Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il padre va a mignotte? Il figlio gliele ammazza! Già, insieme agli amici il figlio di un ricco imprenditore (l'argomento toccato è sempre quello dei rampolli viziati della Roma bene ispirato ai drammatici fatti del Circeo) si veste con giubbino bianco e passamontagna (una versione più economica e meno creativa dei drughi di ARANCIA MECCANICA) e se ne va a delinquere prediligendo stupri e omicidi gratuiti. Ad indagare sui fatti il solito commissario tutto d'un pezzo (Jean Pierre Sabagh), che non nasconde il suo disprezzo per chi ha troppo denaro e non manca di portarsi a letto le belle giovani che incontra durante...Leggi tutto le varie fasi dell'indagine: prima una ex-prostituta usata come esca, poi una ragazza "del giro". Lui i colpevoli li avrebbe pizzicati quasi subito, in verità, ma come sempre, se mancano le prove... Violenza sparsa a piene mani (inevitabile il VM 18), giovani sghignazzanti e sbraitanti, nudi anche frontali che non mancano e perfino il De André di "Marinella" utilizzato per commentare poeticamente l'agguato in uno yacht. Il regista non risparmia nulla e, non potendo contare su uno script molto interessante (a voler essere buoni) prova ad approfondire la psicologia del commissario riempiendo i buchi con sesso e violenza. Esemplificativo il finale con linciaggio, che sembra buttato lì e avulso dal resto del film. Dramma a tinte forti, insomma, perfettamente in linea coi tanti prodotti simili nati in Italia sull'onda emotiva dei delitti del Circeo, quasi sempre poveri e con protagonisti giovani che sono attori per modo di dire. Trascurabile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/06/07 DAL BENEMERITO KIERAN POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/07/07
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Kieran 4/06/07 13:37 - 5 commenti

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Nonostante i limiti di budget di questo piccolo poliziesco, sembra di assistere ad un incontro tra Pasolini e il cinema di genere, in quanto il regista mischia ambienti, personaggi e situazioni care al grande PPP, condendole con i topoi classici del cinema di intrattenimento popolare (bei nudi femminili, azione, violenza e battute da duri). Un plauso alla colonna sonora, malinconica ballata popolareggiante che sottolinea la cupa vicenda. Un po' ingenuo, un po' "vorrei ma non posso" ma discreto.

Daidae 5/02/09 22:39 - 3168 commenti

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Notevole poliziesco che in parte ricorda I violenti di Roma bene, solo che questa volta la politica è tenuta fuori. Tony è un giovane riccone che, per reazione (almeno in parte) contro la sua famiglia che lo vizia e lo "spinge", compie rapine sanguinose e omicidi di prostitute e persone legate in qualche modo al potente genitore. Non mancano intermezzi che mostrano il sanguinario trio condurre una vita normale (bar, corse in circuito...). Un buon ritmo e una ottima colonna sonora rendono il poliziesco molto divertente. Bene gli attori. .
MEMORABILE: La rapina; Il ciondolo.

Stubby 21/05/10 22:24 - 1147 commenti

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Che dire, l'ho visto finalmente integrale in pellicola nella comodità di una sala cinematografica e nonostante la storia non sia nulla di innovativo ma un qualcosa di molto inflazionato nel genere poliziesco all'italiana me lo sono goduto tantissimo. Violenza gratuita a volontà, nudi femminili ed addirittura quasi una scena quasi omosex, una rarità nel genere. Niente a che vedere con la copia greca tremendamente cut che circola.

