Leggendario trashone di Cozzi, che eredita da Mattei (figùrati...) un progetto di Golan&Globus (produttori d'assalto degli 80's specializzati in serie B d'azione) per rivitalizzare il sandalone. Cozzi ingaggia l'ex-Hulk televisivo Ferrigno, ambienta la storia (più o meno canonica) in un contesto post-atomico (l'idea migliore del film) e fa largo uso di stop motion alla vaccinara. Se si aggiunge a questa promettente miscela il cast da film di Parolini di venti anni prima, ne viene fuori un perfetto midnight movie moderno, a suo modo imperdibile.
Lou Ferrigno è adatto al ruolo, Sybil Danning (Howling 2) è sempre un belvedere e ritrovare Gianni Garko in questo spin-off del Conan diretto (nel 1981) da John Milius fa un certo effetto. Anche l'ambientazione post-bellica appare, in funzione narrativa, una bella trovata. Ma i lati positivi di Hercules finiscono qui, perché l'uso abbondante di stop-motion si ripercuote in senso negativo. Cozzi sembra omaggiare Ray Harryhausen in funzione dell'uso a volte eccessivo del "passo 1". Da vedere comunque.
Puro artigianato all'amatriciana, gradevole e a suo modo persino originale: una nota di merito va senz'altro all'idea di ambientare uno dei più abusati miti ellenici in una cornice a metà tra peplum e cyberpunk, con tanto di creature biomeccaniche in "stop motion". William Berger si dimostra come sempre affidabile e professionale; il resto del cast, impacciato e completamente estraneo alla situazione, è la vera anima trash di questo fanciullesco ricordo dei pirotecnici anni 80. Il reparto femminile è una festa per gli occhi.
MEMORABILE: il "carro volante": da ribaltarsi dalle risate!
Liberamente rivedute e aggiornate con altri fatti e personaggi della mitologia (Dedalo, Circe, Arianna), le fatiche di Ercole e le rivalità tra gli dei tornano in un peplum rivestito dei colori sgargianti di una fantascienza naif, figlia povera degli effetti speciali di Guerre stellari e Superman. Il “maggiorato” Ferrigno sfida e sconfigge guerrieri umani, orsi, mostri meccanici e l’empio Minosse, mentre la triade pagana Zeus-Era-Atena, assisa su un Olimpo spaziale, ha i volti di Claudio Cassinelli, Rossana Podestà e Delia Boccardo.
MEMORABILE: L'orso che, sconfitto da Ercole, viene lanciato nello spazio formando così la costellazione dell'Orsa Maggiore.
Il mito di Ercole secondo Lewis Coates (Cozzi), mischiando fantascienza, mostri meccanici alla mitologia dell'antica Grecia: credo che il modello sia Scontro di titani e gli effetti speciali di Ray Harryhausen, ma questo Hercules risulta originale esteticamente, anche se un po' pacchiano; ci sono scenografie molto teatrali con il cielo stellato che sembrano girate dentro una discoteca. Attori poco ispirati nella recitazione, ma il film è divertente e si fa seguire nelle avventure dell'enorme Lou Ferrigno.
Anche Cozzi ogni tanto ne azzeccava una... Questo Hercules mischia bene mitologia, azione e fantascienza (d'altra parte stiamo parlando dell'autore del gioellino Star crash). Ferrigno se la cava bene, il resto del cast è ottimo, in particolar modo le bellezze femminili. Azzeccato in tutto: effetti speciali ridicoli, certo, ma preferisco questi ai fintissimi effetti speciali fatti col PC dei giorni nostri. Da riscoprire.
MEMORABILE: Ercole lancia tronchi e orsi nello spazio.
Cozzi contamina il peplum con la fantascienza e lo psichedelico! L'idea non è neanche malvagia, ma c'è un po' troppa confusione e il budget limitato non aiuta. Si denota l'amore del regista per Harryhausen e i suoi mostriciattoli. Come in Starcrash ci sono le scenografie modello "luci natalizie". Lou Ferrigno è comunque valido e credibile nei panni di Ercole. Cozzi, per la nostra gioia, ci regalerà anche un sequel...
