Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/07 DAL BENEMERITO G.GODARDI
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G.Godardi 20/05/07 17:04 - 950 commenti

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Responsabile della Formazione del Personale viene "incastrato" con un nuovo incarico: licenziare 25 dipendenti. Se ci riuscirà avrà un posto di primissimo piano in azienda, più ricco bonus e auto aziendale. Andamento da thriller per questa bella commedia che scava nella psiche umana e nella realtà aziendale. Un buono spaccato di questo preciso momento storico. Non inganni la struttura all'americana del film: anche nel lavoro l'Italia è stata americanizzata da un pezzo. Bravo Pasotti che sostiene tutto il film, diligente la Capotondi che si mostra spesso nuda.
MEMORABILE: "Ti stimo molto....complimenti...." "Dietro ogni grande fallito c'è sempre una gran zoccola!"

B. Legnani 16/07/07 00:15 - 5523 commenti

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Il libro di Massimo Lolli fu una bella sorpresa. La resa cinematografica è di tutto rispetto e palesa un’attenzione alla ri-costruzione della vita nelle multinazionali di oggi (purtroppo). Bravo Pasotti, in un ruolo non facile. Clamoroso cameo di Freccero nel ruolo del suo capo a inizio film. Da non perdere.
MEMORABILE: "El muerto!"

Redeyes 9/04/08 11:28 - 2443 commenti

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Piacevolissima sorpresa questa pellicola che si avviluppa intorno ad un cinico Pasotti nella rappresentazione del fagocitante mondo delle multinazionali. Il ritmo è buono ed è soprattutto, spiace quasi ripetersi, merito del Dr. Pressi che è ottimamente reso. Il contorno non è troppo macchiettistico, per fortuna, ed ha un buon cast di caratteristi: il milanese Borghi, l'amico goffo, la Capotondi (esteticamente tanto di cappello!) che ben rende il personaggio. Finale in cui si intuisce chi sia il 25° ma va bene così! Promosso!

Ciavazzaro 4/09/09 12:24 - 4768 commenti

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Ben curato. Giorgio Pasotti è un bravo protagonista, inesistente la Capotondi, da citare il caratterista Elio Veller. Confezione discretamente curata. Il film si fa vedere ed è sorretto da una buona regia di Cappuccio. A mio avviso la visione della pellicola è consigliata.

Pigro 7/09/09 08:29 - 9635 commenti

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Quadro di una multinazionale deve tagliare non pochi dipendenti: il mondo del lavoro in uno dei suoi aspetti più critici è al centro di un bel film con un titolo (derivante dal romanzo originario) suggestivo, ma incongruo. La parte privata della vita del protagonista (molto ben incarnato da Pasotti) è infatti la meno interessante e riuscita. Buona e calzante è invece la narrazione più "politica", glaciale e non priva di annotazioni amare (il tormentone "ti stimo molto"), calata in un'azienda dai contorni asettici e quasi assoluti.

Nando 1/04/11 12:23 - 3810 commenti

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Un veritiero spaccato del mondo del lavoro in cui un manager deve, con modi più o meno spicci, liberarsi di alcuni dipendenti. Pasotti interpreta bene la parte, mentre le scene della sua vita privata appaiono abbastanza scontate e poco brillanti. Nel complesso una narrazione interessante provvista anche del giusto finale.

Galbo 3/04/11 08:12 - 12380 commenti

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Dopo qualche anno dalla sua realizzazione, il film di Eugenio Cappuccio è ancora quantomai attuale, e rappresenta uno dei film italiani recenti più riusciti tra quelli che si occupano del mondo del lavoro. Merito soprattutto dell'ottima caratterizzazione psicologica del protagonista seguito nella progressiva perdita della sua "umanità", a vantaggio del cinismo lavorativo tipico delle multinazionali. A tale carattere ben si presta la prova di Pasotti, buon attore che non si è però più ripetuto a questi livelli.

Giùan 22/11/11 13:25 - 4537 commenti

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Dopo le esili co-regie de Il caricatore e La vita è una sola, Cappuccio fa un film tutto suo, una pellicola ammaliante dal punto di vista estetico, quanto "incidente" nel tessuto sociale della nostra contemporaneità. Tra i pochi film italiani a occuparsi del lavoro, questo ha il merito accessorio di segnalarcene la corrispondenza col grado zero del privato. Il Pressi (a cui Pasotti fornisce una contraddittoria noncuranza) non distingue tra ruolo e privato, sì che il suo personale rischia d'esser tout court quello aziendale (da tagliare). Un po' ombelicale.

Lamax61 5/08/12 21:52 - 30 commenti

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Più che decoroso film italiano degli ultimi tempi. Ben rappresenta la situazione all'interno dei grossi complessi industriali. Gli esuberi vanno segati a discapito di qualsiasi altra forma di rapporto umano. La legge dei numeri e del profitto deve sempre prevalere. Ottima e credibile prova di Pasotti, ma anche di tutto il resto del cast.
MEMORABILE: Siamo nella fase della post-trombata. Se continuiamo ci sposiamo, altrimenti...

Gabrius79 26/03/14 22:06 - 1420 commenti

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Eugenio Cappuccio dirige un bravo e intenso Giorgio Pasotti in un film quanto mai attuale sullo scottante tema dei licenziamenti. La sceneggiatura è un po' zoppicante e a tratti la noia è in agguato, ma per fortuna il cast riesce a coinvolgere lo spettatore.

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Magi94 12/02/20 23:37 - 944 commenti

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Bellissimo film rimasto piuttosto isolato, nel panorama del cinema italiano contemporaneo. Sconta un po' di ingenuità nelle prestazioni attoriali (tranne Pasotti) e nei dialoghi a tratti televisivi, ma il desolante ambiente che descrive è troppo violento per non lasciarsi coinvolgere dalla vicenda. Spicca como tutti i personaggi del film, eccetto forse la ragazza africana, siano alla fin fine negativi. Rimane attualissimo al di là delle condizioni lavorative effettive, perché veritiero è senz'altro il clima e il modo di pensare propagandato.
MEMORABILE: La stridente alienazione individualista e utalitarista che ruota attorno ai rapporti umani di Pasotti, con i colleghi o con la ragazza.
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  • Discussione Raremirko • 21/10/13 00:05
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Un Olcese così non si era mai visto comunque, ho quasi faticato a riconoscerlo; si vede poco, ma è bravo anche lui.