100 ragazze per un playboy - Film (1966)

100 ragazze per un playboy

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/07/19 DAL BENEMERITO MARKUS
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Markus 25/07/19 09:34 - 3687 commenti

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Per uno sbaglio del "cervello elettronico" un settimanale conferisce la carica di playboy dell'anno a un modesto e riservato ragioniere; il quale, suo malgrado, dovrà reggere il ruolo viaggiando per tutto il mondo. Commedia demenziale tedesca dal taglio internazionale: lo spettatore viene così condotto tra un continente e l'altro in una carambola di peripezie dal fiato cortissimo e dall'umorismo - già allora - datato. In questo guazzabuglio di avventure - talvolta "sexy" - di buono c’è il ritmo, che appare spesso frenetico.

Manfrin 12/02/20 15:12 - 392 commenti

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Filmettino tipicamente anni '60 per il modo libertino e osè con cui in quegli anni si iniziava a vedere il gentil sesso e quanto a esso legato. Non certo privo di bellezze femminili (spiccano la Lualdi e la Gabel) e sicuramente costosetto, con escursioni sino in Giappone. Salvabile per il buon ritmo, addirittura con scene alla "Ridolini". Da vedere più che altro per curiosità di cinefilo.

Renato 11/02/21 16:08 - 1648 commenti

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Datatissima coproduzione italo-austriaca tutta giocata su un registro fin troppo farsesco. Purtroppo velocità non significa ritmo, e il film annoia nonostante sia una sorta di corsa continua in giro per il mondo, seguendo le peripezie del protagonista tra Vienna, Parigi, Roma e persino Tokyo. Inaspettatamente, Renato Salvatori non è il playboy del titolo, ma un fotografo.
MEMORABILE: La rappresentazione della classe turistica sul volo Parigi-Tokyo, che anticipa quella visibile in Pappa e ciccia.

Panza 12/02/21 13:01 - 1842 commenti

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Grande dispiego di mezzi e di scenografie per una commedia poco sprintosa che prova sempre a catturare l'attenzione con lunghi e discutibili inseguimenti senza alcuna trovata slapstick degna di nota, limitandosi invece ad accelerare le corse per le vie delle capitali dove capitano i protagonisti. La vicenda, che all'inizio prometteva di essere una satira sul ruolo dell'immagine e delle incredibili distorsioni della realtà attuate dai mass media, diventa sempre di più anonima e fastidiosa. Tutte le scene ambientate a Tokyo paiono più un pretesto per inserire una parentesi "esotica".

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  • Discussione Amarcord • 11/10/20 18:12
    Disoccupato - 86 interventi
    Il film, una coproduzione italo-austriaca, è uscito in Italia nel settembre 1967.
    Su IMDB è accreditata la partecipazione di Bernard Blier e Mylène Demongeot: ho seguito il film con attenzione ma personalmente non li ho notati: considerando che all'epoca erano due attori affermati, possono essere stati segnalati erroneamente?
    Sembra inoltre che nella pellicola italiana ci siano stati dei tagli importanti (5-12 minuti).
    Belle musiche di Heinz Kiessling.
  • Discussione Renato • 11/02/21 16:09
    Addetto riparazione hardware - 376 interventi
    Anche io ho visto il film grazie a Mediaset Play. Escludo la presenza di Blier, mentre la Demongeot potrebbe essermi sfuggita.
  • Discussione Zender • 11/02/21 18:21
    Capo scrivano - 47768 interventi
    OK tolto Blier.
  • Homevideo Panza • 17/02/21 10:13
    Contratto a progetto - 5197 interventi
    La versione trasmessa da Mediaset, proveniente dal catalogo Variety, dura 1h30m41s, mentre la versione tedesca (DVD MCP) del film dura 1h36m10s. Sottolineo che nella versione Mediaset, diversamente da quella tedesca, mancano le scritte dentro i fumetti che appaiono in alcune scene (e che rimangono vuoti) e i sottotitoli al breve dialogo del giapponese che parla nella lingua natia.

    Si tratta di una coproduzione austro-italiana quindi, come capitava in altre pellicole, vi sono discrasie tra i titoli di testa. Qua la versione italiana mette per primo Salvatori e per terzo Alexander (che sarebbe il vero protagonista!) e elenca più dettagliatamente gli attori italiani, persino i generici. Nella versione Mediaset i titoli di coda (ma ho il sospetto anche per quelli iniziali) sono stati rifatti ex novo, forse ricalcando la trascrizione del visto censura. Noto che nella versione Mediaset manca l'accredito della sceneggiature: nel visto censura ci citano come autori di soggetto e sceneggiatura Mario Siciliano, produttore del film, e Kurt Nachmann. Nella versione tedesca vengono citati Klaus Munro e Michael Pfleghar.

    Singolare anche il cambiamento di alcuni nomi dei protagonisti: il personaggio di Scilla Gabel dal tedesco Anita Blonda diventa Bibi Lori in italiano, mentre quello di Salvatori da Boy Schock diventa Max. Per quanto riguarda differenze a livello di scene tagliate non ho fatto particolari confronti approfonditi. Ho solamente visto che la scena che nella versione italiana si trova al minuto 38, manca di un buon minuto iniziale con Peter che compra il giornale e parla con Max. 
  • Discussione Panza • 17/02/21 10:18
    Contratto a progetto - 5197 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Anche io ho visto il film grazie a Mediaset Play. Escludo la presenza di Blier, mentre la Demongeot potrebbe essermi sfuggita.
    Nemmeno a me pare di averla vista. Non appare nei titoli di testa della versione italiana e di quella tedesca.

  • Discussione Max73 • 19/02/21 13:29
    Galoppino - 23 interventi
    A mio avviso, va incluso in quella serie di film libertino-boccacceschi  presumibilmente ispirati (almeno parzialmente, magari modificando il contesto storico, dal 1700 ai giorni nostri) dal celebre Tom Jones (id., 1963) di Tony Richardson. Altri esempi di questo filone, sono per esempio ... e la donna creò l'uomo (1964) di Camillo Mastrocinque e Come imparai ad amare le donne (1966) di Luciano Salce.
    Ultima modifica: 19/02/21 13:30 da Max73
  • Discussione Panza • 11/03/21 10:38
    Contratto a progetto - 5197 interventi
    Mylene Demongeot non c'è nel film e non è nemmeno accreditata, sarebbe da togliere dal cast.
    Ultima modifica: 11/03/21 14:59 da Zender