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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 29/05/07 00:09 - 5519 commenti

I gusti di B. Legnani

Grande film italiano di inizio millennio. Personaggi tutt'altro che manichei, ma tutti un po' buoni e un po' cattivi, in stretta parentela con la realtà. Struggente descrizione delle difficoltà di chi è diverso, ma senza facili o melense compassioni. Una splendida sorpresa, con un bravissimo Ernesto Mahieux. Dello stesso regista è meno riuscito, per quanto interessante, il successivo Primo amore.
MEMORABILE: Due: l'ammucchiata a quattro e la Rocchetti (qui attorialmente forse al suo massimo)che decanta la propria abilità orale.

Redeyes 2/02/08 12:37 - 2442 commenti

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Un signor film! Tanto di cappello ad un giovane regista che c'incanta, servendosi anche di una fredda fotografia, buone musiche e ottime interpretazioni degli attori. Il film è triste, è desolato, è bisognoso d'affetto e d'attenzioni, ma è pure possessivo, morboso, malato. Un film che non tratteggia buoni e cattivi ma ci mostra la nostra essenza con le nostre colpe ed i nostri pregi. Notevole.

Galbo 5/02/08 19:56 - 12372 commenti

I gusti di Galbo

Bello ed incisivo questo film italiano diretto da Matteo Garrone che si muove nel solco del noir di ispirazione partenopea, filone già percorso insieme a Paolo Sorrentino. Attraverso una bella sceneggiatura, viene ripercorsa una storia cupa, dotata di fotografia livida e realista e con un'ottima caratterizzazione psicologica dei personaggi, in particolare di quello ottimamente interpretato dal bravissimo Ernesto Mahieux personaggio perfido e surreale.

Cotola 20/05/08 23:50 - 8998 commenti

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Splendido film diretto da Garrone che costruisce, con consumato mestiere, una storia dalle profonde venature noir che cresce gradualmente col passare dei minuti. Il merito principale del regista e degli sceneggiatori è stato quello di servire allo spettatore una bella storia, non banale e soprattutto molto sobria, nonostante i temi trattati si prestassero a voyeurismi e morbosità d'accatto puerili e fine a se stesse. Per una volta, invece, tutto ciò viene evitato. La straordinaria interpretazione di Mahieux è la ciliegina sulla torta.

Pigro 7/06/08 15:19 - 9623 commenti

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Il bello e il bestia, verrebbe da dire per questa storia tra un imbalsamatore in forza alla camorra e un bel ragazzo fatalone. In realtà c'è molto di più in questo cupo film di Garrone, ispirato a una storia vera, di raffinato simbolismo neorealista. Ma a fronte della splendida figura del protagonista interpretato da un "grande" Mahieux, il personaggio di Deborah (Elisabetta Rocchetti) è scialbo nella sceneggiatura e banale nella regia e nell'interpretazione. Dalla sua comparsa il film si ingrippa e perde il fascino della prima parte, scivolando nel prevedibile. Peccato.

Herrkinski 6/11/08 18:04 - 8052 commenti

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Veramente valido questo noir italiano. Graziato dalla notevole interpretazione di Mahieux, assolutamente convincente e realistica, il film offre una trama interessante che si svolge sul filo della morbosità, senza però mai eccedere in territori volgari o sopra le righe. Il resto degli attori rimangono un po' in superficie, non colpiscono più di tanto, ma sono funzionali alla vicenda, dipinta con tante tonalità di nero, per un film che non delude le aspettative e che dovrebbe essere d'esempio per molti altri presunti cineasti italiani.

Supercruel 18/01/09 20:59 - 498 commenti

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Buona pellicola italiana. Garrone dirige un bel dramma affidandosi alla ottima interpretazione di Ernesto Mahieux. Il personaggio di Peppino è tratteggiato in maniera profonda e la sua psicologia contorta dona un alone malato e morboso alla vicenda. Il regista non calca mai la mano, abbracciando uno stile più da noir che da thriller, riuscendo a creare un'atmosfera conturbante e oscura. Da vedere.

