Quando la città dorme - Film (1956)

Quando la città dorme

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/08/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 31/08/07 00:02 - 5523 commenti

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Grande regìa di Lang e bel film, a partire dal titolo (quello italiano traduce fedelmente l'originale), con cast assai stimolante (Andrews, la Fleming, la Lupino, George Sanders e il grande Vincent Price) e divertente ambientazione in ambiente giornalistico (donde viene il titolo). Sappiamo da sùbito chi è l'assassinio: vi ricorda qualcosa?

Capannelle 13/08/08 16:12 - 4399 commenti

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Quello che sembra un thriller è in realtà un magistrale affresco sui vizi umani, dove arrivismo, slealtà e sospetti incrociati diventano pane quotidiano per tutti. Il ritmo è discreto e la conduzione ricca di spunti intelligenti. Geniale l'incrocio di sequenze tra la garconnière di Kritzer e l'appartamento di Nancy. L'epilogo thriller passa poi in secondo piano, le scene d'azione sono infatti le meno felici. Efficace il casting, dalla pregevolissima Fleming alla opportunista Lupino, da Price a Andrews, per non parlare dello psicopatico.
MEMORABILE: Lo psicopatico e sua madre, la Fleming che si aggiusta le calze, i direttori che credono di aver vinto la gara per il posto di DG

Myvincent 9/01/13 19:51 - 3727 commenti

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Uno psicopatico serial-killer molto "misogino" è l'occasione per mettere in rilievo personalità diverse in lizza per la direzione di un giornale newyorkese: chi riuscirà a smascherarlo avrà il premio. Fritz Lang va oltre la direzione del giallo, cucendo una commedia con risvolti psicologici e sociologici, fotografando la natura umana.

Saintgifts 21/07/09 10:05 - 4098 commenti

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La vita all'interno della redazione di un quotidiano, con i vari personaggi ben caratterizzati e le loro ambizioni che esplodono alla morte del proprietario, fanno passare in secondo piano le vicende del serial killer psicopatico che pure servono per la grande gara a chi lo scoprirà per primo. La regia di Lang non è felicissima, ma è pur sempre notevole. Sono anni nei quali i personaggi, anche di livello sociale alto, fumano e bevono tanto e senza vergognarsene: altra America... Brave le attrici, rappresentative di diverse emancipazioni in atto.
MEMORABILE: Mezzo sbronzo, Dana Andrews (Ray) saluta la fidanzata: scopre il trucco della serratura e usa le parole scritte dal killer con il rossetto Ask Mother.

Rebis 10/10/09 15:41 - 2332 commenti

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All'infittirsi e complicarsi del narrato non corrisponde un'adeguata stratificazione degli assunti: arrivismo e corruzione nel mondo dell'informazione. Il ritratto di un "giornalismo sciacallo" capace di tradurre in vittima persino un serial-killer è tanto cinico e spigliato quanto privo di affondi concreti. Il carosello dei personaggi è calibrato al milligrammo, non mancano le sequenze memorabili (la metro), ma l'indagine e l'epilogo lasciano inappagati. Sottostimato dai critici americani (non è certo un giallo classico), ma sopravvalutato dai nostrani (i capolavori di Lang sono altrove).
MEMORABILE: Il titolo.

Homesick 20/12/09 18:58 - 5737 commenti

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Poliziesco solo di facciata, in quanto l’indagine per la cattura del serial killer è vissuta dalla parte dei redattori di un giornale, alla ricerca di quello scoop che determinerà la promozione di uno di essi; l’attenzione di Lang è dunque focalizzata sulle relazioni tra i numerosi personaggi e sul cinismo dei media, più che sull’accumulo delle componenti thrilling, che invero si palesano solo nell’epilogo (l’aggressione alla Fleming e la cattura, previa colluttazione, dell’assassino). Ottima prova collettiva di un cast esemplare per professionalità e carisma.

Cotola 23/09/11 23:46 - 9012 commenti

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Non un vero e proprio noir, come spesso si sente dire, ma piuttosto un film sul giornalismo e più in generale sulle relazioni umane. Quelle che si instaurano tra i protagonisti sono ben poco cordiali e genuine: seguirà gioco al massacro. Atto d’accusa verso la carta stampata o forse qualcosa di più complesso? Per l’epoca è sicuramente valido, avendo il merito di anticipare certi stilemi dei film sul giornalismo che si troveranno a pacchi in tante pellicole successive. Onestamente però mi aspettavo di più. Leggermente sopravvalutato.

Galbo 26/09/11 07:13 - 12380 commenti

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Film dalle molteplici chiavi di lettura: è contemporaneamente un thriller e un film che osserva con sguardo attento e vivisezionatore il mondo (corrotto e bieco secondo l'autore) del giornalismo americano del quale ricostruisce l'ambiente con grande efficacia. Nessun personaggio è totalmente integro secondo Lang e forse questo sguardo così pessimista è la chiave nonché un limite del film che presenta un non impeccabile intreccio poliziesco.

