Sul piano spettacolare HELLBOY può contare su alcune scene straordinarie. Non è facile incontrare film che sanno mescolare effetti speciali all'avanguardia con riprese e invenzioni sceniche tanto travolgenti. Il regista (e sceneggiatore) Guillermo Del Toro aveva già dato buona prova del suo talento visionario in MIMIC e soprattutto in BLADE II. Con HELLBOY si spinge ancora oltre e offre sequenze davvero notevoli, che una fotografia dominata da una forte predominante blu (utile anche a far risaltare il rosso acceso di Hellboy) esalta donando loro un impatto eccellente. Sull'altro...Leggi tutto piatto della bilancia c'è invece una storia un po' cosí, desunta dall'omonimo fumetto e che porta sulla scena supereroi alla X-men, con poteri e aspetti molto particolari. Dalla parte dei buoni, assieme a Hellboy, ci stanno uno strano uomo pesce (eccezionale il make-up di Rick Baker, come di consueto) e una ragazza capace di prender fuoco (azzurro) e di dirigerlo come preferisce, mentre tra i cattivi troviamo il solito mostro ipertentacolato e immortale e uno strano nazista di latta che fa vibrare lame assassine. Ci sono di mezzo i russi, tedeschi (il prologo nell' Europa del 1944, con la nascita di Hellboy in piena Guerra Mondiale, mostra subito le capacità di Del Toro), demoni assortiti e apocalissi annunciate. Tanta carne al fuoco (è proprio il caso di dirlo) che lascia poco spazio al disegno psicologico di Hellboy (Ron Perlman). Peccato, visto che sembravano le parti non d’azione più interessanti. Due ore sono troppe: andavan tagliati dialoghi superflui.
Le trasposizioni cinematografiche di fumetti, grazie ai mirabolanti effetti speciali degli ultimi anni, sono molto spesso una bella esperienza; Hellboy è uno spettacolo per gli occhi e il gigantesco Perlman è divertente. Bellissimi i colori e splendido l'uomo pesce. La storia tuttavia è penosetta e i dialoghi potevo scriverli anche io; ma un enorme demone con la pelle rossa e le corna spezzate ha sempre il suo porco fascino, o no ?!
Decisamente a suo agio con il soprannaturale, Del Toro dirige una delle migliori trasposizioni mai realizzate da un fumetto ed ha il merito di "allargarne" la popolarità (si tratta di un personaggio di nicchia fino a questo momento). La realizzazione è di prim'ordine per quanto riguarda design dei personaggi, effetti speciali e scenografia; notevole anche la scelta di Perlman come protagonista. Piuttosto è la sceneggiatura a lasciare un po' perplessi in quanto poteva essere più curata. Un buon film, comunque.
Premio in partenza la trasposizione nel mondo del cinefumetto di un personaggio underground come è successo con Blade. Ottima la fotografia (in particolare il prologo del 1944) che valorizza il rosso di Hellboy e il blu di Abe. Bello anche il fatto che il film spesso faccia sorridere e che non si spacci per serio in partenza per poi così concludersi. Ottime le rappresentazioni di tutte le creature fantastiche, bellissimi i combattimenti con i mostri tentacolosi; tutto ciò basta a coprire sceneggiatura e dialoghi non molto curati.
Hellboy si distingue nettamente dagli altri film supereroistici per diversi motivi. Inanzitutto la trama è molto più articolata e avvincente, poi le battute sono ben misurate e non si scade mai, o quasi, nel trash. La trasposizione del personaggio è ottima e riesce a carpirne gli aspetti fondamentali. Guillermo Del Toro insomma ha fatto un ottimo lavoro rendendo godibilissima questa pellicola. In film comunque non è senza macchia: il "mostro finale", che sembra uscito dalle pagine di un racconto di H.P. Lovecraft, è veramente pessimo.
Hellboy se paragonato ai molteplici superHero movie et similia non sfigura di sicuro; certo in alcuni passaggi si fatica a non mettersi a ridere, per il senso di ridicolo, ma in complexu, vista la buona dose di humour, si finisce per non esserne particolarmente insoddisfatti. Resta il fatto che acontestualizzato dal genere è un film mediocre.
