Il mistero del falco - Film (1941)

Il mistero del falco
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The maltese falcon
Anno: 1941
Genere: gangster/noir (bianco e nero)
Note: Aka "Il falcone maltese", "Il falco maltese".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il falcone maltese, una statuetta ricoperta di gemme data in dono dai Templari al re di Spagna che aveva loro ceduto Malta, è una reliquia preziosa degna di Indiana Jones, una sorta di Graal perduto che un losco faccendiere è convinto di aver ritrovato. Attorno ad essa ruotano personaggi e cadaveri; in primis la più classica delle femme fatale (Mary Astor), che irrompe nell'ufficio del detective Sam Spade (Humphrey Bogart in uno dei suoi ruoli chiave) e lo travolge con una serie di balle facendo scattare in lui il desiderio di vederci più chiaro. THE MALTESE FALCON è il padre di tutti i noir, girato quasi completamente in interni con il sole a filtrare attraverso le veneziane. E' recitato divinamente...Leggi tutto non solo da Bogey ma anche da chi lo circonda, a partire da un Peter Lorre magnifico nella parte di Cairo, uno dei tanti che dà la caccia al fantomatico falcone. John Huston esordisce alla regia occupandosi anche della sceneggiatura e cesellando dialoghi perfetti, che calzano splendidamente ai personaggi che danno loro voce. A dire il vero la storia (tratta da un romanzo di Dashiel Hammett) è meno complessa di quanto si possa credere, è lineare e quasi priva di sfumature “gialle”; è semmai la sceneggiatura a sovrastrutturarla per aggiungervi il necessario alone di mistero. Si potrà quindi restare in parte delusi dall'intreccio, dal soggetto, ma non dal lavoro che è stato operato su di esso. Qualche perplessità resta sull’interpretazione un po' svanita della Astor, sul finale non chiuso come ci si aspetterebbe, ma il film è un classico.

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Almayer 27/07/07 08:22 - 169 commenti

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Primo film di John Huston e grande ruolo da protagonista assoluto per Bogart. Il film, a quanto pare, segue pedissequamente il romanzo di Dashiell Hammett. Bianco e nero spettacolare, il solito Peter Lorre deliziosamente viscido, Mary Astor nera che di più non si può, Bogart che inizia a fare il Bogart che conosciamo: un film di piccolo budget (girato prevalentemente in interni, con esterni palesemente finti) che riesce ad adattarsi alle politiche dell'epoca (i cattivi sono cattivi, i buoni sono buoni), rimanendo originale.

B. Legnani 13/09/07 21:32 - 5519 commenti

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Leggendaria interpretazione di Humphrey Bogart, in pellicola celebre, tratta da celebre romanzo. Bogart, nel ruolo di Sam Spade, è in effetti uno spettacolo. Huston dirige tutti con capacità. Un bel film noir, nel quale vengono ben inseriti momenti di sapiente ironia, la cui fama è, però, un poco superiore al livello dell'opera. Da vedere. Lo preferisco a Il grande sonno.

Capannelle 13/12/07 16:17 - 4394 commenti

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Ha avuto il gran merito di aprire il filone noir: ritmo serrato, cinismo a volontà, girato prevalentemente in interni. Merito a Houston per la regia "attiva" e le inquadrature innovative. La vicenda non è poi così avvincente, funzionano meglio i personaggi. Attori bravi ma non memorabili, lo stesso Bogart che fece epoca sembra Dio sceso in terra; meglio lo humour di Lorre. I dialoghi sono incalzanti ma a volte inutilmente lunghi.

Galbo 9/05/08 05:28 - 12372 commenti

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Vero e proprio caposaldo del genere noir (tratto dal celebre romanzo di Hammett), fa parte di quei film in cui più che la storia in sè (per la verità piuttosto ingarbugliata e a tratti difficoltosa da seguire) contano le atmosfere (sottolineata dalla splendida fotografia in bianco e nero) e le intepretazioni del cast. Bogart è il Sam Spade più credibile, con la sua recitazione asciutta e spigolosa, ma il resto del cast non è da meno. Ottima la regia del maestro Huston (è il suo primo film!).

