Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 20/05/07 17:33 - 3015 commenti

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6 episodi di guerra e resistenza, lungo tutta l'Italia. Confessiamo subito di non amare il neorealismo, pur senza negarne l'importanza storica. Però questo giro d'Italia fra tragedie vastissime, pur facendosi apprezzare per la coralità (sottolineata dall'assenza di divi, rispetto a Roma città aperta), francamente è di molto passato di cottura. E nella celebre dicotomia hitchcockiana fra il cinema "tranche de vie" e quello "pezzo di torta", preferiamo risolutamente il secondo. Co-sceneggia Fellini, e infatti c'è la Masina...

Galbo 18/03/09 05:59 - 12372 commenti

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Sei episodi basati essenzialmente sulla vita durante il periodo bellico e sull'attività della resistenza antifascista per quello che è uno dei film più significativi del neorealismo italiano. Girato all'insegna della quasi totale improvvisazione, il film di Rossellini si segnala per la notevole spontaneità e per essere del tutto privo di accenti retorici e rappresenta pertanto al di là del suo valore artistico un importante documento di cronaca.

B. Legnani 25/01/10 21:35 - 5519 commenti

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Arduo valutare i capolavori del dopoguerra, girati fortunosamente, con attori presi dalla strada. Sicilia: è la parte debole, mal recitata e con dialoghi strambi, ma con un bellissimo, ingeneroso finale. Napoli: la perla del film, col militare che esce sì dagli antri, ma non dalla nostra memoria. Roma: coincidenza eccessiva, ma riscattata dal discorso di fondo, superbo. Firenze: idem per la casualità, ma descrizione stupenda. Romagna: resa un po’ impacciata, curioso il tema. Porto Tolle: dominano gli spazi, su uomini (italiani, americani, tedeschi) fisicamente piccoli, ma dai comportamenti scolpiti. ****

Mdmaster 3/11/10 12:02 - 802 commenti

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Probabilmente invecchiato meglio di Roma città aperta, pur se meno uniformemente efficace, Paisà è una raccolta di episodi principalmente sul rapporto tra i soldati americani e gli italiani e la vita nell'Italia del dopoguerra. Il punto più alto si raggiunge nel secondo episodio, davvero toccante e realistico; il terzo è una storia eccessivamente drammatica e il quarto non lascia grande impressione. È un caso, però, dove la pellicola è qualcosa di più che la mera somma dei singoli episodi: rimane uno dei più grandi esempi del neorealismo.
MEMORABILE: Quando il soldato di colore scopre che il bambino che gli ha rubato le scarpe, lo ha fatto per triste necessità.

Pigro 20/07/10 15:00 - 9623 commenti

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Più che l'epopea della Liberazione è quella del rapporto fra italiani e soldati alleati: 6 episodi diversi che tra le righe spiegano molto dell'Italia di quel periodo e di quella futura. Il grande affresco percorre il paese da sud a nord secondo l'avanzata degli americani, mostrando i luoghi della devastazione e della speranza (così come i personaggi stessi) con una sensibilità quasi giornalistica e mai retorica, quasi un contro-cinegiornale della riscossa morale. Potente la tappa siciliana, toccante la napoletana. Importante e imperdibile.

Giùan 19/06/12 22:09 - 4528 commenti

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Se è vero che il neorealismo non fu Scuola a tutti gli effetti e Rossellini è stato l'antitesi di un artista irregimentabile, tuttavia Paisà è un assoluto manuale di storia contemporanea, film che sostituisce alla polvere dei testi la forza evocativa di immagini in cui vien recuperato e fissato indelebilmente il senso di dignità di un popolo che riscopriva l'amor proprio tra gli abusi (Sicilia), la miseria (Napoli), l'abbruttimento morale (Roma), il lutto (Firenze), l'immutabilità dei luoghi e dei (pre) concetti (Appennino), la lotta e la morte (Porto Tolle).

Enzus79 21/11/12 15:29 - 2863 commenti

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Grande esempio del cinema del dopoguerra made in Italy. Sei episodi che ben raffigurano l'Italia durante il conflitto mondiale. Sceneggiatura ben scritta (c'è anche Fellini). Gli episodi migliori sono quelli di Napoli e Firenze. Discutibile quello siciliano.

Delpiero89 25/04/13 15:30 - 263 commenti

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Grande esempio di cinema neorealista, Paisà di Rossellini va valutato per quello che è: uno splendido documento su una delle pagine più importanti della nostra storia. Certo, si può dire ad esempio che la pellicola è invecchiata, che la recitazione non è esaltante, ma questo film resta una pietra miliare del nostro cinema. È suddiviso in sei episodi in ordine cronologico-topografico seguendo l'avanzata delle truppe alleate dalla Sicilia al Nord Italia. Di grande impatto sono sicuramente il primo (Sicilia), Napoli (II) e Firenze (IV).
MEMORABILE: Il finale del primo episodio; Il soldato che lascia le scarpe al bambino (Napoli); Le immagini di Firenze.

