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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Avventure di Jimmy (Bale), ragazzino inglese che la guerra ha separato dai genitori e che si ritrova nel 1941 a vagabondare per un paese invaso dai giapponesi. Da Shangai, dove vive negli agi assieme alla ricca famiglia, un balzo improvviso nel buio e nella miseria, solo in un mondo in cui la madre e il padre sono finiti chissà dove, dispersi dalla baraonda successiva all'irruzione nelle strade dei carrarmati nipponici. Sono, queste ultime, scene imponenti, in cui tutta la maestria di Spielberg emerge in una ricostruzione sontuosa: enormi masse di cinesi che si accalcano mentre dall'alto dei palazzi si spara e s'inquadrano le strade sottostanti con movimenti fluidi e straordinarie tecniche di ripresa....Leggi tutto Jimmy incontra serie difficoltà nel trovare qualcuno che lo aiuti, fino a quando finalmente un americano gli si avvicina, scopre le sue nobili origini e ne sfrutta la conoscenza delle ville del circondario per capire quali convenga svaligiare. Il ragazzo ritrova anche la sua ma è ormai abbandonata e il futuro, che passerà per ospedali e mense, gli riserverà pure un lungo periodo da trascorrere in un campo di prigionia giapponese dove conoscerà altri disgraziati come lui (tra questi anche un giovane Ben Stiller, al suo secondo film dopo SU E GIU' PER I CARAIBI, qui decisamente in ombra). Il film si fa apprezzare soprattutto per la bella mano del regista, indubbiamente capace di cogliere nelle immagini una poesia presente anche nei costanti richiami alla passione di Jimmy per gli aerei, nei campi lunghi che si aprono su splendidi paesaggi o nelle riprese dall'alto che dominano panoramiche di alta suggestione. Visivamente c'è di che ritenersi appagati e la qualità della fotografia non fa che confermarlo. La naturalezza con cui Spielberg muove la macchina da presa dona alle riprese una soavità che ben si sposa alla storia raccontata; non si insiste sugli orrori della guerra preferendo leggerla attraverso l'ottica innocente del protagonista, che mai si lascia andare a pianti o lamenti mostrando un carattere insospettabilmente forte, una sorprendente capacità di adattamento che ne accelererà la maturazione. Purtroppo l'assenza di vere svolte che riescano a movimentare la storia e una durata decisamente eccessiva (quasi due ore e mezza) impediscono al film di mostrare la stessa leggerezza della mano di Spielberg. Christian Bale non ha ancora sviluppato le qualità che ne faranno uno dei migliori attori della sua generazione e si limita qui a seguire il copione senza aggiungervi granché. Ne ravvisiamo il talento solo sporadicamente in un film in cui la recitazione è comunque assolutamente secondaria rispetto alla messa in scena, con un uso della colonna sonora fin troppo enfatizzante che svela le mire solenni e un po' tronfie di Spielberg, il quale per inseguire il grande affresco d'epoca smarrisce lungo la strada quell'efficacia di genere che aveva saputo sfoggiare fin dal memorabile DUEL; come se sentisse ingenuamente di dover affrontare il film importante con la pachidermica lentezza degli autori per forza. Molte delle scene al campo di prigionia sanno di riempitivo mentre l'ultima parte recupera al contrario l'afflato del grande cinema e lascia intuire quanto più coinvolgente avrebbe potuto essere il film sfrondato di tanta calligraficità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/03/07 DAL BENEMERITO B. LEGNANI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/05/20
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B. Legnani 30/03/07 00:23 - 5519 commenti

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Può sembrare impossibile che Spielberg, con a disposizione trentacinque milioni di dollari e la possibilità di scene spettacolari, finisca con lo sbagliare il film (o, per lo meno, a non convincere molti). Eppure questo film è semplicemente incompiuto. C'è una storia, un dramma, un clima, ma tutto resta abbozzato, senza mai conquistare per davvero lo spettatore, cui resta l'impressione di avere visto tante belle immagini, ma senza aver gustato un vero film (e con cotanta firma).

G.Godardi 30/03/07 19:46 - 950 commenti

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Prova generale per il capolavoro prossimo venturo Schindler list. Riuscito a metà ma interessante in quanto banco di prova per le idee (il campo di concentramento) che svilupperà nel suo film più impegnato. Nonostante tutto lo spettacolo c'è, con belle sequenze di massa e visive. È anche un secondo omaggio del regista a Truffaut, dopo quello di Incontri ravvicinati. Infatti il piccolo bambino qui protagonista - il giovane e già promettente Bale - è iconicamente equivalente all'Antoine Doinel de I 400 colpi. Piccolo ruolo anche per Ben Stiller. Da vedere.

