Il giustiziere della notte 2 - Film (1981)

Il giustiziere della notte 2
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Gli avevano lasciato in vita la figlia, dopo avergli seviziato e ucciso la moglie. Chi altri potevano prendere di mira, nel sequel, gli immancabili sciammannati senza pietà? La poveretta era finita sotto shock in ospedale e ancora adesso, dopo due anni (in realtà ne son trascorsi sei), non se la passa bene (al di là del fatto che ha un'altra faccia e un altro corpo, essendo interpretata da Robin Sherwood e non più da Kathleen Tolan): non parla, sembra capire solo relativamente cosa le accade intorno. Suo padre, l'architetto Paul Kersey (Bronson), si è spostato da New York a Los Angeles,...Leggi tutto ha trovato una nuova compagna nella giornalista Geri Nichols (Ireland) e si fa aiutare in casa da una governante (Gallardo) molto in gamba, talmente in gamba e affettuosa che si capisce subito che fine sia destinata a fare pure lei…

I feroci teppisti stupratori hanno già avuto uno scontro con Kersey e, dopo avergli rubato il portafogli, leggono dove abita e gli entrano in casa. Lui non c'è, ma trovano la domestica e parte la solita bestiale arancia meccanica: violentata a turno, selvaggiamente. Quando Kersey e sua figlia tornano, i delinquenti sono ancora lì. Massacrano di pugni lui e sequestrano lei per stuprarsela con calma da loro. Lei dal covo dei porci tenta di fuggire, si lancia dalla finestra e cadendo finisce infilzata da un cancello. Ce n'è abbastanza per far tornare aspri pensieri di vendetta in Kersey, che naturalmente non descrive alla polizia le facce dei rapitori (anche qui, come nel numero uno c'era Jeff Goldblum, non manca il futuro vip: quello con gli occhiali “orizzontali” è Laurence Fishburne) per poterseli cercare in un secondo tempo da sé e fare giustizia a modo suo. Riprende in mano la vecchia pistola e riparte per i bassifondi della città per trovare chi bene ha visto in faccia.

Non ci metterà molto ad avviare la sua strage personale, mentre da New York arriverà il buon Frank Ochoa (Gardenia), deciso a fermarlo per non far emergere il fatto che al tempo lo si lasciò libero quando non si doveva. Ed è proprio il personaggio di Gardenia a dare un briciolo di senso all'operazione, per il resto nient'altro che la pedissequa riproposizione del modello: il suo incontro con Jill Ireland - che originerà poi uno spassosissimo duetto tra lei e Bronson sull'autenticità delle accuse riferitele dal poliziotto - sono il poco sale che condisce un'avventura prevedibile dall'inizio alla fine. Le uccisioni vengono messe in scena senza un minimo di suspense, le vittime crepano nell'anonimato di un colpo improvviso di pistola (tranne per l'ultimo, che un minimo di creatività in più la richiedeva).

Bronson ultrasessantenne a menar pugni e calci fatica, i ragazzacci sbraitano, ballano e generano sterile confusione, Winner la tira avanti senza gran voglia e restano la professionalità dell'insieme, il grugno scolpito nella pietra del protagonista e magari le musiche di Jimmy Page, che nella carriera post Led Zeppelin poco ha fatto di significativo. Anthony Franciosa ci regala un inutilissimo cameo di una manciata di minuti come capo della polizia pochi mesi prima di sbarcare in Italia sul set di Argento.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/07 DAL BENEMERITO G.GODARDI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/10/23
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G.Godardi 10/04/07 19:15 - 950 commenti

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Seguito ancora più violento del prototipo ma che si riscatta grazie ad una doppia fotografia (diurna e notturna, quasi rispettase la dualità del protagonista: mite architetto di giorno e castigamatti di notte) e ad una stilizzazione della violenza prossima agli stilemi della pop art e del concettuale. In particolare la fotografia notturna è splendida, ricorda l'iperrealismo di Scorsese ma è anche ad un passo dal cinema di Abel Ferrara (vedi la componente religiosa che scorre nella pellicola), che proprio in quegli anni cominciava a girare i primi film.