Stefania 19/02/09 14:56 - 1599 commenti

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Sullo sfondo di paesaggi chiusi, stagnanti (la Domiziana asfissiata dal cemento, la provincia padana), si agitano come animali in gabbia questi personaggi, tra velleità di trasgressione, ansia di normalità, miseri sogni, tra le frustrazioni di un corpo infelice e di un amore impossibile. Certo, una storia così bella, narrata con immagini così insolite e ricercate, avrebbe meritato, oltre ad un ottimo protagonista come Mahieux, anche due co-protagonisti tecnicamente più maturi e, forse, diretti con maggior rigore.

Renato 28/04/09 15:53 - 1648 commenti

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Ottimo film di Garrone, che sceglie un soggetto piuttosto originale e lo porta fino in fondo con coerenza e stile. Qualche momento è forse un po' criptico, ma si arriva al termine in un crescendo notevole ed il film riesce anche ad emozionare, fatto direi non secondario soprattutto nel panorama del nostro cinema. Bravissimo Ernesto Mahieux, e di grande sensualità la Rocchetti.

Harrys 12/05/09 12:57 - 687 commenti

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Talmente morboso da farmi chiedere come sia stato possibile realizzare un film del genere in Italia di questi tempi (e per di più con dei finanziamenti statali). Un'esistenza solitaria, un lavoro "particolare", delle minacce di morte da parte della camorra, una vita fatta di denigrazioni, hanno portato Peppino a desiderare spasmodicamente l'eterna compagnia (sessuale?) dell'unico individuo che in tutta la sua vita (forse) ha provato piacere, in qualche modo, nello stargli accanto (mera passione lavorativa?). Caduta libera verso la follia.

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Matalo! 16/06/09 23:22 - 1378 commenti

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Lascia il segno questo bel film di Garrone; un autore che già presenta una poetica e una serietà di mise en scene da artista personale e maturo. In parte lasciato all'improvvisazione, questo gli dona un lato selvaggio che non si scorda. E' a cavallo tra il sole campano del primo tempo e le brume di Cremona che son l'umore del film. Ottimi interpreti perché aderenti fisicamente ai personaggi; adatto il dilettante Foglia, gigante "buono", ma è Mahieux a essere un "gigante", un carattere che non si vede mai nel nostro cinema. Film non perfetto ma unico!

Pinhead80 19/09/09 15:29 - 4715 commenti

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Quest'opera diretta dal bravo Matteo Garrone riesce a mescolare bene i contrasti tra amore e odio, accettazione e rifiuto, vita e morte. Lo fa a tratti con una struggente delicatezza, ed in altri con grande ferocia. La recitazione fortemente italianizzata, la rende la storia ancor di più realistica. Le mutazioni dei sentimenti e la bramosia di possessione dell'altro sconvolgono il film in un crescendo di emozioni.

Cif 17/11/09 18:34 - 272 commenti

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Film denso, dall'atmosfera egra, morbosa ma al contempo contagiante, coinvolgente. L'imbalsamatore giganteggia dall'alto dei suoi pochi centimetri, con una fisicità fatta di sorrisi sinistri, di tre risate alla napoletana dopo ogni affermazione grave ed amara, insomma il film è lui, un immenso Ernesto Mahieux e tutto il resto gli gira intorno, come appendice ad una storia unipersonale. L'intreccio c'è, è accattivante, ma nemmeno ve lo racconto. Manifesto di un diverso estetismo, quasi aggiornamento napoletano de "La bella e la bestia". ***!
MEMORABILE: Brava la Rocchetti, decisamente imbalsamato (e non dal suo partner..) Foglia Manzillo.

C.candy27 30/10/09 12:41 - 3 commenti

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Fantastico! Non riesco proprio a capacitarmi che sia italiano! Peppino è il personaggio più freak e perverso della storia del cinema italiano del 2000. Tecnicamente superbo, intreccio appassionante, atmosfere cupissime, inquietanti, claustrofobiche. Sentitamente ringrazio Garrone!