Renato 3/11/08 15:21 - 1648 commenti

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Un noir semplicemente meraviglioso. Ormai totalmente fuori dal tempo, è entrato nella leggenda per restarci in eterno, coi suoi personaggi tutti di un pezzo e i suoi dialoghi pieni di sottintesi sessuali. La trama è senza dubbio avvincente e la suspense non manca, ma a mio avviso conta di più il tono del film, il suo pessimismo nerissimo... ed il finale strappa letteralmente applausi. Bogart ancora una volta talmente perfetto per il ruolo da far confondere l'attore col personaggio Sam Spade. 101 minuti di spettacolo, signori.

Deepred89 14/01/09 13:12 - 3701 commenti

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Ottimo film, una delle pietre miliari del noir hollywoodiano. Ben costruita la sceneggiatura, brillanti i dialoghi, ottime la regia e la fotografia. Humphrey Bogart colossale, ma anche Peter Lorre, in un ruolo piuttosto singolare, è ottimo. Da non perdere.

Tarabas 31/03/09 23:16 - 1878 commenti

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Sam Spade, una donna fatale, un oggetto misterioso dal grande valore, i vicoli di Frisco. Con questi ingredienti, Dashiell Hammet e John Huston imbastiscono un classico dell'hard boiled, lanciando Bogart tra le superstar di Hollywood. I personaggi, anche di contorno (la segretaria Effie), sono perfetti: Mary Astor è la bella senz'anima, Bogart il duro che segue solo il suo codice d'onore. Huston dirige senza sussulti, ma le dissolvenze che introducono le scene stabiliscono un landmark per il genere. Pietra miliare.

Undying 24/04/09 21:57 - 3807 commenti

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Come immaginare che dietro quella sagoma fragile di Brigid (Mary Astor), pronta a cedere al pianto alla minima emozione, si cela invece una carogna di prima categoria? Talmente cattiva quanto astuta, al punto di far cadere nella rete nientemeno che il granitico Sam Spade (Humphrey Bogart). Canonico (e conformista) noir altamente datato che ha goduto di fama immeritata, protratta nel tempo grazie alle interpretazioni e al nome (in seguito celebre e celebrato) che ne ha posto la firma come prima regia. Invecchiato e indebolito, come uno stimato personaggio epocale, oggi però avvizzito dal tempo.

Harrys 15/01/10 23:35 - 687 commenti

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Bogart (allora praticamente semi-sconosciuto) magistrale nella figura del detective privato sornione, ma all'occasione furbo come una volpe; Lorre, perfetto come uomo d'affati cinico e sgusciante; Greenstreet (dimenticato dai più) sublime nel ruolo del goffo avventuriero. John Huston rimodella divinamente il romanzo di Hammett. Considerato "all'unanimità" capostipite della fioritura noir Anni Quaranta (convenzione simile alle date che sanciscono l'inizio e la fine del Medioevo, per intenderci), andrebbe lodato e venerato solo per questo: *****.

Cotola 25/02/10 00:34 - 8998 commenti

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Uno dei noir per eccellenza, secondo alcuni addirittura il capostipite del genere, che segna il folgorante esordio di uno straordinario regista come Huston. La storia al solito è secondaria o comunque piuttosto semplice: quel che conta sono la regia, le ambientazioni, le atmosfere e i dialoghi. La sceneggiatura è tratta da un libro di Hammett. La fotografia è eccellente ed il cast tutto è semplicemente da applausi. Imperdibile.

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Homesick 5/03/10 19:03 - 5737 commenti

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La codifica del noir, proseguita l’anno successivo con Il fuorilegge di Tuttle, passa obbligatoriamente da questo esordio registico di Huston in cui una trama procede tortuosa - lasciandosi dietro una lunga scia di sangue – con continui ribaltamenti di campo e di prospettiva. È tuttavia il contributo degli attori ad elevare il valore del film: con il suo Sam Spade – ombroso, astuto, perentorio e cedevole al fascino delle donne – Bogart identifica l’archetipo di tutti i private eyes e la Astor quello della femmina fatale; eccezionali l’enorme Greenstreet e i suoi scagnozzi Lorre e Cook jr.