Giùan 6/11/11 13:53 - 4539 commenti

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Uno degli ultimi film americani di Lang è, al contempo, in ordine decrescente di importanza tematica: un thriller morale, uno spaccato impietoso sul mondo giornalistico e un allucinante sguardo sull'alveare New York con le sue api regine e le sue bramose operaie in lotta per il potere, miele che rende lecita ogni bassezza. L'implacabilità da entomologo del Maestro tedesco è quella di sempre, lo stile però rispetto al passato è più concitato e moderno, contribuendo a rendere il film brulicante, vivo e attuale. Stuolo d'attori da inumidir i polpastrelli.

Pigro 19/11/12 08:51 - 9635 commenti

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Quindici anni dopo Welles, Lang riflette sullo stato dell’informazione e del potere: così, ecco il molle Kyne, erede improbabile di Kane. Ed ecco le manovre degli aspiranti direttori che usano cinicamente la notizia di un serial killer, non esitando a barattare gli affetti per il successo. Un mondo squallido, dove non lampeggia più la sinistra mole tragica di Kane, ma dove l’arma della democrazia è in mano a debosciati o avvoltoi di mezza tacca, che si muovono in una società senza più nerbo, dove non esiste né vera innocenza né vera colpa.

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Tarabas 11/03/14 12:21 - 1878 commenti

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Kyne-Kane. Le assonanze con il titanico tycoon wellesiano finiscono qui, nel cognome dell'editore-manipolatore. Per alcuni (Mereghetti) un capolavoro assoluto, questa riflessione sul potere dei "nuovi" media, condotta con grande classe da Lang ma che manca di equilibrio tra le sue componenti (thriller, satira politico-sociale, commedia). Nonostante un cast eccellente e buone caratterizzazioni dei personaggi, manca di vero mordente e ha un finale posticcio. Sempre difficile giudicare i Giganti, ma onestamente non mi pare sia invecchiato troppo bene.

Il Gobbo 20/05/15 10:06 - 3015 commenti

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Da come spiattella subito l'assassino si capisce che a Lang il plot poliziesco serve solo come pretesto per uno scavo morale e psicologico, intinto in un divertito sarcasmo (al punto che l'happy ending appare quasi fuori posto e fastidioso) e affidato a un cast solidissimo e pimpante. Regia funzionale e discreta. Grandi doppiatori. Buono.

Rambo90 18/09/17 16:39 - 7679 commenti

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Uno dei migliori film di Lang, un mix riuscitissimo di dramma, commedia e giallo. Tutti gli elementi si incastrano alla perfezione in un meccanismo che porta alla ribalta i temi della competitività, dell'avidità ma anche della giustizia. La sceneggiatura è abile nel tratteggiare i personaggi (forse indugiando solo un po' troppo sulla storia d'amore del protagonista) e i dialoghi sono veloci senza tempi morti. L'intrigo giallo ci fa sapere subito chi è il colpevole, ma è interessante la trappola che permette di catturarlo. Grande cast.

Daniela 20/04/19 14:40 - 12626 commenti

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Quando un magnate dell'informazione annuncia che intende nominare un direttore generale per sovrintendere tutti i rami dell'azienda, la competizione per aggiudicarsi il posto si intreccia con la ricerca di un serial killer di giovani donne... Film interessante diretto con grinta, anche se la denuncia del giornalismo d'assalto non è sempre limpida e la trama thriller mostra più di una smagliatura. Notevole il cast in cui Price interpreta un ruolo da imbecille per lui non inconsueto prima dei fasti cormaniani e Lupino veste i panni meno consueti di femmina scaltra e tentatrice.

Nicola81 14/03/22 15:47 - 2840 commenti

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Uno sguardo impietoso sul giornalismo d'assalto, da cui nessun personaggio esce moralmente indenne (Andrews, apparentemente il più simpatico, in realtà non esita ad utilizzare la fidanzata come esca pur di raggiungere i suoi scopi). Argomento interessante veicolato da una gran bella squadra di attori (Sanders elegantemente subdolo, Price perfetto idiota, Mitchell vecchio volpone, Lupino scaltra manipolatrice, Fleming splendida e fedifraga, Duff tenente di polizia, Barrymore maniaco omicida), ma Lang relega la componente thriller troppo ai margini, e nel finale non affonda il colpo.
MEMORABILE: L'aggressione e il successivo inseguimento.
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    In blu ray ( e dvd) per A & R Productions, disponibile dal 21/05/2021
  • Homevideo Mortician • 4/02/24 08:30
    Galoppino - 162 interventi
    Il DVD Sinister nonostante sia uscito una decina di anni fa, si presenta abbastanza bene (testato sul mio full hd 43"): master privo di segni e definizione che si assesta su livelli buoni; audio italiano chiaro ma un pochino basso; sottotitoli disponibili solo in italiano.

    Il rapporto d'aspetto è in 1.33:1 anche se, come segnalato per altri dvd (Sinister e Golem),  se riprodotto su di un lettore Blu-ray viene visualizzato a schermo intero, problema assente se invece viene riprodotto su di un semplice lettore che legge solo i DVD.
    Ultima modifica: 4/02/24 08:38 da Mortician