Matango il mostro - Film (1963)

Matango il mostro

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Celebrato più volte da Enrico Ghezzi nel suo "Fuori Orario" di Rai 3, avversato da molti per le sue ambizioni frustrate da un "ritmo sonnambulico", MATANGO è un parto della mente di Ishirô Honda, più celebre per aver dato vita al primo GODZILLA. La storia, raccontata in un unico flashback da un sopravvissuto, racconta le avventure di un manipolo di uomini (e due donne) finito per colpa di una tempesta su di un'isola apparentemente deserta. Il ritrovamento del relitto d’un grande veliero riaccende in loro le speranze, ma è proprio lì che conosceranno le prime avvisaglie (muffe ovunque) di uno strano fenomeno collegato forse all'esistenza di...Leggi tutto matango, un fungo - diffusissimo in loco - dalla proprietà misteriose. Indubbiamente il ritmo del film non è dei più felici e l'incapacità di sintetizzare adeguatamente alcune parti superflue (troppo lunga, ad esempio, la lotta della barca nella tempesta) denota una certa ingenuità nella regia di Honda. Tuttavia il clima di mistero inquietante che avvolge la prima visita al relitto e si prolunga per gran parte del film è notevole. La ricerca del cibo prende però spesso il sopravvento sugli aspetti più thrilling, sviluppandosi poi in eccessive lotte interne per la sopravvivenza che deviano l'interesse verso connotazioni da survival-movie piuttosto fuori luogo. Quando però, verso la conclusione, MATANGO comincia a trasformarsi in un viaggio surreale in un bosco degno d'una fiaba di Lewis Carroll, si riesce ad apprezzare il talento visivo (pur appigliato a effetti speciali approssimativi) di un regista con dei numeri, distante dalla concezione occidentale di horror e spinto quasi verso il fantasy.

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Macigno 1/01/07 11:32 - 25 commenti

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Matango è uno di quei film che vivono quasi esclusivamente in funzione di un paio di sequenze. Tutto il primo tempo, quindi, è solo un lungo percorso di preparazione ad esse. Nelle poche scene veramente belle, e cioè quelle in cui l'uomo è solo protagonista passivo, vediamo i funghi allucinogeni crescere, ingrandirsi, colorarsi e persino ridacchiare mentre le scenografie boschive tutt'intorno forniscono una cornice ideale di grande fascino. Un po' poco per farne un bel film, comunque.

Caesars 11/07/07 16:24 - 3772 commenti

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Honda è famoso soprattutto per i suoi film con mostri protagonisti (il primo Godzilla è suo), ma probabilmente il prodotto più interessante del regista giapponese è proprio questo "Matango". L'idea di partenza è piuttosto buona: il protagonista è chiuso in un manicomio e racconta in flashback la storia che lo ha portato lì. Al film non si possono negare alcune sequenze realmente efficaci, purtroppo incastrate in una narrazione che ha troppi momenti morti e che non riesce a creare una reale atmosfera di tensione. Merita comunque la visione.

Puppigallo 10/11/07 11:43 - 5250 commenti

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Dialoghi niente male, un pizzico di tensione e un’idea tanto azzardata e coraggiosa quanto originale e visivamente spassosa (ammetto che sia difficile non ridacchiare) fanno di questo film (ahimè sottotitolato) una pellicola che varrebbe comunque la pena vedere. Gli attori se la cavano (ben resi i rapporti interpersonali e la psicologia dei vari componenti del gruppo di naufraghi) e la situazione, da topi in trappola che rischiano di impazzire non solo per colpa loro, funziona. Purtroppo il ritmo è lento e si parla un po’ troppo.
MEMORABILE: Al miliardario: "Tu devi essere intelligentissimo". E lui: "Io non sono intelligente, ma sono ricco e posso pagare gli altri per pensare al mio posto".

Undying 29/12/07 11:20 - 3807 commenti

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Nottetempo, con cadenza bi-annuale o similia, ci si può imbattere in questa "cosa mai vista" se si pone un minimo d'attenzione al palinsesto notturno curato da "fuori orario". E bisogna dire che se il plot sembra redatto sotto influsso "allucinogeno", magari indotto dai funghi dell'Isola misteriosa, il risultato finale lascia basiti per serietà di trattamento e per la professionalità garantita da un fuoriclasse qual'è Ishirô Honda, uno che di "mostri" se ne intende...

Flazich 14/07/08 20:42 - 667 commenti

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Un classico dell'horror giapponese. Un'isola con il suo frutto proibito si rivelerà letale per i suoi ospiti. Una rivisitazione dell'Eden e del frutto proibito in chiave molto personale. Buona l'idea della metamorfosi dell'uomo in fungo. Il fungo vive e cresce in simbiosi, l'uomo passa quindi da una fase di evoluzione ad una antitetica di involuzione e di completa apatia. Ben fatti gli effetti speciali e soprattutto i dialoghi. Un must.