Mdmaster 4/01/11 08:05 - 802 commenti

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Film di culto a tutti gli effetti, la prima pellicola di Huston è un noir piuttosto classico, dalla storia tremendamente e aggiungerei inutilmente, ingarbugliata e i "cari" personaggi rovinati dalla vita. Bogart è Sam Spade, intrappolato nella disperata ricerca di qualcosa di incredibile ("di cui sono fatti i sogni") e preso in giro da una Astor davvero brava. Rivisto oggi, soffre dei classici difetti dei noir dell'epoca che lo spettatore moderno difficilmente perdona, ma il fascino praticamente intatto è innegabile. Da vedere.

Daniela 4/01/11 17:59 - 12606 commenti

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Titolo immancabile nella videoteca ideale di ogni cinefilo, anche se non privo di difetti. La trama è complicata, come usuale nel genere, ma meno intrigante che in altre occasioni, ed anche i personaggi sono a rischio di stereotipo. Sono però i volti che impersonano questi personaggi a fare la grandezza del film: non solo lo Spade di Bogart, con il quale dovranno fare i conti tutti i successori nel ruolo, ma anche la coppia Lorre/Greenstreet, la dark lady Astor, il piccoletto Cook Jr. sono indimenticabili. Quando a Huston, dirige da quel grande regista che avrebbe confermato di essere.
MEMORABILE: In attesa della polizia, Sam Spade spiega alla Sig.a O'Shaugnessy il motivo del suo comportamento.

Pigro 26/01/11 09:04 - 9624 commenti

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Un classico, nonché l'opera prima di un Huston già maturo e abile costruttore di sequenze dalla poderosa forza narrativa (con alcuni movimenti di macchina davvero mirabili per la capacità di raccontare una situazione). Il film che vede coinvolto un detective nella cruenta ricerca di un'antica statuetta (ma la storia è parecchio confusa) è imperniato su un Bogart in stato di grazia, attorniato da un cast ad alti livelli. Nel complesso, un buon film, anche se francamente sopravvalutato a causa dell'importanza storica di "primo noir".

Rebis 15/02/11 12:06 - 2331 commenti

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L'alba del cinema nero americano, con già tutto dentro: facce lombrosiane invischiate nei torbidi di una sceneggiatura funambolica, simulazioni, doppi fondi e piste monche, personaggi carati sulla densità della loro ombra. Girato quasi totalmente in interni è, nondimeno, profondamente urbano, labirintico, secco e feroce. Huston esordisce, scrive e dirige rivelando una padronanza della tecnica e del ritmo ammirevoli: nel genere saprà poi raffinarsi oltremodo. Bogie è un totem di disincanto e spregiudicato opportunismo. Impagabile il contraltare offerto da Lorre e Greenstreet.

Tomslick 11/04/11 22:46 - 205 commenti

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Il noir americano nasce qui, dicono. Che ciò sia vero o no poco importa: fatto sta che questo giallo ingarbugliato quanto basta, insanguinato a sufficienza e di soluzione spiccia ma non banale si avvale, soprattutto, d'interpretazioni splendide, di regia magistrale e di atmosfera tenebrosa che diviene il vero amalgama del tutto. Tocco finale: la fotografia dai toni non troppi chiari e dai molti scuri che confeziona la torbida vicenda e che la spedisce dritta dritta fra i miti della settima arte. Se (anche) questo è noir, allora che noir sia.

Luchi78 28/06/11 17:44 - 1521 commenti

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Comprendo il clamore guadagnato per il ruolo di apripista del genere noir, ma non apprezzo molto questi film d'epoca che tendono ad avere una trama "a disposizione" degli sceneggiatori, continuamente stravolta per lasciare puntualmente lo spettatore ad attendere il finale risolutore. Bravi tutti i protagonisti, bravissimo Bogart, oltre alle già dette note di merito per le scelte "stilistiche" del regista Huston, ma non eccederei con gli entusiasmi.

