Buon horror, che fonde curiosamente due classici elementi dell'orrore: la licantropia e il mito del dr Jekyll. Nel cast si fa notare John Agar, interprete anche del cult movie Tarantola. Delude un pochino il make-up del mostro; ottime le musiche, discrete le scenografie.
I comandamenti del basso costo. Si richiamino più miti horror (il dottor Jekyll diventava lupo mannaro ed è stato ucciso con un paletto nel cuore!), si lasci spazio ai dialoghi (ché l'azione e gli fx costano) e non si vada oltre i 70 minuti. Nonostante li rispetti tutti, quel geniaccio di Ulmer riesce a confezionare un filmetto niente male, eccellendo nella raffigurazione dei sogni/allucinazioni di Janet. Ma anche la trasformazione del (omissis per evitare spoiler) è discreta.
Classico horror anni '50 a basso costo che, anche se (con)fonde un po' dei temi classici (Jeckyll, licantropia e paletti nel cuore), interessa ed affascina anche ai giorni nostri. Una ragazza, col suo promesso sposo, compiuti 21 anni si reca dal tutore il quale le svela un grande segreto: ella è la figlia del defunto dr. Jeckyll; non tarderanno ad arrivare le morti cruente. Ben realizzate ed inquietanti le scene "oniriche", mentre raramente ho visto scene di lotta così goffamente realizzate. Comunque un piccolo film che merita la visione.
B-movie d’antan, verboso e nebbioso (per celare le pur evidenti lacune scenografiche), che abusa delle dissolvenze incrociate per catturare gli umori dell’incubo e mescola con disinvoltura estrema licantropia e vampirismo nel tratteggiare l’orrida identità nascosta dell’avo; ci son pure interpolazioni dalla creatura di Frankenstein nella nemesiaca fiaccolata finale, e il maggiordomo inquietante appostato all'angolo. Non esattamente prezioso ma con una efficace costruzione del racconto e un suo fascino particolare e sinistro: anche trascurabile ma comunque godibile.
Janet (Gloria Talbott), in compagnia del fidanzato George (Arthur Shields), si reca in Inghilterra per questioni ereditarie. La protagonista non ha mai conosciuto il padre ovvero il dott. Jekyll, che le lascia in dote un enorme patrimonio. Prodotto a basso budget ma valorizzato dalla sapiente ed ispirata regia, particolarmente efficace nel valorizzare i momenti onirici del film. Eccezionale la brava Gloria Talbott, nei panni della discendente del dott. Jekyll. Prodotto da Jack Pollexfen (L'uomo che uccise il suo cadavere) narrativamente il film ricorda, in più punti, La donna lupo di Londra.
Ha un suo fascino questo film dall'atmosfera brumosa, con il castello e la protagonista tormentata dagli incubi. Incubi molto ben fatti, per quel poco che durano, e altre scene riuscite come la trasformazione del mostro. All'inizio e nel finale c'è una sorta di presentazione molto divertente. Un film che si ispira agli horror Universal, ma con mezzi limitati ed una trama semplice, forse ripetitiva.
Molti horror low-budget sono dei gioiellini, perché vantano almeno un particolare, un personaggio, una situazione non sa di... già visto. Qui, è il caso di dire "niente di nuovo nella nebbia": ingenua, anche se divertente, l'ibridazione (del tutto arbitraria) tra vampiri, licantropi e dottor Jekyll (c'è altro?), l'origine chiaramente allucinatoria-ipnotica degli incubi della protagonista toglie loro forza e suggestione, al rapporto tra la fanciulla e il tutore gioverebbe un pizzico di morbosità in più... Dignitoso, ma non memorabile.
MEMORABILE: La polizia che fa avvertire per telefono, uno per uno, tutti gli abitanti del villaggio che un mostro è in circolazione, e l'omicidio... al telefono!
Vampirismo, licantropia, ipnotismo, Jekyll (e c'è pure un tizio roccioso, un mezzo Frankenstein): tutti al prezzo di uno. Indigeribile beverone che Ulmer cerca di rivitalizzare con qualche trucchetto nascondendo le magagne di budget con opportune nebbie e ricorrendo al vecchio mestiere (le scene oniriche, la parte migliore del film). Purtroppo la sceneggiatura è quella che è e il resto si compone di noiosi dialoghi e ridicole baruffe.
Edgar G. Ulmer - maestro delle nebbie perenni, dei lividi cieli nuvolosi e dell'evocazione di atmosfere ambigue (viene in mente L'uomo dal pianeta X) - con pochi denari e senza autentica materia da visionarietà ignea, consegna al genere horror un oggetto modesto; ingenuo in certi passaggi ma non bistrattabile, con una sua suggestione e qualche momento topico riuscito (le scene oniriche, la trasformazione in mostro). Trattasi di impolverato antiquariato; semplice, da godersi in leggerezza, con indulgenza e curiosità cinefila.
Edgar G. Ulmer HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneZender • 24/06/08 07:57 Capo scrivano - 47778 interventi
Grazie Ciavazzaro, ho spostato il commento di Mascherato nella scheda che avevi messo tu del film aggiungendoci tra gli aka "La figlia del dottor Jekyll" (almeno adesso la scheda si trova in entrambi i casi).
E' successo un casino: ho inserito questo film ma già c'era col titolo più semplice di: la figlia di Jekyll e ho commentato pure quello, credo che questo vada cancellato.
DiscussioneZender • 19/11/10 15:08 Capo scrivano - 47778 interventi
Strano che tu non l'abbia trovato digitando La figlia del dottor jekyll, visto che esisteva negli "aka" e il motore cerca anche nelle note. Il mio consiglio è sempre quello di fare una ricerca non con l'intero titolo ma con la parte più difficilmente equivocabile di esso (qui avrei cercato "figlia del dott").
Me lo ha dato dopo, quando sono andato a vedere la data di pubblicazione del film con il commento, quindi capito l'errore ho riscritto il commento. Ora va bene.