Capannelle 9/03/10 14:22 - 4394 commenti

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Molto bravo Garrone a sfruttare la bravura di Ernesto Mahieux nel dar corpo a un personaggio allo stesso tempo carismatico e viscido attorno al quale ruotano le vicende dei protagonisti. Vicende che spaziano dai traffici malavitosi a crescenti pulsioni omosessuali. Bello anche nelle inquadrature mai banali e in una fotografia che descrive bene i diversi paesaggi (tendenti allo squallido sia che ci si trovi a Caserta che a Cremona) dove si snoda il peregrinare dei due specialisti imbalsamatori.

Enzus79 7/04/10 09:17 - 2863 commenti

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Buon film drammatico diretto da uno dei pochi buoni registi contemporanei italiani. I paesaggi desolati di Castel Volturno fanno da sottofondo ad una storia di intrecci sentimentali tra un imbalsamatore ed il suo aiutante. Film che non "pesa", anzi è bello da vedere fino alla fine, anche se quest'ultima mi ha deluso un po'.

Giuliam 7/04/10 11:03 - 178 commenti

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La storia è simoatica e spesso interessante, scorrevole ed intrigante. Ciò che risulta più efficace è lo sfondo urbano di Castelvolturno (e non Napoli!) e la regia di Garrone, che non pecca in nessuna scena. Da molti considerato un grande film, per quanto mi riguarda è un sufficiente affresco dell'Italia di oggi da un occhio altamente pessimista.

Rickblaine 7/04/10 16:28 - 635 commenti

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Matteo Garrone è uno di quei registi promettenti che sfruttano la realtà per giocarci sopra a proprio modo. Questo film mi risulta interessante non solo perché c'è una buona tecnica dietro e non solo perché la storia trasmette un messaggio preciso, bensì per il modo in cui viene trattato. Non vedo scopiazzamenti e si intravede un po' di originalità nella pellicola fra i silenzi morti dei paesi campani e il caos che trasmettono gli animi dei protagonisti. Cosa rara nel cinema italiano di oggi.

Nando 28/07/10 00:42 - 3806 commenti

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Ispirato da un efferato fatto di sangue verificatosi in Roma, il film mostra le buone capacità di Garrone nella regia e nello svolgimento lievemente onirico della trama. Molto inquietante la figura del nano contrapposto ai due giovani belli e dannati. Interessanti le immagini.

Giùan 30/10/11 13:59 - 4528 commenti

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Prendendo le mosse dal lontano caso del nano della Stazione Termini (contato con connotazioni ben più realistiche o se si vuol romanzate da Cerami nel libro "Fattacci"), Garrone costruisce un cupissimo noir d'Autore, in cui più che l'intreccio (per la verità piuttosto sciatto nella sua morbosità), contano da una parte l'atmosfera densa, satura, dall'altra i paesaggi plumbei e disgregati, a Sud come a Nord. In tal senso ad emergere è il contesto, mentre poco a fuoco sono i "caratteri" (non a caso il migliore è Mathieux). Un cinema in qualche modo "disumano".

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Homesick 6/04/12 10:52 - 5737 commenti

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Uno dei migliori film contemporanei, con cui Garrone, dimostrando particolare dimestichezza nel saper raccontare per sottintesi ed ellissi, dirige un rapporto morboso che porta all’amour fou all’(auto)distruzione La verace affabilità partenopea di Mahieux assume un’aria strafottente, sinistra ed inquietante in un crescendo finale da thriller, ma nel medesimo tempo carica il suo Peppino Profeta di profonda umanità, omosessualità “ellenica” e disperata solitudine; molto spontanei e coinvolti anche il soggiogato Foglia Manzillo e la nervosa Rocchetti.
MEMORABILE: Le schermaglie tra Peppino e Debora; Peppino ospite inatteso; l’accesso di follia di Peppino, armato di pistola.

Greymouser 28/05/12 19:08 - 1458 commenti

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Ambientato nelle stesse desolate lande campane che ritorneranno in Gomorra, questo film di Garrone possiede una grande compiutezza stilistica e una non comune padronanza dei mezzi espressivi e drammatici, molto agevolati dalla carismatica interpretazione di Mathieu, che buca lo schermo con la sua particolare fisicità. Le altre recitazioni, infatti, non sono per niente all'altezza e costituiscono, forse, l'unico punto debole di una pellicola comunque rimarchevole.