Giùan 25/09/11 17:18 - 4528 commenti

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Semplicemente magistrale. L’esordio alla regia di Huston è l’archetipo di tutti i “neri” hollywoodiani, ma al contempo segna la nascita di un Autore borderline degli studios alle prese con uno dei suoi temi guida: un manipolo di marginali di diversa risma alla ricerca di qualcosa che si mostrerà inesistente. Bogart si emancipa dal ruolo del gangster e diventa per sempre Bogey-Spade, il plastico detective dall’incorruttibile crepuscolarità. Il canovaccio di Hammett è innervato da robuste dosi di humour: Greenstreet e Lorre impagabili. Torbida Mary Astor.

Saintgifts 20/11/11 16:33 - 4098 commenti

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Nel suo primo lavoro Huston usa tutte le tecniche di ripresa possibili, da angolazioni particolari a movimenti di macchina ricercati. Le uccisioni non vengono fatte vedere, non è importante, il massimo della violenza sono un paio di cazzotti dati con stile dal sicuro Sam Spade, investigatore con un suo codice morale che però non gli impedisce di essere l'amante della moglie del suo socio, presto uscito di scena. La storia tutto sommato è semplice, ma sono le bugie di tutti, che Sam deve scoprire, a rendere interessante il capostipite dei noir.
MEMORABILE: La segretaria di Spade ricorda miss Moneypenny, la segretaria innamorata di James Bond.

Metuant 20/03/12 22:58 - 456 commenti

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Primo film di John Huston che azzecca immediatamente il classico: chiunque mastichi almeno un po' di noir non può non avere visto questo film. C'è tutto quanto si possa iscrivere nei dogmi del genere, con l'aggiunta di un cast di prim'ordine che resta giustamente impresso assieme alle scene chiave del film. Forse non proprio perfetto, magari noiosetto per i non avvezzi, comunque un cult che resiste nel tempo. E non è certo poco.

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Coyote 24/07/12 12:16 - 185 commenti

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Classico tra i classici, il Mistero del falco è una pietra miliare e un termine di paragone immancabile per tutti i noir realizzati in seguito. Come accadrà nel Grande sonno, Humphrey Bogart si ritrova alle prese con un ruolo nel quale si trova perfettamente a suo agio: acuto, sicuro di sé, sanguigno, il duro per eccellenza. La trama si lascia seguire facilmente (anomalia nel genere noir), perfino troppo. Forse un intreccio più complesso avrebbe fatto di questo buon film un capolavoro.

Giacomovie 28/10/15 16:32 - 1397 commenti

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Il principale mistero di questo film è il perché della notevole fama guadagnatosi. A tal proposito deve molto all’ottimo lavoro registico dell’esordiente Huston, per il resto non ci sono sussulti di particolare rilievo. Ad eccezione della più convincente parte conclusiva, si protrae per tutta la durata puntando tutto sui contorni cupi delle atmosfere, sul carisma di Bogart e sull’ambiguità dei personaggi femminili. Poco per lasciare il segno e ancora meno se tra i difetti si aggiunge una certa confusione dell’intreccio.

Liv 1/02/16 13:02 - 237 commenti

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Capostipite del noir (o più propriamente poliziesco) o giallo, hard boiled (termine americano), differente del genere primordiale deduttivo, a cui fa capo Sherlock Holmes. Il personaggio di questo genere è impersonato magistralmente da Humphrey Bogart, che passa a ruoli prepotentemente primari. In questa vicenda si vede ancora la luce del sole, sia pure filtrata dalle finestre con veneziane o con la scritta dei titolari (che con il primo delitto passano a uno solo). Il codice di autocensura di Hollywood comincia ad allentarsi.
MEMORABILE: Le numerose occasioni in cui Sam Spade infrangerebbe gli attuali tabù del "politicamente/femministicamente corretto".

Faggi 20/03/16 19:13 - 1548 commenti

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Distillato di arguzia noir e manuale di codifica del genere. Abbiamo l'investigatore privato (nientedimeno che Sam Spade), la dark lady, il pericoloso tirapiedi, i poliziotti alle calcagna, i loschi figuri, l'intrigo ai limiti dell'indistricabile, le bevande narcotizzate, la segretaria devota, l'oggetto del desiderio e ovviamente gli omicidi... Non manca niente e tutto è meravigliosamente orchestrato e congegnato sino al perfetto e malinconico finale.

