Containment - Film (2015)

Entry britannica nel subgenre delle epidemie e delle quarantene, che non dice nulla di nuovo sulla materia e si limita a riciclare luoghi comuni, rubacchiando un po' da Rec (l'azione si svolge in un condominio e chi osa evadere viene freddato dai cecchini), da La città verrà distrutta all'alba e da Right at your door (i militari in tuta). Non ci sono zombi ma un virus letale à la Contagion. Realizzazione discreta, ma fra personaggi banali (il buono saggio, il cattivo impulsivo, l'anziana eccentrica) e svolte risaputissime, si finisce in noia.

I residenti di alcuni grandi condomini scoprono di essere stati confinati nei loro appartamenti: porte e finestre sigillate, niente elettricità, nessuna possibilità di comunicare all'esterno. Intanto persone in tuta protettiva erigono ospedali da campo fuori dagli edifici... La sensazione del déjà vu è forte ma la storia recente ha aumentato la presa ansiogena del tema pandemico per cui all'inizio il film si segue con un interesse destinato però a scemare rapidamente a fronte dei caratteri troppo stereotipati dei pochi personaggi in campo e della banalità degli sviluppi. Derivativo.

Un gruppo di condomini di un palazzo periferico si ritrova prigioniero nella propria abitazione e circondato da misteriosi individui in tuta antipandemica. Lo spunto, non nuovo, si disperde subito in un rivolo di azioni convulse e spesso sconsiderate nel tentativo di capire cosa accada e in una serie di protagonisti uno più improbabile e sterotipato dell'altro. Anche la dinamica dei fatti risulta molto piatta e non vi è alcun crescendo che possa scuotere e fare empatizzare; anzi, dopo un po' tutto si fa ripetitivo verso un finale accomodato frettolosamente. Inutile.