Mushroom 30/05/12 19:41 - 36 commenti

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Visto solo adesso dopo dieci dall'uscita e me ne dispiace. Buon film, capace di far riaffiorare un'effimera speranza nel cinema italiano. Garrone, conosciuto al grande pubblico solo dopo Gomorra, ottimo film, fa un lavoro eccellente. Una sceneggiatura fantastica, dialoghi recitati bene, piani e campi che trasmettono quello squallore classico di Garrone. Il regista probabilmente riuscirà ad arrivare in alto.

Mickes2 24/07/12 11:06 - 1670 commenti

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Dolente e cupo affresco di persone con pochi appigli, vite composte da effimere passioni, obiettivi irraggiungibili, volontà schiacciate, voglia di evasione, incertezze. Sguardo dapprima frizzante, poi immerso nella desolazione di due cittadine grigie specchio dell'anima dei protagonisti; attraverso gli stilemi del noir, con una narrazione asciutta addosso alle psicologie, Garrone ci narra di un rapporto sentimental-morboso declinato sotto il punto di vista alienato e pazzoide di un gigantesco Mahieux. A tratti diseguale, ma raggelante.

Caesars 29/05/13 08:39 - 3772 commenti

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Storia sgradevole con personaggi sgradevoli. Matteo Garrone, qui al suo primo film "importante", riesce a riproporre tutto questo su grande schermo, rifacendosi a un episodio di cronaca nera di una decina di anni prima. Ottima l'interpretazione di Ernesto Mahieux, ma anche l'esordiente Valerio Foglia Manzillo non se la cava male; al contrario la Rocchetti non convince per nulla. La colonna sonora de La banda Osiris è bella ed è il giusto accompagnamento delle immagini. Migliore nella prima parte rispetto alla seconda, merita la visione. **!

Delpiero89 12/06/13 16:06 - 263 commenti

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Interessantissimo film dell'abile Garrone, vagamente ispirato a un reale fatto di cronaca. Personaggi studiati in maniera ottimale, atmosfera torbida e tensione piuttosto elevata: questi sono i punti di forza dell'Imbalsamatore. Fotografia arida. Film particolare e da vedere.

Ford 11/08/13 21:11 - 582 commenti

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Un film maturo e internazionale dove Garrone mette in campo molti elementi del suo stile con movimenti di macchina infiniti e articolati, arricchiti dall'imperfezione delle prime armi e dei primi budget, una fotografia che gioca con lo stereotipo del paese del sole e del mare, un casting quasi lombrosiano e i sento/non sento di una serie di dialoghi e sguardi che alimentano un senso di oscura perversione, il legame indissolubile e vergognoso che si crea tra personaggi così diversi. Un gran film.

Bizzu 25/01/14 23:42 - 217 commenti

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Quella che sembrava una storia di mafia si trasforma in un melodramma con classico triangolo amoroso. Molto bella l'estetica delle ambientazioni (con una costa partenopea così diversa dai soliti stereotipi) e interessante pure vedere come e dove si muovono i personaggi mafiosi, il contrasto fra lusso e degrado (tutto poi ripreso nel successivo Gomorra). Purtroppo il resto è solo mediocre e il finale non aggiunge nulla, anzi risolve tutto in una bolla di sapone.
MEMORABILE: La bocca rifatta della ragazza, qualcosa di veramente inguardabile.

Paulaster 16/01/15 10:01 - 4373 commenti

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Il rapporto ambiguo tra i protagonisti fa restare sul filo per tutta la durata, aspettando sempre la svolta decisiva che solo al termine arriva: giustappunto il finale lo immaginavo più cruento o a tinte forti. Garrone insegue le inquadrature più particolareggiate, o per scelta di location o per immergere la visuale nell'intimo dei personaggi. Questo lo porta a non essere fluido fino in fondo, lasciando estemporaneo il sottobosco di camorra e la presenza di lei. Più formale che complesso ma scelta del tassidermista che appare azzeccata.

Gabrius79 7/01/15 22:56 - 1420 commenti

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Matteo Garrone dirige questo film cupo e livido dove a sorprendere è soprattutto un bravissimo Ernesto Mahieux, davvero in parte; ma anche Valerio Foglia Manzillo ha un ruolo, mentre Elisabetta Rocchetti se la cava discretamente. La storia procede tra alti e bassi e qualche volta si ingolfa, ma la seconda parte è interessante.

