Quando la sua sorellina afferma di vedere i morti, Alia consulta una sensitiva, che apre il suo terzo occhio permettendole di interagire con i fantasmi che perseguitano la loro casa d'infanzia. Niente male questo horror indonesiano. La recitazione è buona, i trucchi del make-up sono uno spettacolo. Fotografia però eccessivamente lucida e poco cupa. Accattivante l'argomento, che dà anche il titolo al film. Numerose le citazioni, dall'Esorcista al Sesto senso, compreso il colpo di scena finale.
Dopo la morte dei genitori in un incidente, una ragazza torna a vivere nella casa paterna in cui si aggira una presenza malevola che solo sua sorella minore é in grado di vedere grazie ad un terzo occhio interiore... Horror indonesiano che assemblea senza troppa fantasia suggestioni sestosensiste e topos tipici del sempre florido filone delle case infestate. Il risultato non è indegno ma ordinario e soprattutto paradossalmente privo di mistero, sia nei contenuti per i troppi "spiegoni" della sensitiva che nella forma a causa di una fotografia espositiva e squillante.
MEMORABILE: Appena arrivati nella casa stregata della propria infanzia, non sarebbe meglio togliere subito i teli bianchi che coprono mobili e suppellettili?
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La locandina di questo film ricorda molto da vicino una di quelle utilizzate per pubblicizzare The Theatre bizarre(2011), come si può vedere confrontandole: