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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/01/19 DAL BENEMERITO ZUTNAS
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Zutnas 4/01/19 09:29 - 85 commenti

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In Islanda una donna intraprendente si batte a modo suo per frenare l'avanzata dell'industria pesante. Alternando sapientemente momenti spassosi, attimi drammatici e scene di azione, la pellicola scivola con apparente leggerezza giocando sul contrasto tra la dimensione personale e l'impegno globale della protagonista. Rimane negli occhi l'incanto dei paesaggi islandesi. Bella la colonna sonora "dal vivo".

Xamini 16/01/19 23:58 - 1244 commenti

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Difficile che un film nordico mi deluda. Qui abbiamo una protagonista idealista, innamorata della sua (e nostra) Terra, sulla qual erra, lottando per difenderla a costo dei propri desideri. I mulini a vento sono tralicci dell'alta tensione, tentacoli inopportuni di un mondo che parla un'altra lingua. La regia è delicata ma sapiente e ama quel che vede (d'accordo, non ai livelli di Wenders). Ne nasce un racconto che ammalia e rischia di far innalzare il tasso di prenotazioni estive per l'Islanda.
MEMORABILE: Il rapporto tutto peculiare e fisico di racconto e protagonista con la musica

Kinodrop 26/03/19 18:31 - 2908 commenti

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Halla, sensibile musicista, persegue anche con tenacia la difesa del suo Paese dalle speculazioni industriali e per questo è ricercata come ecoterrorista. L'adozione di una bimba ucraina cambierà il senso e la prospettiva delle sue azioni. Un film che indaga, senza appesantire, sul valore degli ideali ambientalistici (anche se utopistici) e degli affetti e legami in progress. Grande prova interpretativa e psicologica della protagonista, anche nel doppio ruolo della gemella. Straordinari i paesaggi islandesi e particolare la musica. Forte e gentile.
MEMORABILE: I due gruppi musicali quasi personaggi della storia; La sfida contro il drone; Il "cugino" adagia Halla nelle acque calde; La foto sotto il muschio.

Bubobubo 2/04/19 17:02 - 1847 commenti

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Storia di ecofemminismo militante (il titolo italiano richiama, non casualmente, il romanzo di Naomi Alderman) incentrata su di una donna single di mezza età che lotta contro lo sfruttamento delle multinazionali dell'industria pesante. La caccia all'uomo, tra rivendicazioni e spionaggio a bassa tensione, continua serrata finché non si inserisce l'orfanella ucraina Nika... Una buona favola hard boiled graziata dalle splendide ambientazioni islandesi e da improvvise, felliniane impennate di umorismo (la banda di musicisti, lo spagnolo errante).
MEMORABILE: La triplice errata cattura dell'incolpevole turista spagnolo; La soundtrack "suonata" nelle scene.

Capannelle 20/04/19 00:37 - 4394 commenti

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Storia semigrottesca di ambientalismo di cui si fa fatica a comprendere le motivazioni ma è tutto il film che rinuncia ad avere una sua logica per consentire ai vari personaggi di prendere la scena. Compreso il povero turista di lingua spagnola continuamente maltrattato dalla polizia. Simpatico ma solo a tratti, permeato da uno stile autoriale che può avere un suo perché ma anche un che di pretestuoso. Come la protagonista, autrice di imprese spericolate ma alla resa dei conti nemmeno un mostro di simpatia.

Daniela 18/04/19 23:16 - 12606 commenti

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Ad un'insegnante di canto che compie azioni di sabotaggio contro una multinazionale viene comunicato che la sua richiesta di adozione è stata accolta: come conciliare la lotta clandestina con l'arrivo di una piccola ucraina? Halla, in comunione con la madre terra, è David contro un Golia che pare invincibile in quanto ha convinto le sue potenziali vittime della propria necessità ineludibile. L'impostazione problematica del tema, la bella interpretazione "doppia" della protagonista, gli scenari naturali di grande fascino e l'originalità di certe soluzioni rendono prezioso questo film islandese.
MEMORABILE: La colonna sonora tanto diegetica da essere fisicamente presente ed anche interagente; Arco contro drone; Sotto la pelle di capra

Il ferrini 2/05/19 13:33 - 2337 commenti

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L'Islanda è sicuramente una protagonista aggiunta in questo bell'affresco in cui l'ecologia (o meglio, l'eco-terrorismo) è poco più che un pretesto per raccontare la storia di una donna, la sua determinazione, il suo coraggio. La regia, spesso aerea, regala scorci meravigliosi e la protagonista è molto naturale in entrambi i ruoli che le vengono affidati (interpreta due sorelle). Il colpo di scena finale è intuibile ma non è sorprendere la cifra del film quanto invece descrivere. Questa signora, sola contro il mondo, ha un che di eroico.
MEMORABILE: La cattura e la distruzione del drone.

Paulaster 5/06/19 16:02 - 4373 commenti

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Donna islandese sabota una multinazionale a difesa dell'ambiente. Princìpi territoriali, famiglia e nobili sentimenti per veicolare un messaggio di altruismo. Buone intenzioni con trama prevedibile negli sviluppi (l'ultimo salto di corrente a dir poco irreale) per una storia di risveglio morale. Sabotaggi, caccia al colpevole, figlia adottiva e simpatia per lo sfortunato turista, il tutto senza scadere nell'eroico. Discreti ambienti esterni.
MEMORABILE: Con la pecora in testa in stile Revenant; A mollo nella pozza calda; Il discorso del politico.

