Transfer - Corto (1966)

Poco più di una curiosità d'archivio per i fan più incalliti del cineasta di Toronto, mostra uno psicologo e il suo più servizievole paziente sostenere una tenzone verbale in un campo innevato deserto, lontano da qualsiasi civiltà. Distaccato e disilluso il primo, di cui il secondo è irrimediabilmente infatuato: compaiono già, in forma del tutto embrionale, i temi successivamente ricorrenti nella filmografia cronenberghiana (il potere dell'amore e della mente, la fallacia della comunicazione). Acerbo e sperimentale, ma godibile.

Un Cronenberg 23enne scrive, fotografa, dirige e monta questo corto. Il risultato non è che sia così interessante, se non per i completisti dell'opera del regista canadese. Col senno di poi si possono vedere legami con i lavori che verranno (ad esempio, ovviamente, con A dangerous method, vista la tematica psicoanalitica), ma nel 1966 sarebbe stato abbastanza difficile ipotizzare per l'autore un carriera fatta di molti film importanti. Poco più di una curiosità.