La vera forza del film è il protagonista, spiritoso, ma piuttosto incline a perdere le staffe (colpa degli altri, però). La storia, ogni tanto zoppica un po' e ci sono alcune pause, ma quando entra in azione Hellboy, col suo pugno poderoso, ci si diverte (nella metropolitana). Buoni effetti e una vicenda, quella dell'eroe incompreso e considerato un mostro, forse non proprio nuova, ma che funziona sempre. Molto umano quando segue di nascosto la ragazza per la quale ha un debole. Quello che si dice un buon film.
MEMORABILE: L'androide autoricaricante, che mette un timer per sembrare morto, ma poi si risveglia a casa del professore e...; "Bastardo ballerino zompettante".
Adorabile Ron Perlman/Hellboy ma il burbero dal cuore d'oro è un clichè; le somiglianze con Blade 2 ci sono (vedi la coppia dei cattivi) e il film procede nei registri consueti: un'introduzione, la presentazione dei protagonisti all'interno di un'emergenza, un po' di sentimenti, l'impresa finale. La solita roba con la variante delle caratteristiche dell'eroe a cui gli effetti speciali (ma possibile che i demoni dell'inferno non possano essere un po' meno banali? E i capelli di Rasputin che fine han fatto? Questo sembra Mario Biondi) non dan linfa.
Ennesima trasposizione su celluloide di un fumetto molto famoso negli States, un po' meno da noi. Del Toro devo dire che ci sa fare: dirige un bel filmetto, con effetti speciali buoni e un'ottima trama, con particolare cura dei personaggi. Decisamente divertente, come pellicola.
Film d'intrattenimento che in effetti intrattiene, ed egregiamente. Hellboy è un personaggio accattivante, che trasmette una sicurezza di fondo allo spettatore, perché si imbatte in creature mostruose e terribili, ma sempre con l'ostentata sicurezza degli eroi americani. È un mostro, un diavolo venuto dall'altro mondo, ma parla come Clint Eastwood/Ispettore Callaghan. Tutta la storia è fumettosa quanto basta e pienamente riuscita. La pellicola parte piano, tenendo sempre altissima la curiosità. Peccato per un finale un po' troppo precipitoso.
MEMORABILE: Tutti i particolari dei mostri, sia buoni che cattivi e poi la scena quando Hellboy si lima le corna con una specie di sega elettrica.
Del Toro è un regista la cui immaginazione è, senza dubbio, il suo punto di forza. È sempre abilissimo nel creare universi dal forte impatto estetico e lo conferma anche con "Hellboy". Purtroppo non sempre lavora su sceneggiature di livello e questo è uno di quei casi. La narrazione non è per niente coinvolgente e, nonostante l'ironia spaccona dell'ottimo Perlman, ci si trascina stancamente per buona parte della pellicola. Oltre al "bel vedere", ben pochi guizzi impreziosicono il canovaccio. Occasione sprecata, si rifarà con il seguito del 2008.
Diavolone mostruoso lavora come impiegato in un ufficio combattendo mostri cattivi. Premesso che il regista sa dirigere bene e che la fotografia è raffinata, c'è da chiedersi perché tanto talento vada sprecato in una sceneggiatura profondamente stupida, che mette in campo personaggi potenzialmente interessanti per poi trattarli come dei banalissimi poliziotti con battute spiritosine tipiche del più banale telefilm. Le azioni sono ben fatte (e da sole avrebbero fatto un film piacevole), ma i caratteri sono veramente pietosi. Insulso.
Grande lavoro di Guillermo Del Toro che, grazie al suo talento visionario, riesce a realizzare sicuramente il suo miglior film. Divertente fino al midollo, popolato da personaggi più unici che rari (Kroenen su tutti è davvero uno sballo), può contare su interpretazioni di prim'ordine (vedi un grandissimo John Hurt) e su un protagonista dalla presenza scenica devastante. Ron Perlman non ha mai recitato così bene e il risutato in definitiva ne risente in modo più che positivo. Fino ad ora di gran lunga il miglior lungometraggio tratto da una graphic novel.
MEMORABILE: L'evocazione del demone da parte dei nazisti.
Non badiamo troppo ai dialoghi e alla trama per goderci gli ottimi effetti speciali e la splendida fotografia. Nell'ambito dei film di supereroi, "Hellboy" rappresenta sicuramente uno dei risultati migliori degli ultimi anni: personaggi interessanti, autoironia e movimentate scene d'azione. L'unico a perdere punti è il mostro finale, mentre il resto dei buoni e dei cattivi soprannaturali fanno un buon lavoro (l'androide Kroenen a tratti ruba la scena al protagonista).