Capannelle 27/05/10 09:47 - 4398 commenti

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Nella sua elementare rozzezza è un discreto film di genere con qualche passaggio interessante che diverte senza andare sul trash, oltre a mettere a nudo qualsiasi carattere femminile si incontri. La confezione e il montaggio lasciano a desiderare ma la storia fila via spedita. Il titolo sfrutta la scia del capolavoro di Bava ma è come passare dall'ateneo alle elementari. **

Nando 28/10/10 01:22 - 3810 commenti

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La violenza di tre giovani ricchi annoiati che si manifesta in azioni turpi e meschine combattute da un commissario che odia la ricchezza e non lesina amplessi estemporanei. Nonostante lo spunto sia poco originale l'analisi psicologica dell'ambiente patrizio è ben delineato, tuttavia le scene d'azione manifestano carenza e la colonna sonora in alcuni frangenti appare poco appropriata. Nudi sparsi qua e là (d'altronde con la Senatore e la Grapputo mi sarei meravigliato del contrario).

Homesick 6/02/11 09:22 - 5737 commenti

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Se leggendo il titolo viene in mente un grande Bava, la sfilacciata sceneggiatura aderisce invece al sottofilone “pariolini assassini”, accumulando le nefande gesta di un gruppo di giovani annoiati della Roma bene inframmezzate da qualche scena di nudo e di sesso. Barro e Sabagh sono espressivi come pietre, la Senatore si divide tra caserma, letti e finta prostituzione, la Grapputo cita Quasimodo e Shakespeare; l’unico a crederci è Carlini, vivida istantanea di borghese corrotto e arrogante. Buone le musiche di Mario Molino, che in due occasioni cedono le note alle canzoni di De Andrè.
MEMORABILE: La vana fuga della Piedimonte; Novelli trucidato sulle dolci note de “La canzone di Marinella” di De Andrè; il linciaggio finale.

Fauno 14/02/11 12:46 - 2208 commenti

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Imperoli è un genio come pochi altri, perché sfida lo spettatore in tal guisa: OK, ti fan schifo i magnati dell'industria, gli ambientini a loro correlati, le prostitute che frequentano, gli amici pederasti e i colleghi con la doppia vita... io armo la mano di chi li odia quanto te e li faccio massacrare nella maniera più disumana... Se poi altri crepano solo perché si trovan lì va bene lo stesso. Cosa ne pensi? Il capolavoro è Istantanea per un delitto, ma anche questo ci va molto vicino...
MEMORABILE: Il suicidio all'inizio è meglio di quello de Il presagio, ma la Canzone di Marinella nella scena del pestaggio è una sassata che stende sul serio...

Ciavazzaro 19/02/11 21:28 - 4768 commenti

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Non male. Anche se non sono un grande amante del genere, mi è piaciuto assai. Forse l'aver scavato maggiormente nella psicologia di alcuni personaggi avrebbe reso ancora di più, ma il prodotto rimane comunque godibile. Sesso e violenza nelle giuste dosi (l'omicidio della povera Lella, quello del collaboratore gay, la pistolettata in piena faccia). La Senatore poliziotta e mignotta è molto sexy, terribile l'attore che fa il commissario, ottimo Carlini. Truce e violento al punto giusto.
MEMORABILE: Il colpo di fucile nel casolare.

Gestarsh99 21/05/12 08:40 - 1395 commenti

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Becero sleaze il cui unico, piccolo merito è di non seguire piste convenzionali ma di andare a zonzo anarchicamente tra il pariolini-violence di bassa lega e il poliziesco stradaiolo più rudimentale. Di contro però i tempi morti si sprecano, ora dietro inutili approfondimenti erotico-amorosi ora dietro scorci romantici parecchio in contrasto con le aberranti mattanze della bacatissima triade "canina" (revolverate in fronte a bruciapelo e rozzi accoltellamenti). Piero Regnoli in cabina di sceneggiatura garantisce frasi [s]fatte, discorsi terra-fogna e citazioni estratte al lotto sulla ruota... del criceto.
MEMORABILE: Gli insegnamenti "homo homini lupus" impartiti dal padre riccone al figlio "drugo"...