Didda23 1/04/16 11:39 - 2424 commenti

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La sceneggiatura, maestosa e superba nei dialoghi, è eccessivamente ingarbugliata e non permette un coinvolgimento denso e pieno, anche se nella parte finale i nodi vengono sciolti magnificamente e il tutto è decisamente più chiaro e limpido. Ineccepibile e folgorante la regia del debuttante John Huston, aiutato dal veterano direttore della fotografia Ederson (qui in una delle prove più riuscite). Bogart meriterebbe un capitolo a parte per la grandiosità dell'interpretazione. Il doppiaggio originale fu fatto direttamente negli States e fu ridoppiato dalla Rai nel 1984.
MEMORABILE: Gli sguardi di Bogart; L'oggetto del desiderio.

Jandileida 15/07/17 08:51 - 1558 commenti

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Detto in tutta sincerità, non ci fosse stato Bogart non penso sarei riuscito ad arrivare fino alla fine: assurto a capostipite del genere noir, ne riassume in un colpo solo tutti i pregi e i difetti. Tra i primi senza dubbio i personaggi, sempre a metà strada tra il bene e il male e armati di una certa dose di sarcastico cinismo. Tra i secondi la storia sempre troppo confusa, appensantita qui da una messa in scena in soli interni che rende il film soporifero e i dialoghi lunghi ed estenuanti. Da vedere come reliquia ma non è invecchiato benissimo.

Xabaras 15/08/18 11:52 - 210 commenti

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Trama incredibilmente ingarbugliata ma film giustamente da annoverare tra i grandi classici del cinema per l'esemplare interpretazione di Bogart (a cui deve aver dato un'occhiata anche l'Al Pacino de Il padrino parte II) che si cala nei panni di Sam Spade con spessore granitico ma abbacinante naturalezza. Per il resto si naviga nel classico tema (molto americano del resto) del materialismo sfrontato e senza leggi a cui il detective si oppone con l'unico obiettivo di salvare la pelle ed evitare la galera.

Il Dandi 10/05/19 20:40 - 1917 commenti

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Forse il titolo di capostipite del genere è una convenzione esagerata, ma ne resta uno degli archetipi più influenti di sempre: l'interpretazione irridente di Bogart, svelto di mano e di lingua e quella svenevole della Astor, femme fatale bugiarda, superano ogni cliché perché sono esse stesse a crearli. A differenza del Marlowe del Grande sonno nel cinismo del suo Sam Spade Bogart ancora non aggiunge il maturo dolore del Rick di Casablanca, ma è giusto così. Gran film, da conoscere e da conservare.
MEMORABILE: "È della materia di cui sono fatti i sogni...".

Puppigallo 12/08/19 12:41 - 5251 commenti

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Un Bogart in forma smaliante e un cattivo "Orson Wellesesco" sono le armi vincenti di questa pellicola, che ancora oggi mantiene pressochè intatto il suo fascino, lasciandosi gustare come un vino invecchiato bene. A colpire sono soprattutto gli scambi verbali, pepati, pieni di frecciate, alcuni quasi caustici. Un altro punto di forza è rappresentato infatti proprio dai botta e risposta tra Bogard e l'infido corpulento, smanioso di impossessarsi del falco e quelli tra Bogard e lo sgherro, che umilia in tutti i modi possibili. Un po' deludente il finale, ma resta notevole e da vedere.
MEMORABILE: Disarma lo sgherro e dice al suo capo "E' questo il risultato quando si danno le armi ai bambini".