Guillermo Del Toro è un bravo regista ed il film può godere di un budget sostanzioso, in grado di rendere l'esperienza visiva qualcosa di unico. Fine dei prègi di Hellboy, personaggio ipersfruttato (prima nei fumetti, poi nei videogiochi, ora nel cinema) che arranca sballottato qua e là da una sceneggiatura caotica e limitata da un tempo cinematografico inadatto, come spesso accade, alla trasposizione di un (anti)eroe che funziona molto meglio sulla carta, tratteggiato con più cura (e miglior dettaglio psicologico) dalle matite del bravo Mike Mignola. Rigorosamente concepito "for all family".
Uno strepitoso Ron Perlman impersona l'eroe demoniaco ma buono di "Hellboy": un film dove a Del Toro è riuscito tutto, dal cast alla regia alla sceneggiatura, senza dimenticare le entità e le creature mostruose che sarebbero piaciute anche a Lovecraft. Il "sense of wonder" che promana dalla storia si sposa perfettamente con la vena horror del regista di Mimic, dando vita ad un affresco epico indimenticabile. Da vedere e rivedere.
Ottima trasposizione di un fumetto su pellicola. Del Toro non solo riesce ad essere più originale dei suoi colleghi hollywoodiani, ma sa dosare gli sketch senza mai scadere nella banalità. Ottima la scelta di Perlman e eccellente confezione con un originalissimo uomo-pesce e bravissimo Doug Jones ormai attore feticcio di Del Toro, grande dimestichezza mimica. Riesce ad essere spiritoso quanto basta e nonostante il finale un po' scontato rimane superiore al cliché dei super... super eroi made in USA.
Strano esempio di film di supereroi come solo Del Toro poteva tirare fuori: allo stesso tempo infinitamente superiore agli ultimi esempi del genere, ma anche inferiore. Come mai? Colpa/merito di una sceneggiatura che spazia un po' ovunque. Ron Pearlman è grandioso, ma il resto del cast mi è sembrato discutibile. Quando in un genere così sono più interessanti i personaggi della trama e delle sequenze action, allora sai di essere di fronte a qualcosa di unico. Peccato che poi il risultato complessivo non sia così splendido. Da vedere comunque.
Grande trasposizione molto voluta da Del Toro di uno dei migliori fumetti sputati fuori dagli anni '90. Attori ottimamente in parte che riescono a mantenere il tono in perfetto equilibrio tra la commedia e l'action da duri. Tutta la parte visiva è sensazionale, buonissime le caratterizzazioni dei personaggi. Del Toro riuscirà a superarsi con il sequel The golden army.
Nulla da dire, sul versante visivo. Del Toro è molto bravo ed ha qualità da vendere.
Passando agli aspetti narrativi, iniziano le note dolenti. Pur tratto da un fumetto,
infatti, diverte ed avvince poco e a tratti annoia anche un pò e rischia di sfociare
nel ridicolo. Il silenzio è d'obbligo circa la caratterizzazione dei personaggi. Poco memorabile ma quel che più conta, visto il genere, abbastanza scarso anche come puro intrattenimento.
Del Toro ha qualità registiche indiscutibili e nello specifico il film riesce a creare un proprio immaginario interno (che poi è il miglior complimento ad un opera tratta da un comic). Gli effetti speciali sono raffinati, la supervisione al trucco di Rick Baker indizio di qualità superiore, gli attori (Ron Perlman su tutti) si calano nella parte credendoci. Certo però manca un anima (vizio capitale del regista messicano) e il film incastona scene memorabili in mezzo a parti stiracchiate e brodo allungato. Comunque non solo per appassionati.
MEMORABILE: La ragazza "incendiaria". L'apparizione di Hellboy "lattante".
Prima trasposizione del fumetto culto di Mike Mignola che può contare su un regista di personalità come Del Toro e un cast di tutto rispetto. Sul piano visivo ci siamo eccome, quello che manca è forse una sceneggiatura più ritmata e che riesca a sfruttare appieno le potenzialità di un personaggio piacevolmente fuori dalle righe rispetto ai soliti protagonisti da cinecomic. Comunque piuttosto interessante.
