Alibi perfetto - Film (1995)

Alibi perfetto

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/19 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 14/10/19 00:53 - 2899 commenti

I gusti di Buiomega71

Buon thriller ben diretto dall'esperto Meyer, che può contare su un ottimo cast e su situazioni che tengono in continua apprensione. Sembra di stare dalle parti delle baby sitter assassine (o sgradevoli intrusi in famiglia in stile Orphan) con qualche momento azzeccato (l'avvelenamento a piccole dosi della Quinlan, come succederà in Fatal lessons), ma in dirittura d'arrivo il film si sgonfia, con una deludente risoluzione degna di Colombo o del più trito tv movie. Poco riuscita la coppia di detective (con parentesi umoristiche) composta dalla Garr e da Elizondo.
MEMORABILE: La fotografia "taroccata"; La Quinlan che scopre la tresca in stato allucinatorio; L'incipit delittuoso in Colorado; Le tazze di cioccolata scambiate.

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  • Discussione Buiomega71 • 14/10/19 10:32
    Consigliere - 25896 interventi
    Kevin Meyer aveva già dato alla luce il buon thriller Intimità violata, apprendendo il sicuro stile di regia dal "compagno di merende" Jeff Burr.

    Quì tenta di replicarne la tensione e l'atmosfera morbosa, e per un pò ci riesce, con una narrazione tesa e sempre sulle spine.

    Ma quello che sembrava il classico thriller sulle baby sitter melliflue, sciroccate e assassine (che vogliono far fuori la padrona di casa per prenderne il posto nel letto con il maritino circuito) e i pericoli che si infilano diabolicamente e subdolamente in famiglia (Orphan insegna), vira verso altri lidi (che non spoilero) lasciando un pò l'amaro in bocca, fino ad una risoluzione del piano criminale degno di un episodio di Colombo e del più trito film tv.

    Dopo un buon incipit delittuoso in Colorado in una baita sperduta tra le nevi, il film prende subito quota con l'arrivo della bella e timida francesina in casa dei coniugi Bauer (lui medico chirurgo, lei ricca sfondata di famiglia) a far da governante per i loro due figli piccoli, e quì cominciano i guai...

    Il bel dottorino non ci mette molto tempo a portarsi a letto la francesina dal fare inquietante e psicotico (le foto "taroccate" con ossessivo ardore), mentre la moglie pare avere le fette di salame sugli occhi (al contrario la sorella-che farà una brutta fine dopo aver scoperto la tresca- a l'amica del cuore mangiano subito la foglia) e anche un detective privato (il Charles Martin Smith della Morte a 33 giri) ficcando troppo il naso ci rimane stecchito...

    Rientra tutto nelle regole del thriller classico visto migliaia di volte, ma dalla regia robusta e dall'ottima prova del cast (la Quinlan su tutti, ma anche la pepata francesina non scherza, soprattutto quando indossa i vestiti sexy della padrona di casa, lasciandosi andare sul letto a relax sensuali, un topoi doveroso in questo tipo di film) che tiene desta l'attenzione e l'interesse.

    Non male la Quinlan avvelenata in piccole dosi giorno per giorno (come succederà in una altro thriller straight to video, Fatal Lessons, che usa e abusa, più o meno, degli stessi stilemi) che la costringono a letto spossata e che le procurano visioni in stati allucinatori (che poi tanto allucinatori non sono, come quando becca il maritino a farsi la francesina a letto) e qualche guizzo di humor macabro (alla morgue modello L'ululato, con il coroner che continua a starnutire).

    Ma Meyer non riesce a ripetere la morbosità di Intimità violata, dando troppo spazio alle indagini investigative della Garr e di Elizondo (con parentesi umoristiche ben poco riuscite) e a un finale non all'altezza, che pare tirato via e girato in fretta e furia.

    Peccato, perchè i presupposti c'erano tutti, e qualche stoccata va a segno (la francesina che si sfila le ballerine, lo scambio delle tazze di cioccolata avvelenata, giù per le scale a ruzzoloni, la Quinlan nella cameretta della giovane governante scoprendo, con agghiacciante sorpresa, la scatolina dei misteri, Smith abbordato al bar dalla francesina modello femme fatale), risolvendosi, poi, in una bolla di sapone.

    Produce Bruce Cohn Curtis (i primi Joseph Ruben, Dolls, Hell Night, Paura su Manhattan) e Meyer si (ri)dimostra piccolo maestro della tensione.

    Se solo avesse puntanto un pò di più sulla cattiveria e su quelle rese dei conti violente e furenti che adoro in questo tipo di film...

    Non malaccio, ma con riserve.
    Ultima modifica: 14/10/19 15:27 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 14/10/19 10:47
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Monaco International Group (distribuita dalla Columbia Tristar)

    Edizione: settembre 1995

    Durata effettiva: 1h, 34m e 42s

    Ultima modifica: 14/10/19 10:53 da Zender