Bullseye 16/01/13 23:39 - 24 commenti

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Sarà anche assurdo, delirante, zeppo di incongruenze e ridicolaggini, sgangherato, ma è in cambio un selvaggio girovagare anarchico nel maelstrom dell'orrore dell'Italia del 1976 senza precedenti e senza eredi. Offre corpose dosi di sleaze, è iperviolento ma talvolta anche poetico, una corsa sfrenata nel malessere giovanile per tre veri ribelli senza causa. Echi di Arancia meccanica e degli ultimi scritti di Pasolini, musiche scelte con gran gusto. Il miglior Imperoli, brutale e immediato come un album punk.
MEMORABILE: L'incipit allo stadio e il suicidio sui tacchi alti.

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Schramm 6/11/14 19:03 - 3490 commenti

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Sghembe stramberie di tal fatta fanno fantasticare sulle risentite reazioni in sala di allora: vuoi per il tono beceramente reazionario che tanto andava per la maggiore di contro a un’era di criminalità a briglia sciolta; vuoi per un modo del tutto incosciente, scalcagnato e zoticone di concepire il cinema, tutto ndò cojo cojo, armamose e partimo, che vuole ogni elemento scenico ruspante come la materia trattata e illetterato come i protagonisti che abitano la pellicola (che però si abbandonano a Shakespeare e Quasimodo). D’accordo, produttivamente altri pesi e altre misure, ma il film lo si percorre, ora come allora, agonizzando e schiumando: se i cani arrabbiati fossero, in finale, gli occupanti in platea?

Digital 10/01/15 19:49 - 1257 commenti

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Adorabile poliziesco dei selvaggi anni settanta. La storia dei ragazzi benestanti che per noia si divertono a perpetrare efferatezze, pur non essendo di prima mano viene diretta con temperamento e senso del ritmo da un Imperoli particolarmente ispirato. Il film, malgrado le ovvie ristrettezze economiche, può contare su una bella fotografia di Romano Albani nonché su attori adeguati, nei rispettivi ruoli (eccezion fatta per un'improbabile Senatore poliziotta). Semplicemente geniale il finale; scadente il doppiaggio.

Dusso 6/03/15 13:28 - 1566 commenti

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Me lo ricordavo diverso, quantomeno più violento e con un inizio più folgorante. Sicuramente si fa notare tanto per la cattiveria gratuita e il cinismo. Ritmo un po' fiacco nella seconda parte (come ricordavo), ma resta un prodotto interessante. Si segnalano la bella ost così come la fotografia di Romano Albani (per non parlare del comparto femminile, dove è difficile scegliere tra la Senatore e la Grapputo).

Deepred89 4/04/15 23:57 - 3704 commenti

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Pariolinesco poveristico con regia scombiccherata e fotografia nemmeno malaccio, che si salva dallo sfacelo assoluto (cui concorrono notevolmente l'assoluta fissità del protagonista e la pochezza della trama) grazie ad alcuni momenti di notevole portata stracultistica, come il De Andrè a far da sottofondo ai massacri e un finale che tra sequenza conclusiva e didascalia pre-titoli si fatica a sceglierne il lato più folle. Per il resto nudi a iosa, uno score ossessivo, una Paola Senatore che sorprende in positivo. Possibile culto, ma filmaccio.

Alex1988 1/07/15 18:41 - 728 commenti

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Assolutamente nulla a che vedere col capolavoro di Bava, se non nel titolo. Il semisconosciuto Imperoli, come tanti altri suoi colleghi, realizza, con un budget ridottissimo, questo fumettino ispirato sia da Arancia meccanica che dagli allora recenti (stando all'anno di uscita del film) fatti del Circeo. E il risultato, purtroppo, è abbastanza modesto.

Alex75 6/07/15 13:34 - 878 commenti

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Sorta di Arancia meccanica all’amatriciana, basata sulle nefandezze di tre giovani pariolini che si scatenano in violenze e rapine per contestare il loro ambiente (di cui però non rifiutano i privilegi, i soldi e il cinismo). Rozzo e reazionario, ma non privo di originalità (soprattutto per il risalto delle figure femminili: la Senatore è il “braccio destro” del commissario di turno, mentre la Grapputo interpreta quella che forse è l’unica vera dark lady del poliziesco all’italiana).
MEMORABILE: I massacri sulle note di De André; Il linciaggio; “Quando muore un assassino non è tempo di lacrime”.