Galbo 17/09/07 16:41 - 12372 commenti

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Sovente snobbato ingiustamente dalla critica, è in realtà il primo film della maturità di Steven Spielberg. La vicenda del bambino americano "disperso" in Cina durante la guerra, è la storia di una crescita forzata, della maturità violentemente raggiunta dal protagonista. Alcune scene (ad esempio il distacco dai genitori ma anche la ricomposizione della famiglia) sono semplicemente memorabili e confermano Spielberg come uno dei più grandi registi viventi. Ottima la prova del giovanissimo Bale.

Pigro 22/06/10 10:03 - 9624 commenti

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La storia del ragazzino (ottimo Bale) sbatacchiato dalla guerra, ma saldo nella sua identità, è bellissima. La cosa più rilevante del film è però la grande maestria nella confezione impeccabile del prodotto. Ma pur essendo un buon film, manca la vera emozione, sostituita da gusto per lo stupore e scene madri. E mentre la prima parte è potente nella descrizione della caotica odissea del bambino a Shanghai, la seconda parte vira nel film per ragazzi trasformando il lager in una sorta di luna park prima di proporre un lungo finale strappalacrime.

Cotola 26/09/10 12:33 - 8998 commenti

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Dopo Il colore viola e prima di Schinler's List, uno Spielberg "impegnato" e, come gli era spesso accaduto già con film più "leggeri", a livelli tecnici eccelsi. La storia ha i suoi cedimenti, le sue magagne, ma non mancano spunti, riflessioni e parti molto interessanti, tuttavia a colpire è soprattutto la maestria del regista nel girare scene di massa davvero bellissime. Alcune incongruenze di troppo nella seconda parte e qualche spielbergata (la voglia di lacrima facile) ma alla fine resta pur sempre un signor film.

Lupoprezzo 22/08/11 10:57 - 635 commenti

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L'infanzia e le prospettive di un futuro certo e importante, perduti nell'orrore della guerra. Spielberg rifacendosi al romanzo autobiografico di Ballard, riesce al principio a restituire decisamente bene lo smarrimento e la disperazione che attanaglia il piccolo protagonista, ma presto il tutto si appiattisce in un cinema dalla spettacolarità indolore, dove le imponenti scene di massa (ottimamente gestite dal regista) hanno il sopravvento sulla profondità narrativa. Il giovanissimo Christian Bale dimostra di saperci fare. Alla fin fine un buon film.

Luchi78 14/11/12 10:31 - 1521 commenti

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Impressionante l'interpretazione di un giovanissimo Christian Bale, che sotto la mano esperta di uno Spielberg già ispirato dà vita ad un personaggio bambino che matura la sua esperienza di crescita durante la tragedia della guerra e la conseguente permanenza nei campi di prigionia giapponesi. Notevoli le scene di massa durante l'inizio dell'occupazione a Shanghai, dolorosa la descrizione del distacco dai genitori con la permanenza solitaria nella casa nativa abbandonata. Gran cinema per un racconto drammatico e coinvolgente.

Mickes2 18/03/13 20:43 - 1670 commenti

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L’aura fanciullesca, tratto distintivo del regista americano, è fin da subito palpabile e convincente, forte anche di una solida introduzione del contesto storico per un guerra vista attraverso gli occhi impauriti e allo stesso tempo coraggiosi di un piccolo Bale davvero in parte. Ma il racconto di formazione risente di qualche lungaggine di troppo e la tecnica – strabordante - non basta per risollevare il mordente - a dire il vero mai troppo vivido. Senz’altro un’opera minore nella filmografia del maestro americano.

Capannelle 7/02/15 16:32 - 4394 commenti

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Sensazioni contrastanti per questo film; di sicuro non è uno degli Spielberg che vien voglia di rivedere. Scene coinvolgenti si susseguono ad altre più banali e che mi ricordano più il film tv che la commemorazione storica. Buona la raffigurazione dei sentimenti dell'infanzia, del cameratismo, del rispetto oltre la razza; meno bene quando si va sul serio o drammatico. Niente da dire sulla direzione degli attori, tra cui un bravissimo Bale da ragazzo.

Minitina80 10/03/17 06:54 - 2976 commenti

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Spielberg pone al centro della storia le vicissitudini di un ragazzino durante un conflitto bellico e scopre in Bale un attore carismatico, con l’argento vivo in corpo, pronto a dargli vita. Non manca, però, qualche pecca; l’eccessiva lunghezza e l’approssimazione del copione che non scende mai troppo in profondità non sempre lo esaltano a dovere. La capacità di girare scene di ampio respiro, invece, è indiscutibile e in alcune sequenze raggiunge picchi elevati, anche se in generale non è il miglior film di Spielberg.

