Note: Soggetto basato sulle memorie di una donna estone che venne deportata in Siberia nel 1941 per ordine di Stalin insieme a molte migliaia di famiglie provenienti da Estonia, Lettonia e Lituania.
Deportata in Siberia insieme alla figlioletta, durante tutta la prigionia Erna continua a scrivere al marito da cui è stata separata. A parte prologo ed epilogo, la sua voce che legge queste lettere accompagna la visione di "tableaux vivants" di straordinaria potenza visiva, la cui perfezione e bellezza è tale da rischiare di far passare in secondo piano il terribile contenuto. Ci pensa l'ultima lettera, l'unica di Heldur, a far emergere commozione e lacrime, prima delle didascalie finali. Da vedere: una pagina di storia poetica e straziante.
L'originalità, ormai, è diventata merce rara. E quando ci si imbatte in una pellicola che, pur restando un po' fine a se stessa, ha comunque il coraggio di provare una strada diversa, è inevitabile restarne piacevolmente impressionati. E' il caso di questa cupa discesa nell'incubo della deportazione e dello smembramento delle famiglie, che si avvale di veri e propri fermi immagine viventi per cogliere l'attimo. E con l'aiuto del bianco e nero, che qui ha un perchè, ne enfatizza la drammaticità e l'angoscia (d'altra parte, una simile situazione avrebbe fatto a pugni con qualsiasi colore vivo).
MEMORABILE: La descrizione dell'interno del vagone, con strette finestre in alto; Il mucchio di scarpe; "Non capisco che Paese sia questo".
NELLO STESSO GENERE PUOI TROVARE ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
DiscussioneDaniela • 16/04/19 09:25 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Film di cui avevo sentito parlare in occasione del passaggio festivaliero a Toronto, solo recentemente ho reperito i sottotitoli - non credo ne esista una versione doppiata.
Quasi interamente composto da "tableaux vivants", secondo una tecnica che mi ha ricordato certe sequenze nei film di Roy Andersson - la somiglianza si ferma però qui, perché l'opera dell'estone Martti Helde, al suo esordio nel lungometraggio, ha caratteristiche uniche.
Vivamente consigliato: può non piacere ma non credo possa lasciare indifferenti, sia per il soggetto che per la grande bellezza figurativa.
Paradossalmente, se ho trovato un difetto, è proprio questo: certe sequenze sono girate con tale perizia e perfezione che il "come" può distrarre dal "cosa" è mostrato.