B. Legnani 11/04/07 00:14 - 5532 commenti

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Del tutto inferiore rispetto alle attese. In confronto a Il Giustiziere della notte, tutto è più sbrigativo, meno sofferto, troppo diretto. In più la messa in scena è decisamente meno curata rispetto al capostipite. Non che la visione debba necessariamente rovinare il buon ricordo del film del 1974, ma è consigliabile evitarlo. Da salvare il grande Vincent Gardenia.

Deepred89 31/05/07 21:28 - 3706 commenti

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Inferiore al primo capitolo. L'inizio è insolitamente truce (la scena dello stupro, nella versione integrale, se la potrebbe giocare in quanto a violenza con i peggiori Rape & Revenge), ma quello che viene dopo, nonostante il buon ritmo, ha l'aria di essere abbastanza tirato via. Praticamente si ha che fare con una fotocopia del primo capitolo della saga, senza però la dimensione psicologica della vicenda. Inutili le parti sentimentali. Inespressivo ma perfettamente in parte Bronson. In una piccola parte c'è Anthony Franciosa.

Lovejoy 9/12/07 23:37 - 1823 commenti

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Nettamente superiore al primo, sia in termini di violenza che in termini di qualità. Il regista e Bronson puntano sopratutto alla spettacolarizzazione delle scene d'azione e, dopo aver dato spazio ai protagonisti, scoppia la mattanza. Alcune scene sono girate in maniera esemplare (la prima esecuzione; quella nel parco, di notte; quella all'ospedale) e il cast è perfetto. Oltre a un eccezionale Bronson, da ricordare la prova dell'immenso e oggi dimenticato Vincent Gardenia. Un Classico.
MEMORABILE: Kersey rivolto ad uno spacciatore -Tu ci credi in Dio?- -Sì, sì: ci credo. - -Adesso vai a trovarlo. "Bang!"

Galbo 18/05/08 10:37 - 12393 commenti

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Realizzato dallo stesso regista del primo fortunatissimo capitolo, il film calca la mano sul versante action, relegando molto le pur deboli (e molto contestabili moralmente) motivazioni ideologiche del precedente. Pertanto questo diventa una sorta di remake (la trama è parecchio simile) del primo episodio, con un Bronson che, seppur invecchiato, è ancora discretamente in forma per fronteggiare i cattivi. Gradevole, ma molto ripetitivo.

Ciavazzaro 19/05/08 18:02 - 4770 commenti

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Degno seguito del primo capitolo, in cui la violenza aumenta a dismisura, arrivando a livelli quasi sconosciuti nel periodo. Bronson è come sempre ottimo, c'è di nuovo Gardenia e il bravo Anthony Franciosa. Bella anche la confezione (musica, scenografie), teso il finale.

Herrkinski 30/05/08 18:39 - 8112 commenti

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La coppia Winner/Bronson confeziona, ma solo a distanza di alcuni anni (stranamente), un interessante sequel. Ancora più violento e crudo del primo, questo seguito punta più sull'azione e trasforma definitivamente Bronson in un giustiziere a tutto tondo, un personaggio che ormai ha perso definitivamente le remore da bravo cittadino del primo capitolo e che uccide "i cattivi" metodicamente e in modo ben organizzato. Ottimo ritmo e tante scene storiche e molto bravo ancora una volta Vincent Gardenia nel ruolo del commissario.
MEMORABILE: Quando Bronson uccide il teppista nell'ospedale psichiatrico con l'elettroshock!

Supercruel 2/10/08 01:42 - 498 commenti

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Abbandonato il conflitto psicologico del capostipite, Paul Kersey qui fa un passo in avanti per diventare una fredda macchina di vendetta e morte. Winner confeziona un sequel narrativamente simile al primo capitolo, accentuando però violenza e azione. Quel che si perde in termini drammatici, lo si guadagna in adrenalina. Il meccanismo è ormai scoperto, ma vedere Bronson organizzarsi, spiare, menare le mani, sparare e sputare le sue mitologiche sentenze è un piacere. Degnissimo.