Cotola 10/10/08 23:06 - 8998 commenti

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Uno dei film più incredibilmente noiosi che abbia mai visto: praticamente non succede nulla per larga parte e, quando finalmente le "acque" si movimentano, si rimpiangono i fotogrammi in cui non succedeva nulla tanta è la ridicolaggine dell'insieme. Sicuramente ottimo se soffrite d'insonnia; in caso contrario accuratamente da evitare.

Ciavazzaro 10/10/08 16:11 - 4768 commenti

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Classico della fantascienza nipponica. Il bravo Ishiro Honda cerca un approccio originale alla sceneggiatura (non male l'idea dei funghi). Bene costruite certe scene di tensione e il finale. In un certo senso un buon classico che merita di essere visto senza dubbio. Attori discreti, supportati da un ottimo doppiaggio italiano.

R.f.e. 28/06/09 17:43 - 816 commenti

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Se mentre in L'invasione degli ultracorpi di Don Siegel questi ultimi potevano simboleggiare l'indifferenza e la perdita di valori e sentimenti della società, in "Matango", invece, gli uomini-fungo sembrerebbero rappresentare una naturalità primitiva, una dimensione anti-borghese e anti-capitalistica contrapposta alla società contemporanea alienante (e tale interpretazione trasparirebbe sia dalle battute dello scrittore "mutato" che da quelle finali dello psicologo).

Il Gobbo 14/08/10 11:30 - 3015 commenti

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Delirio micologico di Honda, forse il suo film più ascrivibile alla fantascienza classica, di cui rivisita numerose situazioni canoniche. L'impressione è che interessino più i conflitti interpersonali che gli effetti un po' modesti, con esiti da Arcimboldo dei poveri, però l'insieme non è male. Sufficienza ampia.

Von Leppe 22/03/11 15:19 - 1255 commenti

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Film di Honda sullo stile dei mostri giganti (assenti in questa pellicola), originale e interessante se non fosse per la lentezza. L'atmosfera umida dell'isola e del vecchio veliero abbandonato è oscura e molto efficace, ed anche l'idea dei funghi allucinogeni conferisce al film un'aura malata. Si poteva fare meglio a livello di sceneggiatura, forse si sente la mancanza dei mostri che avrebbero riempito dei vuoti.

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Daniela 8/03/13 08:36 - 12606 commenti

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Cinque uomini e due donne naufragano su un'isola deserta, trovando rifugio nel relitto di un veliero coperto di muffa. L'acqua non manca, ma il cibo scarseggia e la tentazione di assaggiare gli strani funghi mutanti di cui pullula la foresta si fa sempre più forte... Honda rinuncia ai mostri giganti per puntare piuttosto sull'ambientazione suggestiva. Ed il film regge, nonostante la lentezza ed i troppi dialoghi, soprattutto nelle parti in cui allude più che mostrare, riuscendo a trasmettere una sensazione di inquietudine. Non del tutto riuscito, ma con un suo fascino colloso ed umidiccio.
MEMORABILE: Le risatine dei funghetti

Rambo90 27/09/17 15:02 - 7659 commenti

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Tratto da un bel racconto dell'orrore (misto di disperazione e mistero), il film non riesce a ricrearne in pieno il fascino. Honda sa come gestire le scenografie e i colori (ben fotografati), ma a mancare è la tensione. La sceneggiatura parte bene, con l'arrivo sull'isola e il ritrovamento del delitto, ma poi i comportamenti dei personaggi diventano isterici scatenando lotte continue che alla lunga annoiano, tra dialoghi ripetitivi che portano a un atto finale di gran lunga prevedibile. Così così.

Jurgen77 29/09/17 08:56 - 629 commenti

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Opera sci-fi del maestro Honda. Questa volta si mettono da parte i mostri giganti per approdare su di un'isola esotica, dove la natura è mutata. Film lento e meno diretto rispetto agli altri del genere. Sicuramente più basato sui dialoghi che sugli "effetti" speciali. A mio avviso può risultare gradito solo ai fan di Honda. Agli altri risulterà datato e sonnacchioso.

Rufus68 3/10/17 22:59 - 3818 commenti

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Honda si conferma regista mediocrissimo (a tratti puerile: riesce a far sghignazzare dei funghi); il film si compone di tempi morti, prosaiche baruffe e poco altro. Stavolta, però, azzecca l'atmosfera umida e malata (perfette, per contrasto, le brevi scene a Tokyo). E il riferimento subliminale e costante a Hiroshima reca un disagio non banale. Tratto dal bel racconto di William Hope Hodgson, "The voice in the night" (1907).

