La gran vita - Film (1960)

Berlino. Un'umile dattilografa ambisce a maritarsi con un uomo agiato per ottenere il tanto agognato benessere. Film che poggia le basi su Giulietta Masina, protagonista assoluta di questa pellicola sostanzialmente teutonica. Si può aprire un dibattito sul fatto che lei sia tutto tranne che femme fatale: tolta l'aurea di buona attrice resta il dubbio del "fuori ruolo". Superata questa incertezza, resta un film d'intrattenimento di vecchio stampo capace di assecondare, a colpi di ritmo e varietà, la voglia di spensieratezza al femminile.

Modesta dattilografa spera di migliorare la sua condizione facendo un buon matrimonio ma  le relazioni con gli uomini che di volta in volta le ronzano attorno si rivelano tutte fugaci o deludenti... Coproduzione internazionale da annoverarsi tra le regie meno riuscite di Duvivier a causa di una sceneggiatura dispersiva e anedottica con personaggi privi di sfumature e soprattutto della scelta infelice dell'attrice protagonista, credibile come ingenua che insegue i propri sogni nonostante tutto ma non come seduttrice che manipola gli uomini per il proprio tornaconto.