Undying 16/04/09 19:42 - 3807 commenti

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Cambio di location (qua siamo a Los Angeles, a differenza della New York già percorsa in precedenza) ma sostanza identica: di giorno architetto con una vita professionale ineccepibile; di notte (e quando dorme questo?) giustiziere improvvisato che sancisce (e applica) a suo modo la legge del taglione, vivificata dalla pena di morte. Il novello sovrano-assassino-giustiziere -all'insegna del motto "a Deo rex, a rege lex"- arriva a travestirsi da medico per eliminare una vittima all'interno d'un ospedale. Eccessivamente grottesco, per l'involontaria caricatura tratteggiata da un Bronson titanico.

G.enriquez 22/06/09 15:46 - 121 commenti

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Inferiore al primo capitolo, soprattutto perché viene praticamente annullata la dimensione psicologica dei personaggi, ma più interessante a livello scenografico. Ci viene qui presentata infatti una Los Angeles notturna molto degradata, popolata da strani e poco rassicuranti personaggi e molto ben fotografata. La parte finale del film, soprattutto dopo l'ingresso in scena di Vincent Gardenia, è bellissima. Insomma, con una descrizione più accurata dei personaggi sarebbe stato un piccolo capolavoro.

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Rambo90 17/01/10 02:26 - 7697 commenti

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Squadra che vince non si cambia: stesso regista e stessi attori protagonisti (Bronson e Gardenia). Stesso incipit (meno violento, ma più struggente: ormai Kersey ha perso anche la figlia), più azione e maggiore attenzione allo sviluppo dei personaggi. Certo si annusa un po' di ripetitività, ma il film funziona come deve e Bronson (già 62enne) se la cava egregiamente nel ruolo di giustiziere. Ancora un plauso per Gardenia, stavolta alleato del protagonista.
MEMORABILE: "Ha ucciso mia figlia" (Bronson, stanco e ferito, guardando il dottore che lo ha trovato col cadavere del nemico a fianco).

Homesick 24/02/10 18:04 - 5737 commenti

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Da New York, il personale regolamento di conti dell’architetto Paul Kersey con la malavita più ripugnante prosegue a Los Angeles in un tardo sequel-remake piegato alle ingiunzioni della commercialità, come rivelano il suo eccessivo semplicismo, la mano calcata su nudi e splatter e tutta l’impresa in ospedale ove il ridicolo involontario è dietro l’angolo. Bronson è sempre più stretto nelle maglie del personaggio e Gardenia ripropone il suo gustoso commissario raffreddato che non risparmia battute anche quando è in punto di morte. Notevoli musiche di Jimmy Page.

Tomastich 26/05/10 10:54 - 1255 commenti

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Una regia più sciatta ma che alza i toni per quanto riguarda la violenza (lo stupro, l'uccisione della governante, la morte della figlia) e Bronson non si risparmia neanche qui: si cala un bel cappellino in testa (non è che sia un buon travestimento eh) e inizia a fare piazza pulita. Per qualche minuto avrà anche Vincent Gardenia come alleato. Fa una piccola parte Anthony Franciosa, mr. Tenebre.
MEMORABILE: La battuta su Dio.

Manowar79 24/09/10 15:25 - 309 commenti

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Avrebbe un senso se fosse un remake dichiarato, visto che sotto molti punti di vista è persino migliore del primo episodio, ma come sequel non è credibile: il ciclo di disavventure del perseguitato architetto Kersey non sta né in cielo né in terra, i "cattivi" (che sembrano provenire dal Bronx di Castellari) sono stati caratterizzati a colpi d'ascia scadendo quasi nella parodia (il punk che fa le linguacce ecc). Tecnicamente, la differenza la fa un memorabile Vincent Gardenia. Tasso di violenza esponenziale, ma manca l'effetto sorpresa.