Paulaster 28/11/19 11:52 - 4375 commenti

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A un detective verrà chiesto di recuperare una statuetta preziosa. Sceneggiatura basata su un intreccio serrato che, salvo per quanto riguarda il capitano della nave, è chiara nel suo svolgimento. Bogart ha i modi da duro con lo humor sottile, ma è la bugiarda Astor il perno di tutte le menzogne dei malviventi. Ottimo l’esordio di Huston, anche se è meglio non scomodare Welles; fotografia ficcante specie nei primi piani. Primogenito del genere noir che paga il tempo che fu solo per gli accenni amorosi (con la vedova del socio) da disparità dei sessi.
MEMORABILE: “Più il cane è piccolo più forte abbaia”; Le pistole tolte al tirapiedi; Bogart drogato; “Sei un uomo in gamba, dolcezza!”; Le sbarre dell’ascensore.

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Magi94 19/05/20 00:59 - 944 commenti

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Uno dei primi noir di sempre, che detta le caratteristiche del genere con una fotografia magistrale tra luce e ombre e dei personaggi-archetipi che rimangono nella storia. A dir il vero l'opera merita molto più per i caratteri estetici e cinematografici che per quelli narrativi: la sceneggiatura è troppo contorta per una storia pur semplice e sono necessari troppi "spiegoni", così come alcuni snodi di trama appaiono un po' infantili (quelle pistole che volano...). In ogni caso eccezionali la regia e gli attori, con facce indimenticabili.
MEMORABILE: Il "risveglio" con il campionario di facce da noir: il burbero furfante Greenstreet, il nevrotico Lorre, il duro Bogart e la femme fatale Astor.

Pessoa 22/05/20 09:38 - 2476 commenti

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Tralasciando il valore archetipico del film, peraltro controverso, resta un noir senza particolari fiammate, nobilitato da una regia coraggiosa, a tratti geniale e da una magistrale interpretazione di Bogart. Dei capolavori del genere, coevi o di poco posteriori, mancano la profondità della sceneggiatura, che qui non riesce ad andare oltre le esigenze puramente narrative e l'aura angosciosa che stempera la didascalicità del racconto. Buona prova di Greensteet, la Astor difetta di mistero e fatalità. Molto bello, ma non una pietra miliare.

Alex1988 24/05/20 18:23 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Magnifico esordio alla regia per il grande John Huston, il quale, allo stesso tempo, dà il via anche al sodalizio con colui che diventerà il suo attore feticcio, Humphrey Bogart. Il personaggio di Sam Spade, nato dalla penna di Hammett, rappresenta il prototipo di molti personaggi simili che, negli anni successivi, prenderanno vita al cinema e non solo (si pensi al videgioco "Max Payne"). Un po' troppo verboso ma è soprattutto un ottimo esercizio formale che gli amanti del noir apprezzeranno.

Nicola81 23/09/20 17:14 - 2831 commenti

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Film che non avrà inventato un genere ma di sicuro ne ha definito alcuni parametri fondamentali. Ispirandosi a un classico della letteratura poliziesca, Huston debutta dietro la macchina da presa con ammirevole bravura, costruisce dialoghi efficaci e un intreccio che si segue più agevolmente del previsto (i noir dalla trama veramente contorta saranno altri), e crea personaggi iconici: il detective duro e puro, la femme fatale, i loschi faccendieri e i loro scagnozzi, i poliziotti diffidenti. Bogart inizialmente ostenta troppa sicurezza ma poi è perfetto, così come il resto del cast.
MEMORABILE: Ovviamente la battuta finale di Bogart.

Bullseye2 17/08/22 01:29 - 393 commenti

I gusti di Bullseye2

Archetipo del noir cinematografico tra realismo e clima onirico: un film fatto, d'altronde, "della stessa materia di cui sono fatti i sogni". Dinamico e veloce visto oggi, all'epoca dovrà aver avuto l'effetto di un proiettile: Huston per modernità di linguaggio eguaglia il Welles coevo e Bogart domina la scena tra sagace ironia e scoppi di tensione. Regge alla grande il passare del tempo e, oltre a essere un film importante, è anche bello e piacevole da vedere. Un classico del cinema tout court, oltre ad aver definito i topoi dell'era del noir classico americano.

Reeves 18/09/23 09:49 - 2152 commenti

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Ogni volta che lo si rivede, questo film come un buon vino sembra sempre migliore. Il fascino di Bogart e della Astor, la nevrosi di Greenstreet, il poliziotto corrotto di Barton Mac Lane: ogni elemento si combina alla perfezione e il film riusulta una macchina oliata e perfetta, capace di affasciunare il cinefilo ma anche di interessare uno spettatore casuale.