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Rocchiola 26/01/18 12:06 - 952 commenti

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Esclusa la parentesi demenziale di 1941 si tratta del primo film in cui il regista si confronta con il tema della guerra. Romanzo di formazione di un giovane ricco e viziato che improvvisamente si trova abbandonato a se stesso sino a conoscere la durezza dei campi di prigionia giapponesi. Maturerà grazie a un carattere forte e curioso ma l'esperienza lascerà segni indelebili. Memorabili le fluide scene di massa e la recitazione di Bale, mai più così bravo. Chi non si commuove nel finale ha il cuore di pietra. Il miglior Spielberg degli anni 80.
MEMORABILE: La filastrocca "Suo Gan" riadattata per il film da John Williams; "Tu bambino difficile"; Il ricongiungimento finale con i genitori; L'attacco aereo.

Alex1988 18/01/19 18:47 - 728 commenti

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Probabilmente il primo, vero kolossal, produttivamente parlando, per Steven Spielberg, peraltro da lui co-prodotto. E' allo stesso tempo tra i meno citati quando, talvolta, viene ripercorsa la carriera del regista, vuoi perché la critica non lo ha elogiato adeguatamente, o magari perché c'è proprio qualcosa che non va nel film. Fatto sta che una visione la merita. Peraltro, possiamo notare un Christian Bale sì giovane ma già molto talentuoso.

Ryo 29/03/20 20:43 - 2169 commenti

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Il film ha un ritmo molto lento, raccontato attraverso gli occhi del bambino interpretato da un giovane Christian Bale il quale, oggi grande attore, fatica in questo caso a reggere un intero film da solo. E qui si parla solo del suo personaggio... Visivamente il film è ben diretto e davvero spettacolare: la fotografia è magnifica e la brillante colonna sonora di John Williams dà un tocco in più.

Enzus79 10/03/20 11:44 - 2864 commenti

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Film che ripercorre le vicende del giovane Jim, figlio di un diplomatico inglese rinchiuso in un campo di prigionia cinese durante l'invasione giapponese. Spielberg nella sua carriera ha dimostrato di avere una certa affinità col genere drammatico, però in questo caso si rimane un po' con l'amaro in bocca: il film è troppo ripetitivo e noioso, in alcuni momenti. Comunque una visione la merita.

Noodles 27/04/20 16:32 - 2196 commenti

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Steven Spielberg cura come sempre in maniera perfetta regia e fotografia, ma dimentica completamente il fattore coinvolgimento realizzando un racconto vuoto, che non scalda mai il cuore. Pecca gravissima che vanifica la buona confezione e la bella prova del giovane Christian Bale. Il film è molto lento e i personaggi poco interessanti, compreso il giovane protagonista. Si parla di una parte della Seconda Guerra Mondiale poco considerata. Buona idea ma occasione sprecata.

Paulaster 8/05/20 10:28 - 4375 commenti

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Ragazzino inglese smarrisce i genitori durante l'invasione giapponese. Dapprima immagini di guerra, poi ci si concentra sulla purezza d'animo del protagonista. Spielberg non infierisce seppur si parli di una prigionia di qualche anno e ci rende partecipi delle vicende della liberazione con un finale commovente. Regia spettacolare nelle scene di massa a Shangai, nel campo di internamento e nei bombardamenti aerei. Il giovane Bale dimostra talento, Malkovich è invece sottotono.
MEMORABILE: In ginocchio per non far picchiare il dottore; Il tifo per il B-51 sul tetto; "Mi arrendo" agli americani; Le labbra della madre.

Daniela 19/11/20 02:07 - 12606 commenti

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Durante l'evacuazione di Shangai in procinto di essere occupata dai giapponesi, un ragazzino inglese perde di vista i genitori e finisce in un campo di concentramento per occidentali... Difficile da giudicare: è girato con maestria, contiene alcune sequenze molto intense e sia il giovanissimo Bale che Malkovich forniscono prove convincenti, ma la seconda parte indugia troppo sulla fascinazione del piccolo protagonista nei confronti degli aviatori nemici, ammantata da un alone mitico un poco stucchevole. Buono, ma poteva essere migliore con maggior stringatezza e minor elegia.
MEMORABILE: La sequenza della fuga da Shangai. 
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    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Disponibile un'ottima edizione dvd in due dischi con interessanti contributi accessori.
  • Curiosità Buiomega71 • 29/06/15 17:01
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("Lunedìfilm", lunedì 7 gennaio 1991) di L'impero del sole:

  • Homevideo Rocchiola • 26/01/18 12:10
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Ormai uscito in Bluray grazie alla Warner anche in versione digibook. Video restaurato praticamente perfetto ed audio italiano Dolby Digital di ottima resa. Almeno per questo titolo siamo a posto e non scontiamo il confronto con le edizioni estere !!!