Gestarsh99 4/01/11 11:54 - 1395 commenti

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Il primo dei quattro sequel in calando di un capostipite che ha fatto storia, generando discussioni e vespai polemici di condanna in tutto il mondo. Golan e Globus riacciuffano per le rughe il sessantenne Bronson, scaraventandolo in un prodotto 100% Cannon-style: rozzo, schematico, sommario ma nonostante tutto efficace. Il risoluto Paul Kersey torna così a dar voce alle paure e alla rabbia repressa della maggioranza silenziosa USA, proseguendo la sua sporca opera di ripulitura delle strade cittadine.
MEMORABILE: La figlia di Kersey che, per sfuggire ai suoi stupratori, si getta da una finestra, finendo infilzata sulle punte acuminate delle sbarre di un cancello.

Il Dandi 27/03/11 17:55 - 1917 commenti

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Deludente e tardivo sequel di un ottimo film. A parte un discreto tasso di scorrimento di sangue, il resto è solo piattume da telefilm, banalizzato inoltre da uno scarso doppiaggio. Si guarda solo per rivedere in azione l'imperturbabile felino Bronson, ma anche il ritmo è annacquato e soprattutto privo -ahimé- della tensione drammatica e morale dell'originale. Inspiegabilmente, rotto con dieci anni di ritardo il tabù del sequel, ne seguiranno altri tre, ancora peggiori: meglio allora i giustizieri italiani.
MEMORABILE: "Ci credi in Dio?" -"Sì!" -"Ora vai a trovarlo".

Markvale 7/09/11 13:40 - 143 commenti

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Non solo l'impostazione "giustizialista" è scoperta in questo sequel delle imprese di Paul Kersey, ma anche il tasso di violenza, truculenze e atrocità aumenta a dismisura. Tanto per non tradire il marchio di fabbrica non manca una sequenza di stupro e la conseguente azione di vendetta di un Bronson ancor più glaciale e risoluto. Non si aggiunge niente, anzi si sottrae qualcosa al non esaltante originale e il granitico protagonista non smentisce sè stesso.

Markus 11/09/11 12:36 - 3687 commenti

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A sette anni dal capostipite, Bronson (ancora diretto da Winner) ritorna nei panni del giustiziere, ma perché? Nel frattempo, dopo il fattaccio del ’74 costui si è trasferito nella solare Los Angeles, con la speranza di lasciarsi alle spalle le amarezze e il grigiore di NY, mentre la violenza rifà capolino nella sua casa con la solita metodologia dello stupro e della morte dopo atroci violenze. La sensazione del deja-vu è palese ma grande ritmo, una bella ambientazione e attori ancora all'altezza del ruolo, fanno di questo sequel un bel film.

Belfagor 14/09/11 14:24 - 2690 commenti

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Dopo l'omicidio della figlia, Kersey torna alla propria missione di giustiziere. Sfruttando il successo dell'originale, questo sequel calca la mano sulla violenza iperrealista annacquando le implicazioni sociali (ma tranquilli, il vigilantismo reazionario è comunque presente). Bronson, sebbene un po' ingrigito dall'età, riesce ancora ad imporsi sulla scena ed è affiancato dal bravo Gardenia, ma il film affonda presto nella ripetitività.

Buiomega71 8/11/11 11:24 - 2910 commenti

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La quintessenza del cinema winneriano, ancor più zozzo e triviale del primo capitolo (e di tutta la serie a dire il vero). Sua mestà Winner non risparmia niente e nessuno, va giù di cinismo e cattiveria, violenza bella tosta e stupri di gruppo che sfiorano l'hardcore. Mai come in questo film mette all'opera la sua poetica rozza e minimale, ma anche viscerale e laida, con personaggi che ben poco hanno di umano (la gang sembra uscita da un fognoso post atomico di quelli più truzzi). Puro nero metropolitano uscito direttamente dall'inferno. Cult.
MEMORABILE: Lo stupro ai danni della governante di Bronson, davvero insostenibile per ferocia e efferratezza; La musica di Page ogni qual volta appare la gang.

