nei toni, originale nella realizzazione: penalizzato solamente da un ritmo troppo televisivo.

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Paulaster 16/04/19 10:35 - 4389 commenti

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Omicidio di una giovane in un paesino friulano. Giallo che, oltre alle indagini a raggiera, punta ad approfondire il lato umano di tutti, commissario e magistrato compresi. Il taglio intimista funziona come pure i personaggi più pittoreschi, ma lo svelamento del mistero non soddisfa per la modalità troppo morbida e per i fatti in sé. Servillo regala un'interpretazione a tratti teatrale, comunque convincente (anche se subisce troppo durante gli interrogatori). Location montane poco sfruttate (a favore di musiche magnetiche), a parte il laghetto.
MEMORABILE: I video del padre; La ricostruzione di Servillo dell'omicidio con l'attendente.
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  • Discussione Caesars • 7/02/11 14:13
    Scrivano - 16800 interventi
    Vista la prima puntata di Derrick e confermo tutte le analogie già citate. In più in entrambi i casi la ragazza annega senza opporre la minima resistenza al suo assassino. Molto più che semplici coincidenze. Però la pellicola di Molaioli è di molte spanne superiore al telefilm tedesco.
  • Discussione Zender • 7/02/11 14:34
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Beh d'accordo, quello è certo, anche le ambizioni sono diverse... Attendiamo tuo commento alla puntata di Derrick allora :)
    come da istruzioni qui:
    https://www.davinotti.com/articoli/tutti-gli-episodi-di-derrick-commentati/314
    Ultima modifica: 7/02/11 14:37 da Zender
  • Discussione Stefania • 7/02/11 14:51
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Beh, quello de "La ragazza del lago" non è comunque un soggetto originale, essendo tratto da un romanzo della Fossum. Credo che alcuni elementi (il cadavere in riva al lago, il ritardato mentale, la passività della ragazza rispetto al suo assassino) fossero presenti nel romanzo. Sinceramente, io non credo che Molaioli abbia voluto "rendere omaggio" a una puntata del pur ottimo Derrick... E lo dice una che non ha certo trovato memorabile questo film!
  • Discussione Zender • 7/02/11 16:14
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Chissà. Però un certo clima grigio, lo stesso Servillo, un po' lo ricordano l'ispettore. Vglio dire: faccio notare che qualche critico specializzato lo associò a Derrick prima ancora di sapere che effettivamente la prima puntata di Derrick ci assomiglia mmoltissimo (cosa che credo abbiamo notato solo noi qui sinceramente...)
    Ultima modifica: 7/02/11 16:15 da Zender
  • Discussione Rebis • 7/02/11 16:15
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Ma Twin Peaks no?
    :)
  • Discussione Brainiac • 7/02/11 18:51
    Call center Davinotti - 1465 interventi
    Twin Perricks?
  • Discussione Zender • 8/02/11 08:36
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Beh, volendo... ma le somiglianze con la prima di Derrick sono molto più inquietanti :)
  • Discussione Caesars • 8/02/11 14:15
    Scrivano - 16800 interventi
    Stefania ebbe a dire:
    Beh, quello de "La ragazza del lago" non è comunque un soggetto originale, essendo tratto da un romanzo della Fossum. Credo che alcuni elementi (il cadavere in riva al lago, il ritardato mentale, la passività della ragazza rispetto al suo assassino) fossero presenti nel romanzo. Sinceramente, io non credo che Molaioli abbia voluto "rendere omaggio" a una puntata del pur ottimo Derrick... E lo dice una che non ha certo trovato memorabile questo film!

    Potremmo allora ipotizzare che la Fossum sia stata "influenzata" dal primo episodio di Derrick?
  • Discussione Jandileida • 8/02/11 14:34
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Il film segue abbastanza fedelmente il libro tranne che in alcuni punti minori e, secondo me, per una impostazione generale meno cupa (come ho scritto nel commento).
    Ma nei punti essenziali il film riprende il libro che a sua volta si inserisce perfettamente nello stile della Fossum.
    Il debito verso Twin Peaks non è solo di questo libro a mio parere ma di tutta l'opera della norvegese (per quello che ho letto)
    Ultima modifica: 8/02/11 14:36 da Jandileida
  • Discussione Stefania • 8/02/11 14:37
    Addetto riparazione hardware - 603 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Stefania ebbe a dire:
    Beh, quello de "La ragazza del lago" non è comunque un soggetto originale, essendo tratto da un romanzo della Fossum. Credo che alcuni elementi (il cadavere in riva al lago, il ritardato mentale, la passività della ragazza rispetto al suo assassino) fossero presenti nel romanzo. Sinceramente, io non credo che Molaioli abbia voluto "rendere omaggio" a una puntata del pur ottimo Derrick... E lo dice una che non ha certo trovato memorabile questo film!

    Potremmo allora ipotizzare che la Fossum sia stata "influenzata" dal primo episodio di Derrick?

    Ah, questo è proprio impossibile da stabilire:) Ricordo soltanto che, anni fa, quando il film uscì, un'amica che conosceva il romanzo mi disse che le aveva ricordato, casomai, certe atmosfere e certe metodologie investigative "introspettive" del Maigret di Simenon, il Maigret di provincia, non quello parigino.
    Io, non ho letto il romanzo, non ho visto la puntata di Derrick e ho visto il film di Molaioli un bel po' di tempo fa, perciò...