Commedia farsesca di Paul Bartel che parte dalla premessa di una sorta di abbattimento della divisione di classe (con padroni e servitori per una volta dalla stessa parte della barricata) per confezionare una sorta di versione americana del cinema di Almodovar. Sceneggiatura piuttosto ben scritta (con dialoghi arguti e divertenti) e cast simpatico per un film che non è un capolavoro ma risulta piuttosto godibile.
La commedia più "rifinita" dell'indipendente Bartel (nell'occasione anche attore) mette in scena una scontro di classe fra servi e padroni divertente, più farsesco che ironico, fra equivoci, scommesse e scambi sessuali, sogni ed apparizioni post-mortem. Una "regola del gioco" (il regista ha dichiarato di essersi ispirato al capolavoro di Renoir, oltre che al Fascino discreto della borghesia di Bunuel) aggiornata ai tempi delle sit-com televisive, quindi fatalmente più volgare. Il cast offre una prestazione corale adeguata. ***
Cinquanta puntate di una qualunque soap opera americana condensate in una parodia geniale e divertente, con tratti di satira e qualche battuta al vetriolo. Ottima interpretazione di tutto il cast (i personaggi recitano come gli attori di Beautiful!). Menzione per Ed Begley Jr. nella parte del commediografo. I dialoghi uniscono alla perfezione raffinatezza e volgarità. Molto "anni Ottanta".
MEMORABILE: "E adesso togliti dalle palle, perché la signora va a comprarsi una borsa di Louis VuittOOOn!". "Persephone Cohen, ho il suo nome tatuato sul culo"
A causa di una disinfestazione, due coppie di vicini di casa finiscono sotto lo stesso tetto. Più che di classe le lotte sono tra i letti in una farsa tra ricchi annoiati e camerieri disinibiti. Approccio alla Buñuel ma senza grande critica; i dialoghi sono scollacciati e non portano a degni sviluppi. La Bisset ha molta presenza fisica, anche se sembra venga utilizzata solo per uno spot di aerobica. Finale che chiude le varie microstorie con una certa banalità.
MEMORABILE: Il sogno iniziale; Il video pornografico.
Geniale e irriverente: nei dialoghi, nel restituire le atmosfere di Beverly Hills di quegli anni, nella verve dell'intero cast. Una commedia brillante, cult a tutti gli effetti, destinata al ricordo imperituro nei meandri della memoria dei cinefili più "colti". Impossibile dimenticare talune battute e situazioni. E la classe del titolo è quella che evita di cadere nelle volgarità gratuite, tipiche di tanti cinepanettoni. Un cast ispirato ne sugella il livello, mentre la voglia di sesso aleggia su tutto.
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