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Nicola81 22/06/13 16:04 - 2857 commenti

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Girato a distanza di ben 7 anni dal primo film, rispetto al quale è inferiore nell'approfondimento psicologico dei personaggi, ma superiore sul piano del ritmo e dell'azione. L'azione si sposta da New York a Los Angeles, ma la delinquenza è ancora più spietata e allora ecco che il nostro Paul Kersey risponde in maniera più sistematica e scientifica. Gardenia bravo anche stavolta, la Ireland fa più che altro contorno. Senza gridare al miracolo, un buon film d'azione fotografato splendidamente. Forse sarebbe stato il caso di chiuderla qui...
MEMORABILE: Il ferocissimo stupro; La sparatoria nel parco; Il finale.

Myvincent 30/09/15 08:15 - 3741 commenti

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Il film inizia come un'Arancia meccanica andata a male (la scena dello stupro di gruppo rasenta il comico) e si sviluppa come suggerisce il suo titolo. Purtroppo tutta l'operazione ha un sapore troppo commerciale, poiché mancano le motivazioni "personologiche" profonde e il pathos, che tanto contraddistinguevano il primo capitolo. Così Bronson sembra muoversi non del tutto convinto di sé, nella più bieca suburra di L.A.

Piero68 1/10/15 14:56 - 2957 commenti

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Nonostante la produzione volesse cambiare il regista del primo capitolo e chiamare Menahem Golan, Bronson si impuntò e rivolle a tutti i costi Winner, arrivando così alla loro quinta collaborazione. E forse aveva ragione, visto che questo secondo episodio, se possibile, è anche più violento del primo e la scena del doppio stupro è stata più volte censurata e/o ripulita in alcune versioni tv e home video. La storia praticamente si ripete e la sceneggiatura riporta quasi pedissequamente le vicende del numero uno. Buono il cast di contorno.
MEMORABILE: Fishburne giovanissimo tra i teppisti.

Pinhead80 8/07/16 11:54 - 4760 commenti

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Il destino sembra riservare al nostro protagonista ogni tipo di disgrazia possibile e immaginabile, tanto da rimetterlo nelle condizioni di ricominciare la propria vendetta personale. Paul Kersey rappresenta ancora una volta la rabbia di chi non crede più alle forze dell'ordine e non si sente più tutelato in alcun modo. Di fondo il film è una copia dell'originale ma ho trovato le scene di violenza molto più disturbanti, quasi a voler giustificare l'ennesima carneficina del giustiziere della notte. Bronson al solito sugli scudi.
MEMORABILE: "Tu ci credi in Dio, vero?" "Si, ci credo" "Allora vai a trovarlo!" (BUM!)

Vito 29/09/17 14:04 - 695 commenti

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Ancora una volta il mite architetto Paul Kersey vestirà i panni di vigilante solitario dando la caccia ai teppisti. Torna Bronson e torna anche Winner per questo sequel targato Cannon. L'ambientazione si sposta a Los Angeles, la violenza si moltiplica tra stupri selvaggi e vendette raggiungendo anche vette di durezza poco sostenibili. Inferiore naturalmente al primo capitolo ma un'ottima pellicola.

Pesten 25/02/18 10:02 - 790 commenti

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Cambiano l'anno e la location per questo sequel e si usano entrambi per modificare la storia e sfruttare i due dettagli a proprio favore. Inizi Anni 80, una Downtown Los Angeles ancora in costruzione ed ecco che le luci sono diverse, le musiche adeguate, il taglio delle riprese e della storia diventa ottantiano. Il lato cupo, diciamo quasi introspettivo, del primo capitolo viene accantonato per concentrarsi sull'azione a tutto tondo del protagonista, che quasi vive in modo impassibile l'avvenimento che fa scatenare il tutto. Diverso ma buono.
MEMORABILE: Le musiche di Jimmy Page; La frase di Bronson verso la fine del film.

