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TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/05/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 24/05/07 00:20 - 5534 commenti

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Agghiacciante decamerotico, fra i peggiori che io conosca. Basterà dire che è la storia (lentissima...) di due ambasciatori che devono recarsi a Volterra per conferire col Vescovo e che, là giunti, non rammentano ciò che devono dirgli. Tutto il resto (recitazione, presunte gag, eccetera) è alla stessa altezza (talvolta anche meno). In più al danno si unisce la beffa, perché la Bouchet si vede pochissimo.

Undying 6/08/07 18:39 - 3807 commenti

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A dispetto di un titolo volgar-provocante e di un cast di tutto rispetto (Montagnani, Bouchet, Don Backy) gestito dal regista che in seguito sigla un paio di titoli "storici" (Quel movimento che mi piace tanto, Nipoti miei diletti), il film gira a vuoto per 90 minuti, privo di scene comiche e -ancor meno- erotiche. La "cavalla" del titolo è la bella Gemmata (Barbara Bouchet) che dovrebbe essere furbescamente posseduta da due malandrini: costoro promettono al marito Niccolò (Leopoldo Trieste) di poterla tramutare in puledra (sic!). Svilente.

Dusso 8/08/07 13:13 - 1566 commenti

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Deludentissimo e anonimo decamerotico che con un'ottima coppia di protagonisti più Barbara Bouchet riesce a girare a vuoto per tutta la sua intera durata non facendo praticamente mai ridere e risultando praticamente privo o quasi privo di nudi. Encefalogramma piatto!

Vstringer 28/10/09 03:08 - 349 commenti

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Il fatto che ad oggi rimanga fra i decamerotici più godibili non depone certo a favore di un genere nato e morto con la rapidità di una meteora. Al di là delle presenze femminili, con una Bouchet splendida ma poco utilizzata, il film si regge tutto sulle spalle di un Montagnani più che discreto, mentre a Don Backy tocca un infelice ruolo da scudiero. Titolo furbetto, film mediocre: riservato ai fan di Montagnani e pochi altri.

Ronax 9/02/10 02:23 - 1255 commenti

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Ricordabile solo per essere stato il primo clone del capolavoro pasoliniano a giungere in sala, il film si dipana stancamente lungo il filo conduttore del viaggio che due bischeri devono compiere per portare un'ambasceria al vescovo di Volterra. Montagnani e Don Backy duettano insopportabilmente per un'ora e mezza di filata e la Bouchet, usata come specchietto per le allodole, ci dona solo un fuggevole fondoschiena. Umorismo al minimo, erotismo zero, noia alle stelle. Per chi si accontenta, i bei paesaggi toscani sono discretamente fotografati.
MEMORABILE: Recitano i titoli di testa: "Musiche di Aldo Caponi (alias Don Backy) di proprietà dell'autore". Diciamo che può tranquillamente tenersele.

Daidae 9/07/10 00:55 - 3183 commenti

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Assieme agli orripilanti Che dottoressa ragazzi! e Atti impuri all'italiana è sicuramente una delle peggiori commedie che abbia avuto la sfortuna di vedere. Noiosissimo, eterno, si fatica e non poco a vederlo fino alla fine; trama ridicola, recitazione pessima... da zero assoluto.

Homesick 20/12/11 18:37 - 5737 commenti

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Al valore storico della pellicola – si tratta di uno dei primi decamerotici usciti subito dopo gli esempi pasoliniani – non si accompagna quello cinematografico, azzerato dalla fiacchezza della messa in scena e dalla discontinuità narrativa, che ambiziosamente mischia novelle del Boccaccio e una del Sacchetti. Sotto tono Montagnani e Don Backy: quest’ultimo firma pure le musiche, indovinando la giuliva canzone in toscanaccio sui titoli di testa e di coda. L’erotismo fa capolino solo con il fondoschiena esposto dalla Bouchet; la comicità, langue.
MEMORABILE: Il vescovo che interpreta il nome “Folcacchio” come un insulto rivolto contro di lui.

Motorship 3/03/14 17:42 - 585 commenti

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Quel che si dice "orrore cinematografico". Una commediaccia imbarazzante negativa su tutti i fronti: recitazione, regia, trama (e inoltre non ci sono nudi). Addirittura si riesce a sprecare un comparto di attori di tutto rispetto (Don Backy, Renzo Montagnani, Barbara Bouchet) in questa sciagurata operazione. Inguardabile.

Darkknight 31/01/16 11:08 - 353 commenti

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Montagnani e Backy si impegnano e il loro tosco favellar fa simpatia. Peccato vengano sfruttati in una trama che è solo un susseguirsi di scenette. La cosa è giustificabile dal fatto che i protagonisti siano due bighelloni che decidono man mano cosa fare. Purtroppo però il ritmo latita e la durata è pure superiore alla media del genere. Solo per i fans.
MEMORABILE: Il commiato agrodolce tra i due compari. "...E poi, far la guerra è più facile che far la pace, sai?"

Trivex 16/03/18 08:19 - 1744 commenti

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Per quanto la storia tenda a trascinarsi e non si trovino momenti di reale ilarità, non ho trovato questo film così terribile come pensavo. Epopea e parodia insieme degli sventurati, ben rappresentati dal solito grande Montagnani e da un Don Backy scatenato, porta anche in dote una bellissima Bouchet in versione acqua e sapone. Musichette toscane e location da mirare, in una aura "poveristica" tipica del genere e dei suoi anni. Non eccessivo nelle volgarità e alquanto casto nelle nudità; un po' amarognolo nel finale ma passabile di una visione.
MEMORABILE: I quattro letti dell'osteria con lo scambio "al buio"; Il vescovo suscettibile che si arrabbia e li manda al rogo.