Alf62 20/06/19 11:50 - 64 commenti

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Film ecologista, schierato, senza le ipocrisie radical chic di casa nostra. Il sabotaggio, come atto di resistenza ecologica, diventa ecoterrorismo nella vulgata dei mezzi di informazione proni al potere. Le dolorose scelte personali della protagonista che antepone i suoi ideali alla realizzazione di un sogno, sono quelle che accomunano tutti i "resistenti". Tra Don Chisciotte e Rambo, in perenne fuga dai droni, condivide il percorso di repressione con un ignaro "immigrato". Finale ottimista.

Didda23 18/09/19 09:57 - 2424 commenti

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Bislacca opera islandese che narra le gesta di una donna in guerra (il titolo italiano è un'invenzione dei nostri titolisti) contro una grossa multinazionale, ma qualcosa dentro di lei cambierà con una notizia che aspettava da molto. Visivamente ragguardevole per merito di strepitosi scorci naturali, peccato che il ritmo narrativo sia zoppicante nella parte centrale nonostante la presenza di idee perlopiù originali. Valida la prova della protagonista (in doppio ruolo), che calamita su di essa, la maggior parte dell'interesse. Finale un filo scontato, ma coerente con quanto visto in precedenza.
MEMORABILE: Il nascondiglio in stile Revenant; Il bel ruolo del "cugino"; Il namasté rivolto alla guardia.

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Cotola 13/10/19 20:11 - 8998 commenti

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Commedia islandese ambientalista con sprazzi di grottesco, di cui resta impressa una sola idea vera, riuscita e molto divertente: la colonna sonora eseguita "dal vivo" e cioè sullo schermo mentre i personaggi svolgono le loro azioni. Per il resto non ci sono altre cose particolari da segnalare. La storia è già vista, anche nei suoi sviluppi, compreso l'epilogo. Né particolare è il modo di raccontarla. Tutto è abbastanza convenzionale. Un po' deludente anche se non certo brutto.

Galbo 13/10/19 22:21 - 12372 commenti

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Sospeso tra commedia ambientalista e film surreale (si vedano gli inserti in cui sullo sfondo suona una strana orchestrina, fuori contesto), un film dall’anima ecologista ambientato in una fascinosa Islanda. Buone la prima e l’ultima parte, meno la seconda in cui la sceneggiatura è più debole. Il finale è intuibile, considerato il doppio ruolo della protagonista che interpreta il personaggio principale e la sua gemella. Meritevole di visione.

Lou 29/10/20 18:24 - 1119 commenti

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Provocante approccio islandese ai temi dell'ambientalismo militante, e non solo. L'attrice principale nel coprire abilmente il doppio ruolo delle due gemelle protagoniste riesce ad abbracciare tanti temi accattivanti: gli atti di sabotaggio in difesa della natura, le lezioni di canto e di yoga, la solidarietà tra cugini (presunti), l'adozione di una bambina ucraina. Il tutto con un curioso accompagnamento musicale di orchestrali islandesi e coriste ucraine, tra bei paesaggi e tanta ironia nordica surreale.

Pigro 15/01/21 10:42 - 9623 commenti

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L’ecoterrorista che sabota linee elettriche è una donna di mezza età in attesa di accogliere una bimba in adozione. Il tema ambientale (anzi il tema del “prendersi cura” in molti sensi) supporta una storia che alterna momenti delicati a scene che sfiorano l’action, ben collocate nei brulli paesaggi islandesi. L’umorismo dialoga con il simbolismo, ma su un buon realismo (dallo straniero innocente alla gemella). Notevole la presenza teatral-brechtiana di orchestrina e coro: colonna sonora dall’ironica fisicità straniante.

Gottardi 19/01/22 11:39 - 394 commenti

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Donna solitaria, idealista, abbatte ingegnosamente i tralicci elettrici per sabotare una fonderia. Isolata e braccata dalle autorità, deve anche recarsi in Ucraina per prelevare una bimba adottiva. Il film, carico di simbolismi, affronta il tema ambientalismo senza preconcetti ed evitando ogni pesantezza ideologica, inserendosi nel dibattito sulla non sostenibilità per l’Islanda (e non solo) di una industrializzazione a capitalismo selvaggio, di cui la fonderia è emblematica. Perfetta asciuttezza narrativa e interpretativa, ottimamente fotografati gli splendidi scenari islandesi.
MEMORABILE: La continua ansia generata dai controlli tecnologici; L’inseguimento nella brughiera islandese; Il finale simbolicamente pessimista.

Schramm 23/12/22 17:05 - 3490 commenti

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Da Ned Ludd a Earth First!, da Teddy a Thunberg: vivi sano, torna alla natura, sii figliol prodigo di tua madre terra a patto di sparigliare ogni equilibrio del vivere civile politico economico. L'ecowokismo sdilinquito oltre i massimi termini viene preso sottobraccio dalla retorica della ritrovata genitorialità (la sradicata figlia convocata a metaforizzare la violata natura da preservare), e giù boostati virgulti di quei buoni sentimenti che s'attaccano al lavoro di ogni dentista. C'è del simpatico, ma un film così lo si vorrebbe più unwashed. Sarà a un prossimo giro di bo(mb)a?
MEMORABILE: In negativo: l'onnipresente didascalica orchestrina para-brechtiana: ma basta!

Jandileida 11/02/24 11:11 - 1558 commenti

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Pur proponendo un tema interessante come quello della lotta all' industrializzazione selvaggia, Erlingsson finisce per scivolare sulla buccia di banana dell'autorialità e del simbolismo a tutti i costi: come spiegare altrimenti i ripetuti intermezzi con musicisti e cantanti popolari o le peripezie del turista perseguitato dalla polizia? Per il resto la storia ha qualche punto d'interesse, ma in generale si soffre per dinamiche narrative tirate per i capelli e/o troppo tendenti al miele. Le rade tracce di umorismo strappano giusto un sorriso. Protagonista in parte.
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