Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tutto in una notte. Dopo l'arrivo di Gary Hamilton (Klaus Kinski) in paese, l'azione vera prende vita al tramonto occupando poi l'intera nottata fino all'alba del giorno successivo. Antonio Margheriti (si firma Anthony Dawson, come d'abitudine) conferma il proprio amore per il gotico dirigendo un western sui generis, che punta tutto sull’atmosfera limitandosi, per il soggetto, a riproporre per l'ennesima volta la storia del pistolero (Kinski) che torna in paese per vendicarsi di chi l'ha spedito - innocente - ai lavori forzati. Per una volta Kinski, dalla parte dei buoni, si contiene senza mai salire sopra le righe. Il suo Gary Hamilton ha la calma dei forti, e in una...Leggi tutto notte in cui il vento sottolinea costantemente i silenzi rotti solo dai rintocchi d'una campana che nessuno capisce chi stia suonando, si aggira tra le strade alla caccia del suo nemico e dei suoi numerosi sgherri. La messa in scena ha un suo indubbio fascino, il mix tra horror e western è più riuscito qui che altrove (e si celebra al meglio in un curioso finale tra pareti di specchio), eppure il film sembra non riuscire molto a coinvolgere. C'è una certa stanca monotonia nella sceneggiatura che l'espressione di pietra di Kinski accentua. Figure secondarie come quella del prete non aggiungono nulla e anzi deviano l'attenzione ingiustificatamente. E' la riconferma che Margheriti preferisce occuparsi dell'aspetto visivo e propriamente registico creando un universo atipico e di forte suggestione. Utilizzando al meglio il formato panoramico (specialmente nel finale) crea un'opera a suo modo unica, pur se zavorrata da un ritmo non ineccepibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/08/06 DAL DAVINOTTI
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Lercio 3/08/07 01:38 - 232 commenti

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Interessante western gotico, curato nei dettagli e stilisticamente tutt'altro che semplicistico. Strutturalmente sembra di trovarsi di fronte ad un horror di Bava, in particolare a Operazione Paura. Eccezionale l'idea della campana che suona per quasi metà film. Il vento, i volti, ci portano all'epilogo in questo horror mascherato da western.

Homesick 27/09/07 11:58 - 5737 commenti

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Tetro e ventoso, questo western margheritiano si ammanta di sinistre tinte gotiche: l'ambinetazione notturna, campane che scandiscono rintocchi di morte, cimiteri sotterranei e un protagonista - il grande Kinski, misurato e implacabile - che incarna l'invincibile spirito della Vendetta. Intensi ruoli tragici per Carsten (anche produttore) e Cantafora. Il gioco di specchi nel bruciante finale rimanda al wellesiano La signora di Shanghai con il tramite di Carnimeo.

Il Gobbo 22/11/07 09:02 - 3015 commenti

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Eccellente riuscita di Margheriti, che mescola abilmente i piani stilistici, portando lo spaghetti sul suo campo da gioco preferito: quello goticheggiante, tutto ululati del vento, scricchiolii, apparizioni fantasmatiche (e l'inesorabile campana). Un vero horror-western con adattissime faccione (non solo un controllatissimo, inappuntabile Kinski, ma anche il fido Pigozzi), a tratti di ottima resa visiva. Tra i risultati più originali del filone, da non perdere.

Trivex 21/02/09 11:29 - 1738 commenti

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Western nero, quasi un horror, dove il gotico è condimento ideale per gli spaghetti italiani. La storia in effetti è poco originale, la solita vendetta perpetrata con intensità esponenziale, per un grave torto subito nel passato. Il lungo duello tra i venti del tornado è però efficacissimo e realizzato con sapienza dal bravo Margheriti, che si supera nelle scene in cui diviene protagonista una apparentemente innocua campana. Gli arredi utilizzati sono bellissimi e all'interno della splendida villa del confronto finale il fuoco amico sarà fondamentale.

Matalo! 1/04/09 17:58 - 1378 commenti

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Non perfetto ma interessante western horror con un Kinski marmoreo che procede inesorabile nella sua vendetta. Il film ha l'evidente legame con il nostrano gotico, vuoi per l'unità di luogo e soprattutto di tempo, la dimensione notturna dell'ambiente ed ectoplasmatica del protagonista, talvolta rasente l'immortalità. Un film da visitare e curiosare; non un capolavoro ma stimolante di certo.

