Hell is where the home is - Film (2018)

Horror con home-invasion caratterizzato da un plot che nel tentativo di accumulare twist e confondere lo spettatore finisce per sparare in tutte le direzioni, mancando di coerenza narrativa; anche il ritmo è sbilanciato, con una prima parte decisamente troppo lenta. I lati positivi si riducono perlopiù allo stile visivo moderno che tra cromatismi accesi, musica elettronica ed esplosioni splatter fa pensare alle migliori cose di Gaspar Noé; è l'unica consolazione in un film altrimenti modesto e carico di cliché e cose già straviste altrove.

L’affare della fotografia sul quale ruota tutto il marasma non ha alcun spessore e presta entrambi i fianchi a incongruenze grossolane, eppure il caos generato da gang messicane, liaisons dangereuses e twist funzionali toglie ogni riferimento e alimenta una artificiosità adrenalica che mette in secondo piano ogni falla, tant’è che il giudizio su capacità registiche e attoriali è quasi ininfluente; spiace solo per le inquadrature finali, una manifestazione di banalità a quel punto inattesa. Un home invasion in cui chiunque potrebbe scappare eppure sembra godere nel restare. Spigliato.