Un biopic ispirato, divertente e trascinante. Si riesce a far arrivare il personaggio Moore sia come comico che come uomo, soprattutto grazie a un fantastico Eddie Murphy che ritrova la verve dei momenti migliori e la arricchisce con una toccante umanità. Bella ricostruzione d'epoca e soprattutto di un sottogenere, con i suoi modi di produzione e il suo pubblico di riferimento. Buoni il cast di contorno (con un divertentissimo Snipes), la colonna sonora e qualche piccola pillola moraleggiante. Notevole.
Per i fan di Rudy Ray Moore il film impressiona più che positivamente e ha il merito di far riscoprire al grande pubblico un personaggio importante della cultura black; basato sugli anni clou, dagli esordi al successo al botteghino del cult Dolemite (di cui ricostruisce con gusto anche le riprese), è un lavoro confezionato ottimamente, con una ost R'n'B naturalmente strepitosa e un cast veramente notevole, con prove superlative del ritrovato Murphy ma anche di un eccellente Snipes; buona anche la ricostruzione d'epoca e alto il ritmo.
Si respira l'aria di The Disaster Artist in questo biopic che segna il ritorno alla grande di Murphy in un ruolo tagliato su misura, quello di un comico parolacciaio che, dopo il successo discografico, si mette in testa di fare un film nonostante la scarsità di mezzi, il dilettantismo dello staff, il suo risibile talento nelle vesti di action-man, mostrato in buffe sequenze che ricordano quelle di lotta di Bowfinger di Frank Oz. La scelta azzeccata del resto del cast, in cui spicca un inedito Snipes, e la colonna sonora tonica contribuiscono alla riuscita di un film tenero e molto divertente.
MEMORABILE: Le copertine dei dischi; La scena di sesso "movimentata"
Si “respira” aria di blaxploitation in questo piacevole piacevole biopic dedicato alla vita di un commediante di colore capace di reinventarsi attraverso un personaggio di nome Dolemite. Il regista è abile nel ricreare il clima degli anni ‘70 e nel concentrare il film intorno alla lavorazione di film, come succedeva nel celebrato The disaster artist. Fondamentale l’apporto di un fenomenale gruppo di attori, in primis un rinato Eddie Murphy e un grande Wesley Snipes. Ottima la colonna sonora. Da vedere.
Una divertente riscoperta di una parte della cinematografia anni '70 diffusa nella cultura afroamericana, in questo tributo a Rudy Ray Moore e al suo energetico tentativo di affermarsi insieme alla sua crew. La sgangherata avventura "cinematografica" è riproposta nei suoi aspetti più improbabili ma umani ed esilaranti e richiama alla mente Bowfinger e The disaster artist, grazie soprattutto a un cast azzeccatissimo, con Murphy in piena forma e Snipes in un ruolo brillante e insolito. Un plauso per le musiche e gli spettacolari costumi.
MEMORABILE: Il barbone cantastorie proto-rap; Le performance in vinile; Lady Reed; Le due "prime mondiali".
Un film biografico convincente capace di intrattenere anche coloro che non abbiano mai sentito prima il nome di Rudy Ray Moore. Non si poteva pensare a un attore migliore per interpretarlo e merito della riuscita va attribuita a Murphy, in grado di donare al personaggio una tridimensionalità che si rivela vitale. Moore è stato un altro che ha creduto di potercela fare e il film in oggetto gli dà ragione. Chi ama questo genere di storie potrà apprezzare e scoprire di non aver sprecato il proprio tempo per un film inutile.
Da Ed Wood a Wiseau, a Cabret, di biografie di disastrosi talenti il cinema degli ultimi anni è pieno, senza troppo guardare indietro. La qualità "originale" di Dolemite sta, ancor più che nel suo connettersi alla storia della blaxpoitation e dunque al ripensamento sull'essere neri nell'America degli anni '70, nel fatto che quello di Moore è il racconto di un "inspiegabile" successo, fondato tanto sulla sua clamorosa perseveranza (che origina in una spasmodica fede nella religione dello spettacolo) che nel suo misterioso legarsi ai bisogni primigeni del pubblico. Murphy man show.
Rutilante biopic dedicato a uno dei padrini della blaxploitation, Rudy Ray Moore. Viene ricreato alla perfezione il clima dell'epoca, quel mix irresistibile di rivendicazioni sociali, pura voglia di far rumore, grande musica e fede incrollabile nelle capacità redentive del cinema. Di grande Effetto la lunga parte dedicata alle riprese del primo film del nostro eroe. Murphy centra poi l'interpretazione se non perfetta, quasi: tutto gli gira attorno e si vede che lui ci sguazza alla grande, con grande piacere dello spettatore. Da segnale un rinato Snipes. Trascinante.
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DiscussioneDaniela • 18/03/20 11:37 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Eddie Murphy si è aggiudicato con questa interpretazione il Razzie Redeemer Award, una sorta di premio di "riparazione" istituito a partire dal 2014.
Il premio è assegnato tramite votazione tra gli utenti del sito Rotten Tomatoes e costituisce un omaggio a vincitori e nominati ai Razzie Adwards delle edizioni passate che sono riusciti a riscattare la loro carriera grazie ad ottime performance, come appunto accaduto a Murphy, al quale nel 2009 era stato assegnato il poco invidiabile Razzie Adward come peggior attore del decennio.