Max dembo 4/11/23 17:28 - 427 commenti

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Uno dei film più celebrati della storia del cinema tutto, è anche innegabilmente molto datato (ma lo diventò già nei '70, decennio in cui si accrebbe enormemente la sua fama), con una considerazione e un significato che, come avviene a volte nel corso della critica cinematografica accademica, travalicano - e di non poco - il suo valore intrinseco. Senza nulla togliere alla grandezza di Bogart, qui all'apice forse dei suoi tic e gigionismi (in pratica già l'imitazione fatta da Sacchi) e a una regia "da camera" di Huston, che fa anche troppo per i tempi.
MEMORABILE: "Di che cos'è fatto? Della materia con cui sono fatti i sogni"; La grande recitazione di Lorre e Greenstreet alla scoperta che il falco "è di piombo".
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  • Homevideo Buiomega71 • 5/03/14 10:29
    Consigliere - 25896 interventi
    Rieditato in dvd dalla Sinister, disponibile dal 15/04/2014

    http://www.kultvideo.com/DVD/DVD.aspx/aid19782aid-DVD-Il-mistero-del-falco-15-04-The-Maltese-Falcon?__lang=it-IT
  • Homevideo Xtron • 1/05/15 14:37
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd WARNER lo si trova ancora disponibile nel cofanetto "4 grandi film gangster con Humphrey Bogart"

    Audio italiano e inglese
    Sottotitoli vari tra cui l'italiano
    Formato video 4/3
    Durata 1h36m25s
    Extra: Trailer, I trailer di Humphrey Bogart

    immagine a 21:35

    Ultima modifica: 1/05/15 17:18 da Zender
  • Homevideo Ciavazzaro • 15/12/17 01:00
    Scrivano - 5591 interventi
    Da segnalare che il dvd Sinister presenta entrambi i doppiaggi italiani, sia il primo (realizzato in america), sia il secondo con Paolo Ferrari che doppia Bogart.
  • Homevideo Buiomega71 • 5/05/21 18:06
    Consigliere - 25896 interventi
    In  blu ray ( e dvd) per A & R Productions, disponibile dal 21/05/2021
  • Discussione Caesars • 22/10/21 14:31
    Scrivano - 16796 interventi
    Ci va il simbolo di "remakeW?
    E' tratto dalla stessa fonte letteraria di Il falcone maltese
  • Discussione Buiomega71 • 22/10/21 14:36
    Consigliere - 25896 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Ci va il simbolo di "remakeW?
    E' tratto dalla stessa fonte letteraria di Il falcone maltese

    Appunto perchè c'è a monte una fonte letteraria che NON è un remake.

    Semmai una seconda versione (come giustamente è scritto sulle notte del film del 1931)
  • Discussione Zender • 22/10/21 16:49
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, è una vecchia storia. In teoria, a meno che non sia esplicitamente scritto nei titoli, se esiste una fonte letteraria comune non è un remake.
  • Discussione Caesars • 23/10/21 19:27
    Scrivano - 16796 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, è una vecchia storia. In teoria, a meno che non sia esplicitamente scritto nei titoli, se esiste una fonte letteraria comune non è un remake.

    Non ricordavo se in questi casi si metteva la R o meno. Ora lo so: niente R.
  • Homevideo Mortician • 13/03/22 09:04
    Galoppino - 155 interventi
    il DVD A&R è di ottima fattura, pellicola priva di imperfezioni che non sfigura per nulla su schermi superiori ai 32". Il piatto forte è la presenza dei 2 doppiaggi quello storico e quello del 1984, ovviamente tra i due in termini di chiarezza, nitidezza sonora e completezza delle battute è preferibile quest'ultimo. Un DVD da avere.
  • Discussione Max dembo • 5/11/23 08:49
    Servizio caffè - 421 interventi
    Visto con il doppiaggio italiano fatto negli Stati Uniti, del 1947