Rambo90 10/02/11 03:48 - 7661 commenti

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Western cupo e dal ritmo insolitamente lento, che richiama più di una volta al genere horror (soprattutto nelle morti efferate). Il mix è riuscito non tanto per la storia classica sulla vendetta ma per l'eccellente atmosfera e per la bravura di un Kinski per una volta nei panni del buono. Folto anche il gruppo dei caratteristi tra cui il futuro clone di Terence Hill, Pigozzi e Giacomo Furia. Buono, anche se con qualche rallentamento di troppo.
MEMORABILE: La morte di Pigozzi.

Manowar79 21/02/11 18:43 - 309 commenti

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Margheriti non è abbastanza "dentro" al western e questo titolo, comunque migliore di altri, ne è la riprova. La storia della contaminazione con l'horror gotico, poi, mi sembra più un trucco pubblicitario che un'effettiva caratteristica del film: il titolo stesso è altisonante slogan di derivazione biblica, ma di fatto ha ben poco a che vedere con la trama (anch'essa già abbondantemente percorsa). Kinski è bravo, ma il suo geniale Tigrero è lontano anni luce. Carsten perfettamente in parte, Gulà fa ancora meglio nei pochi minuti a disposizione.

Von Leppe 19/07/11 13:07 - 1256 commenti

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Il film comincia nel più tipico stile western con il paesaggio arido e assolato, ma poi quando Kinski con il suo volto tetro arriva al paese per una classica trama western (la vendetta), il film prende un'atmosfera gotica. Non a caso è girato da Margheriti (Bava nei suoi western è andato in direzioni opposte ottenendo scarsi risultati). Si dice che il regista non amasse il sangue e infatti se ne sente la mancanza in alcune scene (non parlo di splatter ma di accentuare il dramma). Buon western con la notevole intuizione della maledizione biblica...

Herrkinski 3/09/11 02:03 - 8052 commenti

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Insolito western di Margheriti. Parte come un classico spaghetti per poi diventare cupo ed inquietante appena sulla storia calano la notte e il tornado. E infatti "notturno" è l'aggettivo che più si addice al film; il regista, grazie alla sua esperienza nell'horror gotico, riesce a ricreare un'eccellente atmosfera e un ideale clima di tensione, solo apparentemente smussata dal ritmo lento del film. Kinski parla pochissimo e recita più che altro con lo sguardo di ghiaccio; non male neanche il resto del cast. Sinistro e funereo.
MEMORABILE: La campana "a morto"...; il finale tra fuoco e specchi.

Zardoz35 8/11/11 23:32 - 290 commenti

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Ottimo western molto violento anche se dai ritmi non eccelsi. Un ex ufficiale torna al paese cercando vendetta e la trova sino in fondo, tra atmosfere cupe e morti a decine. Certo la storia del pistolero che arriva, fa strage e se ne va è sin troppo comune, ma qui c'è un senso di lugubre che accompagna tutto il film e che lo pone tra i western atipici. Grande Kinski freddo e spietato, ma non sfigurano nemmeno gli altri attori.
MEMORABILE: Mentre la campana suona di continuo e la chiesa si popola di morti ammazzati, il prete suona una lugubre sinfonia all'organo.

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Buiomega71 27/08/13 00:30 - 2899 commenti

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Lento, spettrale e funereo, con più di un punto in comune con il quasi coevo La notte dell'agguato. Ma su tutto c'è la quintessenza del cinema margheritiano, dai suoi horror gotici (i drappi mossi dal vento, la figura "ectoplasmatica" di Kinski, il fuoco "purificatore", le donne tradritrici e condannate, i candelabri, la notte minacciosa), ai futuri vietmovie (le botole, gli agguati, le grotte sotterranee, l'indiano). Visivamente fiammeggiante il finale, tra rese dei conti e doppi specchi, che terrà a mente Robert Clouse per quello de I tre dell'Operazione Drago.
MEMORABILE: L'ossessivo rintocco delle campane; Il tornado sullo sfondo mentre la gang di Acombar da la caccia a Kinski; Gli uomini travolti da cavalli imbizzariti.