Gada 21/02/20 01:42 - 33 commenti

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Ispirato a uno dei racconti più tristi e angoscianti di Hogdson, il film di Honda ne mantiene l'atmosfera e l'orrore del mutare fisicamente pur restando umani. Il make up efficace, che ricordava le mutazione di Hiroshima, fece gran scalpore all'epoca. Lento, ma in questo ipnotico. Il senso di desolazione e attesa diventa insostenibile e nel finale il pessimismo prevale su tutto. Da recuperare, perché raramente nell'horror si è vista tanta classe.
MEMORABILE: Lo "stallo" nella nave e l'approdo all'isola.

Jdelarge 16/08/20 19:56 - 1000 commenti

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Un film interessante che pone delle ottime premesse per una seconda parte la quale, purtroppo, muore lentamente fino ad arrivare a un finale sbrigativo e non troppo riuscito. Interessante, ma molto raffazzonata, la critica sociale rivolta al Giappone e, in generale, all'essere umano. Si salva senza dubbio la bellissima fotografia, vero marchio di fabbrica dei film di Ishirô Honda.

Anthonyvm 7/04/22 15:40 - 5612 commenti

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Monster-movie di Honda basato molto più sull'atmosfera che sulla resa degli effetti speciali: vero focus della pellicola sono i protagonisti (naufraghi di diversa estrazione sociale) e il lento disgregarsi dei loro rapporti, fra avidità, autoconservazione e rancori repressi. L'isola maledetta, fumoso inferno para-lovecraftiano di natura radioattiva (Eddie Romero non lo scorderà), è l'adeguatissimo scenario di un fanta-thriller psicologico che sembra la traduzione body-horror dell'episodio "A proprie spese" di Alfred Hitchcock presenta. Certo che la lentezza del narrato si fa sentire.
MEMORABILE: Le scenografie polverose; I funghi colorati e ridenti; L'ultima emblematica ripresa su Tokyo dalle sbarre della cella, fra ingiustizia e conformismo.
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  • Discussione Poppo • 17/12/18 23:20
    Galoppino - 465 interventi
    Un classico di Fuori Orario scriveva il Davinotti nel 2008!? Cavolo, me lo sono sempre perso allora!

    [per errore (suppongo) disponibile in italiano su archive.org]

    La visione mi ha fatto venire in mente Peter Gabriel ai tempi di The Lamb (peraltro essendo il giovane Peter un cinefilo non c'è da escludere l'abbia visto da ragazzino e dunque sia una delle tante sue fonti di ispirazione...)
    Ultima modifica: 18/12/18 08:27 da Zender
  • Discussione Schramm • 17/12/18 23:28
    Scrivano - 7693 interventi
    si confermo anch'io lo vidi un botto e mezzo di tempo fa su f.o. (ricordo anche la presentazione di ghezzi, che prima di dire il classico buonavisione ripetè non so quante volte "...e tanti bei funghetti colorati...")
    Ultima modifica: 17/12/18 23:28 da Schramm
  • Discussione Poppo • 17/12/18 23:38
    Galoppino - 465 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    si confermo anch'io lo vidi un botto e mezzo di tempo fa su f.o. (ricordo anche la presentazione di ghezzi, che prima di dire il classico buonavisione ripetè non so quante volte "...e tanti bei funghetti colorati...")


    Naturalmente fuori sincrono... :-)

    Scusa ma anche tu stai ripassando Ishiro Honda?
  • Discussione Schramm • 17/12/18 23:42
    Scrivano - 7693 interventi
    a parte che lo passerei nella quasi totalità di casi per la prima volta, no. mi è giusto capitato sotto mano per vie casuali un dvd estero de i misteriani. bistrattato da tutti, per me un'Honda anomala. certo se è tutto così sarebbe da recuperare in toto.
  • Discussione Poppo • 18/12/18 00:33
    Galoppino - 465 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    a parte che lo passerei nella quasi totalità di casi per la prima volta, no. mi è giusto capitato sotto mano per vie casuali un dvd estero de i misteriani. bistrattato da tutti, per me un'Honda anomala. certo se è tutto così sarebbe da recuperare in toto.



    Il fantastico/sci-fi vale, almeno una visione, se non altro per i tanti spunti che lascia al cinema futuro. Il resto della filmografia non la conosco.

    Il finale di Matango è da antologia. Non sai se è Alice che riecheggia, il futuro Romero o che altro.

    A dirla tutta sto ripassando la sci-fi anni 50/60 e devo dire che le sorprese sono veramente tante.

    Buone visioni.