Jena 7/12/19 13:58 - 1555 commenti

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Partenza tosta con un livello elevatissimo di violenza (prima lo stupro della cameriera, poi ancora più atroce quello della figlia sordomuta di Kershey). Pertanto Charles tira fuori la pistola e inizia il massacro, piuttosto ben realizzato ma un po' ripetitivo. Sembra infine di assistere a una grezza perorazione della pena di morte e del cittadino che si fa giustizia da sé a suon di fucilate. Però Winner è un signor regista e Bronson una maschera infallibile, per cui ci si diverte. Los Angeles notturna cupa e squallida, ma non ai livelli di Cruising.
MEMORABILE: La morte atroce della figlia di Kershey sulla cancellata; "Credi in Dio? adesso vai a trovarlo...".

Siska80 30/05/20 11:47 - 3794 commenti

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Sette anni dopo, Winner ha un guizzo e decide di riproporre una sorta di clone del capostipite: stavolta, però, la violenza (che ancora una volta coinvolge Carol!) è puramente gratuita e ad ampio spettro, giacché oltre a lei viene stuprata anche la servitù (compreso un uomo). L'unica cosa salvabile è la bravura collaudata di Bronson: da qui in poi, qualunque donna si avvicinerà sentimentalmente al protagonista, la pagherà al posto suo. Film inutile e a tratti grottesco.
MEMORABILE: Kersey nei panni del Dottor Morte.

Bullseye2 30/07/21 22:53 - 396 commenti

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La premiata ditta Bronson & Winner entra di prepotenza negli anni '80 con un sequel del loro prodotto più celebre. Lontani dalle esagerazioni alla Rambo che caratterizzeranno i (pur divertenti) film successivi, qui i due si tuffano nell'hardcore più brutale (stupri, omicidi) abbandonando il ''decoro'' formale del primo capitolo. Un film che è l'anello mancante tra il cinema brutale, sporco e violento degli anni '70 e quello iperbolico del decennio successivo, da vedere per comprendere l'evoluzione di un particolare modo di fare cinema. Buona la colonna sonora di Jimmy Page.

Rigoletto 8/06/22 11:22 - 1786 commenti

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Secondo appuntamento con il giustiziere e Winner aggiusta il tiro. Bronson come sempre è una sfinge, senza pietà con i nemici, quelli giusti. Il film è violento, torbido. Lo spettatore è messo a disagio e attende che l'eroe anti-eroe faccia quella giustizia che forze dell'ordine e giudici non possono (o non vogliono) fare. Detto fatto, e Bronson si conferma ai suoi livelli non meno di Gardenia, assolutamente straordinario.

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Smoker85 31/08/22 22:51 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Dopo l'indimenticabile capostipite (non tale perché capolavoro, ma piuttosto perché ha avuto una grossa influenza come pellicola di genere), era inevitabile un secondo capitolo. Il protagonista, incarnato da un Bronson ancor più smaliziato, rivive le stesse angherie del passato e la sua vendetta sarà ancor più inesorabile. La violenza è forse ancor più plateale in questo sequel, che ha il suo anello debole nella ripetitività di alcuni ingranaggi. Tuttavia la storia mantiene vivo l'interesse dello spettatore e il risultato è ancora una volta positivo.

Schramm 13/06/23 22:25 - 3495 commenti

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Al criminale devi far sapere quant'è periglioso pestare i calli al giustiziere. Dopo un coolin off period di 8 anni e a parità di crimine aumentato all'ennesima, l'arcrimetetto Kersey, privato anche della figlia, è di nuovo istigato a farsi carro attrezzi per rimuovere forzatamente il male parcheggiato ovunque, svergognando sistemi giudiziari lassisti e forza pubblica inefficiente. Dal conio al proprio calco, Winner guadagna in sbroccate di efferatezza quel che perde in polpa e ragion d'essere. Il respiro cetaceo del primo è qui fiato corto, ma la gioia delle platee codine è fatta.