Buona l'idea di unire il mitologico alla fantascienza, buona anche quella di descrivere i famosi mostri come macchine infernali. Il resto è un marchingegno bislacco che, comunque, riesce a trovare una sua qualche strada espressiva. Ferrigno risulta impacciato e divorato dai suoi stessi muscoli, mentre Mirella D'Angelo è una maga Circe molto accattivante. Diverte e lascia perplessi nel contempo.
Visto con gli occhi di oggi (e forse anche con quelli di allora) sembra di assistere a un film turco di sere Z, eppure questo fiacco tentativo di Cozzi di rispolverare il peplum nel pieno degli Anni '80 con l'ausilio di "Hulk" Lou Ferrigno pare abbia funzionato. Macigni di cartapesta, effetti visibilmente artigianali e uno stuolo di nomi più o meno celebri impiegati per una scarsa messinscena con una drammaturgia a dir poco elementare che trova, talvolta, qualche spunto appena divertente. Assai scarso, ma annoverabile come culto trash.
I produttori della Cannon film, innamorati dei classici peplum di Ercole, il semi-dio greco con Steve Reeves, incaricano il regista italiano Luigi Cozzi di riportarlo sul grande schermo, imponendo l'ex-Hulk della tv Lou Ferrigno come protagonista. Il risultato è un film con risbili effetti speciali all'italiana, dove funzionano di più le prosperose donne che girano attorno al forzuto protagonista, fra cui Sybil Danning, che i mostri robot mandati dal re Minosse di William Berger. Nonostante gli sforzi di Ferrigno e il cast, un film modesto.
Film incredibile: effetti speciali che fanno rivalutare Ed Wood (l'orso pupazzetto nello spazio, i "pitoni" che dovrebbero uccidere Ercole, le luci da discoteca anni 80 stile Discoring), poi il fisicaccio del nostro Lou Ferrigno (che tuttavia in questo film fa sembrare Schwarzy Laurence Olivier), bonazze a profusione (da infarto la Danning), gli dei nello spazio con Zeus che sembra il San Pietro della pubblicità Lavazza e Athena la fata turchina, i mostri meccanici. Eppure si va avanti fino alla fine per vedere cosa riserva un tale pout pourri...
MEMORABILE: L'orso lanciato nello spazio (!); Il Minosse mellifluo di Berger; L'incredibile muscolatura di Ferrigno.
Peplum fuori tempo massimo che Cozzi, da grande appassionato di fantascienza qual è, cerca di aggiornare inserendo effetti speciali di ogni tipo, che visti oggi appaiono irrimediabilmente poveri e invecchiati (vedasi i mostri meccanici in stop motion). La sceneggiatura è un minestrone di mitologia greca stravolta e mal assemblata, Ferrigno è impegnato solo a mostrare la muscolatura, il resto del è cast svogliato e i costumi fatti per mettere in risalto le doti delle attrici. Ma il film non si prende sul serio e assicura risate a raffica e, comunque, c'è chi ha fatto molto peggio.
MEMORABILE: La lotta con l'orso; I mostri meccanici creati da Dedalo; Cassinelli-Zeus versione Babbo Natale.
"Cozzata" di poche pretese, con "effetti speciali" che erano ridicoli già all'epoca della realizzazione della pellicola. La trama praticamente non esiste, i dialoghi sono così assurdi da risultare quasi divertenti, il cast (con nomi anche di discreto livello) ha resa decisamente scarsina, con menzione speciale per un Lou Ferrigno qui decisarmente inespressivo. Comunque lo spettatore può anche trovare un vago divertimento davanti a questo giocattolino, sempre che abbia voglia di stare al gioco. La Danning (non l'unica bellezza in mostra) è sempre un bel vedere.
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Come ci conferma anche Buiomega71, è stato usato un frammento velocissimo di: "Grizzly l'orso che uccide" (1976) nella scena in cui Hercules (Lou Ferrigno) prende a cazzotti l'orso e si vede per un attimo l'animale con la bocca spalancata.
Sia Imdb che il sito di Filmtv, lo segnalano col titolo italiano di "Ercole". Non credo che da noi sia mai davvero circolato con questa titolazione, ma forse sarebbe da aggiungere come aka, nel caso qualcuno lo cercasse con tale nome.
DiscussioneZender • 2/05/23 10:50 Capo scrivano - 47698 interventi