Mickes2 8/08/13 18:42 - 1670 commenti

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Non ai livelli del monumentale Roma città aperta ma importante in egual misura, Paisà è l'occhio spalancato sulle persone (civili, partigiani, militari) prima, durante e dopo la liberazione, di città in città. 6 episodi per raccontare al mondo un’Italia sofferente ma speranzosa. Dalla paura per lo straniero (salvatore) in terra straniera, alla miseria che non risparmia nessuno, specie l’infanzia; dalla forza delle donne, tante anime sole in cerca di un amicizia perduta da perseverare a costo della propria vita, alla religione come collante.
MEMORABILE: Il finale di tutti gli episodi; Il soldato americano che riaccompagna il bambino a “casa”.

Deepred89 14/05/16 19:03 - 3701 commenti

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Forse l'unico film neorealista veramente di rottura rispetto al passato, di innegabile valore storico ma cinematograficamente diseguale, che tocca buonissimi livelli nell'episodio napoletano, viaggia su binari discreti nei due spaccati di romanticismo postbellico (Roma e Firenze), incuriosisce per la singolarità dei toni nel primo e nel quinto episodio ma tedia mortalmente nel conclusivo segmento bellico. Regia grezza e immediata, cast di non-attori, ma l'elezione universale a capolavoro intoccabile tende a smorzare il fascino da instant-movie.

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Paulaster 12/09/17 10:41 - 4373 commenti

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In sei episodi si narrano microstorie della Seconda Guerra per descrivere l’avanzamento americano in Italia. L’attenzione cerca di concentrarsi sulle componenti umane perse nel marasma dei bombardamenti. Nel particolare: in Sicilia l’antefatto è risibile ma la conclusione è potente nel suo essere "ingiusta"; a Napoli si trasmette la componente chiassosa della popolazione come la sua nascosta disperazione (il migliore); a Roma c’è una velata malinconia che colpisce; a Firenze e nel Polesine il dramma risulta descrittivo; dai frati è poco incisivo.
MEMORABILE: La casa del ragazzino a Napoli; Il passaggio nella Galleria degli Uffizi; Il partigiano che affiora dall’acqua.

Magi94 19/08/18 18:04 - 942 commenti

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Forse il più neorealista dei film neorealisti. Qui il regista veste i panni di cronista di fatti inventati ma più che verosimili e gli attori, pur recitando, interpretano loro stessi in situazioni che avrebbero potuto benissimo vivere. L'impatto sullo spettatore è molto forte: se pure non tutti gli episodi sono ugualmente interessanti, spesso il film suscita forti emozioni e commozione senza utilizzare la minima retorica, perché appunto i fatti sono fatti storici, le situazioni situazioni vissute.

Myvincent 28/09/18 08:06 - 3721 commenti

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Ancora caldo degli orrori di una guerra da poco finita, il film è un reportage che dall'Italia meridionale sale su, raccontando di realtà diverse, accomunate dalla miseria nera e dalla strenua difesa della popolazione residua. Lo stile è quanto di più realista ci si possa aspettare, con sviluppi ed epiloghi spontanei e, spesso, tragicamente orientati. Collabora Federico Fellini, sia alla sceneggiatura che alla regia.

Zampanò 30/09/20 20:50 - 381 commenti

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Rossellini risale lo Stivale seguendo idealmente i progressi alleati. Regia secca, lunghissimi dialoghi in inglese. Gli episodi non affrontano direttamente i contrasti bellici ma l'umanità che gli cresce e muore intorno. Secondo tale dettato i frammenti migliori sono quello di Napoli e del convento (nel quale più evidente si nota la scrittura di Fellini). Mutatis mutandis, un film del genere, uscito a ridosso dei fatti, per i contemporanei fu come una diretta Facebook sull'ultimo miglio di guerra.
MEMORABILE: Joe: "Where are your parents? Mama, papa". Lo scugnizzo: "Morti, sotto le bombe, bum bum, capisci le bombe?".

Reeves 3/07/22 09:32 - 2152 commenti

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Che film straordinario. Ogni episodio ha un tono diverso, eppure lo sguardo di insieme è unico, commovente, coinvolgente. L'episodio più sottovalutato, quello dei tre cappellani militanti, è il più profondo e sorprendente, mentre l'ultimo (con quei corpi che cadono senza nemmeno un lamento) è quello che colpisce di più il cuore, mentre l'ufficiale che guarda la battaglia come una partita nell'episodio fiorentino dice tanto sugli orrori della guerra. Imperdibile.

Alex75 24/08/22 13:40 - 876 commenti

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Viaggio in sei tappe, dalla Sicilia alla Pianura Padana, per descrivere senza abbellimenti il dramma collettivo e al tempo stesso individuale della guerra ed esprimere senza retorica il riscatto di un Paese diviso, con un messaggio affidato, nel più puro spirito neorealista, alla spontaneità di attori presi dalla strada, quasi tutti non doppiati. Per quanto gli esiti siano diseguali (i segmenti migliori sono quello napoletano e quello fiorentino, il più profondo quello appenninico, mentre gli altri sono riusciti a metà e a tratti pesanti), ne risulta un quadro di grande compattezza.
MEMORABILE: I sei finali, asciutti e quasi lapidari; Gli scorci di Firenze deserta; Il partigiano nel fiume.
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    Vice capo scrivano - 21546 interventi
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  • Discussione Reeves • 3/07/22 09:28
    Segretario - 688 interventi
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