Ultimo 28/12/23 11:31 - 1655 commenti

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Buon sequel. Ancora una volta Charles Bronson veste i panni del giustiziere in seguito a un terribile evento personale: seguiranno sparatorie e continue scene di violenza. Nulla di eclatante, ma nel suo genere un film davvero riuscito, grazie alla bravura del protagonista e a una vicenda telefonata ma costruita con una certa logica. Finale forse poco credibile, ma azzeccato. Quello che si dice un buon film.
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  • Discussione Zender • 22/06/13 17:57
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Scusa Nicola81, io vedo che sul film tale spicerLOVEJOY su film tv scrive:

    Meno riuscito sul versante dell'approfondimento psicologico dei personaggi, ma molto di piu' sul versante visivo, sull'azione viva

    Tu scrivi:

    rispetto al quale è inferiore nell'approfondimento psicologico dei personaggi, ma superiore sul piano del ritmo e dell'azione

    Ora, siccome già una volta ti beccammo a copiare e spergiurasti che non l'avresti mai più fatto, vorrei cercare di capire cosa intendi per copiare, perché prendere i pensieri altrui e cambiarli un po' riproponendoli come propri è una cosa riprovevole, che avrò chiesto un milione di volte di evitare! Se sei tu questo spicerLOVEJOY le cose cambiano, ma se non lo sei attendo di avere una spiegazione chiara, perché deve essere CHIARO che qui NON SI COPIA né si ricicla.

    Chi scrive deve avere l'accortezza di scrivere con la testa propria e non con quella di altri! Non fossi lo stesso che già aveva dimostrato di prendere a man bassa in giro per la rete direi ok, ci può stare, te lo segnalo, ti chiedo di fare attenzione e pace, ma siccome sei lo stesso... Ma che gusto si può provare a fare un copia incolla del pensiero di altri? A che pro, maledizione?
  • Discussione Nicola81 • 23/06/13 11:02
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    Non ho nessuna spiegazione da dare e stavolta non devo giustificarmi in alcun modo. Chi sia questo LOVEJOY lo ignoro e NON HO MAI LETTO IL SUO COMMENTO! Il film l'ho rivisto giovedì sera in dvd e l'ho commentato non appena ho avuto un pò di tempo libero. Evidentemente siamo due utenti che sul punto specifico (il confronto tra i primi due film) la pensano allo stesso modo. E comunque tutta questa gran "copiatura" mi sembra sia limitata alla frase "approfondimento psicologico dei personaggi", che non mi sembra così originale e sofisticata da dover essere copiata. Nel caso precedente avevate tutte le ragioni per redarguirmi, ma stavolta il tuo (te lo dico con il massimo rispetto possibile) mi sembra quantomeno un eccesso di zelo. Ti avevo promesso che non ci sarebbero più state "copiature" e mi sono attenuto all'impegno, ma se adesso, prima di commentare un film, devo anche scandagliare la rete alla ricerca di commentatori che hanno un pensiero analogo al mio, francamente mi sembra troppo... Ti ripeto, su questo film so di avere la coscienza pulitissima. Al limite avrei potuto capire una segnalazione per il commento su I COMPAGNI DI BAAL, che in effetti mi è venuto simile a quello di un altro utente, ma non su questo. Attendo tue considerazioni in merito, sperando di essere stato esauriente...
  • Discussione Zender • 23/06/13 11:17
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Nicola, non è la parola approfondimento psicologico dei personaggi, per la quale nessuno avrbbe mai detto niente, è la stessa in contrapposizione al molto di più sull'azione, soprattutto in riferimento al precedente capitolo per entrambi. Ora, che tu usi le stesse parole facendo la stessa contrapposizione puoi anche venirmi a dire che è una diabolica coincidenza, se mi dici che non hai mai letto l'altro commento non ci credo ma faccio finta di crederci.

