Un italiano in America - Film (1967)

Un italiano in America

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Terzo film per Alberto Sordi regista dopo i deludenti FUMO DI LONDRA (che presenta notevoli somiglianze con questo ITALIANO IN AMERICA e gli stessi difetti) e SCUSI, LEI E’ FAVOREVOLE O CONTRARIO. Ancora una volta Sordi racconta dei nostri concittadini all'estero come di uomini spaesati, frastornati dalle troppe differenze culturali (come in FUMO DI LONDRA e IL DIAVOLO), lasciando lo stereotipo dell'italiano spaghetti-mandolino a un Vittorio De Sica sempre...Leggi tutto più ripetitivo e monocorde (già alla sua comparsa sul set capiamo che farà lo spiantato finto miliardario). Per vedere un Sordi meno imbambolato all'estero dovremo aspettare i vari emigrati in Australia e tassinari; per ora dobbiamo accontentarci di una satira mai tagliente e condotta con stile registico infelice, incurante dei tempi morti e penalizzato ulteriormente da un montaggio sballato. Sordi vorrebbe fare l'autore ma non ne ha (per ora) le capacità: si lascia andare a descrizioni di maniera che appesantiscono il ritmo senza suggerire alcunché, ma soprattutto non sa gestire (particolare che salta immediatamente all'occhio) la colonna sonora. Le musiche (brutte, swingate) di Piero Piccioni sono ingombranti, invadenti, sovente addirittura coprono i dialoghi con attacchi orchestrali per volgere poi in scontati fraseggi melensi all’apparire dei primi occhi lucidi di Giuseppe (Sordi). La comicità latita, Sordi prova a piazzare qualche vecchia battuta, ma c'è forse un solo momento azzeccato: l'incontro in diretta tra Giuseppe e il padre (De Sica) alla tv. Ci mostra con quanta ipocrisia siano costruiti gli show che sfruttano la commozione a comando. Non c'è altro di buono, nel film, tutto teso a riproporre (in peggio) situazioni già viste mille volte.

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Matalo! 17/11/08 11:29 - 1378 commenti

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Come al solito, Alberto Sordi cede alle divagazioni turistiche: visto che sono in America, facciamo vedere al pubblico bue un po' di panorami. Per il resto questa pellicola viaggia sul tono patetico-comico,  con un protagonista ingombrante. Certo non si tratta di In viaggio con la zia di Cukor e Sordi è un po' troppo grandicello per un viaggio di iniziazione...

Lovejoy 3/04/09 13:47 - 1823 commenti

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Noiosa commediola priva di idee diretta da un Sordi che non sa a che santo votarsi. La sceneggiatura non lo aiuta di certo, infilando una banalita dietro l'altro, con un susseguirsi di stereotipi francamente imbarazzanti. E anche come attore non lascia un buon ricordo. Sprecata la presenza del grande Vittorio De Sica. Evitabile.

Galbo 7/10/09 05:58 - 12393 commenti

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Tra i primi film di Alberto Sordi come regista, Un italiano in america è la storia di un benzinaio che sogna la ricchezza oltreatlantico. Il film soffre di difetti legati sopratutto alla carente sceneggiatura che si perde in stereotipi turistici abbastanza scontati e sui soliti luoghi comuni degli italiani all'estero. Anche il grande De Sica non dà il meglio di sè. Trascurabile.

Rambo90 9/02/12 00:32 - 7697 commenti

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A me è piaciuto molto, sembra quasi il predecessore di In viaggio con papà. De Sica e Sordi tratteggiano talmente bene i loro personaggi da sostenere praticamente da soli l'intera trama (a dire il vero priva di originalità). Il Sordi regista continua ad indugiare sui paesaggi rischiando di far scendere il ritmo, ma stavolta le parti divertenti ci sono e i duetti fra i due grandi mattatori sono da ricordare. Finale amaro ma bello.
MEMORABILE: "Chi sono quelle papà? Due stelle?"; "No, due mignotte".

