Agrippina - Corto (1911)

Enrico Guazzoni, un grande del cinema del primo Novecento, porta in scena per la prima la vicenda di Agrippina, dall'avvelenamento di Claudio alla morte della protagonista, con qualche trovata che sorprende (la caduta in mare aperto). Ampi mezzi, belle scenografie, recitazioni talora eccessive, ma godimento per lo spettatore, nel notare la grandezza del cinema tricolore dell'epoca. Il test del veleno era già stato portato sullo schermo dai collaboratori dei Lumière.

Il matricidio di Agrippina approda sullo schermo in una versione tanto sontuosa quanto magnifica. Guazzoni è straordinario per come riesce a tradurre visivamente la storia, con un’eccezionale sensibilità al contempo verso il bidimensionale (con una concezione mirabile dell’inquadratura) e il tridimensionale (con una gestione magnifica dello spazio e della prospettiva). Una gioia per gli occhi in ogni scena, quelle in studio e quelle all’aperto, con una standing ovation per la panoramica sulla morte della protagonista. Ottime interpretazioni.