Nonostante la tipologia del film, Hellboy è sicuramente un prodotto da non sottovalutare, visto soprattutto la cifra della sua confezione. A partire da un Ron Perlman irriconoscibile nel trucco ma pur sempre bravo e finendo all'ottima regia di Del Toro che, grazie anche alla fotografia del premio Oscar Navarro, trova sempre ottime soluzioni ed effetti cromatici molto apprezzabili. Insomma, come già successo con Blade, Del Toro tira fuori il meglio del fumetto e lo traspone egregiamente su grande schermo. Forse un po' lunghetto ma mai noioso.
Ucci ucci, sento odor di diavolucci. Giunto nella nostra dimensione grazie a un esperimento nazista, Hellboy è un demone grosso come un armadio, che ama i nachos e si accorcia (acconcia?) le corna con la fresa. Lavora con l'FBI ai casi paranormali. Pur non essendo un amante dei comicmovies devo dire che mi sono divertito, specie grazie a un protagonista originale e ben interpretato, sotto il make up, da Perlman con la giusta ironia. Meno bene mostri e combattimenti, ma bisogna adattarsi. Del Toro ha gusto e si vede. Fox Mulder ci avrebbe azzuppato.
MEMORABILE: Il pedinamento di Hellboy, geloso della sua ragazza.
Hellboy, destinato a diventare l'artefice dell'Apocalisse, viene in realtà allevato con amore, sino a trasformarsi in un supereroe buono e molto ironico. Il suo cuore infatti batterà come quello di un umano. Film coloratissimo e ingegnoso, rivela tutta la bravura del regista, anche nelle sfumature personologiche dei protagonisti. Un cinefumetto non poi tanto conosciuto.
Del Toro è una specie di Peter Jackson di serie B: stesso godimento ludico nel mostrare (i mostri appunto...), stessa visionarietà fumettistica; però è più superficiale, meno curato nelle sceneggiature e ama Lovecraft anziché Tolkien. Il risultato sono divertenti fumettoni, con eccellenti effetti speciali e divertenti caratterizzazioni (qui un Ron Perlman monumentale), ben costruiti ma che rimangono sempre un gradino sotto il film memorabile o classico. Così è questo film: divertente, ben fatto ma che non lascia grandi tracce...
La trama non è un granché, con un tema sociale poco sviluppato, un cattivo senza carisma e una love-story noiosa, fino all'anticlimatico finale. A controbilanciare abbiamo l'indiscutibile simpatia del protagonista - perfettamente scolpito nel faccione di Perlman - e la stravaganza dei comprimari. Discrete sequenze d'azione, senza picchi memorabili. Banale il design dei mostri.
MEMORABILE: Hellboy e i gattini; L'assassino nazista; "Ti ha toccato per cinque secondi e ha deposto tre uova", "E senza neanche offrirmi da bere".
L’inventiva non manca di certo a Del Toro e la libertà di azione lasciata dal fumetto gli concede terreno fertile. Tra i cattivi c’è un ampio raggio: si passa dai nazisti a creature che sembrano uscite dall’universo di Lovercraft. Discreta la costruzione del personaggio di Hellboy a cui viene affibbiata una vena ironica che giova all’intero film, mentre gli altri protagonisti sono abbastanza stereotipati e schiavi di un copione alquanto teleguidato. Nel complesso, però, ci si diverte e malgrado le due ore non si arriva col fiatone al traguardo.
Uff che fatica arrivare alla fine del film. Tante scenografie sprecate da una storia costruita in modo disordinato e con dialoghi raramente di peso. Un susseguirsi di esperimenti, lotte, musiche enfatiche e colori accesi che fanno storia a sé. C'è ironia in certi personaggi, alcune maschere sono ispirate ma il tutto non riesce mai a tradursi in qualcosa di strutturato.
Del Toro alle prese con un supereroe non standard è un qualcosa che si desiderava vedere da tempo e il risultato finale non è per niente male. I mostri in questione sono ottimamente interpretati nelle loro maschere da Perlman e Jones e il regista messicano riesce perfettamente a trasmettere la loro forza e le loro debolezze, nonostante la provenienza divina. Per il resto la trama è abbastanza classica e tipica del genere fumettistico, ma sono la regia e le scenografie a dare quel tocco di classe in più. Buon film, da vedere.
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HomevideoGestarsh99 • 3/07/11 00:15 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Director's Cut dall'11/07/2011 per Sony Pictures:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Italiano Inglese
5.1 PCM: Italiano Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Inglese per non udenti
* Extra Commento del regista
Hellboy : la realizzazione
Effetti speciali :
- L'ospedale Bellamie
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- Magazzino Russo
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