Motorship 7/03/13 18:11 - 585 commenti

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Secondo me se lo avesse diretto De Sica staremmo a parlare d'altro. Infatti il punto debole del film è proprio la regia di Sordi (il quale si sarà da questo ispirato per In viaggio con papà), piuttosto ondivaga, anche se non una delle sue peggiori. Una storia semplice, simpatica, ma il film ha dei limiti anche nel ritmo e nella sceneggiatura. Sordi e De Sica funzionano sì, ma entrambi hanno sicuramente fatto di meglio anche insieme (vedi Il vigile). Si può vedere, ma anche evitare.

Graf 20/09/13 15:19 - 708 commenti

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Il Sordi regista non è all'altezza del Sordi attore, ma almeno, in questo caso, non ne rovina la recitazione. Questo film è l’accorata analisi di una delusione familiare: quel padre “americano” millantatore ma, in realtà, fallito nella vita, riempe di amarezza il cuore del figlio e di tenerezza l’animo dello spettatore. Il resto è un viaggio turistico molto pittoresco ma epidermico sugli usi e costumi dell’America profonda e provinciale. Sceneggiatura gracile, regia incostante ma dal piglio quasi documentaristico, tono generale che sfiora il crepuscolare.
MEMORABILE: Il duello recitativo Sordi-De Sica è vinto ai punti da De Sica.

Deepred89 8/12/16 11:06 - 3706 commenti

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Un inizio folgorante e anticipatore (Sordi che rivede dopo anni il padre De Sica tramite l'invito a un programma tv statunitense) e il finale insolito, maturo e in grado di conferire al tutto una bella struttura circolare, non riescono a cancellare una parte centrale di rara pochezza, in cui si sfruttano gangster, pestaggi e interminabili serate al casinò (vera passione di De Sica, pare) per fare metraggio, con il soggetto che sembra dipanarsi per pura casualità. Si può vedere, ma date le premesse la delusione è tanta.

Il Dandi 3/09/18 13:08 - 1917 commenti

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Brutto film di Sordi, che sfrutta male sia sé stesso che Vittorio De Sica riducendo entrambi a macchiette prevedibili ed eccessive (il figlio ingenuotto e il padre trafficone). La regìa malferma replica malamente la formula di Fumo di Londra (riuscitissimo in confronto) con cartoline da mondo-movie che vorrebbero raccontare agli italiani l'America degli anni '60 all'insegna di una sensazionalistica disparità di costume. Molto meglio In viaggio con papà (a ruoli invertiti), ma ancor peggio la trasferta Usa del Tassinaro (fuori tempo massimo).
MEMORABILE: La trasmissione televisiva in cui il guitto De Sica ritrova in diretta il figlio.

Minitina80 19/01/20 21:45 - 2984 commenti

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Un’opera che vive delle interpretazioni di Sordi e De Sica, la cui bravura permette di chiudere un occhio sul resto. Fin da subito si percepisce una vena malinconica celata tra le righe a cui le note di Piccioni conferiscono maggiore enfasi. Peccato per qualche giro a vuoto che spezza il ritmo, anche se in poche occasioni e non in maniera determinante. La storia di per sé è poca cosa e molto dipende dalla sintonia che si riesce a stabilire con i protagonisti. La scelta di chiudere in quel modo rappresenta un valore aggiunto.

Gabrius79 25/06/20 21:42 - 1427 commenti

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Commedia di e con Alberto Sordi che, nonostante sia affiancato da Vittorio De Sica, non riesce a impimere il suo caratteristico marchio. Ritmo lento, qualche raro momento fatto di simpatia, ma la grande accoppiata purtroppo non genera le scintille che ci piacerebbe vedere. Qua e là immagini americane da cartolina giusto per allungare il brodo. Alla fine nulla di che.

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Hearty76 9/02/22 22:12 - 258 commenti

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Tra le prime opere di Sordi in qualità di regista che, pur con le migliori intenzioni, finisce coll'allestire né più né meno d'un giro turistico scandito da già consumati cliché. L'accoppiata con il magistrale De Sica è tra il tenero e il bizzarro, accattivante all'inizio, poi scema rapidamente. Tuttavia non mancano quei tratti distintivi delll'italiano emigrante, speranzoso e fatalista che all'epoca sognava di fare il grande salto e cambiare vita. Il finale troppo "facilone" lascia il dolceamaro in bocca. Bel  titolo, ma in sostanza sprecato: vale la pena guardarlo una volta sola.
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