Furetto60 10/11/15 13:27 - 1193 commenti

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Un poliziottesco del sottofilone "ragazzi deviati della Roma bene" (film diffusi all'epoca dei fattacci del Circeo) povero di idee che cerca di recuperare con tanti nudi (in pratica ogni essere femminile, tranne le comparse, si spoglia), tanta "sana" violenza e qualche inseguimento ben girato. Per il resto il poliziotto rabbioso segue nebulosi metodi investigativi e manda perfino a battere una collega (misero pretesto per accattivarsi le simpatie del pubblico maschile). La chiusa con tanto di contrappasso è debole, come tutto il resto del film.
MEMORABILE: L'apertura con lunghe sequenze della lazio di Maestrelli, Chinaglia e co.; L'omicidio dei due gay con sottofondo di De Andrè.

Nicola81 20/12/15 12:34 - 2840 commenti

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Inopinatamente elevato a rango di vero e proprio cult, in realtà è un poliziesco che affronta temi non certo di prima mano (pariolini violenti, borghesi corrotti, commissario dai metodi non ortodossi). Nonostante il budget ristretto, la confezione è buona (meritevoli fotografia e musiche), violenza e cinismo non mancano, ma forse si notano di più gli innumerevoli nudi della Senatore (poliziotta!) e della Grapputo (loro sì, in due parti insolite) e di altre donzelle di passaggio. Pur amando il genere, più della sufficienza non riesco a dargli.
MEMORABILE: "Quando muore un assassino, non è tempo di lacrime".

Rufus68 24/01/16 23:51 - 3825 commenti

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Un pizzico di Cani arrabbiati di Mario Bava, ovviamente; una spolverata di Arancia meccanica; una presa di De André, alcune fette di situazione sociale e politica del periodo e, infine, la mantecazione, a fuoco lentissimo, con qualche apprezzabile nudo femminile. Risultato? Una sbobba grossolana e scipitissima in cui l'unico ingrediente a risaltare è il ghigno capitalista di Paolo Carlini. Poca roba, però.

Didda23 4/02/16 11:35 - 2426 commenti

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Il soggetto non è male, ma lo sviluppo narrativo è tremendo per colpa di dialoghi alquanto esili e superficiali. Il cast è quasi totalmente sbagliato, eccezion fatta per la sorprendente Senatore, con la coppia Sabagh-Burro che ha lo spessore della carta velina. Nonostante i tanti difetti, la storia si segue e la regia di Imperoli - pur non facendo imprese funamboliche - è più che discreta. Curiosa la colonna sonora, con tre pezzi di Fabrizio De Andrè. La violenza anche se spesso gratuita è funzionale a ciò che si vuole criticare. Bella la scelta delle location.
MEMORABILE: La performance della Senatore; Il personaggio di Paolo Carlini.

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Trivex 9/04/18 09:09 - 1740 commenti

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Film "copxploitation" se proprio dobbiamo trovare un (sotto)genere nel quale collocarlo, per la gratuità dei nudi e perché tenta in tutti i modi di essere violento, provocatorio e oltraggioso senza purtroppo riuscirci per niente. Povero nei mezzi e nelle idee, evidenzia una sceneggiatura al limite dell'irrazionale, con ampi periodi inutili e situazioni che sfociano nel trash che non diverte, annoiando non poco. La Senatore è molto bella e non recita nemmeno male, ma il resto dei partecipanti sono lontanissimi dalla sufficienza, nelle loro performance.
MEMORABILE: Lui porta tanti soldi in Svizzera ma si ferma in una stradina con la motociclista e si fa rapinare; Il finale micidiale (non nel senso buono).

