Il raggio verde - Film (1986)

Il raggio verde
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Titolo originale: Le Rayon vert
Anno: 1986
Genere: commedia (colore)
Note: Quinto capitolo della serie Commedie e proverbi. Leone d'oro al miglior film alla 43ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/05/07 DAL BENEMERITO G.GODARDI
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G.Godardi 19/05/07 17:20 - 950 commenti

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Il tragicomico "calvario" estivo di una ragazza introversa dal carattere difficile scaricata proprio nel momento di partire per le vacanze. Dopo parecchie delusioni e compagnie sbagliate incontrerà il ragazzo giusto. Ancora una volta Rohmer descrivi pezzi di vita, qui addottando anche lo stile del video diario, per descrivere la solitudine di un'insofferente ragazza non allineata col resto del mondo. Come sempre tante chiacchiere ma anche tanto mare. In molti ci si riconosceranno: l'estate per certi versi è una stagione spietata. Perfetta la Rivière.
MEMORABILE: L'apparizione finale del fenomeno del raggio verde che dà il titolo al film.

Homesick 21/12/09 15:59 - 5737 commenti

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Scritto da Rohmer con l'attiva collaborazione degli attori - i dialoghi sono in maggioranza improvvisati - si àncora ad una frammentaria struttura diaristica e, proprio in virtù di questo minimalismo quotidiano che in mani altrui avrebbe potuto facilmente degenerare in monotonia, riesce ad avvincere ed appassionare, seguendo i moti interiori di una protagonista ubbiosa, raminga e ipersensibile in lotta per la riaffermazione del proprio io. La regia agisce con tocchi leggeri e gentili, in millimetrica coordinazione con la spontaneità interpretativa dell'eterea Rivière.

Galbo 6/11/11 08:56 - 12398 commenti

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Pochi autori hanno saputo raccontare le normale quotidianità come Eric Rohmer in questo Il raggio verde. Il personaggio di Delphine è raccontato con rara efficacia, nella sua sottile malinconia e nella ricerca di un compagno, nonchè nel suo lucido stupore nei momenti finali del film. Stilisticamente molto elegante, Il raggio verde è segnato dall'interpretazione praticamente perfetta della protagonista Marie Rivière.Meritato premio a Venezia.

Giùan 31/08/12 14:28 - 4562 commenti

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Curioso (ma nemmen tanto) paradosso del cinema: è bastato che il tanto bistrattato e saccente sguardo entomologico di Rohmer si abbandonasse al più sfrenato (e a tratti sdolcinato) dei crepuscoli, senza più barriere tra ragione e sentimento, che eccolo diventato autore riconosciuto e ammirato. Per gli stessi motivi (lo confesso: quasi per antinomico partito preso), il film mi è sempre dispiaciuto e quel suo palesarsi come "senza filtro" francamente urtato. Così anche la recitazione a fior di pelle della brava Rivière ha un che di affettato deja vù.

Cotola 9/07/13 20:15 - 9052 commenti

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Tra i film di Rohmer, uno di quelli meno convincenti. Pur non mancando, infatti, momenti arguti nei dialoghi (che sono il punto di forza dei film del maestro francese), spesso si cade un po' nel banale o si resta in superficie. Tra i personaggi molti non convincono poichè appena tratteggiati. Discorso diverso per quello di Delphine che a volte può irritare qualcuno, ma che è indubbiamente ritratto con grande cura ed interpretato con molta bravura da Marie Rivière. Comunque un buon film, ma esagerato, a mio avviso, il Leone veneziano.

Saintgifts 19/05/14 12:32 - 4098 commenti

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Credo che il film sia salvato dal finale, con il fenomeno fisico che sembra fatto apposta per costruirci sopra un proverbio. Fino a quel punto il rischio noia totale è realmente presente. La struttura di tipo "amatoriale", se così si può dire, con cui Rohmer filma, non la trovo un valore aggiunto (in altri casi lo è stato), ma appare più come un espediente per girare in economia. Marie Rivière è in parte e il suo apparire così fuori dal tempo (il confronto con le altre ragazze è determinante) è reso credibile dalla sua interpretazione.

Gae89 21/01/16 22:04 - 5 commenti

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Uno stile semplicissimo, documentaristico, un'atmosfera estiva resa magnificamente, la solitudine e... il bisogno d'amare. Una storia molto canonica ma sono la cruda realtà delle cose che ammalia, la direzione degli attori, la loro spontaneità e poi... quel finale speranzoso davanti al raggio verde. Pura poesia.

Daniela 18/07/19 22:59 - 12666 commenti

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Non è una persona simpatica Delphine: è una rompiscatole pignola, testarda, piena di fisime e idiosincrasie, quasi sempre immusonita, ad un passo dalla depressione. Eppure, nel bellissimo finale richiamato dal titolo, siamo contenti per lei e con lei, vorremmo anzi entrare nello schermo per abbracciarla. Momento magico come talvolta sanno sprigionare le storie semplici, quelle in cui è facile riconoscersi in questo o quel dettaglio, tanto naturali da far dimenticare la maestria con cui sono state costruite. Uno dei film più belli di Rohmer, romantico con tenerezza ed ironia.

Paulaster 17/07/20 09:46 - 4423 commenti

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Ragazza francese viene scaricata prima delle ferie. Frammentazione temporale che non si avverte, con l'abile trovata di tagliare tutti i trasferimenti inutili. La protagonista passa dal dramma della solitudine a una forma di depressione e conclude con la difficoltà a relazionarsi. Nella leggerezza di alcuni dialoghi passa la tragicommedia di chi si sente abbandonato ma, al contempo, è insofferente nei confronti del prossimo. Rohmer spiazza nel deridere il divertimento forzato (che vince sempre la noia, soprattutto in vacanza).
MEMORABILE: Il pranzo a base di carne; La spiegazione del fenomeno del raggio verde; La fuga dal tavolo dai due giovanotti e la ragazza svedese.

Reeves 13/09/20 02:02 - 2222 commenti

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Straordinario film sulle idiosincrasie, il mito vuoto dell'estate e delle vacanze (quello che per Guccini significava "Dio è morto") e la poesia che riesce a riscattare le miserie di una quotidianità. A Venezia fu un trionfo, per Rohmer uno dei maggiori successi commerciali. Il vuoto vagare di una ragazza in cerca di vacanza tra mare e montagna, un tramonto che cambia la percezione della vita: il tutto raccontato da Rohmer con un piccolissimo ma stupendo film girato in 16mm, a dimostrazione che non sono gli effetti speciali fracassoni a fare il cinema.

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Thedude94 29/10/22 00:36 - 1097 commenti

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Rohmer, attraverso l'interpretazione poetica del fenomeno solare del raggio verde, mette in scena un film fatto di dialoghi incessanti sull'amore e la solitudine, che vede la protagonista, un'ottima Riviére, unica mattatrice tra una serie di comprimari stereotipati e tipici personaggi secondari delle commedie francesi del regista. Nonostante sembri mancare un certo ritmo, tutto sommato nei momenti introspettivi il film si fa valere e non poco, grazie alle qualità interpretative della protagonista. Non male.
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  • Curiosità Fauno • 29/05/18 01:04
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  • Curiosità Buiomega71 • 17/11/20 19:17
    Consigliere - 25997 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "L'ultimo spettacolo", giovedì 10 dicembre 1988) di Il raggio verde:

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