Straordinario tour de force delirante e visivo, per il sottoscritto (insieme al terzo) il miglior sequel della saga.
Shatner/Kirk si dimostra regista megalomane e bizzarro (e chi lo avrebbe mai detto) dando del filo da torcere anche a Nimoy/Spock.
Si parte con gusto apocalittico alla
Mad Max (e Shatner si e ben studiato la trilogia milleriana) con "alieni" ossuti e spettrali che sembrano usciti dal remake delle
Colline hanno gli occhi.
Poi diventa una specie di western post apocalittico, con città nel bel mezzo del deserto e locali alla
Guerre stellari, che non possono non far venire alla mente
Drive in 2000;
Anno 2020 i gladiatori del futuro e la Battletown del terzo
Mad Max.
Ma il delirio non finisce qui, perchè tra santoni vulcaniani che assomigliano in modo impressionante all'ex rais iraqueno, klingon incazzatissimi (e anche sexy) e lavaggi del cervello stile sette alla Sai Baba, si arriva al finale campissimo e weirdissimo, una via di mezzo allucinogena tra
Il mago di oz e
Krull.
Davvero folle e assurdo da sfiorare il meraviglioso, con tocchi magici impensabili, come quando Kirk usa Uhrura come se fosse la Vulnevia del dottor Phibes.
Shatner non rinuncia a momenti di pura comicità, tra campeggi alla
Venerdi 13, scalate montagnose herzoghiane, l'Enterprise che fà le bizze e si rivela un rottame e Spock che non solo viene pigliato in giro dal dottor McCoy e da Kirk stesso, ma vola come
Superman con un paio di scarponi da sci a reazione(!).
Plauso per Vixis, klingoniana davvero da sturbo.
Per tanti il peggior capitolo della saga, per me il migliore insieme al terzo. Thanks mr Kirk.