Markus 20/08/18 09:06 - 3682 commenti

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Roma. Tre "giovani-bene" sfogano - "come cani arrabbiati" - la loro insita carica di violenza su alcune prostitute e non solo. Un film che a suo modo insegue il violentissimo filone cinematografico dei pariolini delinquenti per noia germinato dal noto fattaccio di cronaca nera del Circeo (1975). Cocktail "settantiano" di omicidi, botte da orbi e immagini sexy/provocatorie per assecondare certi bassi istinti. L'opera di Imperoli, all'epoca di mero consumo per cinemini, guadagna senz'altro punti se rivista con i contemporanei occhi vintagisti.

Sircharles 22/08/18 16:29 - 104 commenti

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Stanco poliziottesco seventies con tanta violenza, molti nudi (spesso gratuiti) e poche idee brillanti. Giovinastri che uccidono per noia, per sadismo, per denaro: sai la novità. A far da corollario, attori appena al di sopra del minimo sindacale recitativo (e in qualche caso anche al di sotto, si veda lo spaesato protagonista) e una sceneggiatura che procede in maniera prevedibile fino a un epilogo tragicamente grottesco. Ne risulta una pellicola lontana anni luce dai migliori esempi del genere, quelli di Merli, Milian, Merenda e compagnia.

Azione70 2/09/18 01:53 - 167 commenti

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Titolo che lascia immaginare un classico poliziesco “sparatutto”. Il film invece prende spunto dai fatti del Circeo e descrive le gesta di un due ragazzi e - novità - una ragazza della Roma bene, impegnati in una serie di delitti, effettuati per noia o sotto effetto di droghe. Siamo in pieno nel filone della Roma “pariolina”: a differenza degli altri titoli, qui si insiste parecchio sul torbido rapporto (anche di sesso) che lega i tre ragazzi. A contrastarli un commissario scialbo e una poliziotta bella e discinta (la Senatore, spesso nuda).
MEMORABILE: I nudi della Senatore.

Il Dandi 9/09/18 00:13 - 1917 commenti

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Figlio teppista di un industriale corrotto, a capo di una banda di degni compari, si vendica a modo suo di papà (uccidendo le battone che frequenta, rubando i soldi che manda in Svizzera, giustiziando il segretario omosessuale, etc...). Ennesimo sottoprodotto del filone “pariolini stupratori” che, pur fallito nelle sue confuse pretese sociologiche, ha almeno due frecce al suo arco: l’inserimento di una seviziatrice donna nella banda e lo straniante utilizzo diegetico delle canzoni di Fabrizio De André, cantore delle prostitute per antonomasia.
MEMORABILE: L'esecuzione sulle note de "La canzone di Marinella".

Noodles 10/03/19 19:29 - 2204 commenti

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Poliziottesco confusionario, sciatto e mal recitato. C'è una buona colonna sonora, valide trovate fotografiche, ma non basta a salvare una pellicola nel complesso mediocre. Il genere ha sfornato film decisamente migliori. I dialoghi al limite dell'ascoltabile peggiorano la situazione. Il protagonista convince poco, come la sceneggiatura e la violenza sembra in alcuni frangenti mal distribuita. Finale di grande cinismo.

Giùan 13/03/21 11:06 - 4539 commenti

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Operaccia affatto banale, anzi documento a tratti più ambiguo e sfaccettato di tanti "Circeo movies" che del fenomeno giovani anarcoidi della ricca borghesia sfruttava il solo lato exploitation nelle sue varie salse. Non che Imperoli sia qui meno rozzo (cinematograficamente) e scalcinato (ideologicamente) di altri, ma il film restituisce (sé nonostante) un arco di elementi e parti in gioco (sociali e psicologiche) che nel loro ineffabile ondivaghismo inquadrano la magmatica involuzione italica del decennio. Grapputo e Senatore si mangiano Santi in recitazione, notevole la fotografia.
MEMORABILE: I fuocherelli delle battone; Il sempre bravo Carlini nei panni di Papà Ardenghi.