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Lythops 24/12/14 19:23 - 1019 commenti

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Ispirato alle vicende di Domenico Semeraro, un film interessante sulla tragica difficoltà di intrattenere relazioni sane (e normali) dei tre protagonisti. Se Ernesto Mahieux, da grande e sensibile attore qual è, ci offre un personaggio particolare, perfettamente integrato con la sua solitudine che non potrà fare a meno di esplodere, Manzillo e la Rocchetti incarnano personaggi piuttosto banali, impreparati a gestire se stessi e ancor di più il possessivo tassidermista. Perfetti gli ambienti, la fotografia e le musiche della Banda Osiris.

Almicione 14/02/16 01:50 - 764 commenti

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Storia malinconica di un'attrazione impagabile e morbosa. Già la professione lascia immaginare lo spettatore, subito dopo adescato dalle riprese che dovrebbero simulare l'occhio di un volatile. L'interpretazione di Mahieux è perfetta e straordinaria, mentre non si disprezza Manzillo al suo primo film; per Rocchetti non vale lo stesso. I personaggi sono ben costruiti e qualche vuoto di trama (giustamente calibrato l'accenno alla camorra) viene ripagato da interessanti spunti registici. Degna di nota anche la fotografia (Angeli perduti?).

Daniela 8/08/16 11:15 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Un imbalsamatore impelagato con la camorra assume un giovane assistente: il primo è di bassissima statura e vizioso, quanto il secondo bello è di buon carattere. Ma chi è la vittima? E'in questa ambiguità che risiede il fascino di questo film cupo di cui si intuisce giù dalle prime sequenze l'inevitabilità di un finale tragico. Nonostante la sgradevolezza fisica e morale, vien da patteggiare per Peppino, a cui il bravo Mahieux infonde una dolente umanità, rispetto al superficiale Valerio e alla sua donna, la cui antipatia è rafforzata dalla modestia dell'attrice. Film imperfetto ma sentito.
MEMORABILE: il bel finale allusivo

Belfagor 4/12/17 21:34 - 2689 commenti

I gusti di Belfagor

Fra ossessioni e tassidermia manca l'elemento edipico di Psyco ma le influenze elleniche si avvertono comunque, in questa unione di bellezza e tragedia. La narrazione procede con la dovuta calma, fra toni opachi e una morbosità dosata con attenzione e mai fine a sé stessa. Il risultato è però guastato da una protagonista femminile stridente, mentre sorprendono in positivo l'esordiente Manzillo (statuario e ingenuo) e soprattutto Mahieux, negazione del kalos kai agathos che però non può non conquistare con la sua veracità.
MEMORABILE: Il toro e il toporagno.

Bubobubo 3/11/18 20:51 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

È meno doloroso, a livello umano, del successivo e altrettanto magnetico Primo amore, ma parimenti se non più abrasivo, ricco di anse noir e popolato da personaggi la cui psicologia complessa e frastagliata viene resa ottimamente dalle ambientazioni in cui si trovano a muoversi. Un gigantesco Mahieux (gioco di parole non voluto) regge da solo il peso di un finale da avanspettacolo che mette i brividi, uno showoff teatrale che corona e conclude degnamente la vicenda - priva, come da tradizione, di vincitori e vinti.

Alex75 20/11/18 13:53 - 876 commenti

I gusti di Alex75

Garrone, ispirandosi a una vicenda estrema, racconta un legame a tre fatto d’immaturità e vuoto esistenziale, in un’ambientazione anonima che riflette lo squallore della storia. Il regista privilegia un approccio cronachistico rifuggendo da morbosità, ma al tempo stesso lasciando in superficie l’analisi psicologica (che avrebbe meritato maggiore sviluppo), in uno svolgimento in cui gli unici sussulti sono dati da Mahieux (magistrale nella resa dell’inquietante cordialità di Peppino).
MEMORABILE: Peppino parla di sé in terza persona; Deborah a Peppino: “Io almeno mi sono potuta rifare, tu invece rimani così”; Peppino con la pistola.