    Sui Compagni di Baal dimmi tu a che commento "altro" fai riferimento che vediamo senza che me lo debba cercare io.
  • Discussione Nicola81 • 23/06/13 12:21
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    Grazie della sollecitudine, Zender. Mi pare di capire che consideri chiuso "l'incidente." Mi permetto di aggiungere che quando si vede un film come "Il giustiziere della notte 2" un confronto con la pellicola precedente è pressoché inevitabile, e comunque ho appena dato un'occhiata al commento di Lovejoy su Film tv, e mi sembra che, al di là della similitudine da te notata, io e lui diciamo cose piuttosto differenti. Tra l'altro ci tengo a dire che da quando visito assiduamente il Davinotti, su Film tv non ci vado quasi più, in quanto preferisco di gran lunga questo sito (e non è una sviolinata per tentare di ammorbidirti). Per quanto riguarda I COMPAGNI DI BAAL, forse mi sono un pò confuso. Al pari di R.f.e. ho usato il termine "feuilleton", e al pari di Cotola ho parlato di cadute nel ridicolo; per l'esattezza lui ha scritto "sfociando, in qualche occasione, nel ridicolo" mentre io ho scritto "e persino qualche caduta nel ridicolo." Così a memoria mi sembrava che entrambe le espressioni provenissero dallo stesso utente e invece non è così, ma a questo punto preferisco ugualmente cautelarmi. Che ne pensi?
  • Discussione Zender • 23/06/13 13:29
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Un attimo: se parli di cadute nel ridicolo o feuilleton come altri non c'è niente di male ovviamente. Non è una parola o una frase il problema, che discorsi, queste sono somiglianze inevitabili che posson capitare a tutti e per le quali non avrei mai detto nulla. Qui il problema era di una doppia considerazione (approf psicologico da una parte in contrapposizione ad azione dall'altra) associata al confronto col film, e allora le cose cambiano. Ad ogni modo ripeto, se non fossi lo stesso utente di allora mi sarei limitato a fartelo notare blandamente, ma è ovvio che con chi si è già comportato in un certo modo l'atteggiamento cambia. Meglio così.
  • Discussione Nicola81 • 23/06/13 13:38
    Compilatore d’emergenza - 674 interventi
    Sei stato chiarissimo, grazie!
  • Curiosità Siska80 • 30/05/20 11:56
    Comunicazione esterna - 672 interventi
    Secondo la biografia di Michael Winner, il fratello alcolizzato di Charles Bronson visitava spesso il set per prendere in prestito denaro. Bronson stava attento a non dargliene troppo temendo che qualcuno potesse ucciderlo per questo. In seguito l'uomo fu trovato morto in una camera d'albergo economica dopo essere stato pugnalato ai glutei.

    Fonte: Imdb
    https://www.imdb.com/title/tt0082250/trivia?ref_=tt_ql_2
  • Discussione Daidae • 29/07/20 04:52
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    Attenzione: spoiler!
    Questo film è l'unico dove la compagna di Paul Kersey non muore, infatti esce di scena nel finale fuggendo dopo aver scoperto che il suo compagno è in realtà il giustiziere, negli altri 4 films le sfortunate mogli o compagne del giustiziere muoiono tutte di morte violenta.  
    Nel primo la moglie di Kersey è uccisa da uno degli assalitori, nel terzo la compagna di Kersey(il suo avvocato) è uccisa dal capo della banda, nel quarto la nuova compagna muore nel finale uccisa dal finto Nathan White, infine nel quinto ed ultimo episodio della serie la compagna del giustiziere viene uccisa dagli sgherri dell'ex marito.
  • Discussione Daidae • 29/07/20 04:56
    Compilatore d’emergenza - 1311 interventi
    Nel cast aggiungerei Laurence Fishburne.
  • Homevideo Digital • 13/07/22 10:35
    Portaborse - 3997 interventi
    Dvd Quadrifoglio disponibile dal 25/09/2022.