Potente mini serie prodotta da Netflix davvero ben realizzata che vede come protagonista l’immortale per antonomasia (anche cinematograficamente parlando): Dracula. Pregiudizievole pensare sia già stato detto e fatto tutto. Sebbene la prima mezz’ora sia quasi un omaggio ai pregressi capolavori, poi vira in tutt’altra direzione grazie a un ironico, scanzonato, spassoso Bang. Un po’ Wilde (grazie all’accuratezza dei dialoghi), un po’ Allen (per merito di un gustoso humor), il Conte ripercorre i fasti che furono fino ad arrivare ai giorni nostri. Consigliato!
Torna in pista Vlad Tepes, in arte Dracula. I primi due (lunghi) episodi hanno il loro fascino che si situa tra il brumoso crepuscolarismo di matrice Hammer e un'ironia quasi cerebrale, spesso pungente nei duetti tra un sornione Bang e la dubbiosa suora di stirpe Van Helsing (una brava Wells). Nell'ultimo capitolo invece le cose si complicano troppo e gli autori di Sherlock cominciano a rivisitare la leggenda premendo eccessivamente sul pedale della razionalizzazione, finendo per far così scemare il richiamo immortale, è il caso di dirlo, del Conte.
Segue solo nella struttura il romanzo di Stoker, diluendolo in tre puntate: nella prima il castello di Dracula, nella seconda il viaggio in nave e nella terza l'Inghilterra. Ci sono molte modifiche al Dracula classico e i vecchi cliché vengono sostituiti dai nuovi (Van Helsing è una donna, Lucy è nera...). Alcune soluzioni sono interessanti, come il salto temporale fino ai nostri giorni. Anche l'umorismo a volte funziona, soprattutto nell'ultima puntata, quando il re dei vampiri è a contatto con la tecnologia odierna. E' un po' un guazzabuglio.
MEMORABILE: L'architetto che ha costruito il castello di Dracula, detto: “il Vedovo”.
Il vero protagonista di questa sobria, avvincente e umoristica serie è il sangue. Finalmente cade il binomio Dracula/bella fanciulla: il Conte non bada al genere sessuale, ma alla qualità della "vite" assorbendo l'essenza stessa delle vittime (come i movimenti della mdp ne scavano i volti in profondità). Il finale insospettabilmente lirico fornisce un'interpretazione diversa e più profonda, del Vampiro per antonomasia, rivelandone le fragilità interiori (bravo Bang, fascinoso quanto cinico).
MEMORABILE: "Uccidere è sana competizione, provare pietà è una mancanza di rispetto" (Dracula a Van Helsing).
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Lo sviluppo di Dracula è iniziato a giugno 2017, con Mark Gatiss e Steven Moffat che si sono riuniti per scrivere le puntate. Nell'ottobre 2018, la serie è stata ufficialmente commissionata dalla BBC e andrà in onda su BBC One e Netflix. Secondo gli scrittori, Dracula nella loro versione è "l'eroe della sua stessa storia" - il fulcro centrale della narrativa e del personaggio principale, piuttosto che un oscuro cattivo che gli eroi più tradizionali devono superare. Come con la loro serie TV Sherlock, miravano a rendere la loro versione di Dracula allo stesso tempo fedele e infede, prendendo i dettagli dal romanzo originale, aggiungendo "un sacco di roba nuova" e ignorando alcuni passaggi del romanzo.