Cold ground - Film (2017)

Interessante mokumentary di stampo francese e ambientazione montana che rientra in pieno nel filone falso-documentaristico che tanto ha imperversato nell'ultimo decennio. Il budget notevolmente (ma non eccessivamente) ridotto viene sfruttato al massimo e la scelta visivo narrativa di ambientare il tutto negli anni '70 è funzionale e d'effetto. Buon prodotto, a patto che si apprezzi particolarmente il sottogenere.

Canonico found-footage con la solita spedizione di documentaristi nei boschi (suona familiare?), che ha l'audacia di spacciarsi per un reperto filmico degli anni '70 (trionfo di lava lamp, King Crimson ed effetto pellicola). Il setup è buono (per quanto un po' verboso) e il mistero trattato, che fa riferimento ai casi reali di cattle mutilation, si mantiene intrigante. Peccato che l'audio troppo nitido e l'editing rovinino il clima di suggestione (specialmente il montaggio sonoro durante i jumpscare). Ottimo però il finale nelle grotte, degno di The descent in fatto di claustrofobia.

“Cold Ground” è quello che si può tranquillamente definire un cigno nero all’interno del fitto panorama new-indie-underground. E infatti il film di Delage appartiene molto più all’exploitation degli anni 70 che al found-footage dei 2000. Horror incredibilmente atmosferico, i cui scenari - dipinti dal sangue e avvolti dalla neve - producono immagini terrifiche che sembrano quasi emergere dallo smarrimento psicologico dei personaggi. La visione di un mondo che cerca risposte nella scienza ma che invece si trova faccia a faccia con l’oscura chimera delle mitologia. Un gioiello.