Leandrino 25/09/21 23:10 - 511 commenti

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Nel clima rovente dei Settanta, la cronaca nera popolava un immaginario collettivo già occupato da pistole e stragi. In questa società agiscono come cani arrabbiati studentelli mediocri, riccastri dediti al male per il male; a dar loro la caccia il solito poliziotto ottenebrato dalla legge e dalla passera. Indagine inconcludente - quasi inesistente: alla cieca -, qualche buona scena - sempre coincidente all'arrivo dei criminali - ma in generale abbastanza piatto. Finale cinico e un tantino reazionario, tendente all'assoluzione della giustizia sommaria e in odore di morale.
MEMORABILE: L'esecuzione della ragazza nel bagno; La scena sullo yacht; L'ultimo tragico assalto nel casolare.

Keyser3 9/06/22 23:11 - 444 commenti

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Fra i tanti sottoprodotti scaturiti dopo i fatti di sangue del Circeo del 1975 è uno dei più noti, grazie anche all'affinità del titolo col lavoro di Bava. Il giudizio non è tutto sommato negativo: bisogna pur tener conto che il cast non annovera grandi nomi e che Imperoli non ha il talento di Lenzi o G. Castellari. Lo si ricorda volentieri dunque per la forte dose di violenza gratuita, oltre che per uno score musicale di tutto rispetto, impreziosito da un paio di canzoni di De André ed infine per le grazie della Grapputo e della Senatore, spesso e volentieri svestite.
MEMORABILE: Il pestaggio dell'omosessuale.

Reeves 7/12/22 23:54 - 2172 commenti

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Film sospeso tra l'azione, il sesso e la denuncia sociale, con i pariolini della Roma bene scelti nel ruolo di cattivi assoluti e le colpe dei genitori che ricadono sui figli. Purtroppo la vicenda non è mai credibile e gli attori fanno quel che possono raggiungendo a tratti vere e proprie punte di umorismo involontario. Mezzo punto in più perché Mario Novelli conferisce la solita grinta al proprio personaggio.

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Myvincent 31/01/23 12:54 - 3726 commenti

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La messa in scena è sgangherata, non priva di una sua originalità, pur rientrando nel filone violenza fine a se stessa dei figli di papà. Roma è il palcoscenico dove il tempo scorre in fretta, per consumare delitti “inutili” fra le macerie di un sottobosco come tanti. Alla fine, a causa della non prevedibilità della trama, il film riesce ad avere un suo quid, grazie anche al viso irregolare di Sabagh e le prestazioni, neanche tanto fugaci, di Paola Senatore.

Cerveza 3/02/23 08:42 - 358 commenti

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Poliziotterotico veramente sgangherato e dallo scarso livello recitativo; si salva solo Carlini con la sua formale rigidità da spot del Carosello. Possiamo goderci dialoghi in stile: "Dì la prima cosa che ti viene in mente che facciamo metraggio", mentre assistiamo a situazioni demenziali e omicidi random accompagnati da stucchevoli musichette in ragtime. Una gara tra guardie e ladri a chi è meno professionale. Per fortuna c’è Paola Senatore a mettere un po’ di ciccia sulla griglia dei fan.
MEMORABILE: Muzzi che raccomanda a Germana di "truccarsi molto", quando in realtà lei è pittata come una squillo, normalmente.

Nick franc 2/04/23 20:39 - 509 commenti

I gusti di Nick franc

Libero, crudele e selvaggio, non si preoccupa di buttare nel calderone senza soluzione di continuità atrocità di ogni tipo: se si riesce a passare sopra la totale mancanza di credibilità e si ha lo stomaco forte si rischia quasi di divertirsi. Nel cast la recitazione è quasi un optional e lo script quello che è, così tra una scena di violenza e l'altra Imperoli riempie il resto della pellicola con scene di sesso e di nudo, in cui le attrici sembrano impegnate in una gara di topless e full frontal. Anomalo per l'epoca il personaggio femminile carogna della Grapputo.
MEMORABILE: Il linciaggio; L'omicidio della prostituta.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
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CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Musiche Daidae • 24/02/15 00:50
    Compilatore d’emergenza - 1301 interventi
    La canzone che si sente sui titoli di testa è "Come un poeta da osteria" di Tony del Monaco.