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  • Curiosità Undying • 6/08/09 07:53
    Risorse umane - 7574 interventi
    I simil-decamerotico-satiricomici di Don Backy: ricordi dell'attore

    "Il genere decamerotico discende da un film di Franco Rossetti (non è proprio così, n.d.r.), intitolato Una cavalla tutta nuda.
    Ho scritto anche la colonna sonora di questo film, si intitola proprio "Folcacchio story", e ne feci un 45 giri, che fortunatamente non ebbe una grande risonanza.

    Ho girato un paio di questi simil-decamerotico-satiricomici.
    Uno era Poppea, una prostituta al servizio dell'impero e l'altro era Elena sì, ma di troia.
    Ovviamente i titoli sono tutto un programma, per quanto poi, all'interno, oggi si direbbe erano film da educande.

    Ho avuto anche una parte in un film che si intitola Quando le donne si chiamavano madonne, con Edwige Fenech.
    Facevo la parte del suo amante, Mercuzio, in questo film di Grimaldi.
    C'era la scena dove io, con lei, facevo l'amore 101, 102 volte.
    C'era questa dimostrazione di attivismo sessuale da parte mia verso il marito legittimo della "madonna" Fenech che invece non riusciva, se non una volta, e anche senza soddisfazione di lei".

    Fonte: Stracult light / 3 agosto 2009
  • Discussione Gugly • 29/10/09 14:27
    Portaborse - 4710 interventi
    beh, adesso allora c' è il promemoria per la prossima volta.
  • Discussione Undying • 29/10/09 15:08
    Risorse umane - 7574 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    Purtroppo questo film me lo sta facendo a fette perché lo replicano sempre, una settimana sì e una no, su Canale Italia, una tv davvero scarsa (si veda il loro penoso programma Cantando e Ballando, che io chiamo "il festival del capello tinto e del pannicolo adiposo"), che però verso le 23,30-24 mette in onda filmacci di serie Z e così ogni tanto ci dò un'occhiata.

    Il 25 settembre 2009, l'indomani di quando ho presentato ad Imperia il mio libretto su Il buio oltre la siepe, durante il locale Festival di Doppiaggio "Voci nell'Ombra", ho avuto occasione di rivedere (ormai è quasi un amico, l'ho incontrato in molte edizioni) l'attore e doppiatore CVD, Renato Cortesi, ospite della manifestazione, che in questo film di Rossetti interpreta il castellano (gay!) che vuole abolire il jus primae noctis. Ci siamo fatti quattro risate ricordando questo film, ma purtroppo non ho pensato a fargli un'intervista vera e propria...


    Spero che l'intervista si possa, prima o poi, concretizzare.
    Devo aggiungere che questo film non è affatto intrigante e anch'io, prima di vederlo integralmente, l'ho rincorso a "pezzettini" guardandolo un pò per volta e trovandolo - purtroppo - molto noioso.
    Ultima modifica: 29/10/09 15:10 da Undying
  • Discussione B. Legnani • 30/10/09 00:41
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Visto secoli fa. Il castellano gay, se non rammento male, dice a Don Backy di volerlo portare seco in un altro locale "per questioni di orecchio". È esatto?
  • Musiche Mauro • 16/04/14 09:38
    Disoccupato - 11991 interventi
    La "Folcacchio story", colonna sonora del film, fu composta da Don Backy che così ha svelato come la realizzò: "la maggior parte, sono parole toscane dialettali santacrocesi, che singolarmente hanno anche un senso, ma messe in questo modo non signficano nient'altro che citare qualche nome di miei amici, o altre che pronunciava la mia nonnina, assolutamente inverosimili. A suo tempo fu una novità inventare un linguaggio uscendo dagli schemi (altri lo hanno fatto in seguito). Il motivo? Rompere gli stereotipi - quando è il caso - possibilmente prima di tutti. Altrimenti che "artista" sarei? (intervento del 2007 preso dal suo blog)

    Ecco il testo della canzone, sempre preso dallo stesso blog

    "Un'era ito a lilleri rimpannucciò subbiatola turilli gioca a billeri se un'è la si sgricciatola Un'enno alla cicerbita 'un fo' pe' dinne suceri icchè si fa la Trocchite Schezzino c'ha que' beceri Se Chielle ramerino fa con Mazza per lo zenzero li fanno torti e dirida se no li puppa il tanghero All'icitte sull'ittico mugnacca revisistole Cirillo sa stinfertico sennò che la 'un son bastole 'Un c'ho diserebattoli pe' mici spose mastiche trincalle su ne' grappoli ce ne saran d'elastiche 'Un'è piglia' lo sgrindolo pe' tirillà galippito 'un'è sgronda' lo spandolo rizzassi con lo stroppito"

    Qui potete ascoltarla
  • Homevideo Buiomega71 • 2/10/14 17:14
    Consigliere - 26011 interventi
    In dvd per Dynit/Minerva, disponibile dal 19/11/2014

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/21704-DVD-Una-cavalla-tutta-nuda-19-11-?__lang=it-IT
  • Homevideo Mirrrko • 16/12/14 15:39
    Galoppino - 174 interventi
    Il dvd DYNIT è in 4/3 e ha una durata di 1:45:14
    Ultima modifica: 16/12/14 15:41 da Mirrrko
  • Curiosità Alexpi94 • 6/06/18 19:34
    Galoppino - 177 interventi
    Dalla collezione Alexpi94 il flano del film: