How to make a monster - Film (1958)

Licenziato dai propri studios, un artista del make up horror si vendica per mezzo d'un ragazzo truccato come le sue creazioni... Non si tratta di un semplice film di genere, ma d'una riflessione, modesta quanto sorprendente, sul brutale tramonto di un mondo dell'immaginazione (i produttori decidono su pure basi commerciali e non umane o artistiche) cui il protagonista aveva dedicato l'intera vita. Harris sbozza con finezza il ritratto di un uomo tradito dal progresso e prigioniero di un passato nostalgico e irrecuperabile. Da vedere.

L'idea di partenza è divertente e persino profonda (tentare di eliminare i mostri cinematografici provoca mostri ben più temibili nella vita reale), nonché intelligentemente legata alla figura di Jack Pierce (storico truccatore della Universal), ma la conduzione non rende giustizia al soggetto, mantenendosi sui livelli standard degli stessi B-movie che omaggia. Simpatiche le citazioni arkoffiane (in evidenza le creature di I was a teenage werewolf e de La strage di Frankenstein) e suggestivo il finale a colori nella "tana" del make-up artist. Non male, ma si poteva fare di meglio.