Lou 5/12/18 19:12 - 1119 commenti

I gusti di Lou

Garrone dà una chiara indicazione della sua cifra stilistica con un noir insolito, cupo e disperante, che analizza il male di vivere in situazioni "border-line". Il suo è un cinema crudo, che si occupa dei diversi e dei reietti con un tratto quasi documentaristico. Molto bravo Ernesto Mahieux in un ruolo disturbante, tra perfidia e desolazione. Ottima la fotografia, che fa risaltare tutto lo squallore e la morbosità del contesto.

Ira72 10/10/19 13:53 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Ci sono fatti di cronaca nera che basta saper raccontare per realizzare un buon prodotto. Questa pellicola ne è un chiaro esempio, grazie alla raffinata sceneggiatura e ad attori credibili che ben interpretano la propria diversità. Un film cupo, a tratti grottesco, in cui si alternano squallore e tenerezza. Foglia colpisce per bellezza e ingenuità, Mahiuex è altrettanto incisivo nel suo opposto più oscuro. Una storia non banale raccolta da mani capaci in grado di valorizzare il cinema italiano meno ruffiano e più ricercato (ma non spocchioso, né ampolloso).

Il ferrini 27/03/20 00:12 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Maestoso questo noir di Garrone, che indovina praticamente tutto: luoghi, facce, fotografia e musiche. Ernesto Mahieux, che non a caso vinse il David per questo ruolo, dà vita a un personaggio memorabile; inquietante e allo stesso tempo magnetico, tant'è che fino agli ultimi minuti è impossibile non parteggiare per lui nella tresca "amorosa". Garrone non lesina scene disturbanti; cadaveri animali e umani cuciti e scuciti ma anche il sesso viene rappresentato in modo glaciale. La regia elegante, a tratti invisibile, ricorda il neorealismo.

Berto88fi 11/05/20 16:50 - 216 commenti

I gusti di Berto88fi

Sotto il cielo casertano perennemente plumbeo, una storia triste di ambiguità e solitudine, tetra come gli animi dei protagonisti. Davvero sorprendente la prova di Mahieux (nei panni di Domenico Semeraro), che esprime perfettamente la spregevolezza e l'amoralità del personaggio. Tra i più validi film di Garrone, che crolla soltanto nel finale, chiudendo tutto repentinamente lasciando interdetto lo spettatore.
MEMORABILE: Tutti i discorsi provocatori di Peppino.

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Victorvega 19/04/21 00:41 - 501 commenti

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Non c'è bisogno di sapere lo svolgimento né tantomeno il finale; bastano le ambientazioni e soprattutto la presenza e l'interpretazione di Mahieux, abile a far trasparire al massimo grado il viscido del suo personaggio, per capire una possibile direzione, un possibile snodo narrativo. Storia ben costruita, che paga solo il fatto di "sedersi" nella fase centrale, in cui ci si aspettano sviluppi che tardano ad arrivare. In ogni caso, è un film di buonissimo livello, ben diretto, sceneggiato, interpretato, poco inquadrabile nei classici generi.

Deepred89 3/05/21 23:55 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Più che rifarsi agli stilemi del noir - tirati in ballo solo in alcune apparizioni camorristiche, neppure fondamentali ai fini del racconto - il film appare, a posteriori, come un melodramma sui generis, morboso e pudico allo stesso tempo, con l'oggetto del desiderio conteso tra due rivali, un uomo e una donna, in apparenza diametralmente opposti ma spinti da simili impulsi. Meno originale di quanto sembri in apparenza, magari non trascinante, ma dotato di un insolito equilibrio e di una confezione di una sgradevolezza che per una volta non scade nella trasandatezza.

Medicinema 19/02/22 16:50 - 122 commenti

I gusti di Medicinema

David di Donatello e forse primo vero squillo di Garrone, "L'imbalsamatore" è un'opera che colpisce, non si dimentica, ma soprattutto mette a disagio. Ai nobili temi dell'amicizia, dell'amore, della lotta contro la solitudine, il regista contrappone infatti una pari dose di bruttezza nei luoghi, nelle atmosfere plumbee, nei comprimari, ma soprattutto nel personaggio di un Mahieux da applausi, machiavellico e fragile allo stesso tempo, in grado di imbruttire anche l'innocente Valerio. Finale avvolgente, silenzioso come le bestie impagliate, sottolineato da ottime inquadrature.
MEMORABILE: Il pianto di Mahieux sullo yacht.