    https://www.youtube.com/watch?v=qcEmVpoyhO0
    Ultima modifica: 24/02/15 07:56 da Zender
  • Curiosità Dusso • 6/03/15 12:23
    Archivista in seconda - 1830 interventi
    La partita che si vede durante l'incipit durante la quale verrà effettuata la rapina all'interno dello stadio è (come detto negli extra del bluray) Lazio-Sampdoria 1-1 dell'8 Febbraio 1976. Come segnala Fedemelis (che ha fornito il fotogramma), nelle immagini del prepartita che si vedono nel film viene mostrato l'ingresso di alcuni cani poliziotto (per la prima volta utilizzati allo stadio, come si legge anche in questo articolo):


  • Musiche Zender • 6/03/15 13:55
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Come dice Kieran, il film contiene nella colonna sonora tre brani di Fabrizio De Andrè, rispettivamente "La ballata di Michè", [b]"La canzone di Marinella" e "Ballata dell'amore perduto".
    Ultima modifica: 6/03/15 13:57 da Zender
  • Homevideo Xtron • 29/03/15 16:40
    Servizio caffè - 2147 interventi
    L'ottimo bluray CAMERA OBSCURA

    Durata 1h37m46s

    Ultima modifica: 30/03/15 07:18 da Zender
  • Homevideo Alex75 • 16/07/15 17:22
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Geppo ebbe a dire:
    Ecco il DVD tedesco uscito fresco fresco per la Camera Obscura.



    Master: Ottimo, restaurato
    Audio: Ottimo, restaurato (italiano)
    Video: 2.35:1 (16:9)
    Durata: 1h33m44s
    Extra: Trailer originale, Documentario con intervista a Romano Albani, Booklet, Audio commentary (in tedesco).

    Un'immagine dal dvd (si trova al min. 87:29)



    Grande uscita! La vecchia versione con i sottotitoli in greco, tra tagli e immagini traballanti, è inguardabile.
    Ultima modifica: 16/07/15 17:23 da Alex75
  • Homevideo Digital • 27/03/18 09:11
    Portaborse - 3990 interventi
    Dvd della rediviva Cinekult disponibile dal 18/04/2018.
  • Homevideo Cujo70 • 26/11/18 19:04
    Disoccupato - 5 interventi
    Il dvd Cinekult è integrale?
  • Homevideo Nick franc • 14/11/21 20:41
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il DVD italiano edito dalla Cinekult ha una durata di 1h 33m 26s (quindi 18s in meno di quello tedesco edito dalla Camera Oscura).

    Qualcuno sa se ci sono in effetti questa versione è integrale o sono presenti dei piccoli tagli?

    Tra gli Extra presente un documentario dal titolo Il tempo delle belve di 16 minuti a cura di Davide Pulici che presenta un parallelo tra la strage del Circeo e la filmografia del tempo.
    Ultima modifica: 15/11/21 07:42 da Zender
  • Discussione Daidae • 4/02/24 14:18
    Compilatore d’emergenza - 1301 interventi
    Al minuto 01:19:10 circa possiamo sentire una personale versione di "Lola, cosa impari a scuola" (leggermente modificata) cantata dalla ragazza del trio.
    Il ritornello dice (l'attrice è chiaramente doppiata, il labiale non corrisponde)

    "Lalla, quando giochi a palla, come una farfalla..balli il charleston (??)"



    Ultima modifica: 4/02/24 14:19 da Daidae
  • Discussione Zender • 4/02/24 17:14
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Beh ma mi pare naturale che in un film del genere si trovino mille caratteristi sparsi un po' ovunque... Mi sfugge la particolarità.