Jdelarge 20/05/14 16:17 - 1000 commenti

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Una trama esile come poche viene valorizzata magistralmente da Margheriti, il quale conferisce al film tinte gotiche grazie a un ottimo utilizzo delle luci e all'atmosfera creata dal vento (vero e proprio protagonista del film). Stupisce molto anche la maniacale cura dei suoni, che giocano un ruolo di fondamentale importanza in molte scene (la goccia, la campana, l'organo). Nessun volto, poi, può risultare più appropriato di quello di Kisnki nell'assumere i panni di un protagonista a metà tra uomo e fantasma. Bellissimo.
MEMORABILE: Il suono della goccia nella caverna, che si interrompe sulla testa della futura vittima.

Giùan 1/07/14 15:44 - 4528 commenti

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Western fantasmatico di Margheriti, che gioca a riprender giusto uno dei luoghi comuni del genere (la vendetta) per poi declinarlo in totale antitesi con quelli che solitamente ne son gli spazi, le ambientazioni, le atmosfere classiche. Così sole cocente, aride pianure e certa prosopopea boriosa cedono il posto a una eterna notte angosciosa, allo scatenarsi degli elementi naturali e al consumarsi implacabile e apodittico di ciò che è inevitabile. Non sempre però la "melancholia" è supportata da adeguata ricchezza di scrittura e Kinski è troppo solo.
MEMORABILE: Il duello finale tra gli specchi che vede contrapposti Kinski e Peter Carsten.

Nicola81 24/05/16 09:18 - 2831 commenti

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Margheriti inserisce nel western le atmosfere tipiche dei suoi gotici, ma l'operazione gli riesce meglio sul piano tecnico che su quello narrativo. Se da un lato, infatti, vanno apprezzate la qualità della regia e della messa in scena, dall'altro non si può non evidenziare un ritmo decisamente lento che appesantisce una storia che già non può vantare il pregio dell'originalità (la solita vendetta del protagonista contro chi lo spedì ingiustamente in prigione). Buona prova di Klaus Kinski, che stavolta ha tutte le ragioni per essere arrabbiato.

Tojo72 5/07/16 19:28 - 53 commenti

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Grandioso western. Western inteso come contenitore; in realtà un noir. A riprova di ciò il finale quasi plagiato dalla Signora di Shangai. Ottima la prova di Margheriti dietro la macchina da presa, che rende la lentezza pregio e non difetto. Non da meno Kinski davanti alla macchina, una volta tanto nella parte del buono, defraudato della libertà; trasformatosi in angelo vendicatore che appare e scompare come un fantasma. Da vedere assolutamente!
MEMORABILE: Le gambe mozzate dalla campana; La scena degli specchi infranti a colpi di fucile.

Noodles 22/06/19 16:51 - 2196 commenti

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Pur partendo da un tema classico, quello della vendetta, Antonio Margheriti confeziona un western che, mano mano che passa il tempo, si allontana sempre più dai canoni del genere. Il regista, col suo tocco personalissimo, aggiunge infatti un tocco thriller e una buona dose di gotico alla pellicola. Esperimento rischioso ma riuscito. C'è qualche momento lento, ma regia e fotografia (e un grande Klaus Kinski) reggono il tutto. Nota di merito anche per le musiche. Da vedere.

Alex75 28/05/20 16:50 - 876 commenti

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Margheriti rende coinvolgente un archetipo del western colorandolo con atmosfere spettrali e virtuosismi tecnici di grande fascino, ben dirigendo un Kinski laconico e impeccabile, quasi ectoplasmatico, che consuma freddissima la sua vendetta col favore del vento e delle tenebre, attorniato da un cast non eccezionale, ma comunque all’altezza. La felice commistione tra la polvere del West e impalpabili suggestioni gotiche fanno di questo film uno dei risultati più originali del western italiano.
MEMORABILE: “Aspetto il vento: andrò con lui”; La campana apportatrice di morte; Il gioco di specchi nel salone in fiamme.