Myvincent 29/10/22 11:17 - 3721 commenti

I gusti di Myvincent

Garrone trae spunto dalla tragica, squallida storia del cosiddetto “nano della stazione Termini”, del 1990, incentrando il tutto sul rapporto malato fra vittima e carnefice che si avvicendano nei ruoli. Sposta la scena, toglie alcuni particolari sordidi della vita dell’imbalsamatore di animali affiliandolo alla malavita del posto. Ma vi aggiunge poesia, inventiva, effetti scenici, allontanando la vicenda dai semplici intenti cronachistici, come farà ancora meglio in seguito.

Minitina80 25/12/23 12:07 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Possiede i numeri per convincere e la credibilità necessaria per arrivare fino in fondo. Non è cosa da poco perché raccontare una storia simile senza inciampare nei tanti ostacoli che mette sul proprio cammino, non deve essere stato affatto facile. La ricerca di un realismo insistito rappresenta un valore aggiunto di cui non può fare a meno per ricavarne in forza e si materializza sui volti degli attori, sugli sfondi scarni ad adornare una fotografia asettica e vuota. I risvolti seguono un percorso quasi imprevedibile, facendo svanire la linea di confine che si traccia all’inizio.
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  • Discussione Rebis • 10/06/11 13:34
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Molti incorrono in questo errore perché L'Imbalsamatore è il primo film di Garrone ad avere avuto una distribuzione sostanziosa...
  • Discussione Didda23 • 10/06/11 13:35
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Sia su wikipedia sia su Imdb sono riportati almeno 3 film precedenti..Non capisco il criterio visto la puntualità del caro Cotola,forse gli altri non sono usciti al cinema..Chissà...
  • Discussione Cotola • 10/06/11 22:03
    Consigliere avanzato - 3841 interventi
    C'è poco da dire: ho sbagliato. Come detto da
    Rebis è stato il primo film ad avere una "vera"
    distribuzione e probabilmente all'epoca pensavo
    fosse il primo film di Garrone. Può anche darsi
    che l'abbia letto (sempre a quei tempi) da qualche parte. In ogni caso errore mio. Prima o
    poi espierò anche questo peccato :-)
  • Discussione Didda23 • 11/06/11 02:12
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Ah,Ok svelato il mistero..
  • Discussione Zender • 11/06/11 07:58
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ok, corretto il commento, grazie Didda.
  • Homevideo Mco • 10/12/18 22:43
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 4 dicembre in DVD e BR per CG Entertainment.
  • Discussione Alex75 • 17/01/19 17:14
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    C'è poco da dire: ho sbagliato. Come detto da
    Rebis è stato il primo film ad avere una "vera"
    distribuzione e probabilmente all'epoca pensavo
    fosse il primo film di Garrone. Può anche darsi
    che l'abbia letto (sempre a quei tempi) da qualche parte. In ogni caso errore mio. Prima o
    poi espierò anche questo peccato :-)


    Anch'io ero convinto che fosse il suo primo film, probabilmente perché, prima che uscisse, non avevo mai sentito parlare di Matteo Garrone.
  • Musiche Alex75 • 17/01/19 17:25
    Call center Davinotti - 709 interventi
    "I'm your man" di Leonard Cohen, presente in una scena ambientata in un locale notturno:
    https://www.youtube.com/watch?v=yOnXe8ttmjY
  • Discussione Raremirko • 17/01/19 20:02
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Filmissimo.
  • Discussione Kaciaro • 6/10/19 21:16
    Galoppino - 506 interventi
    Rivisto recentemente, rimane l'aurea inquietante e sinistra, come pochi film sanno trasmettere attori perfetti, la Rocchetti attizza molto, storia pazzesca regia grandiosa, notevoli anche le musiche, veramente un piccolo capolavoro, è vero il dvd ha qualche difettuccio ma pazienza...
    Ultima modifica: 7/10/19 07:34 da Zender