Pessoa 30/07/20 20:23 - 2476 commenti

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Klaus Kinski, attore spesso (male) utilizzato dal cinema italiano più per la sua maschera che per il suo cristallino talento, trova qui una delle sue migliori parti del cinema B. La sceneggiatura, ben scritta, tenta (spesso con successo) arrampicate auliche e la regia rigorosa si fa sentire, ma una lentezza di fondo e la modestia di qualche comprimario ne limitano le maggiori aspirazioni. Ha inventato a suo modo un western nuovo, almeno in Italia, e non manca di momenti di tensione di bellezza assoluta. Un film interessante, che vale un'ora e mezza della nostra vita.
MEMORABILE: La tensione che si respira durante la caccia all'uomo; La scena madre nel finale.
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    Ho il dvd tedesco, ma con audio anche in italiano, con titolo domestico severo "Satan Der Rache".
    E' un buon prodotto, pagato poco al tempo, ma ormai credo sia fuori catalogo.
  • Homevideo Von Leppe • 18/07/11 22:18
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    il Dvd Medusa ha un ottima qualità audio-video e i titoli in italiano, extra solo il trailer
  • Homevideo Zender • 19/07/11 09:48
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Grazie Von Leppe, sempre utili le info di prima mano sulla qualità dei dvd.
  • Discussione Buiomega71 • 27/08/13 10:14
    Consigliere - 25892 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    Lento, cupo, spettrale e funereo. L'west margheritiano ha più di un punto in comune con il quasi coevo capolavoro mulliganiano La Notte Dell'Agguato.

    Puro cinema a la Margheriti (ci sono alcuni movimenti di macchina da mozzare il fiato), che mixa i due generi preferiti di uno dei più geniali autori del nostro cinema che fù

    In primis l'horror gotico (drappi mossi dal vento, porte e finestre che si aprono da sole, candelabri, stanze adornate, fuochi "purificatori", ragnatele, donne traditrici e condannate, la notte oscura e minacciosa, la chiesa , l'organo suonato dall'inquietante pretino, zoomate su volti spettrali e allucinati, lo stesso Kinski quasi una figura ectoplasmatica vendicatrice), poi il viet-movie o il cinema adventure che verrà (gli agguati, le torrette, le botole, le caverne, un indiano che pare un filippino o un vietcong), il tornado (titolo che sarà in futuro uno dei must margheritiani per il sottoscritto), che minaccioso, si staglia sullo sfondo e spazzerà via i peccati, come il fango di Contronatura

    Kinski che all'inizio spacca le rocce (come il Kinski-Poe che scaverà nelle tombe all'inizio de Nella stretta morsa del ragno), la figura femminile "dannata" della Michelangeli, tipica "femme fatale" margheritiana, il rintocco ossessivo della campana che amplifica lo straniamento allucinato della vicenda (quasi tutta ambientata di notte, con il tornado che soffia e sbuffa), un finale visivamente fiammeggiante (in tutti i sensi), tra rese dei conti e doppi specchi ingannatori, che verrà ripresa da Robert Clouse per il gran finale de I Tre Dell'Operazione Drago

    Un Kinski anomalo, moderato e vendicatore, che si muove come un vietcong (o come l'indiano de La notte dell'agguato, appunto), implacabile e quasi sovvranaturale.

    Violenza contenuta (rispetto alla media), anche se Margheriti mostra l'assassinio a freddo del pretino da parte di Acombar , e il fido Luciano Pigozzi tranciato a metà dalla campana, l'impiccato alla corda della campana, nonchè i cavalli imbizzarriti che travolgono gli uomini di Acombar

    Tutta la parte finale, con l'entrata di Kinski nella dimora di Acombar, mentre albeggia, ricorda lo straordinario finale di Nella stretta morsa del ragno, così come gli interni della villa, tra zoomate sui volti impauriti, passaggi segreti, candele e pianoforti

    Il gotico margheritiano contamina l'western, in un film anomalo e oscuro, con picchi da tragedia greca e echi biblici

    Di culto Acombar che mira ai soldatini per addestrarsi con il suo Winchester. Bruttarelle le musiche di Carlo Savina

    Anche nel west polveroso e notturno, c'è la quintessenza del cinema margheritiano
    Ultima modifica: 27/08/13 18:36 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 27/08/13 10:18
    Consigliere - 25892 interventi
    Ottimo il dvd della Medusa. Con immagini limpide anche nelle scene notturne (di cui e girato gran parte del film)

    Extra, solo trailer

    Audio: Italiano 5.1 con sub per non udenti

    Video: 2.35:1

    Durata effettiva: 1h, 36m e 16s
  • Homevideo M.shannon • 2/09/13 04:41
    Disoccupato - 310 interventi
    Dvd EMS (fotogramma minuto 12:31)

    Ultima modifica: 2/09/13 07:53 da Zender
  • Musiche Alex75 • 1/06/20 16:27
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone del film ("Rocks, blood and Sand"),cantata da Don Powell:

    https://www.youtube.com/watch?v=mkCNXSVvfUI